IL VINO E LA MASCHERA

 

 

Puntuto di pensiero, incostante

nell’agire e nell’amar violante

danza assente, eppur trepidante
ebbro di gioia, di brama delirante

corre veloce con eco errante
figlio felice di vin spumeggiante.

Passando tra la folla dei saccenti
diceva le parole irriverenti
che quelli apostrofavano Follia,
ma altri appellavano Poesia,

poiché così mostrava il suo coraggio
di urlare al mondo non ciò che era saggio,
ma quello che sapeva elaborare
il cuore ardito di chi sa sognare.

Calore proibito e sentimento
facean della maschera un tormento
di rosso si tingea il nascondiglio
che all'anima non lasciava appiglio

ma senza divenire e soggiogare
di libertà colmava il suo vagare
bagnando le sue labbra di quel vento
che soffia solamente senza tempo.

Riflesso nel rubizzo incostante,
di sogno affidato alle tante
richieste, il tuo volto, macerato
di bistro , candidamente laccato

perverso e intrigante, mi accende
Maschera o sogno? La vita sorprende
il mio dubbio, gelando il rumore,
spegnendo il tumulto del cuore.

 

E questa la cronologia dei...."poeti"
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