(Il gioco del finale)
davar
In paese, tutti i genitori,
per impedire ai ragazzi di recarsi in luoghi isolati, lontani o pericolosi,
dicono spesso "Guarda che fai la fine di Nemo". Cioè, sparisci.
Ma chi era Nemo?
Un personaggio leggendario, 57 anni, un bell'uomo, distinto, in salute, sempre
con il fiocchetto, la penna d'oro nel taschino della giacca, un po' "sulle
sue", ma cordiale con tutti. Segretario particolare del massimo dirigente
dell'unica industria italiana del tannino. Proprietario della più bella villa
del luogo e persino di un'auto sportiva. Tre figlie femmine, separato in casa.
....e un giorno sparì. Così, dalla sera alla mattina, con la sua penna d'oro e
il suo fiocchetto.....e nient'altro. Mentre la famiglia si chiudeva in un muto
dolore, la curiosità, le chiacchiere proliferarono.
"E' scappato in America con quella bella straniera", dissero alcuni,
"La mafia", "La Massoneria"......e ancora e ancora....ma di
Nemo non si seppe più niente, e sarebbe rimasta una leggenda se, dopo 44 anni,
per lavori di ristrutturazione nella cantina della sua villa, non avessero
abbattuto quel muro spesso novanta centimetri: dietro la porta, murato, uno
scheletro. Il cranio perforato da una pallottola, accanto un fucile da caccia a
due canne con ancora un colpo in canna, e un manoscritto dentro la bottiglia,
due pagine ingiallite dal tempo: il suo testamento olografico. Un suicidio
descritto minuziosamente e motivato da problemi di carattere economico.
Iniziano le indagini:
-riscontro della calligrafia su altri documenti dello scomparso
-prelievo dalle ossa e confronto del DNA con quello delle figlie
-l'anatomopatologo, con l'aiuto di un perito balistico, esamina il cranio per
verificare se il punto d'entrata del proiettile sparato dal fucile è
compatibile con la posizione in cui sono stati rinvenuti i resti ossei.
-un tecnico studia la posizione della malta e del pietrame murato nella parte
alta del vano per capire se la muratura è stata eretta stando all'interno o
all'esterno della tomba di Nemo.
Ma quello scheletro è proprio Nemo?
CORTO
Rapporto al dottor Andrea Inzolìa, Sostituto
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Viareggio |
SOLE
Nella bottiglia verde un foglio che odorava di
vecchio , di muffa, di chiuso . |
davar
IL TESTAMENTO DI NEMO
Dovevo partire per L'America ed ho dovuto rinunciarvi.
E' arrivato il momento di confessare la parte oscura di me, quella che ho sempre
accuratamente nascosto: sono un inguaribile giocatore. In realtà molti dei
viaggi intrapresi, non erano per affari, bensì alla ricerca di quella dea
bendata che ieri mi ha tradito definitivamente.
Non posso partire, né assolvere i miei debiti solo per mantenermi a galla a
costo (Dio solo lo sa) sia in quanto ad avvilimento che quanto a sofferenza.
No, No! Non mi conviene! E giacché mi posso fermare quassù a riposare il mio
corpo nella casa dei miei nonni dove sono nato e ho lietamente visto crescere le
mie figliole (benché mi rimorda moltissimo l'ingannarle) la finisco subito ben
lieto di dover risparmiare ad esse preoccupazione, tempo, denaro e angoscia.
Per la precauzione che ho preso mi lusingo che la mia fine resti sempre chiusa
nel più completo mistero, ma voglio lasciare quanto scritto per chiarire la
cosa, nella malaugurata ipotesi che il mio cadavere venga ritrovato, ed in tal
dannato caso prego calorosamente le autorità inquirenti che avranno ad
occuparsi della cosa di non perdere il loro tempo nel cercare i responsabili,
complici ed altri e soprattutto di non offendere la mia memoria con sezionamenti
autopsie ecc.
SONO MORTO DA UN COLPO DI ARMA DA FUOCO SPARATOMI VOLONTARIAMENTE DA ME, IN
PIENA COSCIENZA PER RISPARMIARE ALLA MIA FAMIGLIA IL DISPIACERE DEL MIO DEGRADO.
E ciò mi pare che basti. Benedico le mie figliole; ho operato affinché
potranno mantenere una vita agiata e la casa dei miei nonni per i loro figli.
Auguro loro salute, prosperità e stima, pregandole di voler indulgere a questa
mia decisione che proprio non era nei programmi, ma che ho preso per evitare una
situazione di paura e penosa soluzione.
Nemo