SKYDIVE: UNA DOMANDA.......
 

“una verità taciuta è da considerarsi una bugia?”

 

 

 

 

 

 

 

 

Si, nella vita pratica, in alcune circostanze può essere giusto applicare la tua formula ma di fondo la “verità” non si occupa di chi la capisce o dove colpisce: costringe al confronto ed è sempre legata ad un momento di crescita che, per grazia ricevuta, sarà sempre doloroso. Comunque, per tornare al concetto generale, tutto ciò che può falsare o distorcere la visione delle cose è ingannevole e tacendo s’induce a valutare erroneamente l’insieme…proprio come una bugia. Ricordo della cicogna o meglio, del cavolo, mi sentii preso in giro, ma successivamente fu piacevole scoprire il metodo

 

 

 

 

 

 

 

 

Tendenzialmente siano propensi a rimanere chiusi nel guscio delle nostre certezze perché ogni interferenza atta a destabilizzare o rompere un equilibrio raggiunto produce sofferenza. E’ la “vita” che si prende cura di avviare il processo… ma noi non siamo forse la “vita”? Sulla base di tale presupposto trovo difficile ipotizzare una destrutturazione spontanea. Se poi il risultato ottenuto dalla rielaborazione rappresenti una “verità” soggettiva” non è nostro compito giudicarla.
Per quanto concerne la verità intesa come concetto assoluto non credo che sia in tasca a chicchessia

X CORTO

acuta discriminazione ma l’omissione volontaria dei fatti non altera comunque il contesto?

X PAPERA

Si, mi piace la sentenza (la verità non va taciuta quando è oggettiva, mentre è pericolosa se soggettiva .
Essere veri senza ferire, possibilmente, e , tacere a fin di bene, mai per un tornaconto personale perché in questo caso diventa menzogna) perché è in linea con la morale cioè con le norme ed i valori condivisi che disciplinano i modelli comportamentali. Ma anche la morale ha un suo codice che non gli consente di oltrepassare i limiti imposti dalla domanda : quando un’azione è giusta? Un problema squisitamente etico e senza entrare nel merito di ciò che è bene e ciò che è male potrei portare più di un esempio dove ciò che era cattivo, essendo necessario, è diventato buono

il gioco è bello...

...quando dura poco!
Cari amici, credo che, mio malgrado, sia giunto il momento d’interrompere questa bella conversazione.  Da questo scambio di opinioni esco più arricchito ma comunque ancor privo di risposta. Due delle tre linee di pensiero da voi espresse sono conformi al criterio di verità del “consenso della comunità” in cui la verità si legittima nell’opinione comune; la terza, anche se il Maltese crea un en passe tremendo non riconoscendo una relazione di causa ed effetto tra fatto e verità, all' “utilità pratica di un'opinione ritenuta vera” in quanto un enunciato concernente un fatto può definirsi vero se l’ipotesi in relazione con il fatto stesso si dimostra efficace.
Il Corto, dal suo punto di vista, ha ragione nel dire “ forse il problema così posto non ha soluzione” ma penso, e voglio sperare, che “il problema così posto non ha avuto ancora risposta”. Concludo con una massima del “filosofo” Guzzanti che nella trasmissione televisiva Avanzi postulava:
Chi semo?
Dove annamo?
La risposta è drento de noi…
…ed è…
SBAJATA

 X circolo culturale "l'oasi"

Grazie per la stima accordatami, peraltro contraccambiata in pieno, ma in fondo non sono altro che un “acculturato” la cui curiosità spesso lo spinge a chiedere senza sapere
Intendevo lasciare il discorso, non l’oasi.
Fiori di campo appena colti per davar
Baci per ania e papera
Vigorosa stretta di mano al maltese.

 

ANIA

Una verità taciuta non può mai essere una bugia...
La verità si dice a chi può comprenderla, sopportarla, capirla....
Occorre sapere cosa intenziona e dove colpisce quella verità....
Nel dubbio è sempre meglio tacere.
Bisognerebe anche essere in grado di conoscere la "verità".... Ma quale verità? Verità per chi?
Prima di tutto bisognerebbe essere "Veri".

P.S.: Mi è spesso capitato di fare del male dicendo delle verità che altri non volevano sentire...
Pensa a quando ti hanno detto che Babbo Natale non esisteva, o che i bambini non li porta la cicogna....

 

 

 

Per comprendere e contenere alcune verità occorre essere sul punto di arrivarci da soli, occorre essere sulla strada... dire una verità a chi non è pronto può fare più male che vivere nella menzogna.
E poi per arrivare ad alcune verità si deve pagare un prezzo... alcuni sono disposti a pagarlo altri no....
E chi ha raggiunto la verità ha raggiunto solo la sua verità che potrebbe non essere valida per altri.

P.S.: Pretendere la verità da chi l'ha già raggiuta è da infantili non trovi? Un voler arrivare alla meta sulle spalle di un altro.

 

A scanso di equivoci io la verità non so neanche dove sta di casa.... lungo e difficile il cammino.... e se qualcuno mi dice di averla trovata, mica gli credo sui due piedi...
Prima guardo chi è, come vive, dove l'ha condotto o lo sta conducendo la sua verità etc..
Una cosa la so di sicuro.... chi ha la verità in tasca non la comunica a chicchessia, anzi il più delle volte la tiene per sé...
Sarà perché un certo Galilei per dire una verità sacrosanta ci ha rimesso la vita?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

CORTO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Se mi è lecito intervenire, direi che forse il problema così posto non ha soluzione, nel senso che si può enunciare e/o tacere "il fatto", non "la verità" che, con tutta probabilità, non è una sola, definitiva e data per sempre.
Non suoni questa mia affermazione come irrispettosa nei confronti dei credenti. Non è nelle mie intenzioni. Corto di Malta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Non incide sulla forma del quesito, in quanto verrebbe taciuto il fatto e non il vero (reale o supposto tale). Sul piano della sostanza, inoltre, si verrebbe a confermare il mio assunto:la relatività del vero. I miei complimenti per l'obiezione:centrata e pertinente

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La necessità di sintesi, lo riconosco, mi ha fatto essere ermetico. Mi sembra chiaro, intanto, che su argomenti del genere non si può contendere. Si esprimono, per contro, opinioni: condivisibili o meno, ma pur sempre opinioni. L'impasse che intravvede l'arguto Sky sussisterebbe se io accettassi l'esistenza di una Verità assoluta, ma poichè io rifiuto questa concettualizzazione il processo logico conduce ad approdi esattamente opposti a quelli ipotizzati. Per concludere l'esposizione della mia precisazione e per stare dentro l'ironica provocazione del nostro Sky, io con altrettanta ironia mi chiedo: e se fosse sbajata la domanda. E mi rispondo affermativamente.