Le occultazioni e gli astrofili







Proporre agli astrofili un sito dedicato alle occultazioni lunari, alle eclissi, ai transiti di Venere, di Mercurio con qualche accenno alle eclissi e occultazioni mutue dei satelliti di Giove e Urano può sembrare anacronistico. Chiunque può rendersi conto che l'esplorazione spaziale tramite satelliti ha, per così dire, aumentato il raggio dell'universo a noi noto. La spettroscopia e la fotometria extra galattica possono contare su strumentazioni capaci di estrarre dati sensibilmente più accurati rispetto a solo 30 anni fa. Sembra proprio che il nostro sistema solare, se escludiamo qualche luminosa cometa, qualche meteorite con pericolo di impatto sulla Terra e, al massimo, la conoscenza della composizione chimica delle calotte dei poli di Marte, non ci riservi più nulla di fisicamente significativo.

L'estate scorsa ebbi l'ulteriore conferma di quanto siano deboli le conoscenze astronomiche e le cognizioni d'uso di alcuni dispositivi altamente sofisticati ma già entrati nella nostra quotidianità. L'interlocutrice se ne stava seduta sul ciglio di un sentiero di montagna tenendo aperto sulle ginocchia una carta topografica della zona e aveva nel palmo della mano il Global Positioning System, più noto con la sigla GPS. Per rompere il ghiaccio le domandai se sapeva dove si trovasse. "Più o meno qui" mi rispose indicandomi una zona nella cartina ampia quanto 1 chilometro "ma per saperlo con certezza devo accendere il GPS."

Dopo meno di un minuto mi mostra le coordinate (quel GPS non è di tipo cartografico e per di più sarebbe stato inutile in quanto la zona non è rilevata nei dettagli) con una incertezza nell'ordine di appena 5 metri. Per mezzo di un coltellino svizzero riporta la posizione sulla carta ed orgogliosa mi mostra il punto. Nessuno le aveva ancora spiegato che la cartina della zona era stata disegnata prendendo come riferimento geometrico i parametri di un ellissoide di rotazione studiato nel 1924, mentre invece il GPS lavora su parametri fissati nel 1984. Ciò significa che non può esservi corrispondenza fra le due superfici e gli errori metrici di trasposizione sono di gran lunga maggiori di quelli mostrati dal GPS.



Gli astrofili non dovrebbero essere esploratrici in erba.


Ci sono astrofili espertissimi nel cacciarsi negli errori. Una parte di loro non se ne avvede perché segue pedissequamente l'esempio di astrofili ritenuti più esperti. L'esperienza non la si dovrebbe valutare in base alla appartenenza alla Sezione occultazioni dell'Unione Astrofili Italiani. Assistiamo ad autentiche sciocchezze che completano il piccolo capolavoro d'ingenuità della esploratrice. Ci sono degli astrofili che ritengono infatti che la posizione ricavata dal satellite sia una posizione astronomica. Fra il geoide e l'ellissoide WGS84 vi possono essere degli scostamenti nella latitudine e longitudine di un punto di alcune centinaia di metri. Per l'accuratezza richiesta nelle occultazioni lunari ed asteroidali puoi leggere l'articolo di David Dunham: IOTA Document Accuracy.

Tuttavia nel caso di superfici appartenenti ad ellissoidi di diversa determinazione si potrebbero applicare le trasformate che permetterebbero di passare dall'una all'altra superficie. Eventualità impossibile nel caso si volesse passare dal geoide all'ellissoide dove sono necessarie delle osservazioni astronomiche.

Ad avviso di molti divulgatori, l'astrofilo moderno è troppo suggestionato dalle lusinghe provenienti dagli astronomi professionisti e dai ritrovati dell'industria ottica e meccanica. Essere astrofilo significa letteralmente essere amico del Cielo. Vi sono astronomi che non sono affatto amici del Cielo: quanti di loro studiano armi nucleari da mettere in orbita attorno alla Terra per fini apparentemente leciti (protezione contro la caduta dei meteoriti); quanti sperperano tempo e denaro nella ricerca di improbabili civiltà extraterrestri (SETI); infine quanti mettono le proprie forze al servizio del Male per fare passare una cultura decisamente atea e di impostazione scientista (CICAP), ebbene essi non sono amici del Cielo.

Il mio sito, unico nel suo genere, tratta un argomento che è alla portata di qualunque astrofilo. Non è più un problema di conoscenze matematiche che aveva una sua valenza ai tempi di Camille Flammarion.

Dedico il contenuto del sito agli astrofili desiderosi di studiare l'Universo senza i condizionamenti di una certa cultura che si dice scientifica ma non lo è, e nemmeno cultura.

Con questa premessa non dovrebbe più stupire il fatto che gli astrologi utilizzino più Meccanica celeste di quanto non faccia la Commissione Divulgazione dell'UAI. Che poi non venga adeguatamente applicata, è altro discorso.



Gli astrofili non dovrebbero essere Atei Scientisti.


Da Galileo Galilei in poi la ricerca ricerca astronomica si propose quale fine ultimo la graduale sostituzione dell'avito credo nel Divino con quello nell'Uomo. Notevoli aberrazioni mentali come l'Illuminismo francese e il suo naturale alveo odierno, l'ateismo scientista, non possono trovare consenso ma solo condanna all'interno di questo sito Web. Coloro i quali utilizzando ogni mezzo, anche i più oltraggiosi e ripugnanti, si ostinano ad auspicare una umanità nella quala la Scienza e la Fede viaggino su strade distinte, ebbene essi caldeggiano una umanità costituita da corpi di solo carne e sangue privati (ammesso che ciò sia fattibile) delle anime, di squallidi individui con le coscienze allo sbando, in una parola: un consesso di automi, di robot.

Compito degli Insegnanti e degli Educatori consiste nel mostrare agli allievi che l'Universo non è opera dell'Uomo e né uno strumento per soddisfare le sue mire colonizzatrici bensì un insieme grandioso di corpi voluti e governati da una Causa Prima infinitamente sapiente e potente.
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Societa' Italiana di Meccanica Celeste e Astrodinamica
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