“una verità taciuta è da considerarsi una bugia?”
Si, nella vita pratica, in alcune circostanze può essere giusto applicare la tua formula ma di fondo la “verità” non si occupa di chi la capisce o dove colpisce: costringe al confronto ed è sempre legata ad un momento di crescita che, per grazia ricevuta, sarà sempre doloroso. Comunque, per tornare al concetto generale, tutto ciò che può falsare o distorcere la visione delle cose è ingannevole e tacendo s’induce a valutare erroneamente l’insieme…proprio come una bugia. Ricordo della cicogna o meglio, del cavolo, mi sentii preso in giro, ma successivamente fu piacevole scoprire il metodo
Tendenzialmente siano propensi a rimanere chiusi nel guscio delle
nostre certezze perché ogni interferenza atta a destabilizzare o
rompere un equilibrio raggiunto produce sofferenza. E’ la “vita”
che si prende cura di avviare il processo… ma noi non siamo forse la
“vita”? Sulla base di tale presupposto trovo difficile ipotizzare
una destrutturazione spontanea. Se poi il risultato ottenuto dalla
rielaborazione rappresenti una “verità” soggettiva” non è nostro
compito giudicarla. X CORTO acuta discriminazione ma l’omissione volontaria dei fatti non altera comunque il contesto? X PAPERA Si, mi piace la sentenza (la verità non va
taciuta quando è oggettiva, mentre è pericolosa se soggettiva . il gioco è bello... ...quando dura poco! X circolo culturale "l'oasi" Grazie per la stima accordatami, peraltro contraccambiata in pieno,
ma in fondo non sono altro che un “acculturato” la cui curiosità
spesso lo spinge a chiedere senza sapere |
ANIA Una verità taciuta non può mai essere una bugia...
Per comprendere e contenere alcune verità occorre essere sul punto
di arrivarci da soli, occorre essere sulla strada... dire una verità a
chi non è pronto può fare più male che vivere nella menzogna.
A scanso di equivoci io la verità non so neanche dove sta di
casa.... lungo e difficile il cammino.... e se qualcuno mi dice di
averla trovata, mica gli credo sui due piedi...
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CORTO
Se mi è lecito intervenire, direi che forse il problema così posto
non ha soluzione, nel senso che si può enunciare e/o tacere "il
fatto", non "la verità" che, con tutta probabilità, non
è una sola, definitiva e data per sempre.
Non incide sulla forma del quesito, in quanto verrebbe taciuto il fatto e non il vero (reale o supposto tale). Sul piano della sostanza, inoltre, si verrebbe a confermare il mio assunto:la relatività del vero. I miei complimenti per l'obiezione:centrata e pertinente
La necessità di sintesi, lo riconosco, mi ha fatto essere ermetico.
Mi sembra chiaro, intanto, che su argomenti del genere non si può
contendere. Si esprimono, per contro, opinioni: condivisibili o meno, ma
pur sempre opinioni. L'impasse che intravvede l'arguto Sky sussisterebbe
se io accettassi l'esistenza di una Verità assoluta, ma poichè io
rifiuto questa concettualizzazione il processo logico conduce ad approdi
esattamente opposti a quelli ipotizzati. Per concludere l'esposizione
della mia precisazione e per stare dentro l'ironica provocazione del
nostro Sky, io con altrettanta ironia mi chiedo: e se fosse sbajata la
domanda. E mi rispondo affermativamente. |