F I L O

 

 

Muti occhi velati di passato,
in bilico fra sole e luna,
conservano le stelle del creato, contandole ancor una per una.
Ridono gli occhi nel vento mattutino,
scoprendo le brezze di aquilone,
che il volto colorato di un bambino,
sposa la fantasia con la ragione.
Bacia la vita, tiepida poesia,
assaporando di ogni cellula l'essenza,
tradisce il silenzio andando via,
e trabocca dal cuore la speranza.

farfalla

Il tuo volo di farfalla
dato ti è dal cielo
ed al cielo ritorna
non al fiore.
Segui la rotta del vento
e delle nuvole l'odore
la pioggia e la rugiada
son di seta il manto,
e di velluto adorna la tua strada.
Guarda noi tutti dal tuo cielo,
e non dal basso
segui la tue ali ricamate,
a lascia ad altro anelo
inciampar nel nero fosso.

Il molo
divide due mondi,
lontani e fratelli,
la rada e l'esterno
la calma a sinistra,
a destra la schiuma d'inferno
che urla la rabbia
di miglia e di vento.
Cammino raccolto
gli occhi e la mente,
...assaporo il momento.
Un ricordo mi sfugge
..un istante
e vola lontano
lo seguo....
....sottile mi tende la mano.
Ed io resto
tra il giorno e la notte
incerto tra calma e le onde,
da solo
a cercare me stesso.

.....chiudere un anno........

un giorno o un momento.
Chiudo gli occhi
ho paura del pensiero che scava,
che rode i momenti lontani
il soffitto diventa il mio letto
e mi vedo disteso
vagare indifeso
bambino
che chiede
tra il riso ed il pianto,
perché ancora non sa.
Che strano vedere che il tempo
ti scorre veloce,
un battito d'ali degli occhi
e ritorni già uomo.
Distendo le palme al mio sole,
....caldo il mio sole!
Gli offro il mio corpo,
le pieghe che mi hanno segnato,
i tristi momenti che in esse
han trovato riparo.
Questi occhi
rifugio di drammi raccolti,
in ascolti
passati per ore a tenere la mano,
di chi
mi ha portato lontano.

STORMO

Uccelli in stormo vedo volare,
incolonnati a freccia
..volando..
vanno stanchi e mormorano,
discordi sulla rotta da seguire
oltrepassano l'orizzonte
la
dietro le nuvole..
e laggiù
vanno a sparire.
Chissa in quale continente
malvagio od ospitale
andranno a svernare,
avranno tutto o niente.
Anche noi stiamo andando
.andando.
andiamo stanchi e mormoriamo,
stancamente
discutendo.
su ciò che non sappiamo amare.

Donne di Terra Santa

Giacciono come cuccioli feriti
i figli di Ester,
occhi vitrei fissano le stelle
a sud di Ciryat.
Non ha più lacrime Ester
per quell’aborto di vent’anni.
Non ha più lacrime Najma
per il suo Rashid…
piccola candela profumata
spenta in un soffio a Yerushalaym.
Neanche il fumo rimane
per piangere,
povere sorelle di pianto
Ester e Najma,
solo la fragranza di due brevi vite.
Lacrime alla nascita
lacrime a vent’anni…
..lacrime a quaranta…
Così diverse e così uguali.