Sono state rilevate analogie incredibili tra vicende umane totalmente
estranee tra loro. Dalla storia delle due donne di nome Edna, come
da quella dei due presidenti Lincoln e Kennedy, si ricava la certezza
che vi sono coincidenze troppo precise per essere casuali. Forse ciascuno
di noi ha un "sosia", un altro che vive la nostra stessa
vita come la fotocopia di un disegno già tracciato nel grande
libro del destino.
Lo studioso J. Goodavage è riuscito a raccogliere, in molti
anni di lavoro, numerose vicende degne di essere analizzate a fondo.
Egli ha infatti, in diversi casi, riscontrato un notevole parallellismo
tre le vite di persone, anche molto lontane tra loro, o comunque che
ignoravano ognuna l'esistenza dell'altra. Le coincidenze prese in
esame sono a volte davvero sorprendenti, non rientrano nel normale
ordine delle cose. Goodavage, nel suo libro "Astrology: The Space
Age Scienze", racconta, ad esempio, di numerosi aspetti in comune
tra la vita e la morte di due individui: Donald Chapman e Donald Brazill,
entrambi nati il 5 settembre del 1933, il primo, nella cittadina di
Eureka e, il secondo, a Ferndale in California.
Una domenica mattina del 10 settembre 1956, esattamente cinque giorni
dopo il compleanno di Chapman e di Brazill, i due giovani guidavano
la propria auto sulla statale 101 a sud di Eureka e ritornavano alle
proprie abitazioni. Avevano riaccompagnato le proprie fidanzate, ciascuna
delle quali risiedeva nella città dell'altra, quando, improvvisamente,
si scontrarono frontalmente con le proprie auto morendo sul colpo.
I certificati di morte indicano che tutti e due morirono per le gravi
ferite riportate alla testa.
Un caso altrettanto evidente di parallelismo, narrato sempre da Goodavage,
riguarda due donne nate nello stesso giorno e aventi lo stesso nome
ma senza alcun rapporto di parentela: Edna Hanna e Edna Osborne. Nel
1939, nell'ospedale di Hackensack nel New Jersey, tutte e due partorirono,
nello stesso istante, due bambine, a cui diedero lo stesso nome: Patricia
Edna. Goodavage, interrogate le due donne, scoprì dell'altro.
I loro mariti svolgevano lo stesso lavoro ed erano proprietari di
un'automobile della stessa marca e di identico colore. Entrambe le
coppie si erano sposate esattamente tre anni e mezzo prima, nello
stesso giorno. I due uomini erano nati nello stesso anno, mese e giorno;
identica circostanza per le loro mogli. Le due donne avevano i capelli
castani e gli occhi azzurri, la stessa altezza e lo stesso peso. Entrambe
le coppie avevano comprato nello stesso giorno un cane a cui avevano
dato il nome di Spot.
Esistono molti altri casi ancora in cui le vite di alcuni individui
presentano somiglianze impressionanti. L' 8 novembre del 1981 "Il
Giornale d'Italia" riportò un fatto incredibile relativo
alla morte contemporanea di due fratelli. Ada e Guido P. cessarono
di vivere alla stessa ora, in circostanze analoghe e per cause identiche.
I fratelli morirono l'uno distante dall'altro circa 300 chilometri.
Il professore Guido P. docente alla "Normale" di Pisa con
la sua "127" nei pressi di Pisa, causa un probabile malore,
perde il controllo dell'auto e va a schiantarsi contro un albero.
Soccorso, muore prima di arrivare in ospedale, sono le tredici. Alla
stessa ora, a Milano, sua sorella Ida, pure insegnante, mentre guida
la sua auto veniva colta da un malore e andava a sbattere violentemente
contro un albero, morendo.
Non meno sconcertante è il caso narrato dal professor T. Bouchard
dell'Università del Minnesota sul "Corriere del Medico"
del 12 giugno del 1980. I gemelli Jim Springer e Jim Lewis erano stati
adottati da due famiglie dell'Ohio e nessuno dei due sapeva dell'esistenza
dell'altro. Entrambi si laurearono in legge e iniziarono a lavorare
part-time come aiuto sceriffo. Tutti e due scelgono la Florida per
trascorrere le ferie. Acquistano un cane che chiamano Toy. Le loro
mogli si chiamano, entrambe, Linda. Divorziati, sposano due ragazze
di nome Betty. I figli si chiamano James Allan. Fumano le stesse sigarette
e si intendono tutti e due di falegnameria.
Le foto del diavolo
Un altro fatto che merita di essere raccontato si è verificato
recentemente in Germania. Franz Block, un professore tedesco, si è
accorto con raccapriccio di essere venuto in possesso, casualmente,
di una macchina fotografica, che getta il malocchio alle persone ritratte
con essa. Il signor Block ha scoperto che dei dieci amici fotografati:
sei erano morti in incidenti stradali, uno in un incendio, due annegati
mentre erano a pescare con la barca e il decimo morto strozzato da
un ossicino del pollo che stava mangiando.
La scoperta più agghiacciante il professore l'ha fatta quando,
indagando per curiosità su uno dei tanti passanti che apparivano
per caso sulle foto, ha saputo che era stato stroncato, due giorni
dopo la foto, da un'emorragia cerebrale. Franz Block ha subito donato
l'apparecchio fotografico ad alcuni studiosi di parapsicologia e,
terrorizzato, ha detto: "Questa macchina fotografica è
stata fabbricata dal diavolo in persona e viene direttamente dall'inferno".
Abramo Lincoln e John Fitzgerald Kennedy
Misteri analoghi a quelli finora raccontati costellarono persino la
vita e la morte dei presidenti americani Abraham Lincoln (1809-1865)
e John Fitzgerald Kennedy (1917-1963). Si racconta inoltre che Lincoln
appaia sempre alla vigilia della morte di un altro presidente e pare,
infatti, che sia apparso anche a John Kennedy il giorno prima di partire
per Dallas, sua ultima fatale visita. Tantissime e straordinarie furono
le coincidenze, che costellarono la vita e la morte di questi due
presidenti. Troppe, per essere sbrigativamente attribuite al caso.
Innanzitutto, Lincoln venne eletto presidente nel 1860. Kennedy,
esattamente 100 anni dopo, nel 1960. Lincoln fu ucciso di venerdì,
alla presenza della moglie. Anche Kennedy venne assassinato mentre
era al fianco di sua moglie, e di venerdì. Ad entrambi i presidenti
spararono, e tutti e due furono colpiti da dietro e alla nuca. Subito
dopo l'attentato, ricevettero i primi soccorsi dalla propria moglie.
Lincoln e Kennedy morirono senza riprendere conoscenza.
Oltre ai particolari della morte in comune, ne esistono altri. La
moglie del presidente Lincoln perse un figlio, mentre risiedeva alla
Casa Bianca. La stessa cosa accadde alla moglie di Kennedy. Sia Lincoln
che Kennedy avevano avuto 4 figli e, al momento della loro uccisione,
solo 2 di questi erano vivi. Il vice di Lincoln si chiamava Johnson
ed era nato nel 1808. Il vice di Kennedy si chiamava, pure, Johnson
ed era nato nel 1908, a distanza di 100 anni esatti dall'altro.
L'assassino di Lincoln si chiamava John Wilkes Bootk ed era nato
nel 1839. L'assassino di Kennedy, Lee Harvey Oswald, era nato nel
1939, 100 anni dopo l'altro. E', pure, perlomeno curioso osservare
che la somma delle lettere che compongono nome e cognome dell'assassino
di Lincoln dà 15 come totale e così è anche per
l'assassino di Kennedy.
Ma le coincidenze straordinarie non finiscono qui. John Wilkes Booth
e Lee Harvey Oswald erano entrambi sudisti. Tutti e due i presidenti
avevano condotto aspre battaglie per i diritti civili dei negri: Lincoln
con il Proclama di Emancipazione e Kennedy con la legge sui Diritti
Civili. Al momento dell'attentato Lincoln e Kennedy si trovavano assieme,
oltre alle proprie mogli, ad una coppia di amici. Per quanto riguarda
le coppie di amici, le donne rimasero illese, gli uomini furono feriti
dagli attentatori (il maggiore Rathbone nel 1865 e il governatore
Connally nel 1973).
Il segretario di Lincoln si chiamava Kennedy e cercò di dissuadere
il presidente dall'andare a teatro quella sera. La segretaria di Kennedy
si chiamava Lincoln e, anche lei, tentò di convincere il presidente
a non andare a Dallas. Un altro fatto abbastanza singolare è
che il marito della donna si chiamava Abraham, come Lincoln. Quando
avvenne l'attentato, Kennedy stava attraversando le vie di Dallas
su un'auto - guarda caso - di marca Lincoln, prodotta dal gruppo Ford.
Booth assassinò Lincoln in un teatro e si rifugiò in
un magazzino. Oswald sparò a Kennedy da un magazzino e si rifugiò
in un teatro. Booth spirò 11 giorni dopo Abramo Lincoln, entrambi
alle 7,20 del mattino. Oswald morì 48 ore dopo Kennedy, pure,
alla stessa ora, le 13. A Lincoln successe Andrew Johnson e a Kennedy
Lindon Johnson. Durante il loro ultimo anno di presidenza, sia Andrew
sia Lindon Johnson furono travolti da uno scandalo politico, che impedì
loro di candidarsi per un nuovo mandato.
Alcuni studiosi attribuiscono ai numeri particolari poteri. Vi sono
strabilianti casi di ciclicità storica. Mouèsan de la
Villoret enuncia, al proposito, sette leggi. La prima afferma che
esiste "...un rapporto costante fra il numero effettivo dei capi
di uno Stato o dei principi di una dinastia e la somma delle cifre,
sia della prima, che dell'ultima data o delle due riunite".
Studiando la dinastia dei Merovingi, Mouèsan de la Villoret
scoprì che l'incoronazione di Clodione, primo re, si verificò
nell'anno 427, che, sommato a sé stesso, (4+2+7) dà
13 e che anche quella dell'ultimo re, Childerico II, che avvenne nell'anno
670, (6+7) dà ancora 13. I re Merovingi furono 13.
Un altro enunciato afferma che, capovolgendo la data iniziale di
una monarchia, si ottiene l'anno della sua fine. Ad esempio, l'anno
d'inizio dei Carolingi: il 789 invertito ci dà l'anno dell'estinzione
della monarchia carolingia. Il dogato di Venezia ha inizio il 697;
invertendo l'anno in questione si ottiene quello della sua fine: 1796.
Il numero 3 influenzò, con insistenza, la vita del principe
Bismark. Egli, infatti, servì 3 sovrani, combattè 3
guerre, fu l'artefice della stipulazione di 3 trattati di pace, rese
possibile l'incontro di 3 inperatori e preparò la Triplice
Alleanza. I simboli araldici del suo casato furono le foglie del trifoglio
e 3 foglie di quercia col motto "In trinitate rebur". Ebbe,
ancora, 3 figli, 3 possedimenti e controllò 3 partiti: i conservatori,
i liberali e gli ultramontani.
In relazioni a certi cicli, che segnano eventi luttuosi, vi è
un esempio molto illuminante ci viene dalla storia dei re d'Inghilterra.
Sto parlando del "sabato nero" della monarchia inglese.
Un sabato, il 18 marzo del 1702, morì Guglielmo II. Un sabato,
l'1 agosto del 1704, trapassò la regina Anna. Anche di sabato,
il 10 giugno 1727, morì Giorgio I° e, sempre di sabato,
il 25 ottobre 1760, si spense Giorgio II°. Di sabato morì
anche Giorgio III°, era il 30 gennaio 1820. Ancora di sabato,
il 26 giugno 1830, morì Giorgio IV. Identica sorte toccò
ad Eduardo VII, quando morì era sabato 7 maggio 1910.
Numeri e date sconcertanti
J. G. Bourgeat illustra un interessante esempio di queste sottili
relazioni, a dir poco singolari, fornendo un eclatante esempio col
numero 539. Riassumo lo studio di Bourgeat, che, a sua volta, trae
dal libro "Ricerche sulle funzioni provvidenziali delle date
e dei nomi negli annuali di tutti i popoli":
Sommando all'anno di nascita di Luigi IX, (23 aprile) 1215, il numero
539 otteniamo l'anno di nascita di Luigi XVI, (23 agosto) 1754. Addizionando
il 539 al 1225, anno di nascita della sorella di Luigi IX, Elisabetta,
otteniamo 1764, che è l'anno in cui nacque la sorella di Luigi
XVI, pure di nome Elisabetta. Aggiungendo il 539 all'anno della morte,
il 1226, del padre di Luigi IX, Luigi VIII, otteniamo 1765, che è
l'anno di morte del padre di Luigi XVI, Luigi (Delfino).
Effettuando la stessa operazione per l'anno di matrimonio di Luigi
IX, il 1231 (1231+ 539) otterremo come totale 1770, che è l'anno
di matrimonio di Luigi XVI. Addizionando 539 al 1225, anno della maggiore
età e del governo personale di Luigi IX, otteniamo 1774, che
corrisponde all'anno dell'avvento di Luigi XVI. Il 1243, anno in cui
Luigi IX stipulò una tregua con Enrico III, sommato a 539 dà
come totale 1782; anno in cui Luigi XVI iniziò i preliminari
della pace con Giorgio III.
Nel 1249 un nobile orientale, con un ambasciatore, fece sapere a
Luigi IX di volersi convertire al cristianesimo. Addizionando all'anno
in questione 539 otteniamo 1788, che corrisponde all'anno in cui un
ambasciatore d'Oriente annunciò a Luigi XVI che il suo principe
desiderava abbracciare la religione cristiana. Il 1250, anno della
prigionia di Luigi IX e dell'abbandono dei suoi, sommato al 539 dà
come totale 1789, che corrisponde all'anno della prigionia di Luigi
XVI (5 e 6 di ottobre) e dell'abbandono dei suoi.
Aggiungendo 539 al 1253, anno della morte della madre di Luigi IX,
la regina Bianca, otteniamo 1792 che è pure l'anno della morte
del regno di Lys, detta anche morte della monarchia bianca. Nel 1254
Luigi IX abbandonò il mondo per farsi Giacobino e, sempre nello
stesso anno, visita la Maddalena in Provence. Sommiamo l'anno in questione
al 539 e otteniamo 1793, anno in cui Luigi XVI è preso dai
Giacobini e condotto al patibolo. Viene inumato nel cimitero della
Maddalena dove fu portato dai Provenzali chiamati Marsigliesi.
Certi numeri sembrano davvero avere strane relazioni con la vita
delle persone. E' il caso della vita di padre Pio, tutta costellata
misteriosamente dal numero 5. Egli nacque il 25/5/1887 alle 5 pomeridiane.
L'anno della sua nascita cadeva nel quinto centenario di quella di
san Francesco, perciò fu chiamato Francesco. Il paese del santo,
Pietrelcina, allora contava 5 mila anime. I genitori Orazio Forgione
e Maria Giuseppa De Nunzio ebbero in tutto 5 figli. Entrato nell'Ordine
dei Cappuccini prese il nome di San Pio V, la cui festa cade il 5/5.
Ordinato sacerdote a maggio (ancora 5) del 1910 rimase a Pietrelcina
per 5 anni, poi partì per la prima guerra mondiale. Nell'anno
1918 fu mandato al convento di San Giovanni Rotondo, in cui vi erano
5 sacerdoti e gli fu assegnata la cella n. 5. Gli fu data la pensione
di guerra di quinta categoria. Dal 5 al 7 agosto 1918, Padre Pio ha
il primo e folgorante incontro con Dio. Quarantaquattro giorni dopo
riceverà le Stigmate. La mattina del 5 ottobre 1925 viene operato
d'urgenza, di ernia inguinale dal prof. Giorgio Festa.
Padre Pio profetizzò, nel 1936, la morte di Giorgio V, re
d'Inghilterra, il giorno prima. Dopo l' apparizione delle stigmate
fu visitato più volte dal professor Luigi Romanelli, per volere
del Padre Provinciale di Foggia, che nella relazione finale, tra l'altro,
scriveva: "Ho visitato Padre Pio cinque volte in 15 mesi...".
Il 5/5 del 1956 padre Pio inaugura il grande complesso ospedaliero,
da lui voluto e appena ultimato, celebrando la Santa Messa sulla scalinata
dell'ospedale. Le stigmate (5 piaghe, nelle mani, nei piedi e al costato)
hanno segnato le membra del santo frate per 5 decenni.
E che dire inoltre dei destini replicati dei pontefici Sisto V e
Clemente XIV? I due entrarono dell'ordine dei frati francescani. Furono
entrambi innalzati alla soglia pontificia, eletti all'unanimità,
allo scoccare del 64esimo anno. Furono papi per l'identico periodo
di tempo: 5 anni, 4 mesi e 3 giorni. Morirono entrambi a 69 anni.
Coincidenze impressionanti, vero? Troppo impressionanti e misteriose
per non pensare che nella vita degli uomini non vi siano segrete connessioni,
sinapsi in un fitto reticolo di destini di cui tutti noi facciamo
parte.
Giuseppe Cosco