Abbiamo intenzione di dedicare questa sezione
ai più illustri maestri dell'Oftalmologia italiana del
secolo scorso.
Chiediamo la vostra collaborazione al fine di
raccogliere notizie biografiche, foto e quant'altro su questi illustri maestri,
cattedratici e non, che tanto hanno contribuito a far
progredire la disciplina.
BENCINI
BIETTI
Giovanni Battista fu titolare della
Cattedra di Clinica Oculistica dell'Università di Roma sino
al 1977 La sua attività scientifica, che non conobbe soste
sino alla morte, è documentata da oltre 450 pubblicazioni,
cui devono aggiungersi varie centinaia dei Suoi allievi. Il
suo interesse di ricercatore e di clinico si rivolse a quasi
tutti i campi della nostra disciplina. Propose inoltre
alcune
tecniche
chirurgiche originali per la ptosi, lo strabismo ed il
glaucoma. Egli descrisse inoltre quadri clinici molto rari o
del tutto nuovi, tanto da portare ancora oggi il nome
dell'Autore. La sua intensa attività di clinico e
ricercatore gli valse l'assegnazione di importanti
riconoscimenti onorifici (Medaglia d'Oro della "Ligue contre
le Trachome", Medaglia d'Oro dei Benemeriti della cultura e
dell'Arte, Medaglia d'Oro al Merito della Sanità Pubblica,
Medaglia d'Oro al Merito della Croce Rossa Italiana ed il
conferi-mento di numerosi premi (Vittorio Emanuele II,
Internazionale Cirincione, Axenfeld, ecc.). Durante la sua
lunga permanenza presso l'Università di Roma, il Prof. G.B.
Bietti procedette all'organizzazione dei vari Servizi,
potenziando quelli già esistenti e creandone di nuovi. In
particolare, vanno ricordati il Laboratorio di
Elettroretinografia, il Reparto di Fisiofarmacologia Oculare
e il Laboratorio di Bioingegneria. L'istituzione del
Laboratorio di Elettroretinografia risale al 1960;
inizialmente ne assunse la direzione il Prof. A. Wirth.
Qualche anno più tardi, il Prof. Bietti, intuendo
l'importanza che lo sviluppo tecnologico avrebbe assunto
anche nell'oftalmologia, decise di associarvi un Laboratorio
di Bioingegneria, chiamando a dirigerlo l'ing. Rispoli. Il
Reparto di Fisiofarmacologia Oculare fu costituito nel 1966
con l'intento di realizzare un Centro che si dedicasse
prevalentemente alla ricerca e allo studio di nuovi farmaci
di interesse oftalmologico. Per assolvere a tale compito,
furono chiamati il Prof. Michele Virno, allora Aiuto del
Prof. Daniele Bovet - Premio Nobel per la Medicina e
Direttore del Laboratorio di Chimica Terapeutica
dell'Istituto Superiore di Sanità - e la Dott.ssa José
Pecori Giraldi, ricercatrice presso il suddetto Istituto. Da
allora, nel campo della Fisiofarmacologia Oculare furono
effettuate ricerche e messi in evidenza farmaci di nuova
applicazione in oftalmologia. Durante la sua lunga e
brillante carriera Bietti ha sempre avuto una folta schiera
di valorosi allievi. Fra essi hanno raggiunto la cattedra
universitaria: i Proff. E. Bagolini (Università Cattolica
Roma), E. Boles Carenini (Torino), Grignolo (Genova),
Pannarale (Roma), C. Q. Quaranta (Brescia), Scullica
(Messina), A. Wirth (Pisa). Nel 1977, il Prof. G. B. Bietti
moriva improvvisamente a Il Cairo, dove si era recato per
partecipare ad un Congresso La Facoltà di Medicina e
Chirurgia affidò temporaneamente la Direzione dell'Istituto
al Prof M.R. Pannarale, Suo Allievo e Professore di Ottica
Fisiopatologica. Nello stesso anno, venne dal Ministero
della Pubblica Istruzione istituita una nuova Cattedra di
Clinica Oculistica. La facoltà Medica chiamò a dirigerla per
trasferimento il Prof. Giuseppe Scuderi già Professore
Ordinario e Direttore dell 'Istituto di Oculistica
dell'Università di Bari. Con successivo provvedimento, la
stessa Facoltà affidò, con voto unanime, al Prof. Scuderi la
Direzione della I Cattedra, al momento vacante. Tale
incarico Egli lo mantenne fino al 1979, epoca in cui il
Prof. M.R. Pannarale, vincitore del Concorso ad Ordinario,
ne divenne titolare.
CAVARA
Vittoriano diresse la Clinica romana per un
ventennio, dal 1935 al 1955. La sua produzione scientifica
fu costante e vastissima:
essa è raccolta
in circa 80 pubblicazioni che investono tutti gli aspetti
dell'Oftalmologia. Nel 1928 scrisse un'ampia monografia
sulle "Micosi Oculari", che per molti anni è stata l'unica
trattazione su l'argomento e la fonte principale di
riferimento. Ma l'opera che più lo impegnò e che fu molto
apprezzata anche all'estero, specie in America, fu: "Le
manifestazioni oculari delle malattie da virus e da
rickettsie" del 1952 che rappresentò per molto tempo la
monografia più completa e più consultata sulle virosi
oculari. Molto Egli si interessò a problemi di natura
chirurgica; fu tra i primi in Italia ad operare il distacco
di retina e si dedicò allo studio della cheratoplastica e
delle resine sintetiche in oftalmologia. Tra i Suoi allievi
vanno ricordati: G. B. Bietti, Marcello Focosi che fu
cattedratico a Sassari, a Pisa ed a Firenze e Franco D'Ermo
direttore nelle Cliniche Oculistiche di Cagliari, Bari,
Padova, Roma Tor Vergata. Morì improvvisamente il 25 giugno
1955, nel pieno della sua attività di clinico e di didatta.
CIRINCIONE
Giuseppe nacque a Bagheria da una famiglia
d’agricoltori nel 1863. S’iscrisse alla Facoltà di Medicina
e Chirurgia dell’Ateneo di Palermo e poi alla
stessa Facoltà dell’Università di Parigi, in quella di
Genova e di Napoli, ove si laureò nel 1888. Dopo
approfonditi studi si
specializzò
in oculistica. Prestò la sua opera in varie cliniche in
Germania e in Francia. Tenne la direzione della Clinica
Oculistica e la cattedra nella Facoltà d’oftalmologia
dell’Università di Siena, Palermo e Roma. Fondò e diresse i
giornali “Annali d’oftalmologia” e “La clinica oculistica”,
avendo come redattori e collaboratori parecchi uomini di
cultura e scienziati anche stranieri, dal momento che i suoi
giornali erano molto diffusi anche all’estero. Eletto
senatore del Regno, propugnò sempre tenacemente una politica
di grande riforma universitaria. Il prof. Cirincione lasciò
molte pubblicazioni di carattere scientifico, tradotte anche
in varie lingue.
D'ERMO
FOCOSI
OVIO
Giuseppe,
medico,
docente di oculistica a Siena,
Modena,
Genova, Padova e Roma, senatore nel 1934 (Polcenigo (PN)
1863 - Roma 1957). Fu presidente della Società Oftalmologica
Italiana. Ha al suo attivo una serie di pubblicazioni
tra cui
una Storia dell’oculistica in due volumi (Cuneo 1950)
e il manuale
Oculistica pratica (Milano 1925). Collaborò all’Enciclopedia
italiana. Fu un illustre clinico
ed un abile chirurgo, tanto da riscuotere ovunque un largo
successo professionale. Ma fu soprattutto un insuperabile
didatta, amato dai suoi allievi, e un ricercatore
instancabile che prediligeva dedicare ai suoi studi gran
parte del suo tempo. Fu autore di oltre 100 lavori, tra cui
numerose e voluminose monografie. Numerosi furono i suoi
allievi, fra i quali due meritano una particolare menzione
per le ricerche e i successi ottenuti in campo chirurgico:
Epimaco Leonardi, Direttore dell'Ospedale Oftalmico di Roma,
insigne ed indimenticabile oftalmologo e Benedetto
Strampelli, Primario emerito dell'Ospedale S. Giovanni,
geniale ideatore di numerosi interventi. Nel 1935, nel pieno
delle sue forze intellettuali e della sua attività clinica e
scientifica, fu costretto a lasciare l'insegnamento in base
ad un provvedimento che abbassava i limiti di età per i
professori universitari. Continuò però la sua opera di
studioso senza sosta e con immutata passione per il resto
della sua vita.
PANZARDI Domenico,
figlio di Giuseppe, medico condotto di Noepoli fino alla
fine degli anni ’50 è stato insieme oculista e docente
universitario. Nato a Noepoli (Pz) il 24 febbraio del 1910,
Domenico Panzardi conseguì la laurea in medicina e chirurgia
all’Università di Roma, dove divenne assistente del
professor Giovan Battista Bietti, illustre docente di
oculistica e figlio del cattedratico Amilcare, già direttore
della clinica oculistica dell’Università di Bologna. Come
assistente del professor Bietti, che fu chiamato a dirigere
la clinica oculistica dell’Università di Sassari, Domenico
Panzardi trascorse molti anni in Sardegna dove si sposò
avendo tre figli. Con la famiglia si trasferì nel 1949 a
Cosenza, dove fu primario di oculistica nell’ospedale civile
dell’Annunziata. Dopo una breve malattia, il professor
Panzardi si spense a Cosenza il 9 luglio del 1993. Oggi a
ripercorrere la brillante carriera è il figlio Giuseppe,
specialista oculista associato nella clinica universitaria
di oculistica dell’ospedale Careggi di Firenze.
STRAMPELLI
ZINGIRIAN
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