L'INTERO E IL MEZZO

 

 

SOLE

La donna di mezz’età giocava una partita solitaria al computer.
Si stupiva di se stessa pensando al termine “mezz’età” come se idealmente si potesse dividere l’arco della vita in segmenti , per poi definirne la frazione mezza.
Eppoi quella locuzione verbale , lungi dall’essere ideale, era davvero deprimente .
Il senso era sotteso all’implicita discesa verso la vecchiaia , e davvero lei non si sentiva pronta a quei pensieri. Fu mentre cercava di concentrarsi a risolvere quella maledetta partita che le arrivarono le note di quella canzone dimenticata da tanto tempo , talmente tanto tempo da non ricordare neppure le parole.

avrai, avrai, avrai la mia stessa triste speranza e sentirai di non avere amato mai abbastanza..
Fu un attimo solo e senza motivo si trovò gli occhi pieni di lacrime, e un dolore pesante, lì sopra il cuore.
Si prese il viso tra le mani, nascondendolo , con un istinto di protezione immediato si asciugò con il dorso delle mani le lacrime, ma più asciugava più quelle scappavano via ribelli e insensibili al senso del pudore.

Avrai avrai avrai …
ma cosa aveva avuto ? una gioventù bruciata rapida , quasi senza ricordi , se non quelli di un ingresso precoce nel mondo di adulti smaliziati , decisamente ruvidi.

la mia stessa triste speranza ....
Magari per sentirsi meno sola avrebbe potuto accettare quell’invito ad uscire , con probabile scopata finale.
Avrebbe potuto chiamarlo “fare l’amore “ e dare così una rispolverata a qualche caldo sentimento offuscato dal tempo che passa e che ingessa sempre di più i gesti e le emozioni.
Forse …forse…
La musica era terminata, le lacrime asciugate.
Si concentrò :ora doveva solo chiudere questo maledetto solitario

 

DAVAR

dialogo

- Che cosa hai fatto?
- Vattene
- Rispondi! Cosa hai fatto nella vita?
- Ho giocato, bestemmiato, fatto l'amore, letto, in attesa....
- Dell'amore? Perché?
- Che stupida! Tutti l'aspettano.
- Ricominciamo daccapo: che cosa ti ha impedito di amare?
- Le mie segrete esigenze, placare la mia noia, procurarmi nuovi brividi.
- Appunto! e da ciò che nella vita hai fatto, cosa hai cavato?
- Cenere.
- In tal caso, perché non provare?
- Ad amare? Ma è consiglio gratuito. Chi mi garantirebbe...
- Andiamo! L'amore è un dono senza garanzia.
- Vattene, dannata voce, mi hai scocciata.
- Hai mai accarezzato un bambino? Sei mai stata in un paese in guerra? Hai mai rischiato la pelle per salvare una vita umana?...Prova, io per me mi ritiro.
- Ma sta' buona, imbecille. Dove d'altronde vorresti ritirarti, se non in me stessa, subdolamente esercitandoti a mostrare l'inutilità dei tuoi tentativi?
- Eppure, se amare non ti sta bene.....
- Mi sta benissimo, e lo sai. Ma devo trovare l'opportunità, il mezzo.
- Il mezzo riguarda te. In quanto all'opportunità, devi riconoscerla e sfruttarla.
- Non vuoi aiutarmi?
- Ma io sono una voce. Non sei disposta a rischiare nulla per una sperata felicità?
- Non dico questo.
- Allora basta coi discorsi. Del resto io sarò sempre qui: chiamami se credi. Sei pronta?
- Mmmmmh, direi di sì.
- Bene. Dunque, uno, due, tre, guardati intorno. Addio, buona fortuna.


ENNER

intanto finiamo il solitario

….ed era così concentrata che non sentì nemmeno il telefono squillare. Quella svitata di Loredana insisteva per uscire assieme a due amici,diceva che erano carini,simpatici…niente male..bla bla….
Alla fine si lasciò convincere. Sarebbero passati a prenderla tra un paio d’ore,il tempo di farsi una doccia e mettere su qualcosa di decente,neanche troppo osé,in fondo non li conosceva neppure.
Cominciò a scegliere prima le scarpe e poi tutto il resto. Dopo quindici minuti era già tutto pronto sul letto,non le restava che farsi la doccia e prepararsi. Aprì l’acqua calda e regolò la temperatura,poi si spogliò e come al solito si guardò nello specchio. Si piaceva ancora.
Il calore intenso le avvolgeva il corpo e si lasciò andare un po’ con la fantasia,accarezzandosi
il seno. Era talmente presa che non sentì il citofono…..cazzo non era passata neanche un’ora.
Uscì in tutta fretta dalla doccia,mise l’accappatoio e corse a rispondere. Era Loredana ,quasi in
lacrime…..la serata era andata a puttane. Quello stronzo di Claudio aveva dimenticato che era
il compleanno del figlio. Si buttarono sul divano ed accesero una sigaretta.
Dopo cinque minuti si calmò la situazione e Daniela disse che avrebbe voluto asciugarsi i capelli.
Ma Loredana la trattenne,prendendole una mano mentre con l’altra cominciò ad accarezzarle la
coscia.Si guardarono negli occhi.La mano saliva pian piano sempre piu’ su ed intanto si guardavano
negli occhi chiedendosi entrambe cosa stesse loro succedendo.

 

DAVAR

Mary

- Ehi!
- Cosa c'è, chi mi chiama?
- Io stessa.
- Daccapo! che altro c'è?
- Io chi sono?
- Me lo chiedo da una vita.
- Intendo: vista dal di fuori, io chi potrei essere?
- Boh! penso la stessa vista dal di dentro.
- Insomma, come mi chiamo?
- L'hai detto: "io stessa"
- Eh, no, senza un nome sono men che nulla, cioè neppure sono.
- Hai però un passato, del quale già toccammo.
- Riassunto del mio presente.
- Come quello di tutti.
- Al contrario: è il mio presente mai compiuto, o consumato solo nell'immaginazione.
- Oh senti, ammetto che devi avere un nome.
- E tu datti da fare! Sennò niente: niente nome, niente amore.
- Che imbroglio, aspetta, Mary va bene?
- Mary? Mmmh....Mary....mi piace.
- E sia, Mary.
- Psssss.
- Che altro c'è?
- E' qua
- Chi?
- Il primo che ho veduto. Appena ringoiata te, ho guardato dalla finestra; e lui era lì che mi fissava dal cancello.
- Bene: ma LUI chi?
- Tim
- La mia opportunità, suppongo?
- Sì, il più pieno di amore
- Il più pieno di amore, eppure così malinconico
- Che aspetti?
- Tu dimentichi.......
- Cosa? Scrupoli? Pregiudizi?
- No! Piuttosto, pudore.
- Capisco, epperò già sai quanta felicità può darti.
- E' un bambino, avrà 25 anni!
- Infatti, allora?
- Quanta fragilità e dolcezza nei suoi occhi, è bello come un dio greco.
- Una bellezza perfetta.....e un'intelligenza subnormale; una psiche turbata.
- Ma quanta candida innocenza...
- Orsù dunque, questo è il momento.

 

SOLE

.... il gioco è rispondere secondo quello che si sente dentro, sollecitati da quello che inizialmente posta uno di noi .
Non mi sento di dar seguito, ciascuno ha lasciato volare la propria fantasia e questo mi sembra oltremodo suggestionante.



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