Quale futuro per le occultazioni?

                         (Il profilo lunare dell’esploratore lunare Kaguya)


16 aprile 2009, 14:45 da Mitsuru Soma.

Ho costruito il profilo del lembo lunare dai dati dell’esploratore lunare Kaguya. Sono stati confrontati con quelli delle osservazioni di occultazioni radenti. Alcuni di essi sono mostrati nel sito
http://optik2.mtk.nao.ac.jp/~somamt/grazes-kaguya.html È chiaro che le previsioni del lembo del profilo lunare per le radenti possono essere fatte molto più accuratamente che usando i profili di Watts.

Distinti saluti

Mitsuru Soma
National Astronomical Observatory of Japan
Mitaka, Tokyo 181-8588, Japan

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Scott Degenhardt scrive:

Soma,
Molto, molto interessante! Ho una domanda: questa nuova e altamente accurata mappa topografica della Luna copre l’intera superficie lunare? Se è così, lo scopo delle occultazioni si sposta da quello di misurare la Luna a quello di misurare i diametri e la duplicità delle stelle?
Grazie per averci fatto partecipe dell’informazione!

Scotty

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16 aprile 2009, 18:3 da Mitsuru Soma

Scotty,
Sì la nuova e altamente accurata mappa copre l’intera superficie lunare. Secondo me uno degli scopi per osservare le occultazioni lunari è ora quello di controllare la rotazione del sistema di riferimento Hipparcos (in altre parole verificare il sistema del moto proprio) piuttosto che misurare i diametri stellari e la duplicità.
Distinti saluti, Mitsuru Soma

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16 aprile 2009, 20:16 da David Dunham

Mitsuru,
Questa è una grande notizia; attendiamo con ansia le correzioni del lembo basate su Kaguya per rimpiazzare le carte di Watts. Come tu hai evidenziato in un precedente messaggio, tali accurati dati del lembo lunare, ogni volta che puoi generarli (possiamo attendere diversi mesi per la pubblicazione ufficiale e dare il tempo di fare il lavoro quanto meglio possibile) essi saranno preziosi per le analisi delle occultazioni, specialmente per definire il sistema del moto proprio tramite la lunga serie temporale di osservazioni di occultazioni. Le osservazioni di radenti del 18° secolo insieme con le moderne, potranno fornire alcuni risultati molto interessanti (e molto accurati). Inoltre i dati permetteranno una migliore analisi di tutte le passate osservazioni di eclissi di Sole ora comprese quelle fatte in prossimità del centro del percorso (cioè ora possiamo determinare il raggio del Sole dalle osservazioni compiute sulla linea della centralità; ciò infatti dovrebbe essere utile per confrontarlo con le osservazioni al bordo per ottenere sia il diametro equatoriale sia quello polare del Sole. La sincronizzazione è buona perché la missione francese Picard è stata lanciata quest’anno in ritardo, con uno strumento per misurare accuratamente il diametro solare dallo spazio.
David

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16 aprile 2009, 20:17 da Jan Manek

Salve Mitsura,
Questo è molto interessante! L’imminente domanda è: c’è la possibilità di avere i dati del profilo disponibile pubblicamente (utilizzabile per Occult?), oppure i profili dimostrativi sono calcolati in modo pesante?

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17 aprile 2009, 04:24 (e precedenti) da Dave Herald
(N. d. T. Il dottor Dave Herald, e non solo lui, cita in modo pessimo i messaggi ai quali risponde, per cui non è stato facile ricostruire l’esatta sequenza cronologica)

Questa è anche una buona illustrazione di come è cambiato il valore primario delle occultazioni lunari attraverso i secoli.

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(fuori crono) 16 aprile 2009, 12:05 da Dave Herald

Mitsuru,
Questo è uno sviluppo molto interessante. David Dunham  ha in precedenza sollevato la possibilità di ottenere il profilo del lembo da missioni quali Clementine, ma i dati non raggiunsero mai le aspettative perché solitamente grezzi. Così io sono curioso di conoscere l’ampiezza dei dati disponibili e la facilità con la quale puoi dedurre l’altezza di un lembo per uno specifico valore di librazione. Sarei interessato anche a confrontare i profili generati da Kaguya con quelli definiti dalle osservazioni di occultazioni lunari.

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Risposta di Dave Dunham:
Per un determinato angolo di librazione e di posizione viene ricercato il punto più alto della Luna visto dall’osservatore. Si possono ottenere i dati per qualunque angolo di librazione e di posizione. La logica è piuttosto semplice, ma attualmente occorrono circa 8 secondi per ottenere i dati per un punto. Io penso di potere generare carte simili a quelle di Watts dai dati di Kaguya e, da quelle, potere ottenere più facilmente i profili generati da Kaguya. Sfortunatamente i dati di Kaguya non possono essere pubblicati per ancora alcuni mesi ma al più tardi per novembre 2009.

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(N. d. T. il messaggio di Mitsuru Soma che apre la successiva serie di note fu spedito anche ad un’altra “mailing list “, ottenendo alcune risposte, fra le quali la seguente di Henk Bulder).

17 aprile 2009, 02:48 da Henk Bulder

Salve Mitsuru,
Molto interessante. I risultati di Kaguya sono infatti così prossimi alla perfezione che per ottenere un profilo migliore, osservando le radenti, è obsoleto.
Distinti saluti, Henk.

(N. d. T. il lapidario commento di Henk comporta una prudente precisazione di David Dunham)

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17 aprile 2009, 07:49 PM da David Dunham

Henk,
Hai quasi ragione: i dati di Kaguya sono chiaramente molto migliori di quelli di Watts. Ma l’accordo con quelli di Kaguya non è perfetto essendoci ancora una piccola granularità (dispersione dei residui - N. d. T.) nei suoi dati (l’articolo di Science dice che la spaziatura delle linee dei punti laser sulle quali è basato, raggiunge 15 km nelle regioni equatoriali e 2 km nelle regioni polari della Luna; entrambi saranno probabilmente ridotti nel fututro con più osservazioni e possibilmente considerando anche le osservazioni delle immagini) così in alcuni casi potremmo avere un piccolo miglioramento del profilo dai dati delle radenti. Ma essi dovrebbero essere incrementali e localizzati, forse non vale la pena. Ciò che è importante, sta nel fatto che l’accurato profilo ci permetterà accurati studi dei moti propri delle stelle che possono ora essere ottenuti più accuratamente di quanto era possibile con Hipparcos poiché può essere utilizzata la linea di base molto lunga (Very Long Baseline) usando le trascorse occultazioni con quelle recenti. Penso che sarà importante osservare le radenti coinvolgendo le stelle per quelle osservazioni radenti che sono state bene osservate negli anni ‘60 e ‘70 e quelle poche precedenti.
David

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18 aprile 2009, 4:31 da Henk Bulder

Salve David.
Grazie per la risposta. Può essere una buona idea comporre una lista di quelle stelle ben osservate così possiamo limitare il numero di spedizioni e ottenere con speranza più osservatori per quelle speciali occultazioni radenti di interesse.
Distinti saluti, Henk
(N. d. T. faccio notare che il giorno precedente, il 17 aprile 2009 un altro interlocutore aveva manifestato un certo disappunto verso la paventata ragion d’essere del futuro delle occultazioni radenti.)

17 aprile 2009, 09:49 da Dave Gault

Buongiorno Henk.
È probabilmente vero. Tuttavia, secondo me, le radenti rimangono uno spettacolo degno del tempo e della fatica spesi per compiere le osservazioni. Qui vi è il mio ultimo filmato di una radente, godetevelo!
http://www.youtube.com/watch?v=RQnv8FH7TBA
Saluti,
David Gault
Australia.

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(N. d. T. il predetto disappunto verrà focalizzato in un primo intervento da parte di Dave Herald, seguito da quello di mitsuru Soma.)

18 aprile 2009 20.57:27, da Dave Herald.

Henk,
Chiaramente i risultati della missione Kaguya offrono un gradito miglioramento. Ma penso che è ancora prematuro valutare l’impatto complessivo. Come David ha evidenziato, vi sono questioni sulla risoluzione dei dati che necessitiamo di comprendere. La risoluzione di 1,5 km corrisponde a 0,05°. Questa è migliore delle carte di Watts, ma peggiore rispetto alle radenti. In definitiva è assai presto concludere che le occultazioni radenti sono state soppiantate.

Sulle stelle e i moti propri. Quest’argomento va ben oltre le radenti: si colloca fra le occultazioni ordinarie, ed è duplice. Uno è la differenza di tempo fra l’epoca di calcolo di Hipparcos, che attualmente è 18 anni. L’altro è il complessivo arco di tempo delle osservazioni che ci riporta indietro fra le occultazioni ordinarie osservate dalla fine del 1800.
(N. d. T. probabilmente Dave ha preso un abbaglio dovendo scrivere: “Diciottesimo secolo”.)
In breve: la percezione che le occultazioni lunari siano ora morte e sepolte è lontana dalla  reale situazione. Ne è piuttosto cambiato il valore. Sono state usate per essere effemeridi lunari, la più ampia incognita. Ora l’incognita punta ai cataloghi di stelle (incluso Hipparcos) essendo questa la maggiore incognita. Come tante cose migliorano, così cambia il punto d’attenzione. Ma le osservazioni di base rimangono preziose, nonostante che la ripresa visuale dei tempi delle ordinarie occultazioni possa mancare di sufficiente precisione.
Dave Herald
Canberra, Australia

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19 aprile 2009, 2:47 AM da Mitsuru Soma a 4 destinatari

Enk e altri
Concordo con Dave Herald che è troppo presto concludere che le radenti sono state soppiantate. Il popolo dei Kaguya è anche informato che i profili del lembo basati su Kaguya saranno peggiori nelle regioni polari per i motivi ricordati da David Dunham (la spaziatura delle linee dei punti laser sono più rade nelle regioni equatoriali che in quelle polari, siccome Kaguya ha un’orbita polare). Le accuratezze dei profili del lembo basate su Kaguya dovranno essere verificate con le occultazioni. (omissis)
Distinti saluti, Mitsuru Soma.

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Idee per usare le osservazioni di occultazioni lunari con i dati del profilo migliorati da Kaguya.
(N. d. T. David Dunham porta a conoscenza la proposta di un universitario inglese).

20 aprile 2009 23:04

Anthony Cook dal Regno Unito mi ha spedito le seguenti interessanti idee

20 aprile 2008 14:51 da Dr Anthony Charles Cook

David,
Grazie per l’informazione: Andrew Elliot mi ha infatti spedito una e-mail il giorno prima:

“[Henk Bulder ha detto:] molto interessante. I risultati di Kaguya sono infatti così prossimi alla perfezione che ottenere un migliore profilo osservando le radenti è obsoleto”.

Bene, in qualità di appartenente al Gruppo di lavoro di Geodesia lunare e Cartografia (emanazione del USGS) devo dire che gli studi delle occultazioni effettuate dalla Terra non sono del tutto morti, ma di certo sarà necessario adattarli potenzialmente nell’astronomia stellare.

Gli usi attuali (e comunque per tutti i dati d’archivio) dovrebbero essere:

1) Controlli a campione in termini di posizioni e altezze assolute dei prodotti topografici lunari attuali e futuri. Si ricorda che essi hanno una più alta densità ai poli, quelli LIDAR sono più radi e meno affidabili alle più basse latitudini. Questo è l’unico metodo indipendente di controllo delle altezze assolute degli attuali prodotti cartografici! Non mi spetto di trovare molti errori sebbene chiunque abbia a che fare con missioni umane o robotiche in volo a basse quote deve disporre di una più elevata confidenza per sapere dove si trovano i picchi delle montagne ed i dati delle occultazioni sono una eccellente riassicurazione se tutto si accorda con i dati del LIDAR.

2) Se disponi di un’ottima risoluzione dei tempi di cattura (come ti è noto dai tuoi precedenti lavori) la fotometria ad alta velocità delle occultazioni può misurare i diametri stellari e la separazione delle stelle doppie o multiple. Se riponiamo la fiducia nei prodotti topografici attuali e futuri di Chandran-1 e LRO prenderemo la rincorsa e ciò farà sì che le misure di separazione delle stelle doppie o multiple saranno più facili a farsi.

3) Tentare con la spettrometria ad alta velocità (vedi sopra nei punti 2 e 3) da parte di molti osservatori al fine di migliorare il rapporto segnale / disturbo dell’informazione nelle stelle venendo osservate ed acquisite a più deboli livelli di rivelazione.

Bene, queste sono solo idee… .
Saluti
Tony
P. S. Nel caso che tu o altri foste interessati, sono stato associato ad una sessione sulle tecniche di rivelazione degli impatti flash al meeting di Europlanet a Potsdam in Germania a settembre. Per altri dettagli vedere al termine della seguente pagina Web sotto “under description”
(N. d. T. omissis).

(fine del testo)
Traduzione in italiano di: Pierre Dubochet. Pubblicato su Web il 28 aprile 2009.
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