corto
e le tue dita...dita che scartocciano...che ricoprono per il piacere di
scoprire con labbra...che indugiano e frizionano...brevi escursioni,
millimetriche...quasi distratte, annoiate dalla sapienza della
conquista della vetta...esplorazioni che preparano a appassionate misure
della totalità più totale...le tue dita mon amour...sagge nella
timidezza auspicata e vive nella curiosità apprezzata...le tue dita,
mon amour...che dita...
sto provando nuovi modi di scrivere...e, per una cosa che sto scrivendo, avevo
bisogno di una lettera in cui il protagonista voleva rammentare a una signora un
incontro molto ravvicinato e piuttosto rovente
sole
In punta di piedi,entri, atteso,senza bussare.
Nel buio sussurri di mani ansiose,volo di sguardi,silenziosa presenza profumata
di mare.
Nessuna parola,nessun respiro,solo l’urgenza del desiderio,della tenerezza,
del ritrovato amore.
Imprudente ti sfioro, risponde il tuo cercare.
Dolcemente ti prendo, mi impossesso del gioco,un finto negarsi,un trasalir
sorpresi a nuove carezze.
Vibra nel buio un teso silenzio che ci danna , amanti perduti del rubato tempo.
corto
non so perché...non so come...non so dove...so che ti
avrò...ti avrò
tutta...intera...avrò la tua dolcezza, senza rinunciare al
desiderio...bacerò la tua passione senza meritare disprezzi...leccherò
le gocce dei ghiacci di un amore finalmente dissolto...dall'ombra del
giorno vissuto scivolerai nella luce di un tremore destato...
paperaselvaggia
dedicato a un sogno
la penombra è l'alcova del tuo odore, adesso è mia e non sorridi più, il tuo
sguardo è carnale, le tue mani sono sicure sui miei fianchi, desiderami,
parlami di quella voglia che non vuoi confessarmi ed io, lentamente, assaporerò
la fonte di quei suoni, sei già mio, lo sai , ti piace e ti spaventa, ma
cercherai la mia intima fine a prezzo del piacere che ucciderà ogni tua fuga,
affonderai i tuoi sensi ed insieme ferirai a morte la tua libertà, la prigione
sarà calda e dolcissima, vorrai sentirne il sapore, odierai l'immobilità che
ti imporrò per ascoltare il tuo tremore.
traboccherà ogni tua linfa, sorriderai, mi stringerai più forte e sarà un
bacio sulla pelle quello che sentirò come la più casta confessione di un amore
senza regole, senza più amor proprio, soltanto amor nostro, puro nella sua
sensualità e depravato nella sua incondizionata totalità.
la mente non cercherà risposte, sentirà la verità sulla punta delle mie dita
e delle tue dita, nel palmo della tua mano, che terrà tutto il mio corpo in
un'unica, piccola, sensibile parte di me e nel palmo della mia mano che
accoglierà ogni tuo volere.
mi sentirò finalmente amata e tutto l'amore che ti voglio troverà rifugio e
complicità nel tuo esausto sorriso.
si, sto parlando di gioia di appartenersi, specie assai rara di sentimento che
aborrisce la violenza, la prepotenza, la falsità e accarezza la complicità,
trasformandola nel più enfatico dei protagonismi, solo per due … come il
risotto all'aragosta, quello che servono sempre "almeno per due
persone", mentre lei, l'aragosta, rimane comunque una sola …
sole
Per un attimo mi sento bambina. Inadeguata. Impacciata
e a disagio .
Ma subito incontro i suoi occhi , brillanti , profondi e curiosi. Dimentico
tutto, mi concentro solo in quel mare profondo. L’attesa ha un potere
afrodisiaco.
Aspiro il suo profumo. Tasto la sua presenza.Le mani sono precisi strumenti di
esplorazione.
Senza parole , senza bisogno di nulla, ci si beve con gli occhi .. ci si sazia
con l'anima.
Un bacio, il bacio … lo voglio… voglio il suo sapore, la sua lingua, il
gusto della più intima linfa.
Voglio esplorare gli anfratti più inusuali , scoprire i calori più intensi,
gli odori più aspri del suo vivere.
E la benda sugli occhi, e le mani legate. Voglio il suo abbandono totale, il suo
fluttuare leggero, la sua risposta al più lieve sfiorare.
Voglio la prepotenza della sua presenza . E l'esplosione del suo desiderio.
Quanto dura un momento d'amore ? Quanto è sogno ? quanta la realtà ?
Una follia è questa , da conservare nel posto più segreto del cuore,
sottochiave, chiuso in scrigni pesanti, inattaccabili dal tempo e dal dolore.
Il tempo si è fermato.
Scoppia nella testa e nel petto la furia del desiderio…
Infine si placa in una pace che è incredulità.…
davar
Il cuore
fremente
le braccia
tese
le mani
esploratrici
le labbra
dischiuse
gli occhi
ardenti
ardenti e desiderosi
il posto
vuoto
e l'inatteso incontro dei mille fuochi accesi
di quel cuore, di quelle braccia, di quelle mani di quelle labbra, di quegli
occhi,
di quel posto vuoto
e di quei
corpi.
corto
ho voglia di scopare...bella scoperta, direte...neanche fosse una novità, un privilegio di cui fruisco in esclusiva...lo so che anche voi lo fate...spesso e bene(almeno spero per voi che sia così)...e spero che che vi siate liberate dell'ipocrita "far l'amore"...mi si dica, signore e signorine, in che si differenzia una sana ingroppata tutto turgore e sudore e afrore da una delicata passeggiata lungo le dolci dune color "rosa promessa di notte d'incanto"...ve lo dico io:nelle chiacchiere..si ha bisogno di nascondere le proprie turbolenze di baricentro dentro il pastello della vacua affermazione...salvo poi lavorar di lingua, e non per parlare, come e più di chi s'affanna muto a cercar piaceri...direte, marinaio sei impazzito?...no, mai stato così savio...solo che ho voglia di scopare senza raccontar di stelle e mare e bonacce e tempeste...il mio poco fiato lo voglio usare per quel monco respiro che mi concede l'esibizione della prorompente forma del suo precipizio...volete censurarmi?...accomodatevi, ipocriti e bigotti...il mio piacere non lo dividerò più...me lo coltiverò in solitaria, ascetica, solitudine...semmai massaggiandomi il cavallo
sole
Odori. Umori. Silenzio.
Non si parla molto quando si traffica con le sensazioni , anzi ci si concentra
sui terminali nervosi della mano che cerca, sulle sensazioni prepotenti che
vengono dall’altrui tocco.
Niente manti di stelle casomai uno sbrigativo lenzuolo.
Niente lune piene, ci sono già piene e vibranti rotondità che sostituiscono.
Niente profumi di giardini da mille e una notte : bastano gli odori
dell’eccitazione .
Un odore particolare ,talvolta sottile, altre volte rauco , da aspirare ,
braccare nel collo, sul petto, nelle più intime giunzioni , là dove si ha
ancora pudore di sé.
Segnali codificati per il piacere .
Pelle inumidita dal sudore, tiepida, morbida , cedevole al tatto : arresa alla
carezza, senza neppure combattere .
Il corpo è un solo strumento teso al godere, alla ricerca di ondate conosciute
e sempre nuove che scuotono il tuo essere ,senza la volontà di controllo, solo
un lento inesorabile fluttuare verso l’urgenza del piacere. Allora rallenti,
conscio che il gioco è bello quando dura molto, e che l’esplosione del godere
sarà atto finale di un desiderio antico sempre rinnovato, di piaceri conosciuti
ma sempre diversi.
Non mi chiedo se sia fare l’amore. Non penso che sia un fottere . Non la
chiamo scopata .
Le parole sono riservate al prima.. una sorta di antipasto, un aperitivo
stuzzicante, risatine frivole talvolta, a sottolineare l’attesa e l’intesa,
o silenzi carichi di parole che non possono essere espresse tanto sono forti e
dirompenti.
E’ ricerca di un attimo senza tempo, che porta dentro di sé l’alito
dell’altro e che insieme ci catapulta in un mondo senza spazi.