CHIARA E ROBERTA
di Sileno
   


 

Roberta si era diplomata a pieni voti al liceo scientifico, la sua era stata la più bella estate della sua vita, i suoi genitori orgogliosi di lei, le avevano permesso di andare in gita con un gruppo di amici e amiche, girarono tutto il nord Europa per più di 20 giorni. Andarono nei locali di Amburgo, visitarono la Danimarca si spinsero prima fino a Ghoteborg e da lì fino a Stoccolma, poi ricominciarono a scendere e naturalmente tappa obbligata L’Olanda e Amsterdam più in particolare. A casa tornarono davvero stanchi per il lungo giro, ma certo il recupero della stanchezza per dei ragazzi dai 18 ai 20 anni è immediato, infatti già dall’indomani tutti insieme sulla loro spiaggia preferita. Abitavano sulla costa adriatica, a metà strada tra Foggia e Bari, qualcuno tra i ragazzi aveva intrecciato un flirt, ce n’era uno in particolare che faceva la corte a Roberta ma costei non se lo filava per nulla. Mentre però per Roberta non era ancora tempo di preoccupazioni, in quanto voleva godersi l’estate, i suoi genitori stavano già cominciando a preoccuparsi di cercare un alloggio a Roma per la loro ragazza, in quanto lei aveva espresso il desiderio di iscriversi alla facoltà di matematica.

Non era semplice trovare un allocazione affidabile e non troppo costosa, i suoi genitori non stavano male economicamente, ma neanche si può dire che navigassero nell’oro. Qualcuno suggerì loro di provare con la famiglia del Dr Guidaccini, la loro figlia era oramai al quarto anno di medicina a Roma. Certo il dottore si poteva permettere tranquillamente di mantenerla anche da sola, quindi probabilmente non avrebbero accettato.

Costoro furono molto cortesi, ma non si assunsero nessun impegno in quanto ne dovevano parlare con la figlia. Costei il cui nome era Chiara, sarebbe venuta a trovare i genitori proprio in quel periodo, quindi certamente ne parleremo e vi faremo sapere garantì la signora.

La settimana seguente, una telefonata arrivò a casa dei genitori di Roberta e dall’altra parte della cornetta la signora invitava i coniugi e la loro figlia a prendersi un caffè da loro, magari nel pomeriggio.

Tra le ragazze nacque subito una simpatia reciproca, legarono subito, in pratica Chiara accettò a casa sua a Roma di convivere con Roberta. I genitori di Roberta erano estremamente felici e riconoscenti, anche perché la cifra che concordarono era estremamente conveniente, anzi inizialmente i Guidaccini non volevano nulla, ma poi dietro le insistenze del papà di Roberta, concordarono una cifra più simbolica che altro. Le ragazze si salutarono cordialmente e si diedero appuntamento alla fine di ottobre quando cioè i genitori di Roberta l’avrebbero accompagnata a Roma per vedere come si sistemava.

L’appartamento situato in zona centrale, constava di due camere da letto di un soggiorno abbastanza grande, una cucina vivibile e un bagno. Quando Chiara aprì abbracciò la ragazza e salutò calorosamente i genitori di lei. Guidò Roberta nella stanzetta che sarebbe diventata sua, seguita dai genitori di lei, tornarono in soggiorno e parlarono un pò. Dopo le tante raccomandazioni di rito alla figlia di comportarsi bene, di non avventurarsi in situazioni potenzialmente pericolose, di rincasare presto etc, si rivolsero a Chiara e quasi commossi per l’affetto che dimostrava nei confronti della figlia raccomandarono a lei di controllarla e se qualcosa non andava di avvertirli immediatamente. Si salutarono e finalmente erano sole.

Tutto filava liscio, facevano colazione insieme, quando il pomeriggio rientrava Chiara trovava quasi sempre Roberta che studiava nella sua camera, ogni tanto la invitava ad uscire magari per andare a vedere un film. Di tanto in tanto, quando coincideva, scendevano insieme al loro paesello con la macchina di Chiara. Insomma la convivenza era pacifica, anzi addirittura cordiale. L’unica cosa che non quadrava erano le occhiate che Roberta dava a Chiara quando pensava di non essere vista, era ovvio che essendo da sole anche l’abbigliamento qualche volta poteva essere anche estremamente ridotto quando erano a casa, spesso Chiara andava in giro con solo gli slip e reggiseno, mettendo in risalto il suo bellissimo corpo, spesso dopo la doccia restava nuda con sopra solo l’accappatoio ma aperto davanti e magari andava a parlare con lei. Chiara, una ragazza alta, con i capelli tagliati cortissimi, con la sua faccia angelica gli occhi verdi e un corpo splendido, si era accorta che Roberta, ragazza carina ma non troppo appariscente, la guardava e a lei questo non dispiaceva affatto, anzi spesso lo faceva apposta a mettersi in pose un po’ osè con noncuranza, ma facendolo apposta perché sapeva che lei la guardava.

Una sera Chiara si stava rilassando davanti al suo P.C. era collegata in internet con una chat line, era un sito particolare, BDSM, lei al solito seduta sulla sedia aveva sempre qualche stuzzichino di qualcosa mentre digitava, quindi aveva un piattino sul piccolo tavolo del pc, aveva addosso una gonna e una maglietta stretta. Roberta era seduta sul divano dietro di lei, stava leggendo, mentre digitava con un tal Sileno, alla Chiara un po’ di olio, le cadde sulla gonna, imprecò con se stessa , ma Roberta si prestò subito di aiutarla, Chiara chiese scusa un momento a Sileno(Eh Si! Era educata la Chiara) si alzò dalla sedia e si sfilò la gonna, dandola in mano a Roberta, questa la mise subito in lavaggio per non far restare le macchie. Chiara si risedette sulla sedia con gli slip neri ridottissimi che facevano risaltare ancor di più la carne bianca e riprese a dialogare. Quando Roberta rientrò nella stanza, Chiara la chiamò vicino a sè facendo seguire anche a lei la discussione col tipo della chat. "Non scandalizzarti se mi metto a dgt con perfetti sconosciuti e per giunta in una chat particolare come questa"; " ma no figurati!" Rispose l’altra. Roberta si mise dietro le spalle di Chiara e si abbassò per leggere meglio quello che scrivevano, ogni tanto uno scellerato col nick di starter interrompeva tutti scrivendo a tutti caratteri LUNAAAA!!!!!(EH!EH!)ma poi la discussione continuava. Roberta vicino alle guance dell’amica ne sentiva il profumo, ogni tanto senza essere vista chiudeva gli occhi e la respirava, fu in un momento di debolezza più forte che baciò le baciò collo, un bacio sfuggente rapido, ma un bacio; questa non staccò neanche lo sguardo dal monitor, girò una mano all’indietro e le prese una mano tra le sue e la depositò sul suo seno; "Accarezzami"! Roberta passato il primo attimo di sorpresa, si lasciò andare, finalmente poteva accarezzare quel corpo tanto agognato, cominciò a carezzarla con entrambe le mani, con la bocca scese a baciarle il collo, le frasi digitate cominciarono ad aver non molto senso, Sileno aveva capito che qualcosa non quadrava(era intelligente il suo interlocutore EH!EH!) quindi chiese se era il caso che magari si sentissero un’altra volta; " si" convenne anche Chiara e staccarono. Roberta ormai si era lasciata completamente andare, Chiara si alzò e prendendole la mano la trascinò verso il divano.

"Baciami e accarezzami" Roberta le accarezzava le gambe, le sfilò la maglietta, il suo seno era bellissimo, le mani di Roberta si trasferirono su di esso; "Leccamelo , succhiamelo!" la ragazza, con la lingua, seguì il percorso dal collo fino ai seni, mentre accarezzava le sue gambe la sua lingua scorreva i seni dell’amica, le leccò e mordicchiò i capezzoli a lungo, essi erano ormai ritti e quando li prendeva tra le sue labbra e succhiava si sentiva il mormorio di piacere "Siii continua, lecca succhia, mmmm!! accarezzami giù" Chiara si alzò di scatto e ancora una volta prendendo l’amica per una mano "Andiamo in camera da letto" lì accese la piccola lampada del comodino e si sdraiò. "toglimi gli slip!" Roberta glieli tolse con grande delicatezza e poi in un attimo anche lei fece sparire il suo vestitino. "Leccami tutta e non smettere!" Roberta percorse con la lingua tutti gli anfratti della parte superiore della sua pelle, naturalmente il seno ebbe la preferenza, mentre con la mano Roberta accarezzava le parti più intime, provocandole i movimenti lascivi di un corpo che sta godendo. Chiara con delicatezza spingeva la nuca della compagna verso il basso "fammi godere, vai più giù " questa si spinse con la lingua prima sullo stomaco e poi a mano a mano più giù tra i peli pubici, ma le mani Di Chiara che avevano preso i capelli e li tenevano stretti, la spingeva verso la fichetta bagnatissima. Quando Chiara sentì finalmente le labbra dell’amica giungere a destinazione "Leccami, fammi sentire la lingua siii!!! Ora le mani erano strettissime attorno ai capelli e cominciò stringere anche le cosce attorno alla testa "leccamiiiii!!!!! Si lecca, fammi sentire quanta passione ci metti" ad un tratto la allontanò e girandosi sul letto e mettendosi carponi le disse "Anche qui, leccami anche qui Roberta cara!! Questa era titubante , ma poi vedendo quale bellissimi spettacolo aveva davanti agli occhi si tuffo col viso tra le natiche "Siiii!!! Leccaaaaa!! Mi piace brava cosìììì leccami il culetto da bravaaa!!!!" La lingua lavorava alacremente, quando stava per venire "presto metti la testa qui tra le mie gambe" la ragazza frastornata appoggiò la nuca sul materasso "Apri la boccaaa!!! Apriii!!!!!" La ragazza aprì e lei vi si piazzò sopra" Sto venendo leccamiii mentreee!!!!! Intanto si accarezzava il seno in preda a un piacere fortissimo. "sto venendo beviiii!!!!!!! Beviiiii!!!!

Mentre stava accadendo ciò le tenne ferma la testa con le gambe e con le mani, Roberta si ritrovò il gusto del piacere di Chiara sulla lingua, finalmente si calmò. "vai a lavarti cara" e mentre lei si stese sul letto evidentemente soddisfatta Roberta andò a rinfrescarsi in bagno, quando tornò andò a sedersi ai piedi del letto

"Sono stata brava vero?" ,

"Si tesoro, mi hai fatto godere davvero sei stata bravissima, però tu?" ;

" Non preoccuparti per me mi basta sapere che ti ho resa felice per qualche momento"

Chiara alzando un gamba andò con un piede ad accarezzare il suo viso;

"Ti sei innamorata di me?" Il silenzio fu più eloquente di ogni risposta, allora, senza parlare, continuò a carezzarle il viso col piede, forzò le labbra semichiuse e facendole aprire la bocca le intrufolò dentro le dita "Leccamele" aveva le mani dietro la nuca appoggiate sul cuscino, mentre Roberta le prese il piede tra le mani per non farla sforzare e leccò le sue dita mentre la guardava, dopo un po’ alzò anche l’altro piede e se lo fece leccare pure "Che cara che sei!!"". Le piaceva sentire quella lingua carezzevole sui suoi piedi.

" Va bene basta così; ho sonno! Domani ne riparliamo"

Così facendo si girò con il viso verso il muro e le disse:

"buona notte cara!"

Lasciando il suo splendido corpo nudo;

"Anzi prima di andare via coprimi col lenzuolo"

Mentre Roberta si accingeva a farlo,

"Non dimenticare però un bacettino sulle mia natiche, anzi questa è una incombenza che dovrai fare ogni sera capito?"

La notte di Roberta al contrario di quella di Chiara fu molto agitata, pensava e ripensava a ciò che aveva fatto e si sentiva in un certo senso euforica, si era accorta che la sua amica le era scoppiata dentro, insomma aveva ammesso a sé stessa che se ne era follemente innamorata. Finalmente dopo ore di rigirarsi nel letto, la stanchezza la vinse e si addormentò, ma riuscì a dormire solo qualche ora, non erano ancora le sette e si alzò. Fece colazione con calma, si lavò si preparò ed era pronta per uscire, ma non era per questo che aveva fatto tutto così di primo mattino; ciò era perchè voleva avere molto più tempo a disposizione per preparare una colazione degna di tal nome alla sua adorata. Uscì e andò a comprare due cornetti, uno alla crema e uno al cioccolato, quando rientrò, guardò l’orologio e accorgendosi che mancavano pochi minuti alle otto mise su la macchinetta per preparare un cappuccino schiumoso, quando era ormai pronto sentì la sveglia di lei trillare, si sbrigò ad apparecchiare e preparò anche due fette biscottate con marmellata. Di lì a pochi secondi dopo vide apparire la scintillante sagoma di Chiara, si era messa solo la parte superiore del pigiamino e sotto era nuda, faccia assonnata ma solare, quando vide Roberta le sorrise;

"giorno cara"

poi accortesi che lei le aveva preparato la colazione in quel modo esclamò:

"sei un tesoro"

e la bacio affettuosamente sulle labbra. Era bellissima mentre le parlava del suo programma giornaliero, Roberta era incantata, neanche stava ascoltando cosa le diceva, le bastava sentire la sua voce. Si stava facendo tardi, Chiara a malincuore salutò l’amica; ciao a stasera e si salutarono.

Quando Roberta rientrò, la trovò intenta a studiare, la salutò con un cenno del capo, Roberta si aspettava un’accoglienza diversa, tuttavia attribuì la colpa al fatto che era concentrata sul libro. Anche lei avrebbe dovuto studiare qualcosa, le restavano un paio di ore prima di cena e normalmente anche dopo cena avrebbe dovuto far qualcosa; ma non ne aveva voglia, si mise in testa invece di preparare una cenetta con i fiocchi per il suo amore, uscì di nuovo senza dir nulla e andò a fare un po’ di spesa. Quando tornò, andò direttamente in cucina e cominciò a preparare.

Verso le 20 quando era già tutto pronto, andò a chiamarla:

"Ti ho preparato la cena !"

Lei alzò gli occhi dal libro e le sorrise;

"va bene andiamo".

Mentre erano a tavola, il discorso andò a finire su quello che era successo la sera precedente;

" Vedi Roberta, da una parte sono contenta che tu ti sia innamorata, mi riempie di orgoglio sapere ciò, ma dall’altra io mi conosco e so che quando sono davanti a gente che mi vuole bene divento egoista pretenziosa, qualche volta una vera stronza, ma non posso farci nulla, quindi quando ti accorgi che esagero dimmelo! Ok?"

"Non preoccuparti; e poi mi piace poter fare qualcosa che ti possa far piacere"

"Sei anche molto altruista vedo, o forse anche un po’ masochista? Sai cos’è una masochista?"

"Si so cos’è!"

Arrossendo un po’, il suo sguardo era eloquente, Chiara ci aveva azzeccato.

"AhiAhi! Mia cara; quindi non ti dispiacerà poi molto se ti chiederò di fare certe cose?

"Be! Insomma a seconda di ciò che mi chiederai, per esempio mi piace cucinare per te, prepararti la colazione, accudirti se vuoi"

"AH! mi vuoi accudire? E delle cose che abbiamo fatto ieri sera cosa ne pensi?"

"Sono orgogliosa di esserti stata utile"

"Tu non sei stata utile; mi hai fato godere come una matta, mi è piaciuto molto, come mi leccavi, sentirti sotto di me mi dava una grande eccitazione"

"Se vuoi sono pronta anche stasera" disse Roberta

"Allora davvero vuoi essere la mia piccola schiava?"

"Si se vuoi"

"Però guarda che io devo essere onesta con te; per te sento solo affetto, anzi devo dirti la verità fino in fondo, ho già una relazione con un’altra ragazza, con cui sto insieme da due anni".

A queste parole Roberta si irrigidì un po’,

"Che c’è sei gelosa? Io ti sto dicendo la verità, ti acconsentirò, come dici tu di accudirmi, ma sapendo che io amo l’altra!"

Roberta abbassò gli occhi, cerco istintivamente di frenare il suo disappunto e la delusione forte che stava provando;

"e non devi neanche pensare che sono dispiaciuta per te, perché non sarebbe vero, se tu mi ami meglio per me, ma forse tu soffrirai un po’; ma in fondo non è quello che cerchi?".

Le due donne avevano appena finito di mangiare;

"Sparecchi domani mattina , allora accetti ancora dopo quello che ti ho detto?"

"Si va bene! Accetto di servirti come vuoi e quando vuoi, purchè mi concedi di starti vicina"

"Ma certo stupida, allora come potresti servirmi? Allora intanto sappi che ogni mattina voglio sul tavolo il cornetto caldo come stamattina, naturalmente per la sera alla cena pensi tu, ora comunque siccome devo finire di leggere un capitolo, mi sdraio sul divano e mentre studio tu mi lecchi i piedi va bene?"

Non ci fu bisogno di risposte, mentre lei andò sul divano a sdraiarsi dopo essersi presa il libro, appoggiando la testa sul bracciolo con un piccolo cuscino dietro la nuca, Roberta prima passò da bagno e dopo andò ad accucciarsi a terra ai piedi del divano.

Cominciò ad accarezzare le gambe e i polpacci della sua dea, con la mano destra mentre con la sinistra teneva l’altro piede, il suo tocco era leggerissimo, una carezza, le sue dita sfioravano la pelle di Chiara, c’era tanta dedizione in quei gesti, Chiara leggeva e rileggeva lo stesso rigo, non riusciva a concentrarsi, le piaceva moltissimo, ma Roberta non poteva accorgersi del piacere che provava la sua padroncina, perché il suo volto era nascosto dal libro dietro cui si nascondeva.

Quando sentì il contatto delle labbra di lei sul suo alluce, senza volerlo glielo premette contro, una reazione istintiva, sentiva la dolcezza, ormai quello che era scritto sul libro era lontano miglia e miglia, si concentrò senza tuttavia abbassare il libro, ad assaporare il piacere, le labbra di Roberta baciavano con delicatezza le sue dita, lei aveva gli occhi chiusi, ogni dito del piede finì dentro la bocca della sua schiava, glieli succhiava, abbassò definitivamente il libro e la guardò senza parlare, anche Roberta aveva gli occhi chiusi, la sua lingua scorreva tra le sue dita, lei le allargò perché potesse entrarci dentro, anche Roberta aveva aperto gli occhi e mentre leccava il piede della sua Padrona la guardava, costei aveva un sorriso splendido disegnato sul volto, le due donne si guardavano, mentre la lingua di Roberta scorreva sul suo piede, lei glielo porgeva sempre più,

"Apri la bocca!"

Le infilò prima le dita, ma cercò di entrare sempre più in quella bocca, la ragazza muoveva la lingua, ma di tanto in tanto , quando il piede entrava più in profondità, sollecitando la laringe le provocava dei conati, ma Chiara certo non demordeva, anzi con il dorso dell’altro piede premeva la nuca di lei perché le restasse mezzo piede in bocca:

"Lecca tesoro lecca!!! Tieni l’altro non dimenticare l’altro"

e così facendo le porse anche l’altro piede da succhiare baciare e leccare. Chiara senza nessun ritegno aveva preso a toccarsi, si era già tolta prima la gonna, ed era rimasta con solo gli slip, mentre la sua schiava la stava leccando le prese una e se la posò sulla fighetta;

"accarezzami anche qui!"

Oramai era partita, le sue convulsioni e i suoi contorcimenti erano un segnale inequivocabile di eccitazione.

"Toglimi gli slip e metti la tua testa tra le mie gambe"!

La ragazza si avvicinò al pube di lei e con grande delicatezza le sfilò gli slip, lei la aiutò alzando leggermente il bacino; Roberta si avvicinò al suo pube leccando prima la parte interna delle sue cosce, i lamenti di piacere di Chiara erano sempre più eloquenti:

"Vaiii non ce la faccio più ad aspettare, vaiiiiii !!!!leccccaaaa!!!!" la ragazza si tuffò col viso tra le sue gambe e prese a leccarla con ardore, anche Roberta si stava toccando, anche lei era molto eccitata, "Accarezzamiiiii, le tue mani voglio che mi accarezzino le naticheeeeee!! Roberta staccò la mano dalla sua intimità e prese ad accarezzare la sua padrona, finalmente venne! Bevi cara bevi!! Uhmmm!!.

Era finita;

" Sei grande, Roberta piccola mia sei grande!"

La guardava quasi con ammirazione, il volto arrossato dal piacere intenso, la fece avvicinare a sé e le accarezzò una guancia, la tenne così per diversi minuti , Roberta si sentiva appagata da quelle carezze, in fondo le bastavano quei momenti.

" Vai a pulirti in bagno, poi vieni qui e vediamoci un film all tv, tanto questa sera ormai non ce la faccio a studiare; ah! Senti prima che lo dimentico, vedi le mie mutandine? Voglio che me le lavi a mano, sono di puro cotone e non voglio che si sciupino ok?"

Roberta assentì con la testa e andò a lavarsi la faccia e tornò in soggiorno, la Padrona aveva già acceso la tv e aveva scelto una pellicola, Roberta si sedette sul divano e Chiara che era rimasta sdraiata le mise i piedi in grembo. "Accarezzameli! Hai delle mani favolose". Durante la pausa, Chiara ordinò:

"vai a prendermi l’acqua" Non la guardò neanche in faccia, Roberta eseguì, la Padrona non la ringraziò neanche. Il film finì, fece zapping per qualche minuto, poi:

"A letto ho sonno; accompagnami!"

Le ragazze andarono nella stanza da letto di lei, le fu sufficiente farsi togliere la camicetta ed era già nuda, si fece infilare una mini vestaglia e si coricò;

"Coprimi col lenzuolo e vai a letto!"

Roberta eseguì ma un attimo prima di uscire la Padrona la bloccò Non dimentichi niente?"

Aveva già girato la faccia verso il muro e dava di schiena alla porta, non dimentichi niente ?" ripetè e per far evidenziare la dimenticanza si scoprì il sedere e glielo indicò col dito. "Voglio il bacetto della buona notte" tornò sui suoi passi e baciò le natiche della sua Padrona.

Ancora una volta Roberta stentò prendere sonno, mille pensieri si accavallarono nella sua testa, non sapeva definire le sue emozioni, da una parte la aperta confessione che la sua amata in realtà stava con un’altra, la gelosia era forte per quell’altra che neanche conosceva, dall’altra parte la consapevolezza di averla fatta godere moltissimo, la sua mano tornò al suo pube e si lasciò andare ad un piacere solitario di cui non poteva più fare a meno.

La mattina seguente, al solito Roberta uscì per andare a prendere il cornetto caldo, preparò il cappuccio, qualche fetta biscottata con burro e marmellata, alle 8;00 puntuale la sua Padrona si alzò, passò dalla cucina;

"Giorno cara"!

E se ne andò in bagno , restò qualche minuto e infine definitivamente si andò a sedere sulla sedia in cucina. "Dormito bene? Io meravigliosamente" Senza aspettare, mentre aveva la bocca piena "oggi devi trovare il tempo di passare a comprare lo smalto per le unghie e il rimmel che è quasi terminato, hai capito?"

Roberta non parlava, ma tanto non ve ne era di bisogno; cosa poteva dire? Sentiva un po’ di astio, per come era trattata, ma poco prima di uscire salutando la sua Padrona, costei la chiamò vicino a sé e le diede un bacio sulla guancia

"Ciao tesoro buona giornata!" Questo le bastò per farle ritornare il sorriso.

Quando nel tardo pomeriggio la Padroncina tornò a casa era raggiante;

"Schiavetta mia! Oggi ero andata agli esami per sentire che tipo di domande facevano, e sai cosa è successo? Il professore avendo un po’ più di tempo a disposizione ha chiesto se c’erano altri che si sentivano pronti; io incosciente come sono mi sono presentata e sai quanto mi ha dato??? Ventottooooo huuu!!!(E abbracciò Roberta)Preparati ti offro la pizza e poi andiamo al cinema! "

" Ma come io stavo quasi per preparare la cena? "

"Non importa, preparati che si esce!"

Le due ragazze erano felici, Chiara per quello che aveva ottenuto e Roberta per stava con lei in quel modo così sereno. Dopo la pizza Chiara ribadì l’intenzione di andare al cinema

"Ma cosa danno che vuoi andare per forza?

"E’ un film a cui non rinunzierei mai!! La lingua magnetica.

" di chi è?"

"Di Sileno"

"chiiii??

" Ma come non lo sai? Ha preso due oscar a Suinopoli l’anno scorso(EH!EH!)

"Boh! Andiamo"

All’uscita entrambe convennero che il film era stata una cagata incredibile(ma cosa ci si poteva aspettare da lui se non una cagata EH!EH!)

Arrivate a casa, erano lo stesso contente per la serata trascorsa nonostante il film, Roberta si mise subito in pigiama, mentre Chiara si era seduta sul divano e aveva acceso la tv.

Quando rientrò in soggiorno la Padrona si alzò e chiese a Roberta di seguirla in bagno

"Mettiti a quattro gambe qui vicino allo specchio"

"Perché?"

"Tu devi eseguire i miei ordini giusto? E allora mettiti come ti ho detto"

mentre la ragazza senza capire si mise nella posizione voluta dalla sua Padrona, si era alzata la gonna e abbassato gli slip sedendosi sul water per fare pipì, quando finì si asciugò con la carta e per scherzo la passò sul viso di lei che fece una smorfia di disgusto e stava per alzarsi invece Chiara ridendo la bloccò a terra "Ma cosa vuoi che sia? Tu di me devi adorare tutto".

Così dicendo si alzò si tolse la gonna e gli slip lasciandoli a terra, poi scavalcò il corpo di Roberta e sedendosi sulla sua schiena le disse:

" Devi resistere così fino a quando non mi sono struccata e lavata, anzi togliti la parte superiore del tuo pigiama perché voglio sentire la tua carne sotto di me"

"Ma non ce la faccio!"

"Ce la devi fare!

La ragazza tremava sotto il peso del corpo di lei, si sentiva le braccia indolenzite, anche Chiara avvertiva inequivocabilmente lo sforzo che la sua schiava stava facendo sotto il suo peso, ma di certo non lo attutiva anzi alzava le gambe un po’ ogni tanto per essere più pesante.

"Da Lunedì visto che domani è sabato, mi sveglierò un quarto d’ora prima perché pretendo che tu mi renda questo servizio ogni giorno , mattina e sera , la mattina quando mi trucco e la sera quando me lo tolgo"

"Ma sei pesante"

"Non importa! Devi resistere" e non vista si sorrise allo specchio.

Era già tardi, la Padrona era indecisa se andare a letto oppure entrare in chat per scambiare quattro chiacchiere, provò a collegarsi, fece sdraiare a terra Roberta e le posò i piedi uno sulla faccia e uno sul petto, degli amici virtuali non c’era nessuno, andò anche in un’altra chat, intanto la sua schiava le leccava il piede, naturalmente Chiara lo muoveva in modo tale che tutta la sua superficie fosse alla portata della lingua di lei: niente non era serata;

"che dici schiavetta mia andiamo a letto?"

Le diceva questo senza neanche abbassare lo sguardo per guardarla. Spense il computer: "Andiamo".

La Padrona si fece sfilare la vestaglia e nuda come era stata creata si adagiò sul letto:

"sei molto cara Roberta, come mi sopporti? Coprimi e bacia dove sai prima di andare via, anzi aspetta avvicinati a me prima"

La ragazza si piegò sul letto e Chiara prendendole la testa fra le mani

sfiorò le labbra di lei con le sue. Poi si girò con la faccia rivolta verso il muro, Roberta prese il lenzuolo, ma prima di stenderlo baciò le natiche di lei

"per favore mi dai un bacio al centro?" la schiava le allargò i glutei e posò le labbra al centro sul buchino, glielo baciò e la coprì.

"Schiava, domani se non mi sono svegliata per le 10 vieni a svegliarmi tu ok?"

"Va bene Chiara; buona notte"

La mattina dopo, Roberta si era alzata piuttosto presto, voleva approfittare di quei momenti per studiare un po’ di più, nell’ultimo periodo purtroppo non è che avesse fatto granchè, intanto una parte del suo tempo veniva assorbito dalle tante piccole incombenze, pulire la casa, lavare e stirare la roba, rassettare, ormai Chiara non faceva assolutamente nulla, non è che prima facesse molto, ed era sempre lei a darsi da fare di più, anche perché si sentiva in obbligo essendo praticamente ospite di lei, ma certo in quest’ultimo periodo si era scelta lei stessa di fare tutto mettendosi al "servizio" della sua Padrona. Ma comunque non era tutto lì il problema, le veniva difficile anche concentrarsi, pensava a lei praticamente sempre, le era entrata dentro, da quando apriva gli occhi era la sua prima preoccupazione, lei solo lei. Cercò di fare qualcosa e forse un’ora di studio riuscì a farsela, ma sempre guardando l’orologio, doveva lavarsi vestirsi uscire per compare il cornetto, preparare il cappuccio le fette biscottate, alle 9 chiuse il libro.

Alle 10 esatte bussò alla porta della sua Padrona, aveva deciso di portare la colazione in camera di lei, entrò senza aspettare che lei rispondesse, posò il vassoio sul comò, aprì le imposte, c’era una splendida giornata di sole, Chiara si stiracchiò aprendo gli occhi:

"Oh cara! Mi hai portato la colazione a letto? Sei un tesoro. Vieni appoggiala qui!".

Mangiò con appetito;

" Tu così mi vizi troppo, da domani colazione a letto ogni mattina va bene? Ti dispiace ?"

"No Chiara per me va bene tutto".

"Che cara che sei! Come mai sei vestita? Ah già sei andata a prendermi il cornetto; voglio fare una doccia e la voglio fare con te così mi insaponi la schiena: spogliati e fatti trovare dentro il box io arrivo fra un momento".

L’idea fece palpitare il cuore alla ragazza, portò via il vassoio, si spoglio in un attimo, entrò nel box, lei stessa si bagnò prima che arrivasse lei, e aspettò; arrivò qualche attimo dopo, ma non entrò nel box, prima si sedette sul water e si liberò delle sue deiezioni, lasciando la ragazza ad aspettarla , la puzza era consistente:

"Cara anche se senti puzza non ti preoccupare è la mia cacchina! Fra un momento arrivo"

ridendo per la battuta, in effetti Roberta sentiva forte l’odore, ma anche lei sorrise non vista per la simpatica arroganza. Finalmente finì e entrò dentro il box; Roberta aprì il rubinetto e il getto inondò le due donne,

"AH che bello!"

Stava di fronte alla ragazza, mentre l'acqua scorreva su di loro, Roberta la guardava e aspettava "Beh? Che aspetti? Insaponami!"

Spugna e sapone liquido e via. Che bel corpo che aveva! Le porgeva tutta la sua bellezza e in un certo senso la stordiva, le lavò i seni turgidi, rotondi, con dei capezzoli che sembrava la guardassero diritta negli occhi, le braccia i fianchi; poi si girò e la porse le spalle gliele insapono, stava per cominciare a insaponare le natiche quando:" Non ti viene meglio se ti inginocchi e così mi puoi lavare le parti più intime? Anzi posa la spugna , mi devi accarezzare con le tue mani insaponate", Roberta posò la spugna s’inginocchiò e si mise un po’ di sapone sulle mani e prese a lavarla partendo dai fianchi, le gambe, per aiutarla Chiara le posò prima un piede sulle gambe, in modo che lei non dovesse chinarsi fino a terra per lavarle polpacci caviglie e piede stesso e poi l’altro piede e intanto la guardava. Quando tornò su su con le mani, scorrendo con le mani le gambe, giunse infine nella sua parte più intima "Lava bene ma con delicatezza quella parte", il tocco di Roberta era più una carezza che altro, la padrona aveva socchiuso gli occhi, Roberta la toccava con grazia, Chiara le mise una mano sulla nuca e avvicino al suo pube la testa di lei, se la premette contro "Schiavetta mia", si girò su se stessa e porse alla sua schiava le gambe e le natiche da lavare; anche qui il tocco di Roberta si sentiva delizioso, quando sentì che la ragazza le stava accarezzando le natiche, inarcò la schiena e rinculando andò a strofinare scherzosamente il sedere sulla faccia di lei, finalmente avevano finito. Asciugata e massaggiata, la Padrona fece mettere a quattro gambe davanti allo specchio la sua schiava, così nuda com’era e vi si piazzò sopra per il trucco, stando bene attenta che il suo sedere nudo poggiasse sulle spalle nude di lei.

Mentre stava seduta e si stava truccando, la ragazza ebbe un attimo di cedimento sulle braccia e piegandole stava per farla cadere, lei si alzò di scatto

"STUPIDA! VUOI FARMI CADERE?".

"Scusami Chiara, non l’ho fatto apposta"

"Resisti stupido sgabello umano!

Si risiedette su di lei poggiando una natica sulla nuca e una sulla spalla, era interminabile il suo trucco ma finalmente finì.

"Oggi non torno per pranzo, resterò fuori e tornerò nel tardo pomeriggio o stasera"

"Va bene chiara hai fatto bene a dirmelo così non preparo nulla per il pranzo.

Roberta restò sola, ne approfittò per studiare quasi tutto il tempo, fece solo una piccola pausa per uno spuntino a all’una, ma poi di nuovo sul libro; era parecchio indietro, si rendeva conto che lo studio era diventato un problema serio, non riusciva a trovare il tempo, ma certo non voleva rinunciare a stare con la sua amata per chiudersi nella sua camera a studiare e in ogni caso non sarebbe riuscita a concentrarsi.

Verso le 17, la porta si aprì, era Chiara, ma non era sola con lei c’era un’altra ragazza; non era bella come Chiara, ma anche lei era molto notevole, alta 1,65 più o meno, capelli castano chiari, con delle curve davvero appropriate.

"Roberta? Ah! Ciao sei qui! Ti presento Loredana"

Intanto si sedevano sul divano una accanto all’altra mentre Roberta dopo aver dato la mano alla nuova venuta si era riseduta sulla poltrona.

"Loredana questa è Roberta la ragazza che convive con me e che viene anche lei dal mio paese natale, è una cara ragazza molto dolce e la convivenza con lei è davvero piacevole"

Mentre diceva questo la guardava negli occhi, intanto la sua mano non smetteva di accarezzare la mano di Loredana, Roberta aveva il cuore in tumulto, stava stringendo i pugni per resistere senza scoppiare a piangere, anzi si sforzava di sorridere.

"Roberta invece questa vicina a me è la ragazza di cui ti ho parlato e di cui sono innamorata!"

Detto questo le prese le guance fra le mani e la baciò lì davanti a lei.

Loredana le disse che non era il caso davanti alla ragazza scambiando il rossore di Roberta per imbarazzo anziché per quello che era: sofferenza atroce, rabbia, delusione.

"Non preoccupatevi io mi ritiro nella mia stanza così voi potete stare tranquille"

disse ciò con grande sforzo, sapeva che stava cominciando a piangere, che non avrebbe potuto resistere ancora.

"No Roberta tu resta pure qui, noi ci ritiriamo nella mia stanza. Ah! Senti se mi cerca qualcuno io non ci sono, ho troppe cose piacevoli da fare, ciao ci vediamo dopo" .

Mentre si alzò prendendo per la mano l’amante guardò il viso paonazzo della ragazza e le strizzò l’occhio salutandola con la manina.

Non appena la porta si richiuse dietro di loro, Roberta scoppiò a piangere, si sentiva crollare tutto addosso, non aveva mai provato nulla del genere, accese la tv per evitare che potessero sentirla, poi appoggiando i gomiti sulle ginocchia, si prese il volto tra le mani e pianse, pianse molto, si sentiva svuotata, a tratti si fermava a pensare e poi ricominciava a singhiozzare, non poteva farci nulla , rimase così in quella posizione anche quando era riuscita ad esaurire tutte le lacrime. Guardava la tv, almeno i suoi occhi erano fissi sulla tv ma la sua mente vagava lontano, perché? Si chiedeva, Perché mi sta facendo soffrire così?

Un’ora dopo rispetto a quando si erano appartati, Chiara uscì in soggiorno; era completamente nuda, si avvicinò al tavolinetto del salottino e presosi una sigaretta se l’accese, si sedette sul divano senza dire niente, anzi faceva finta di guardare la tv, poi guardando Roberta e vedendo gli occhi profondamente arrossati:

"Hai pianto? Si hai pianto! Pensi che io debba essere dispiaciuta? Invece no, proprio per nulla, anzi mentre sto con lei io penso a te che soffri e mi piace; SI MI PIACE!

Gli occhi di Roberta stavano tornando umidi;

"Ma perché mi fai questo Chiara perché? Cosa ti ho fatto? Io ti amo, darei la mia vita per te; perché dunque ?" Riprese a singhiozzare. Chiara si alzò, la sigaretta era quasi terminata, c’era l’ultimo boccone, si avvicinò a lei e aspirò, si piegò verso di lei per guardarla in faccia da vicino, le buttò il fumo in faccia e le disse:

"Perché mi piace!"

Si girò su se stessa e con la scusa di spegnere il mozzicone sul posacenere del tavolinetto si piegò e strusciò il sedere sulla faccia di lei:

"Pensami mentre sono di là cara" .

Rimasta sola Roberta aveva voglia di gridare, spense il televisore e se ne andò nella sua stanza si rannicchiò su se stessa e riprese a piangere, si sentiva sola avrebbe voluto la madre vicino a sé, qualcuno che la consolasse davvero, pensava di andarsene via, ma il solo pensiero di allontanarsi da lei la faceva morire di dolore. Rimase in quella posizione per molto tempo, poi si allungò sul letto con le mani dietro la nuca e fissò il soffitto.

Sentì lo stereo accendersi, non sapeva quanto tempo era passato, ne aveva perso la cognizione, la porta della sua stanza si aprì; era lei, quando si accorse che Roberta era sdraiata sul letto prima andò a mettere più forte la musica, aveva messo su un CD di Peter Gabriel, tornò nella stanza ballando, si fermò a un metro dal letto di lei, il brano che stavano ascoltando era molto ritmato, lei ballava benissimo, muoveva il bacino le braccia e anche la testa con grazia divina e intanto la guardava, anche Roberta guardava lei, continuava a ballare senza parlare, quando finì il pezzo, Chiara si sedette sul letto vicino a lei le prese i capelli tra le mani si piegò su di lei e la baciò con passione, quasi con violenza, la sua lingua forzò le labbra chiuse di Roberta che inizialmente voleva resisterle, poi aprì la bocca e la lingua di Chiara andò a cercare quella di lei, le sue mani si spostarono dai suoi capelli ai suoi fianchi, la accarezzarono, la povera ragazza non capiva più nulla, ma come si può compiere un viaggio così veloce dall’inferno al paradiso? Continuò ad accarezzarla e ora la guardava negli occhi:

"Sei una stupida! Ma non ti rendi conto che a dover essere gelosa dovrebbe essere Loredana? In fondo tu stai con me quasi tutto il tempo, se lei sapesse di questo nostro rapporto particolare sono certa che avrebbe da ridire. (salì con le ginocchia sul letto e scavalcando il petto si appoggiò col sedere sul suo ventre) Tu sei la mia schiava giusto? E allora, ciò vuol dire che mi appartieni, sei più parte di me dell’altra, anche se non ti amo, anche se mi piace farti soffrire, ma in fondo tu soffri per me e questo dovrebbe renderti felice; guarda(avanzandosi e sedendosi sul suo petto con la testa di lei fra le sue gambe e guardandola da quella posizione) tu ora soffri per il mio peso, ma questa sofferenza è minore di quella di prima, quella cerebrale, avresti preferito che io fossi rimasta seduta sul tuo petto come in questo momento tutto il pomeriggio, quindi ora soffri relativamente al momento vissuto; tutto è relativo, ma io voglio essere la padrona assoluta anche della tua testa, non solo del tuo corpo, ora mi piace vederti qui sotto di me che ti sforzi di sopportare il mio peso, la tua sofferenza mi eccita. Devi annullarti in me, qualunque cosa la devi accettare, tu sai che ti sono superiore, mi hai accettato come tale, il mio ideale sarebbe di farti soffrire fisicamente e cerebralmente mentre godo. So che stai passando dei momenti bruttissimi, ma ripeto mi eccitano, sento la tua sofferenza come parte importante del mio piacere, ti sento mia proprietà e quindi posso fare di te e con te di tutto; ( mentre si alzava) dai andiamo, vai a prendermi la vestaglia e poi vieni in bagno"

La ragazza si alzò e dopo aver preso la vestaglietta andò in bagno dove la sua Padrona era seduta sul water e stava facendo pipì, la ragazza si mise a quattro gambe senza neanche aspettare l’ordine ed era pronta per fare da sgabello, Chiara si sorrise allo specchio;

"dammi una mano"

La schiava alzò gli occhi e la guardò interrogativamente,

"dammi la mano destra!"

ripetè, Roberta allungò la mano, Chiara la prese per il polso e fece infilare la mano tra le sue gambe, andando in tal modo a toccare la sua intimità bagnata di urina:

"ma cosa fai?"

Voleva ritirare la mano, ma Chiara non glielo permise e mentre la guardava impose con la sua forza che la mano passasse ripassasse da lì. Quando infine le permise di liberarla essa era naturalmente bagnata:

"Tu non immagini neanche quante persone sarebbero pronte a berla (compreso chi scrive EH!EH!), lo so con assoluta certezza e ciò anche senza essere innamorati della propria Padrona, ma proprio perché sono masochisti e gli piace essere umiliati fino a essere trattati come water, tu invece vorresti fare la schizzinosa con me?"

"Ma mi fa schifo Chiara!! E poi non ci credo che ci possano essere persone che sono disposte a fare ciò"!

"Stasera ti dimostrerò che sbagli! Ma se te lo dimostrerò tu dovrai essere anche più disponibile a provare va bene? Ora comunque leccati la mano!"

"No per favore Chiara"

Ma non era risentita, anzi le veniva da ridere

"Leccati la mano!"

La ragazza si avvicinò la mano alla bocca e con qualche ribrezzo se la leccò, poi sentendo che il sapore non era proprio così schifoso, si distese in volto e leccò tutto

"Se devo essere sincera pensavo molto peggio".

La Padrona scavalcò il suo corpo e si sedette sulle sue spalle, mormorava un qualche motivetto mentre si toglieva il trucco, naturalmente Roberta tremava sotto il peso di lei, ma costei al contrario aveva persino incrociato le caviglie. Chiese ala sua schiava cosa c’era da mangiare, ma Roberta non era in grado di rispondere compiutamente sotto il peso.

Finalmente in cucina, mentre Roberta prese a cucinare, Chiara si versò un Campari e accompagnandolo con arachidi e patatine si mise a sedere al tavolo e parlò:

"Allora schiava, riprendiamo il discorso anche perché ora potrai obbiettare quello che vuoi senza avere sopra di te il mio peso. Ammettiamo che tu non sia innamorata di me, sopporteresti tutte le angherie cui ti sto sottoponendo?

"Credo proprio di no" rispose lei

"tu rispondi senza riflettere, hai fatto capire tu stessa che sei un po’ masochista no? E come credi che si estrinsechi il masochismo?"

"Ma io non ho mai detto di essere masochista!"

"Tu sei masochista altrimenti mai e poi mai accetteresti di essere trattata come ti tratto io"

"Ma io mi faccio trattare così perché ti amo e non voglio perderti"

"Quanti rapporti hai conosciuto di persone che amano fino a farsi fare le cose che ti faccio fare io?

" Nessuno"

"Lo vedi allora ? Tu mi ami e sei anche masochista, mentre io sto dall’altra parte della barricata, non ti amo e mi piace farti soffrire.

"bella situazione"

"Ammettiamo che io, quando mi hai baciato il collo, ti abbia detto; lascia stare ! Probabilmente ci saresti rimasta male al momento e poi avresti vissuto il tuo amore nei miei confronti in silenzio, avresti sofferto certamente, ma la tua sofferenza sarebbe stata come quella di tanti altri che amano senza essere ricambiati. Avresti preferito che fosse andata così?"

"Questo davvero non lo so, ci ho pensato spesso a dire la verità, in alcuni momenti mi sono pentita di averti fatto capire quello che provavo, ma certo se ripenso a tanti altri momenti e allora…."

Comunque concordi su una cosa? Quello che stai vivendo ti sta sconvolgendo, probabilmente questa esperienza ti resterà indelebile nella mente e forse ti segnerà una strada; bada che per me è una esperienza bellissima, so di poter fare di te ciò che voglio, so di poterti fare soffrire come voglio, non riesci a immaginare vederti a me letteralmente sottomessa, usarti come sgabello , farmi leccare i piedi godere, farmi leccare le parti intime senza doverti dar conto di nulla, solo per il mio piacere; guarda che io davvero ti considero un essere inferiore"

" AH! È così dunque?"

"Io ti considero un essere inferiore ma non ho detto che lo sei, per gli altri, per tutti gli altri tu sei una persona normale, sei vai a comprarmi il cornetto, se andiamo al cinema se andiamo dove vuoi , fuori di qui sei una persona normale, ma quando siamo in casa io e te tu sei un essere inferiore per me. Ora fammi mangiare perché ho molta fame; cosa hai preparato?"

"risotto ai funghi, e bistecchina sempre ai funghi"

"Ottimo! Servimi e siediti!"

"Stai studiando in quest’ultimo periodo?"

"Molto poco Chiara, molto poco, non riesco a concentrarmi"

"Per colpa mia immagino no?"

"Non so se è colpa tua ma certo e a te che penso e non riesco a liberare la mente dal pensiero fisso che ho, poi quando mi fai soffrire come hai fatto oggi e allora altro che studio!"

"Vuoi che io sia sincera?"

"Dimmi!"

"Non me ne frega assolutamente nulla del tuo studio! Anzi mi piace anche ciò, non sono ipocrita, se non riesci a studiare per colpa mia, perché sono dentro di te, lo trovo stupendo, ci sono dei momenti come questo che mi sta prendendo adesso in cui mi piace vederti soffrire, Vieni qui e mettiti in ginocchio vicino a me!"

Era cambiata l’atmosfera in un battibaleno, la determinazione di Chiara era indiscutibile, Roberta si alzò senza parlare e andò ad inginocchiarsi ai suoi piedi, Chiara le prese i capezzoli tra le dita e le strinse

"AHIII!!!!Mi fai maleee!!

"Mmmm! Si ti faccio male, togliti la camicetta"

Con qualche titubanza Roberta si liberò dell’indumento, aveva i seni non molto grandi ma aveva dei capezzoli molto sviluppati, Chiara glieli strinse di nuovo e vedendo la smorfia di dolore della ragazza si alzò;

" Metti la testa sulla sedia!" la ragazza si girò di spalle e restando in una posizione scomodissima appoggiò la nuca sulla sedia.

"Ecco cosa significa sottomessa!"

si girò e con lentezza inarcò la schiena e si sedette sulla faccia di lei, la superficie della sedia era dura quindi la nuca le faceva male, ma Chiara in aggiunta alzò i piedi e li appoggiò sulle gambe di lei, tutto il peso era su Roberta.

"Lo vedi perché mi sei inferiore? Non immagini neanche quanto mi piace questo momento, io seduta sulla tua faccia e tu che non provi alcun godimento per il dolore che hai alla nuca, questo è il tuo posto naturale"

Sapeva che Roberta non avrebbe potuto resistere molto in quella posizione, appena poteva respirare, tuttavia restò lì qualche minuto, anzi si prese una mano di Roberta e se la posò sulla fighetta bagnata, le sue gambe larghe segnavano una posa indecente, sentiva il suo piacere arrivare,

"leccami il buchetto schiavaaaa!!lecccca!!!!!!!vaiiiii!!!Apri la boccccaaaa!!!"

rimise i piedi a terra si spostò all’indietro di qualche cm e posò la fica sulla bocca aperta

"Arrivoo!!!!beviiii!!!!!! tuttooooo!!!

Finalmente si calmò di nuovo. Quando si alzò la faccia di Roberta era tutto un programma, teneva la bocca aperta , con dentro il liquido speciale e naturalmente era rossa e dolorante, Chiara prese un bicchiere con dell’acqua dentro, s’inginocchio sopra le gambe della schiava facendole male e le versò il contenuto del bicchiere nella bocca aperta :

"Bevi tesoro bevi!!"

Il piacere insieme all’acqua scesero in fondo alla gola, poi si alzò e guardandola dall’alto alzò un piede e lo posò sulla faccia della sua schiava

"Tu sei mia e io faccio di te ciò che voglio, ora alzati e continuiamo a mangiare".

Le due donne ripresero a mangiare, Roberta era sempre attenta che nel bicchiere di Chiara vi fosse il vino e l’acqua, restarono in silenzio per diversi minuti, poi Chiara riprese il discorso:

"Dimmi schiavetta mia! Tu preferisci che io ti umili come ho fatto prima o preferiresti sapermi magari fuori a cena con Loredana?"

"Non ho dubbi, preferisco che tu stia qui con me"

"Ma io ti ho fatto soffrire e sapere che stavi soffrendo mi faceva eccitare di più"

"Non m’importa, anzi mi correggo, sapere che tu hai goduto, mi riempie di orgoglio, anche se ho sofferto un po’.

"Allora sei masochista ? Finalmente lo ammetti senza remore?"

"Si lo sono e sono anche innamorata di te perdutamente, per cui farò tutto ciò che vuoi"

"Tutto?"

"Beh! Nei limiti"

"Ecco stai attenta a ciò che dici".

Quando la cena finì , Chiara si avviò in soggiorno, mentre Roberta si attardò a sparecchiare, La Padrona aveva acceso il PC e si era collegata. Quando La schiava entrò in soggiorno, Chiara le chiese di prendersi una sedia e di sedersi accanto a lei.

In un primo tempo le fece vedere alcuni siti particolari, dove le situazioni estreme si sprecavano, erano perlopiù siti giapponesi e americani, c’era molta dominazione estrema, Roberta non aveva mai visto simili foto, chiedeva con interesse alla sua Padrona e costei con un mezzo sorriso disegnato sulle labbra le rispondeva.

Poi si collegò al sito dove poteva trovare i suoi amici virtuali, che avevano gli stessi interessi sul BDSM. Purtroppo la chat aveva il difetto di essere molto lenta, infatti il suo stesso creatore ci veniva non spesso(nota!EH!EH!), comunque quando Chiara entrò trovò quattro schiavi; Greg, Jim, segreto, Ectyon, poi era presente le Padrone Rachele e Flaviana e tre schiave due molto solari e sempre di buon umore di nome Favorita e Mandorla un’altra po’ particolare di nome Honey; mancava quella sera uno che c’è spesso e che è in coppia, ma costui era impegnato a scrivere il racconto(EH!EH!). Dopo i primi convenevoli e i saluti di rito, Chiara si rivolse agli schiavi e fece una domanda precisa; Quanti di voi sono disposti a bere quello che sapete fino all’ultima goccia? La prima risposta che arrivò fu quella di Greg; SI SUBITO!(d’altra parte doveva ampliare un pò la sua esperienza, EH!EH!) subito dopo anche gli altri immediatamente diedero il proprio assenso, Rachele e Flaviana se la rideva dietro il loro monitor per la prontezza delle risposte, mentre Honey non riuscì a fare a meno di lanciare la sua frecciatina;

"io… certo….sarei disposta, ma solo alla giusta temperatura(10, 11°) e mai per accompagnare piatti di carne rossa"….(originale di H).

La serata continuò dgt e scambiandosi battute per il resto della serata. Per Roberta che partecipava alla discussione fu un modo diverso e alternativo di trascorrere piacevolmente due ore.

Infine Chiara salutò tutti e spense il PC:

"Accompagnami in bagno!"

"A far che?" replicò un po’ allarmata nella voce Roberta

"Non preoccuparti, (ridendo) ti limiterai solo a pulirmi"!

"pulirti come?"

"Esci fuori la lingua!"

La ragazza ritardò il gesto;

"ti ho detto fuori la lingua!",

Eseguito l’ordine, Chiara le prese la lingua fra due dita e le disse:

"A cosa credi che ti serva questa; solo a parlare? Mi pulirai con essa!"

La ragazza voleva replicare, ma lei la tacitò mettendole un dito sulle labbra. Si recarono in bagno, fece pipì, fece mettere in ginocchio la sua schiava e alzandosi le si posizionò sulla bocca

"Pulisci bene! Vedrai che non è difficile!"

In effetti Roberta non credeva che il sapore della pipì tutto sommato fosse così diciamo…. sopportabile, al contrario di quello che aveva sempre pensato, passò e ripassò con la lingua e infine sbottò:

"Fatto Padrona"!

"Da stasera userò sempre la tua lingua per pulirmi ok? Ora accompagnami a letto perché ho sonno"

Nella sua stanza Chiara andò immediatamente a sdraiarsi sul suo letto a una piazza e mezza, prima di farsi coprire col lenzuolo si allargò una natica con una mano e invitò la sua schiava a darle il bacetto della buona notte come si deve; Roberta non si fece pregare, infilò il viso tra le sue natiche le baciò il buchetto poi ciascuna delle natiche e sparì nella sua stanza.

Nel corso di quella settimana, il graduale ma inesorabile asservimento totale della schiava, registrò due episodi significativi.

Il mercoledì sera, la Padrona era intenta a navigare, ma non riusciva in nessun modo connettersi, in quanto probabilmente le linee erano intasate, la sua schiava era ai suoi piedi e Chiara si stava divertendo guardandola dall’alto a strofinarle i piedi e le dita in faccia, glieli in filava in fondo alla gola e aveva stampato un sorriso di compiacimento sul viso; infine si spazientì col PC e lo spense.

"Vieni, sdraiati sul divano ho voglia di farti soffrire un po’, allora ascoltami bene, io ora telefono a Loredana e mentre parlo con lei voglio che tu mi lecchi il culo e con le mani mi accarezzi tutta, ma senza perdere quello che dico ok?"

La ragazza che nel frattempo si era già sdraiata non ebbe il tempo di replicare perché già lei aveva già appoggiato le sue splendide natiche sulla faccia della sua sottomessa mettendosi a cavalcioni su di lei.

"Pronto Lore?"

"Chiaraaa ciao come mai?"

"Nulla di particolare volevo sentire la tua voce"

"C’è qualcosa che non va?’"

"No, no va tutto bene siccome ti stavo pensando ho voluto chiamarti"

"OH! Tesoro sei molto cara ti manco? Dove sei nella tua stanza?"

"No sono qui in soggiorno"

"E Roberta e lì con te?"

"NO quando ha sentito che ti stavo per telefonare è scappata nella sua stanza, credo che si sia innamorata di me"

"DAVVERO"???

"Si credo di si"

"E TU?"

Chiara mise una mano sulla cornetta e rivolta alla sua schiava:" Ascolta bene quello che dico e intanto accarezzami e leccami!"

"Io cosa? No non me ne frega nulla di lei; al limite potrei permetterle di leccarmi il sedere"

Mentre diceva queste cose inarcò ancora di più la schiena, la schiava aveva a pochi millimetri dai suo occhi le sue natiche, esse si ergevano in tutta la loro statuaria bellezza e accompagnavano una schiena e delle spalle magnifiche, mentre con una mano reggeva la cornetta, l’altra l’aveva messa sul dorso della mano di Roberta che le stava accarezzando il seno, la lingua della schiava stava alacremente lavorandosi il buchetto.

"AH!AH!AH! Sei una porca!!!"

Be! Non è per questo che ti piaccio?"

" Ti piacerebbe se lei fosse la nostra schiavetta?’" Mentre diceva ciò si sedette con tutto il peso sulla faccia di lei

"Ma che dici? Non essere stupida EH!EH!"

"Senti Lore; che ne pensi di passare il sabato pomeriggio qui da me"?

"Ma saremo sole?"

"Be! Che t’importa?"

"Ma mi imbarazza sapere che c’è quella ragazza che è nell’altra stanza che sente i nostri baci e magari sta soffrendo se è vero quello che dici"

"Invece a me non frega nulla e poi sono a casa mia"

"Va bene amore ci sarò; a che ora ?"

"alle 17 va bene?"

"Va bene"

"Ok ciao allora Chiara"

"Ciao Amore e pensami stasera"

Chiara posò la cornetta ma era davvero su di giri

"HAI SENTITO SCHIAVA??????IO AMO LEIIII!!!!!TU PUOI SOLO LECCARMI! LECCCCAAAA!!!!!!(ora era lei stessa che si accarezzava il seno agitandosi sulla faccia di lei) E’ LEI IL MIO AMOREEEEE TU SEI SOLO LA MIA SCHIAVAAAAA!!! LECCCCCAAAAA!!!!!TUSEI LA MIA CARTA IGIENICAAAA!!!!!!!ORA VENGO DENTRO LA TUA BOCCCCAAAAA!!! LOREDANAAAA DOVE SEIII!!!!AMOREEEE !!!!!E TU APRIIIII CHE STO ARRIVANDOOOO(si spostò all’indietro posizionando la fichetta sulla bocca aperta)UHMM!!!!!!BEVIIIIISCHIAVAAAAA BEVIIII!!!!".

Finalmente venne, paonazzo in viso per l’eccitazione, girò una gamba e liberò il viso restando seduta sul petto della sua schiava, anche questa era rossa da morire in volto.

"Ti sei divertita? Mi hai fatto godere tantissimo, sei davvero brava e vedrai sabato quanto sarà bello!"

"Io sabato esco e rincaso tardi"

"COSAAA?? No mia cara ho già in mente tutto, no tu resti a casa"

"Ma perché? Se tu vuoi restare sola con Loredana, almeno lasciami andare così non soffro"

"NOOOO!! Allora non capisci cosa ti dico, IO VOGLIO CHE TU SOFFRA PER ME!! Questo è il prezzo che devi pagare per starmi accanto".

La ragazza non replicò nulla, non riusciva a ribellarsi, passarono dei lunghi momenti irreali, Chiara seduta sul suo petto e da quella posizione la guardava con aria di sfida e Roberta sotto il peso di lei con gli occhi lucidi; infine.

"Andiamo andiamo!! Non fare la schizzinosa, in fondo è quello che vuoi e io ti accontento, ora andiamo in bagno che ho bisogno della tua lingua."

La serata finì col solito bacio della buonanotte. Mentre Chiara soddisfatta e appagata si addormentò subito, Roberta rimase con gli occhi aperti per buona parte della notte; si chiedeva dove la stava portando, sentiva il suo nervosismo ripercuotersi sullo stomaco, avrebbe avuto bisogno di riflettere serenamente ma non ci riusciva.

Il giorno dopo un altro piccolo episodio minore, sottolineò il grado di possesso che Chiara sentiva di avere nei suoi confronti.

Era pomeriggio e Roberta era sdraiata sul sofà avendo in mano un libro di statistica, stava cercando di studiare un po’; la Padroncina rientrò dalla palestra e andò direttamente verso il divano, le tolse dalle mani il libro buttandolo sulla poltrona accanto, si sedette sulla pancia di lei, accese la televisione;

"Non fiatare perché devo vedere un documentario che mi interessa!"

Mentre lo schermo si illuminava, lei si piegò e si slacciò le scarpe da ginnastica, se le tolse restando con le calzette, poi si alzò ancora un momento e scese i pantaloni della tuta restando con un minuscolo slip, si risiedette sulla stomaco e tirò i piedi su appoggiandoli sulla faccia di Roberta.

Essi erano pregni del sudore per l’attività svolta e non erano certo molto profumati, tuttavia, senza neanche degnarla di uno sguardo Chiara le muoveva tutto il tempo, di fatto gliele strofinava in faccia come se ciò fosse la cosa più naturale del mondo.

Dopo una mezzora, durante una pausa pubblicitaria, si alzò, andò a prendersi una coca in frigo e si risiedette sullo stomaco, mentre con una mano teneva la lattina, con l’altra si tolse prima una calzetta e poi l’altra, si rimise come prima: e sempre senza degnarla di uno sguardo:

"Leccameli!"

Comunque a parte questo episodio, il resto della serata passò in tranquillità, videro un film insieme, ne risero perché era una commedia carina, anche il venerdì passò all’insegna del buonumore anche per Roberta, e ne aveva bisogno, ne aveva davvero bisogno.

Fu a cena di venerdì che Chiara dietro le insistenze di Roberta, svelò cosa aveva intenzione di fare l’indomani quando sarebbe arrivata la sua amante.

"Vieni dammi la mano";

Insieme andarono nella stanza da letto di Chiara, questa fece vedere che nel suo letto, sul lato che non era appoggiato al muro, la sbarra di legno che fungeva da ornamento, era attaccata con dei ganci, la sganciò e le disse:

"Tu starai qui sotto il letto mentre noi ci amiamo!

"Ma ma che dici?" Se ne accorgerebbe!"

"No perché tu andrai sotto il letto prima che lei arriva, e poi io rimonterò la sbarra di legno così lei non si può accorgere di nulla"

"Ma se si abbassa e si accorge, che ne so metti che cade qualcosa?"

"A chi verrebbe in mente di guardare sotto il letto? E che ti sembra che siamo nei vecchi film siciliani con il marito geloso?"

"No! Non posso starci , non mi fare questo Chiara ti prego!"

"Il tuo posto sarà quello!" intanto la guardava negli occhi

"Ma mi verrà da piangere"

"Ho pensato anche a questo, quando io mi toglierò gli slip, domani mi metterò quelli bianchi per non confonderli con i suoi, tu li raccatterai e te li metterai in bocca, se vorrai piangere fallo pure , ma mordendo i miei slip e facendoti forza riuscirai a non singhiozzare."

"Ma perché vuoi questo perché?"

"Non immagini neanche quanto la sola idea di saperti lì sotto mentre io sono con Loredana mi ecciti, cercherò di fare più rumore possibile quando la bacio, le dirò di amarla in continuazione e quando verrò lo farò quasi gridando, voglio che tu partecipi con la tua sofferenza al mio piacere"

Roberta non parlava più, la guardava e basta non sapeva cosa dire ma era il suo cuore che era in tumulto, erano in piedi e si guardavano negli occhi, Chiara la prese per i capelli l’attirò a sé e la baciò con grande ardore, la sua lingua guizzava cercando quella di lei e la trovò, era una tempesta di sentimenti contrastanti, la sua testa non era più in grado di reggere un minimo di raziocinio.

Andarono in soggiorno e accesa la tv, si sedettero entrambe sul divano, Chiara la fece sedere vicino a se, l’accarezzò tutta la serata e ogni tanto le baciava la guancia, fu naturale anche se un po’ aveva paura a farlo perché pensava potesse smettere ma fu più forte di lei chiedere:

"Ma ora perché mi stai trattando così, come quasi se le amanti fossimo noi?"

"Per una ragione semplicissima; così domani soffrirai di più"

Roberta ebbe una reazione istintiva e stava per alzarsi, ma lei la trattenne per la mano la fece risedere e le sussurrò all’orecchio

"Voglio la tua anima!"

L’attirò di nuovo a sé e la baciò con rinnovato ardore.

Erano le 16, 45 dell’indomani, la schiava si era già messa nuda come le aveva chiesto di fare la sua Padrona:

"Vieni cara è il momento che vai a piazzarti al tuo posto" le due si avviarono in camera da letto, Chiara tolse la barra di legno:

" Allora ti raccomando, quando io mi tolgo gli slip, li farò cadere vicino al bordo del letto, prendili e infilali dentro la bocca e poi zitta! Morditi, respira profondamente e piangi come vuoi , ma in silenzio, vai!"

La ragazza si mise carponi, poi si piegò a terra si stava infilando con la pancia in giù
"No al contrario devi stare con la faccia in su (lei si girò) ecco così"

le posò un piede in faccia e prima che lei sparisse sotto il letto, le disse sempre con il piede premuto sulla faccia:

"Roberta questo sarà il pomeriggio più bello dal punto di vista erotico della mia vita, sono già bagnata, non me lo rovinare o mi perdi"!

Roberta sparì sotto il letto, qualche minuto dopo il campanello suonò, Loredana era in splendida forma, le ragazze si attardarono soggiorno qualche minuto, si sentiva che parlavano allegramente e ridevano tra di loro, mentre entravano nella stanza da letto Si sentì la voce di Loredana che chiedeva dove l’aveva mandata, evidentemente si riferiva a Roberta, Chiara le rispose che quella stupida non se la sentiva di restare a casa sapendo che loro erano nella stanza da letto. Ma ti ama così tanto dunque? Chiese Loredana.

"Si, si è presa una bella sbandata per me, ma io ti ho detto al massimo cosa potrei concederle no?" ,

"Si me lo hai detto ma ripetilo, mi piace sentitelo dire"

"Al massimo potrei concederle di leccarmi il culo"

"Mmm!! Chiara sei una gran porca!"

"Lo so cara e non immagini quanto!!"

Intanto si erano sedute sul letto, Roberta poteva vedere i loro polpacci e i piedi, erano una accanto all’altra , si sentiva il leggero ansimare, si stavano baciando, accarezzando, si distesero, il materasso sopra di lei mostrava i movimenti delle due e lei era là sotto, qualche minuto dopo, caddero a terra prima un paio di slip neri, subito dopo anche quelli bianchi fecero la loro comparsa, Chiara fece in modo di farli entrare dentro la fessura e li mollò.

"Lo sai amore, mi piacerebbe che lei fosse qui, che magari ci spiasse di nascosto mentre noi ci amiamo !!!Quanto mi piace l’idea!!!!

"Sei una depravata Chiara, ma anche a me piacerebbe tanto"

"Immagina se fosse la nostra schiava, se ci leccasse i piedi mentre noi stiamo qui sdraiati a baciarci"!

"UhMM!!! Chiara mi stai facendo impazzire, non dire queste cose!"

Roberta stringeva i denti masticava quasi gli slip della sua Padrona per non piangere

"Immagina che noi ci mettiamo carponi sul letto, una accanto all’altra e lei dietro di noi ci lecca le natiche e il culetto mentre noi ci baciamo!! Si si Roberta leccaci il culoooo!!!!"

"Si ha ragione Chiara; schiava leccaciiii!!!!!!!!! leccaci!!!!!!

La disgraziata sotto il letto vedeva mimare con i movimenti del materasso ciò che dicevano, si erano messe davvero come avevano detto e si stavano baciando, lei strinse i denti con tutta la forza che aveva per non piangere, anche se ciò di fatto stava avvenendo ugualmente.

"Immagina amore mio, se potessimo venire dentro la sua boccaaaa!!!""

"basta Chiaraaaaaa!!!!!!!!

"La metteremmo qui sotto di te e tu a cavalcioni ti piazzeresti sopra la sua bocca e mentre baci me lei sotto ti lecca!!"

"SSSSIIIIIII!!!!! Roberta dove seiiiiiii???? voglio venire dentro la tua bocccccaaaaaaa!!!!!

Le due donne erano scatenate, avvinghiate si baciano con passione grandissima, le loro lingue si incontravano in continuazione, La schiava sotto di loro per contenere la frustrazione oltre a piangere in silenzio e a mordere gli slip della sua Padrona, stringeva i pugni, si afferrava la carne delle gambe e la stringeva la sua sofferenza era illimitata.

Finalmente si chetarono per un po’.

"Ma dimmi Lore, davvero ti sarebbe piaciuto avere Roberta qui con noi come schiava?"

"In teoria si, tanto, ma nella realtà non credo che ci riuscirei"

"Perché?"

"Non so, non credo che ne sarei capace, m’imbarazzerebbe la sua presenza"

"Ma ammettiamo per un attimo che lei in questo istante fosse lì a nostri piedi, e mentre noi ci accarezziamo come stiamo facendo in questo istante, tu potresti metterle un piede in faccia e lei te lo lecca"

"Mmm! Ti prego amore, oggi mi stai facendo morire"

"Glielo infili dentro la bocca e lei ti succhia le dita dei piedi e mentre tu baci me, la guardi, lei è la tua schiava e la puoi fare soffrire come vuoi"

"SMETTILAAA !!!!"

"Poi io vengo sopra di te e le dico Schiava! Leccaci le parti intime a entrambe"

Intanto le due donne avevano ripreso a baciarsi

"Dai dai schiava! Più passione con la lingua, se no a cosa ti serve?"

"Chiara è meravigliosooooo!!!"

"Lei ti sta leccando la fighetta ora e intanto i suoi occhi sono appoggiati alle mie natiche, io ti chiamo amore a voce alta perché lei mi senta e poi mi rivolgo a lei e le dico SCHIAVAA è quello il tuo posto"

La passione travolgente e i baci infuocati segnalavano la loro grandissima eccitazione

" Amore baciami mentre ci leccccaaaa !!!!!"

" Si tesoro lascia che sofffffrrrraaaa!!!!

"Chiaraaaaa Sto venendo di nuovooooooo!!!!"

"Hai sentito schiavvvaaaa? Il mio amore sta venendo di nuovo grazie a te, su su apri la boccaaa"

"Siiiiiii Apri schiavaaaaaaaaa!!!!!!!! Anche tu anche tu Chiaraaaa, vieni anche tu dentro la sua boccccaaaa!!!"

"Si Si stai tranquilla lo farò, Ah! se lo farò"

Naturalmente Loredana pensava che la sua amica dicesse che lo farà con la sua immaginazione, senza sapere quanto invece ciò fosse una realtà.

Erano state due ore di straordinario erotismo, le due donne distese e rilassate sul letto non parlavano si guardavano e basta e ogni tanto si scambiavano qualche tenero bacetto.

La schiava sotto di loro, guardava fissa la rete sopra di lei, era quasi irreale, dentro la bocca gli slip di Chiara dai lati della bocca dei pezzettino di stoffa uscivano, le sue mani si martoriavano ancora le gambe, i suoi occhi fissi e vuoti ne segnavano la tempesta interiore, ma che si manifestava quasi con un distacco dalla realtà.

"Chiara; mai e poi mai potrà essere così bello come oggi, però se penso a quello che abbiamo detto mi viene un po’ di rimorso per quella poveraccia di Roberta"

"Ma rimorso di che; della tua fantasia?"

"Si è vero è solo fantasia, però ecco.. placati i sensi mi sento un po’ in colpa"

"Non pensarci amore; e poi devi sapere che nella vita molto spesso la sofferenza dell’uno é la gioia dell’altro, queste regole non le abbiamo inventate noi due, però sai che è così, in tutte le manifestazioni del nostro quotidiano è così, nel lavoro, nello studio, nella società persino nell’amore c’è chi vince di più è la regola più elementare che ci accompagna nella nostra vita. Ammettiamo che Roberta fosse davvero la nostra schiava, perché lo farebbe? Solo perché ama me?

Non credo proprio, probabilmente la vera molla sarebbe data dal suo masochismo che aggiungendosi all’amore ne farebbe una miscela esplosiva. L’unico vero limite che bisogna sempre rispettare è la consensualità fra persone adulte, mentre naturalmente escludo ogni genere di rapporto sessuale tra minori e adulti e anche, se mi consenti, tra adulti che però magari non sono dei fulmini di guerra di intelligenza; nel senso che se una persona è intelligente non può approfittare della sua intelligenza per sottomettere un poveraccio che non sa quello che fa."

"Certo hai ragione, ciò non significa però che tutte sono disposte a sottomettere o a farsi sottomettere da chicchessia"

"E’ come dici tu, ma forse nel tuo caso, se è vero come è vero che l’idea di approfittare di una persona, di poterle fare ciò che vuoi ti ha fatto toccare il cielo, non ti dispiacerebbe poi molto avere una schiava o uno schiavo"

"AH AH La curiosità è tanta, ma come ti dicevo non so se sarei mai capace di fare certe cose"

"Tieni conto di una cosa Lore; io sono convinta che accettarsi come schiavi sia estremamente difficile, soprattutto per le donne e ciò presuppone che chi si accetta come tale, deve essere molto dotato intellettualmente e la sua intelligenza le fa varcare il limite dell’orgoglio, e le fa considerare come accettabile l’idea che tu le possa essere superiore. Io considero questa cosa come estremamente eccitante, avere una schiava intelligente che si dona a me completamente, che mi permette di farle ciò che voglio e che io posso far soffrire come voglio e che posso usare fin nei modi più abbietti, be! Questa cosa mi fa eccitare moltissimo."

Le parole di Chiara furono l’unico vero momento di luce nella notte dei sensi di Roberta. Non che non sapesse che intellettualmente Chiara avesse stima di lei, ma sentirselo dire in quelle condizioni fu l’appiglio per potere resistere.

"Si sta facendo tardi amore devo andare, vieni dammi l’ultimo bacio"

Le due si unirono ancora una volta in un bacio passionale.

" E’ veramente stato il pomeriggio più sensuale della mia vita"

"Ce ne saranno tanti altri come questo tesoro"

"Non credo che riusciremo mai a toccare i picchi di oggi"

"Sarà anche una fase fatta, ma mai dire mai".

La ragazza si rivestì, si salutarono e se ne andò.

Chiara si precipitò nella stanza da letto e tolse immediatamente la barra di legno

"Esci di lì e sdraiati sul letto presto!"

Intanto lei aveva aperto un’anta dell’armadio dove c’era uno specchio, mentre la schiava si sdraiava lei posizionò lo specchio in modo che riflettesse l’immagine della schiava sdraiata, saltò sul letto e andò a sedersi sul petto della poveraccia.

"E’ stato bellissimo, spero che tu abbia sofferto tanto, non immagini quanto era eccitante per me sapere che tu eri sotto il letto dove io mi stavo amando con Loredana, dire le cose che dicevo, coinvolgere anche lei nella tua sottomissione, si hai sofferto, lo vedo dagli occhi quanto sono arrossati, chissà quanto hai pianto, ma è quello il tuo posto! O questo qui di ora, sotto di me, il tuo cuore che soffre e io che mi ci siedo sopra!!! E’ quello il posto del tuo cuore; più vicino al mio culo, è lì che puoi arrivare anzi aspetta(si allargò le natiche con le mani e in tal modo il suo buchino era a contatto diretto con il petto di lei) Hai visto così stanno più vicini, vanno d’accordo sai? AH! Come vorrei che il tuo cuore avesse la lingua!!! Aspetta aspetta (alzò leggermente una natica e scorreggiò lì) hai visto!!! Hai visto!!! gli ha parlato il mio buchino ha parlato al tuo cuore!!!

Te lo dicevo che sono fatti l’uno per l’altro!! Sono eccitatissima schiava, ora sarà qui che mi siederò(indicando la faccia ) ed è qui dentro che verrò(indicando la bocca) e non sai quanto mi piace sapere che i tuoi occhietti rossi spariranno sotto le mie natiche"

Si girò su se stessa guardandosi allo specchio ma sempre restando seduta sul petto, ora dava le spalle alla povera Roberta

"Guarda quanto sono belle le mie natiche, beata tu che me le puoi vedere così da vicino"

Piano piano si spostò con il sedere verso la faccia di lei intanto si gustava allo specchio la scena del suo avvicinamento, arcuava la schiena quando il culo arrivò a portata di lingua lei ordinò:

"dammi qualche colpetto lì"

mentre si guardava si sorrideva, si compiaceva

"Apri la bocca"

e quando l’aprì emise ancora una volta un piccolo scorreggino che rimbombò si spostò di più e l’intera faccia della schiava sparì sotto il sedere della Padrona

"Lecccccaaaaa!!!!!!!!"

Roberta faceva ciò con automatismo, lo faceva quasi in modo indotto, la sua padrona si accorse che non c’era passione, le prese i capezzoli in mano e le strinse

"Leccccccaaaaaa! con passionneeee!!!!!Fammi venire !!!!!!!!Ecco ora va meglioooo!!!Vaiii !!!!!schiava maledetttttaaa!!!!! Vengoooooa apriiii spalancaaaa!!!AHHHH!!!! che belloooo!!!!

Finalmente si calmò, non si alzò però dalla sua posizione, era davvero fuori giri quella sera, restò accovacciata sulla sua faccia ancora per un bel po’, si guardava allo specchio, arcuava la schiena in modo che le sue splendide natiche risaltassero di più, alzava leggermente il sedere sempre guardandosi e facendo ricomparire il viso della sua schiava per poi ritornare a coprire di nuovo la sua faccia, si sorrideva, si accarezzava i glutei con le mani, di Roberta si vedevano solo i capelli il viso di lei era affondato nel suo sedere, sentiva il suo naso premere nel suo buchino, infine si alzò.

"Andiamo in bagno"!

Roberta la seguì come un automa, Chiara passando afferrò il suo cordless e compose il numero della pizzeria lì vicino e ordinò due Margherite, in bagno chiara fece pipì facendosi asciugare dalla morbida lingua e poi al solito messa a quattro zampe, la sua schiava le si sedette sulla schiena per togliersi il trucco.

"Roberta sei stata grande, sei stata davvero brava, è stato stupendo, immagino che hai sofferto molto, ma non sai quanto piacere ho provato oggi."

La schiava non rispondeva, Chiara pensava che il motivo fosse che lei le era seduta sopra e lo sforzo non le permetteva di parlare,

"Allora non rispondi?"

Niente da fare, quando ebbe finito le sue cose si alzò e andò a indossare una vestaglia, la fece indossare anche a Roberta, qualche minuto dopo arrivò la pizza.

"Allora non vuoi parlare?"

Lei fece cenno di no con la testa

"Be! Ma almeno mangia no?"

Anche in questo caso fece cenno di no, non parlava, non riusciva a parlare, non lo faceva apposta, era tanta la tensione accumulata che non riusciva a profferire verbo; Chiara da quasi medico capì che non parlava per questo motivo, cercò di stuzzicarla, ma lei niente. Quando finì di mangiare la pizza, avendo constatato che lei non l’aveva neanche toccata, si avvicinò, spostò la sedia e si sedette sulle sue gambe e accarezzò, le guance i capelli dandole anche qualche bacio sulle guance:

"Ho esagerato vero? Si forse ho esagerato stasera, dai mangia qualcosa, fammi contenta"

Roberta teneva gli occhi bassi, Chiara la prese per la mano

"Andiamo in soggiorno, vediamoci un po’ di TV insieme, mangerai più tardi".

Accesa la TV Roberta aveva preso posto sul divano, Chiara stava guardando il giornale per scegliere un programma, fu in quell’istante che il pianto disperato di Roberta proruppe nella stanza.

"PERCHE’’????PERCHE’ PERCHEEEEEE’? IO TI AMOOOOO PERCHEEEE’ MI FAI QUESTOOO ?"

Chiara quasi si lanciò su di lei per consolarla, le si sedette accanto e l’abbracciò forte

"IO DAREI LA MIA VITA PER TE, COSA TI HO FATTOOO????!!!!"

I suoi singhiozzi facevano trasparire angoscia

"DIOOO MI SENTO SOLAAA!!!!!"

"Aspetta Roberta vengo subito aspetta un attimo!"

"NO!!! NON LASCIARMIIII STAI QUI!!!!!!

Roberta si alzò un momento e tornò dieci secondi dopo con una pillola e un bicchiere colmo

d’acqua

"Tieni cara prendi questa pillola, ti farà stare meglio"

Roberta la inghiottì e di nuovo con le mani cinse stretta la vita di Chiara, e questa a sua volta la riabbracciò poggiando la sua guancia sulla nuca di lei. Non parlarono più; ogni tanto Chiara dava un bacio sulla nuca di lei, la televisione gracchiava per proprio conto, i suoi pensieri erano altrove, restarono così per parecchio tempo.

"Roberta mi faresti contenta? Mangeresti un po’ di pizza?"

"No, non ce la faccio non ho fame, ma non preoccuparti mi sento meglio"

"Ti andrebbe di dormire con me nel mio letto stasera?"

Roberta alzò la testa e la guardò negli occhi, poi fece cenno di si col capo.

Spensero la TV e andarono a letto, Chiara abbracciò la ragazza e costei spossata per la stanchezza per la pillola ma soprattutto per la grande tensione accumulata si addormentò presto.

Questa volta fu il suo turno di non riuscire a prendere sonno, aveva gli occhi aperti e pensava, si era resa conto che quel gioco stava diventando molto pericoloso, non aveva mai visto la ragazza in quelle condizioni, no, così la situazione stava decisamente prendendo una brutta piega. Basta era una storia che doveva finire. Domattina glielo avrebbe detto, avrebbe cercato di spiegare le ragioni e che era soprattutto per il suo bene. Certo, se ripensava a quante emozioni le aveva dato quel tipo di rapporto ne sentiva già la nostalgia; ma ormai la situazione stava sfuggendo di mano a tutte e due.

Era notte fonda quando finalmente si addormentò.

La mattina successiva, verso le 10 sentiva qualcosa a un piede e si svegliò, quando aprì gli occhi vide Roberta che glielo stava leccando e sul letto un vassoio con la colazione, voleva ritirarlo:

"No no Roberta, lascia perdere , anzi dobbiamo parlare magari più tardi"

"So cosa vuoi dirmi Chiara, ma per favore non dirlo, sto bene, credimi è passata, non voglio rinunciare a starti vicino"

"Ma se eri distrutta ieri sera? Come puoi pensare che possa continuare dopo quello che è successo?"

"E’ vero ero distrutta, credo di non aver mai sofferto come ieri sera, ma se mi dicessi che oggi vorresti ripetere tutto sarei pronta"

"Bada che il gioco si sta facendo pericoloso"

intanto il piede che prima era stato ritirato si era di nuovo disteso ed era appoggiato alla guancia di lei

"Si me ne rendo conto, ma io voglio essere la tua schiava!"

"oh! Madonna! Tu non capisci quanto mi attiri l’idea di averti come schiava, il mio problema è che quando ti vedo soffrire mi piace moltissimo e ho un po’ paura di ciò, inoltre mi sto abituando a considerarti solo come uno strumento del mio piacere e non mi curo per nulla dei tuoi sentimenti"

"si lo so ma in fondo forse avevi ragione tu era questo che volevo"

"Per favore Roberta recedi, pensaci un po’ prima, magari stasera ne riparliamo, io non ho il coraggio di dirti che tutto deve finire ugualmente, ma bada non per te, ma per me, perché la sola idea di averti ancora a disposizione mi eccita tantissimo, quindi è bene che sia tu stessa a dirmi di smetterla"

"Continuiamo!"

"Va bene come vuoi schiava! Continua a leccarmi i piedi mentre mangio!"

Roberta mentre le leccava un piede le accarezzava le gambe, a questo punto lei si era concentrata a mangiare il suo cornetto alla crema e a bere il suo cappuccio con calma assoluta, di tanto in tanto dava uno sguardo ai suoi piedi che erano appiccicati alla faccia della sua schiava che alacremente le leccava.

Tutto riprese con gli stessi ritmi, anzi per il vero un paio di sere le due ragazze uscirono insieme, una volta in pizzeria e un’altra volta al pub.

Al pub quella sera non c’era moltissima gente, nonostante il giovedì normalmente era pieno, dopo una bella birra accompagnata da qualche stuzzichino, Chiara salì su una piccola pista da ballo e cominciò a ballare da sola, era bravissima, aveva un ritmo davvero intrigante, sensualissimo, la sua minigonna stretta faceva risaltare di più le sue gambe e le sue forme, aveva chiuso gli occhi seguendo la musica, quando li riaprì trovò sulla pista tre ragazzi che le si erano messe attorno ballando anche loro, di lì a poco anche due ragazze salirono in pista, scese un attimo e presa per la mano trascinò su anche Roberta. Anche lei era bravissima a ballare, era una scena molto bella perché le due donne mentre ballavano si guardavano, il ritmo tipico della hard music, gli altri che facevano da contorno. Poi andandosi a sedere di nuovo, tracannarono un altro boccale di birra ciascuno parlando del più e del meno e infine a casa.

Roberta era più allegra del solito, la situazione e la birra la stavano rendendo euforica, arrivarono a casa, l’indomani sarebbe tornata a casa per il week end, spogliatesi entrambe, Chiara chiese alla sua schiava di farla godere in modo da portarsi a casa il sapore del suo piacere.

La Padrona si prese una rivista in mano, la posò sul suo cuscino, poi salì sul suo letto mettendosi in ginocchio e sdraiandosi a pancia in giù ma lasciando le ginocchia alzate, in pratica lasciando solo il sedere in alto, cominciò a sfogliare la rivista e poi rivolta alla sua schiava."QUI!!" battendosi una mano sulle natiche. Roberta capì qual’era il suo dovere, e mettendosi dietro di lei cominciò a leccarla in lungo e in largo, sapeva quali erano i suoi punti più sensibili, non durò moltissimo, infatti quando Chiara si sentiva pronta, fece cenno senza neanche guardarla di poggiare la testa sotto di lei, Roberta capì subito e Chiara vi si piazzò sopra e in breve il suo piacere colò dentro la bocca.

Passò quel fine settimana, Roberta tornò a Roma il mercoledì, i suoi l’avevano trattenuta per delle faccende familiari, le cose continuarono normalmente, quel fine settimana successiva non erano previsti incontri tra Chiara e Loredana in quanto quest’ultima era impegnata.

Il fatto increscioso accadde la Domenica mattina, la Padrona aveva fatto colazione e era andata in bagno per l’espletamento delle sue funzioni corporali, la sua schiava era lì, che aspettava di pulire la parte liquida della situazione, era in ginocchio quindi con la testa reclinata all’indietro che aspettava Chiara si stava ripulendo anche il sedere in quanto aveva appena finito di defecare, quando le venne spontaneo passare la carta igienica già imbrattata di feci sulle labbra e il naso della sua schiava. Costei si alzò di scatto, si ripulì quasi con violenza nel lavandino, poi si girò di scatto e mollò un ceffone a Chiara che era ancora seduta sul gabinetto e se ne andò in soggiorno.

Qualche minuto dopo, la Padrona di casa arrivò in soggiorno, Roberta si era seduta sul divano:

"Solo mio padre quando avevo 12 anni si è permesso di darmi un ceffone, non ho parlato con lui per molti giorni. Hai al massimo un’ora per lasciare questa casa, di te non voglio più vedere neanche l’ombra, io vado nella mia stanza da letto a leggere, quando ne riesco tu non ci sarai più e lascia la chiave sul tavolo." Tornò nella sua stanza sbattendo la porta.

Roberta non replicò nulla, anzi con piglio deciso, si alzò, andò a rivestirsi in fretta, preparò la sua valigetta e anche lei se ne andò sbattendo la porta. All’inizio sembrava che forse era meglio così, che avrebbe sofferto un po’ ma che alla fine si sarebbe liberata da un incubo. Ma più i minuti passavano più il pensiero di non vederla più si faceva strada nella sua mente. Arrivò alla stazione, il suo treno utile sarebbe stato nel pomeriggio alle 16; erano ancora le 11 cosa poteva fare? Comprò una rivista e si mise a leggere su una panchina; ma sentiva quasi un vuoto angosciante dentro, non riusciva a concentrarsi. Si mise gli occhiali scuri perché sapeva che stava arrivando agli occhi il suo dolore, l’ansia la paura, tutti i sentimenti più forti che si annidano nell’animo umano si stavano facendo strada. Chiuse la rivista e andò a depositare il bagaglio, aveva deciso di fare una passeggiata per distrarsi. La sua disperazione aumentava con i minuti, ogni ragazza che da lontano poteva somigliare a Chiara le faceva saltare il cuore in gola, era nella sua mente in ogni istante, guardava le vetrine e ci trovava lei, se passava un Bus dentro c’era lei, nonostante gli occhiali neri il suo grande dolore traspariva chiaro, era sconvolta, il pensiero che stava andando via senza più vederla la faceva star male anche fisicamente, nel suo stomaco le fitte si accanivano a torturarla, cercava di non farsi accorgere che le lacrime le solcavano le guance e in continuazione faceva finta pulirsi il naso con dei fazzoletti; ma la gente si accorgeva di lei della sua disperazione, della sua solitudine: Chiara dove seiiiii, Non lasciarmiii!!! La sua mente gridava queste parole. Un ragazzo poco distante da lei chiamò a voce alta:

Chiaraaa!!! Stava chiamando una sua amica che si trovava dall’altra parte del marciapiede. fu in quel momento che non riuscì più a trattenere il suo pianto. Un uomo anziano si fermò le chiese se stava male, la volle accompagnare dentro un bar per farle bere qualcosa, le fece prendere una camomilla, anche i baristi erano preoccupati. "Vuoi che chiamiamo qualcuno?" Lei fece cenno di no con la testa, ringraziò e si avviò all’uscita. I suoi pensieri cupi toccavano punte di decisioni estreme, ma arrivò la folgorazione;" tornerò da lei e le chiederò perdono!" Si sentiva meglio, qualunque sia il prezzo da pagare lei lo avrebbe pagato, le si sarebbe gettata in ginocchio era sicura che l’avrebbe perdonata. Prese il suo bagaglio alla stazione e tornò all’appartamento. Suonò.

"Chi è?"

"Sono io, vorrei parlarti un momento"

"Cosa vuoi?"

"Mi fai entrare solo un momento?"

Si sentì il clik del cancelletto, andò su la porta era già aperta, Chiara era al centro del soggiorno

"Cosa vuoi ancora?"

Roberta con gli occhi bassi, posò a terra la valigia e mormorò:

"Non riesco a vivere senza vederti; io, io ti chiedo perdono".

Chiara cominciò a girarle attorno senza parlare, lei teneva sempre gli occhi bassi

"Ah! È così dunque? Tu pensi di cavartela con un semplice perdono?"

Le mollò un schiaffo che le fece scarmigliare i capelli

"Tu pensi che sarà così facile? E no mi spiace non è così facile, se vorrai restare qui, da me non riceverai nessuna forma di affetto, per te sarà solo dolore, umiliazione, a cominciare da subito"!

La prese per i capelli da dietro e tirandoglieli con forza la costrinse in ginocchio e sempre tenendo con una mano i capelli di lei e tirandoglieli, gli sputò in faccia

"Ecco cosa provò per te , anzi no vieni qui in bagno brutta troia!"

Roberta si alzò e la seguì in bagno, la Padrona in un attimo si era liberata della parte inferiore della sua tuta e del suo slip:

"Sdraiati dentro il box!"

"Mi devo spogliare?"

"No Non c’è bisogno"

la schiava eseguì l’ordine,

"Apri la bocca !"

La Padrona si posizionò sopra di lei e cominciò a pisciare indirizzando in bocca e in faccia il suo getto;

"Ecco cosa provo per te, bevi il mio piscio! Questo no è ancora niente, vedrai cosa ti riserverò"

Sulla faccia di Chiara le si era disegnata una smorfia di disprezzo

"Cosa pensi di rappresentare per me? Puttana! Sei ancora in tempo per andartene ma se resti, da me avrai solo disprezzo, dormirai sempre sotto il mio letto, se avrò voglia di picchiarti lo farò, sarai il mio gabinetto e guai a te se vedrò anche il minimo segno di disgusto, imparerai a servirmi come si deve e sarai anche la schiava di Loredana, la convincerò a provare e sono sicura che le piacerà, tu sei solo una miserabile schiava e sei nata per servire quelle come me."

La Padrona si rimise gli slip e i pantaloni della tuta e prima di uscire le disse:

"Io sarò di ritorno fra poco più di un’ora, ti voglio trovare lì dentro dove sei in questo momento perché voglio fare una doccia e la tua faccia mi servirà da sedile, d’altra parte a cosa può servire una faccia come la tua’"

Senza aspettare risposta se ne andò. Roberta si tolse la camicia bagnata dalla pipì, la mise in lavaggio, tornò nella sua cameretta disfece la valigia, pensò se aveva fatto bene a tornare, ma in fondo si, aveva fatto bene, chissà cosa aveva in mente quella matta, ma in ogni caso tutto sarebbe stato meglio che non vederla più. L’ora era già quasi passata, si mise nuda e andò a infilarsi nuovamente dentro il box della doccia in ginocchio aspettando la sua Padrona. Quando sentì la porta riaprirsi reclinò la testa all’indietro. Lei arrivò da lì a pochi secondi dopo, non la degnò neanche di uno sguardo, si tolse la tuta rapidamente e entrò dentro il box, prima di aprire il rubinetto dell’acqua, e prima quindi di sedersi sulla faccia ordinò di nuovo: "Apri la bocca!" Rifece la pipì dentro la bocca aperta e poi si accomodò sulla sua faccia e si lavò la parte superiore, quando doveva lavarsi le gambe si alzò e mettendo un piede sulla faccia si lavò alternativamente prima l’una poi l’altra gamba, le passò la spugna quando si trattò di lavare il sedere girandosi e porgendoglielo infine chiuse il rubinetto.

Le cose cambiarono davvero tra di loro, per mangiare Chiara voleva farlo da sola, Roberta si limitava a servirla, poi lei avrebbe mangiato a parte, la sera se la Padrona guardava la tv spesso la sua schiava le faceva da cuscino oppure stava ai suoi piedi, se stava al PC si era procurata una sedia da dove era stato rimosso il fondo, al suo posto era stata piazzata una tavola da water, in questo modo pur restando comodamente seduta le sue parti intime erano esposte, infatti la schiava veniva fatta sdraiare sotto la sedia per leccarla mentre lei dgt con altri.

Ogni tanto le risposte che dava non erano esattamente in linea con le domande ricevute e ciò era dovuto alla sapienza della lingua di Roberta. Di questo si accorgevano alcune schiave impertinenti(EH!EH!) alcuni schiavi attenti e naturalmente le Padrone che ben conoscono quelle splendide sensazioni. I Padroni invece erano troppo intenti a "cuccare"(EH!EH! Chissà chi si incazza’?) per accorgersi di ciò. C’era comunque uno che frequentava la chat che sapeva tutta la storia perché era in contatto diretto con Chiara.

La notte il posto di lei fu davvero sotto il suo letto, le aveva permesso di mettere solo un minuscolo materassino da poltrona letto e un cuscino piccolissimo.

La prova più dura che però si trovò davanti fu il sabato successivo; dopo aver fatto colazione al solito, Chiara si recò in bagno seguita al solito dalla sua schiava, fu lì che mentre era seduta sul water per fare le cose impegnative le rivolse la parola.

"Qual è stato il motivo per cui mi hai dato uno schiaffo lo ricordi vero?"

"Si Padrona, certo che lo ricordo"

"Bene schiava! Ora anziché con la carta mi pulirai tu con la tua lingua!"
"Padrona non so se ce la faccio, mi viene da rimettere!"

"Tu pensi che a me importi qualcosa delle tue sensazioni? Non ci muoveremo dal bagno se non

mi avrai pulito benissimo; mettiti in posizione!"

La schiava era già in ginocchio la Padrona si alzò dal water si girò e le porse il sedere

"Allarga le natiche con le mani e passa la lingua in mezzo!"

Roberta cercò di eseguire, ma quando vide la parte che era sporca le venivano i conati di vomito, Chiara la guardava dallo specchio:

"Infila la lingua dentro senza storie!!"

Chiuse gli occhi, ma lei se ne accorse

"No voglio che tu abbia gli occhi aperti!! Devi vedere cosa stai facendo, devi capire chi sei per me! PULISCI!!!!"

Prese coraggio e si tuffo; passò la lingua una prima volta, i conati si ripetevano e le procuravano lacrime, Chiara guardandola allo specchio se ne accorgeva:

"AH! Che bello! Servizio completo carta igienica e bidet contemporaneamente, ora pulisciti la lingua nel bidet e poi torna a ripulirmi!"

La schiava frenando il suo disgusto eseguì l’ordine, si lavò la lingua con il rubinetto del bidet e poi tornò da lei

"Tieni gli occhi sempre aperti, devi vedere bene dove pulisci schiava! Ahhh! Che bella la carezza della tua lingua fresca!"

Ripetè l’operazione più e più volte.

"Neanche lo immagini quanto mi è piaciuto!"

Venerdì sera; la padrona aveva finito di cenare, stava dando un po’ di tempo a Roberta perché anche lei lo facesse, ma aveva fretta, era impaziente;

"sbrigati! Ti voglio qui al massimo entro cinque minuti !"

Le gridò dal soggiorno, Chiara intanto si stava controllando la posta elettronica, portava solo gli slip e una magliettina bianca: quando Roberta arrivò, la Padrona senza guardarla le ordinò:

"sdraiati sul divano"!

Roberta obbedì, si sdraiò lunga sul divano e aspettò, la fretta iniziale sembrò sparire, rispose ad alcune mail, visitò la chat dei suoi amici virtuali, salutò di sfuggita e chiuse. Si prese il cordless in mano e si sedette sul suo petto, compose il numero:

"Lore? Ciao sono Chiara"!

"Amoreeee!!!!"

"Come stai cara?"

"Io benissimo; cosa stai facendo?"

"Ti sto telefonando"

"EH!EH! stupida! Ci vediamo domani?"

"Lore, io avrei una idea migliore, se tu vieni qui e ti fermi per la notte, Domenica mattina andiamo al mare, che ne dici?"

"Siiiiiiii!!! Mi piace l’idea, saremo sole domani pomeriggio?"

"No ci sarà con noi la nostra schiava!"

"Ah!ah! Certo ci mancherebbe!"(naturalmente pensando a una sua presenza immaginaria)

"Ti piace l’idea?"(e intanto si alzò un attimo e si spostò sulla faccia di lei)

"Non farmi eccitare Chiara ti prego, lo sai che sono sensibile a certi argomenti, ma lei dov’è in questo momento?"

"Le sono seduta proprio sulla faccia, è quello il suo posto!"

"Sei proprio matta EH!EH!"( naturalmente non credendole), va bene a che ora arrivo?"

"Quando vuoi amore io sono a casa"

"Ok a domani allora tesoro!"

"Si a domani"

La Padrona restò seduta sul viso della schiava e accese la tv, tirò su le gambe.

Erano le 16 quando si sentì trillare il campanello d’ingresso, Roberta era già sdraiata ai piedi del divano.

"Ciao amore"

"Ciao Lore tesoro"

Loredana si avviò decisamente verso il divano che era posizionato con la spalliera di fronte alla porta d’ingresso, quindi nascondeva ciò che vi era davanti, quando però si avvicinò di più si bloccò guardando il corpo disteso di Roberta a terra.

"Che significa Chiara?"

"Significa che è davvero la mia schiava!"

"Non dire sciocchezze!"

"Non le sto dicendo, guarda!"

Si avvicinò e mise un piede sulla faccia di lei

"Sono mesi che è la mia schiava, pensa che anche quando lo immaginavamo lei era sotto il mio letto, quindi ha sentito tutto di quello che si diceva"!

"Non ci credo"!

"Si è così"!

"Allora sei una bella stronza, mi hai fatto uno scherzo del cavolo"!

"Ma perché ti arrabbi scusa?"

"Perché avresti dovuto avvertirmi e poi cosa c’è di diverso rispetto a oggi? Perché non ha fatto la schiava anche qualche settimana fa??"

"Qualcosa di diverso c’è, allora non avevamo ancora chiarito bene la situazione tra me e lei, insomma avrebbe anche potuto rifiutare di essere la nostra schiava, oggi non può più rifiutarsi perché se lo facesse la manderei via a calci nel sedere e lei non vuole andare via perché mia ama alla follia, è una questione di gradualità".

"Non mi importa nulla dei tuoi ragionamenti, so solo che avresti dovuto dirmelo! Ora spiegami perché mai dovrebbe accettare di avere anche me come Padrona?"

"Perché non ha alternative; vieni avvicinati e metti un piede sulla sua faccia, così come ho fatto io ora."

Loredana si avvicinò e senza molta riluttanza alzò un piede e lo posò sulla faccia di lei guardandola.

Chiara si rivolse alla schiava:

" Schiava se accetti che anche Loredana sia la tua Padrona, toglile la scarpa e per devozione leccale il piede, sapendo che cosa significa il tuo rifiuto!"

La povera Roberta non aveva scelta, sfilò la scarpa e posò di nuovo il piede sulla sua stessa faccia e cominciò a leccarglielo.

"E’ proprio ubbidiente vedo e con lei hai fatto qualcosa di….?"

"di?"

"Di affettuoso?"

"Sei gelosa? ah!ah! No all’inizio qualche carezza, un bacetto sulle guance ma nulla di più, giusto per tenermela buona e continuare a farmi servire da lei (queste parole fecero un gran male alla ragazza che pensava fosse sincera) ora invece la umilio senza ritegno alcuno, pensa che ieri sera quando ti ho telefonato ero davvero seduta sulla sua faccia e lì sono rimasta fino alla fine del film."

Loredana abbassando lo sguardo in direzione di Roberta e premendo più forte il piede sulla sua faccia le disse:

"E’ mia! Ricordatelo sempre; è mia!":.

Chiara rise a questa affermazione:

" Ma davvero pensi che io potessi fare qualcosa con una come lei? No lei va bene per leccare i nostri culetti, nulla di più, vedrai come ci divertiremo stasera cara, ora siediti sul divano; vuoi una coca?"

"Si grazie"!

Loredana si girò e si sedette sul divano e rimise il piede sulla faccia della schiava che continuò a leccarglielo e posò l’altro ancora calzato sul petto. Poi si appoggiò sulle ginocchia e guardandola mentre Chiara era ancora in cucina:

" è mia hai capito?!"

e strofinò il piede sulla sua faccia con forza. Quando Chiara fece ritorno nella stanza, si avvicinò al divano salì con i piedi sulla pancia della disgraziata si girò e si sedette sul divano.

"Allora che te ne pare della situazione Lore?"

"Ora va meglio, ma all’inizio mi stavo arrabbiando perché mi sentivo un po’ presa in giro"

"Rilassati amore"! Intanto aveva cominciato a carezzarle le gambe aperte

"Si mi sta leccando così bene la pianta del piede che rilassarsi è giocoforza; cosa le fai fare ancora?"

"Di tutto mia cara, da cameriera da sguattera ultimamente è diventata anche la mia carta igienica oltre alla mia toilette per la pipì"!

"NOOOO Non mi dire, la porti fino a questo punto?"

"Sapessi come mi sento bene la mattina da quando mi pulisce lei con la lingua!"

"Sei una gran porca, ma non posso credere che arrivi fino a questo punto!"

"Si ci arrivo e domani proverai anche tu vedrai quanto bello"!

"Non se ne parla neanche"

"Vedremo, domani vedremo"

rispose Chiara con un sorriso ammiccante, intanto la sua mano non dava tregua alle gambe di Loredana che le allargava sempre di più, ora le carezzava le pieghe degli slip, ci passava un dito sopra, era una carezza languida, la lingua di Roberta stava esplorando tra le sue dita del piede e lei l’aiutava allargandole, la situazione si stava evolvendo nel modo che è facile da immaginare. Le due donne si erano abbracciate e si stavano baciando con passione;

"Andiamo tesoro è ora che cominciamo a divertirci seriamente"

Chiara alzandosi lo fece sulla pancia della schiava mentre Loredana il piede scalzo lo tenne ancora un momento sulla faccia di lei l’altro lo mise a terra, Chiara in quella posizione attirò a se l’amica e la baciò;

"Andiamo nella stanza da letto cara; tu stupida seguici!"

Nella stanza da letto Chiara ordinò a Roberta di stendersi ai piedi del letto, aprì l’anta dell’armadio dove c’era lo specchio e lo diresse verso il letto;

"Lore calpestiamola un po’; sali sul suo corpo e passeggia su di lei"

"Vuoi che lo faccia davvero?"

"Si certo calpestala come merita falle sentire che cosa rappresenta lei anche per te"

"Molto volentieri"!

Loredana si tolse le scarpe e salì sul corpo della schiava, Chiara si avvicinò e si inginocchiò mettendo le ginocchia ai lati della testa di Roberta, Loredana le passeggiava sulle gambe sulla pancia sul petto, Chiara dalla sua posizione si gustava le smorfie causate dallo sforzo e la guardava, fece scivolare un getto di saliva sulla sua faccia, Anche Roberta guardava lei, di questo sguardo naturalmente si accorse anche Loredana che andò a collocare un piede sulla faccia della schiava, Chiara premette leggermente sulla gamba di Loredana e le fece togliere il piede:

"Non essere gelosa voglio guardarla in faccia per farla soffrire di più, per farle capire che lei è solo una miserabile, hai capito? Stupida sei solo una miserabile, il tuo posto è sotto i nostri piedi, anzi no sotto i nostri culi; alzati e sdraiati sul letto! Lore scendi e mettiti carponi qui sul letto vicino al bordo in modo che guardando allo specchio tu possa vedere cosa accade dietro di te".

Loredana si mise come le aveva chiesto di fare l’amante;

"Alzati tu e mettiti qui in ginocchio dietro le natiche di Loredana!"

La schiava si mise proprio dietro come le era stato ordinato

"E ora comincia a leccarla, con dolcezza la tua lingua deve essere di velluto, rilassati Loredana e senti come lecca bene la nostra schiavetta!"

In effetti la lingua stava esplorando tutta quella bellissima carne e via via si avvicinava sempre di più verso il centro, lei era rimasta lì vicino alla schiava per vederla mentre lecca la sua amante e anche Loredana guardava la scena dallo specchio, certo il piacere stava cominciando davvero a essere prepotente:

"Dai dai schiava esplora il mio buchetto con la linguaaaa!!

"Hai sentito cosa ha detto la Padrona? Esci di più quella maledetta lingua, ecco così (gliela prese fra le dita e la diresse lei stessa verso il buchino)così lecca!"

siii leccamiii !!!!"

"Schiava! Lecca lecca la Padrona!!!"

Chiara l’aveva afferrata per i capelli da dietro e la spingeva verso le natiche

"Quello è il tuo posto! Anzi guarda allo specchio Lore!"

Chiara si alzò si girò e appoggiò il suo sedere sulla nuca di Roberta cominciando a premere con forza;

"ECCO A COSA SERVE LA TUA FACCIA!!!"

e strofinava il sedere sulla nuca,

Loredana guardava la scena dallo specchio e si eccitava ancor di più vedendo la testa di Roberta chiusa tra le chiappe sue e della sua amante

" SIIII SCHIAVAAAA LECCAAAAAA!!!!!!!!|"

"Sdraiati Lore sdraiati a pancia in su presto!"

Loredana si sdraiò sul letto con le gambe aperte, Chiara acchiappò la schiava per i capelli e facendo sdraiare anch’essa sul letto indirizzò la faccia verso il pube di Loredana!

"Lecca! lì ora leccala bene"!

"SIIII SONO BAGNATISSIMAAA!!! LECCAAA!!!"

Chiara saltò anch’essa sul letto e andò a sedersi prima sulle spalle della schiava premendo la faccia sulla fighetta

"Cossiiiii!!! Quello è il tuo posto!"

Diceva queste cose quasi con rabbia, si alzò un attimo e si sedette sulla nuca:

"SI lì devi stare schiava!!!"

" STO IMPAZZENDO DI PIACERE !!!!!"

Chiara si allungò e un po’ ma sempre tenendo schiacciata la faccia della schiava sul pube restandovi appoggiata andò a baciare la sua amante, un bacio di fuoco, le loro lingue s’incrociavano fuori dalla bocca;

"Si è bellissimo Loredana è bellissimo, schiava leccaaa!!!! "

"Si MI STA LECCANDOOOOO!!! LA SUA LINGUA MI STA FACENDO MORIRE UHMM!!!!!APRIIII!!!! La BOCCCAAA!!!!APRIIII CHE DEVO VENIRCIIIIII DENTROOOO!!!!SIII!!!UHMMM!!! AHHHH!!!!"

Chiara mentre la sua amante stava venendo premeva con più forza, quasi saltava sulla nuca della

Poveretta, poi si sdraiò anche lei e si distese sul corpo di Loredana, ora gli occhi di Roberta avevano davanti anche il sedere della sua amata Padrona, la quale intanto baciava con grandissimo ardore la sua compagna;

"STO VENENDOOOO!!!!AHHHH!!!!!!!!!!BEVIIII SCHIAVAAAA!!!!!

Roberta fece depositare sulla lingua il nettare prezioso, finalmente Loredana si calmò un po’;

Ora era Chiara che anche lei eccitatissima non aveva ancora trovato lo sfogo;

"Lore! Ora io mi sdraio sul letto a pancia in giù, lei affonderà la sua faccia tra le mie natiche e tu ti sederai sulla sua nuca, voglio che non respiri mentre mi lecca; le deve mancare l’aria, voglio che soffra e tu accarezzami!"

Presero la posizione, Roberta infilò la sua faccia sofferente tra gli splendidi glutei, Loredana non si fece certo pregare per prendere il posto designato sulla nuca:

"Soffriiiii maledetta cagna!!!! E intanto lecca!!!! Non farla respirare amoreee!!!!!!!AH che bellloooo!!!!"
La lingua di Roberta per disperazione quasi la penetrava, le mani di Loredana accarezzavano le spalle e i fianchi dell’amante mentre i suoi piedi erano posati sopra le braccia di Roberta, in effetti la disgraziata non poteva quasi respirare visto che quest’ultima le si era seduta sulla nuca con tutto il peso:

UHMMMM!!!!AHHHH!!!Sto arrivando anch’iooooo!!!!! Alzati Loreee!!!"

Costei si tolse dalla nuca, Chiara si girò di scatto e prese per i capelli la sua schiava e la fece sdraiare a faccia in su sul letto e vi si piazzò immediatamente sopra:

"APRIIIII!!!!!!LA BOCCCCAAAAAA!!!!!!!!!!!! baciami Lore! Baciami amoreeee!!!!!"

Ancora una volta la bocca di Roberta fu testimone dell’intensissimo piacere che stava provando.

Finalmente si calmarono entrambe, restarono sdraiate sul letto facendosi portare un coca lì e poi ordinando di leccare i loro piedi, le due scherzavano e ridevano, schernivano la poveraccia che ormai aveva il cuore a brandelli, le vedeva che si baciavano e accarezzavano in continuazione e lei poteva solo leccare i loro piedi.

La serata del piacere non era certo finita, andarono in soggiorno, accesero il PC ed entrarono nella chat, scherzarono con qualcuno dei presenti, ogni tanto entrava qualcuno nuovo che faceva la solita domanda: c’è una Padrona in chat che vuole uno schiavo?? O amenità simili.

Cenarono facendosi servire dalla loro schiava, si gustarono un bel film con lei ai loro piedi su cui ve li si appoggiarono, si scambiavano tenerezze di tanto in tanto.

Prima di andare a letto usarono Roberta come toilette, Loredana trovò particolarmente eccitante pisciarle in faccia usarono ancora la schiava per i loro piaceri, Chiara stava davvero diventando particolarmente cattiva, finalmente la notte.

Il suo cuore nero non le permetteva neanche di piangere e sfogarsi, era lì sotto il letto a fissare il buio, si chiedeva quanto altro avrebbe dovuto fare per stare con lei, passarono ore in quella posizione ma infine la stanchezza la vinse.

La mattina successiva, preparò la colazione e la portò a loro cospetto, le ragazze mentre mangiavano guardavano la poveretta e si divertivano a sfotterla, si facevano leccare i piedi, glieli strofinavano in faccia, la situazione si scaldò nuovamente e ancora una volta, l’ultima, la sua bocca potè testimoniare cosa la sua sofferenza provocava alle due.

Più tardi quando finalmente si erano nuovamente calmate, fu Chiara che se la portò in bagno per le cose che si sanno, poi si fece una doccia e tornò nella stanza da letto.

"Tocca a te amore! Mi raccomando usala come carta vedrai quanto è delizioso"

"No Chiara questo non vorrei farlo, mi sembra troppo"

"Insisto Lore! Fallo per me ti prego! Io voglio che la sua sottomissione sia totale, fra qualche giorno le insegnerò a tenerla in bocca e poi a mangiarla"

"Uh! Che schifo!"

"Farà anche schifo ma non necessariamente la dovrò guardare, mi basta sapere che è lì, comunque ora usala per favore!"

"Va bene lo farò!"

La schiava era già in bagno che l’aspettava per servirla, la Padrona completò i suoi bisogni e poi si rivolse alla schiava che era già in ginocchio con la testa reclinata all’indietro:

"Roberta questa te la vorrei risparmiare, ma non è che se Chiara te lo chiede tu dici che non mi hai pulito vero?"

"Se me lo chiede glielo dirò"

"Ah! Ma allora sei proprio una stronza!!! Va bene (alzandosi quasi di scatto e girandosi le porse il culo da leccare) sei proprio una schiava, lecca !Pulisci! !! Guarda a cosa stavo rinunciando! La carta igienica più morbida della mia vita, si si pulisci bene(Roberta come le aveva insegnato la Padrona si lavò la lingua nel bidet Loredana seguì l’operazione) Ah! Ecco come funziona!!! Che bella fresca la tua lingua ora, si è delizioso"

Finalmente anche questa incombenza fu espletata, fece entrare dentro il box la schiava e appoggiandosi su di lei si fece la doccia.

Si stava facendo tardi, anche Loredana si sbrigò a prepararsi, sollecitata da Chiara, erano pronte.

Prima di uscire, quando Loredana e Chiara erano già sul pianerottolo, la prima tornò indietro un momento e andò in direzione di Roberta che era ferma al centro del soggiorno:

"E’ mia!"

e le sputò in viso, scoppiò a ridere seguita da Chiara e se ne andarono.

L’ angoscia, la disperazione la rabbia, ebbero il sopravvento, si lasciò andare a un pianto liberatorio, ma che liberatorio proprio non riusciva ad essere. Prese la sua decisione, sapeva che si sarebbe pentita migliaia di volte, ma non ce la faceva davvero più; alzò la cornetta:

"Mamma? Ciao sono io; se papà è a casa vorrei che mi veniste a prendere"

"Che è successo tesoro qualcosa di grave?"

"No mamma nulla di irreparabile ma vorrei che veniste a prendermi ho bisogno di voi."

"Certo cara fra qualche ora saremo lì non preoccuparti".

Quattro ore dopo i genitori di Roberta erano lì; la ragazza spiegò tutta la situazione, la madre della ragazza abbracciandola pianse con lei e anche il padre non riusciva a trattenere le lacrime. Roberta andò in camera sua a preparare la valigia, erano già pronti quando in quel frangente entrò Chiara.

Quando vide i genitori della ragazza aveva il sorriso sulle labbra, ma capì immediatamente che Roberta aveva raccontato tutto e il sorriso le si spense subito. La mamma di Roberta si era alzata per aggredirla, fu il padre che si mise in mezzo.

"Ma cosa vuoi fare Giovanna? Scendere al suo livello? (poi rivolto a lei)Signorina lei è una grande stronza, in ogni caso io racconterò questa storia ai suoi genitori , perché voglio che sappiano che genere di figlia hanno e però spero anche che una cosa così penosa resti confinata nelle nostre due famiglie"

"Papà devo essere sincera fino in fondo, la colpa è certamente anche mia, perché lei mi ha ripetuto più volte che era meglio smetterla e sono stata io a insistere."

"Non credo che questo cambi la sostanza delle cose, in ogni caso vale quello che ho detto, deve essere una storia che si chiude qui."

Il padre di Roberta si prese la valigia in mano e con la testa fece il gesto inequivocabile di andare via. Le due ragazze si guardarono di sfuggita per l’ultima volta.

"Ciao Roberta"

"Ciao Chiara".

Passarono otto anni senza che le due si sono mai più incontrate, Chiara si era aperta uno studio in un paesino vicino a quello dove era nata, era sempre una splendida donna, i suoi capelli erano ora lunghi e raccolti erano tenuti da un fiocco. Roberta aveva cominciato a insegnare. La ragazza minuta di una volta non esisteva più, le sue forme erano molto più vistose, i fianchi rotondi un bel seno, anche la faccia già graziosa ora tendeva decisamente al bello, la maturità di donna le aveva fatto gran bene. Si era sposata, ma era un matrimonio senza amore, le sue tendenze sessuali d’altra parte erano inequivocabili, si era sposata per accontentare i suoi e come si dice; per l’occhio sociale, il marito era una brava persona, ma insignificante per certi aspetti, in compenso però aveva un bellissimo bambino che lei amava tantissimo.

S’incontrarono per caso ad un angolo di strada, si trovarono di fronte, ci fu un attimo d’imbarazzo,:

"Ciao Roberta!"

"ciao Chiara"!

"C’è l’hai con me ancora?"

"No"! E di slancio le diede un bacio sulla guancia.

"Andiamo a prendere un caffe?"

"Si, molto volentieri"

Le due donne andarono a sedersi a un bar e parlarono molto prima con un po’ di imbarazzo di entrambe , poi via via sempre più scioltamente.

Si raccontarono cosa era successo negli ultimi anni, parlarono anche della loro esperienza, Chiara le diceva che le aveva segnato la vita in un certo senso; ma fu proprio Roberta a dire che aveva avuto ragione lei quando una sera, mentre erano in cucina lei le aveva detto che quella sarebbe stata la esperienza più sconvolgente della sua vita. Era verissimo, quando ripensava a quelle cose le veniva la pelle d’oca, nel senso che ricordava l’intensità di quei momenti in tutte le sue manifestazioni, anche quelle più estreme, il grande dolore che provava e cosa ciò provocava, era tutto incredibilmente intenso.

"Chiara hai mai più avuto esperienze simili?"

"Si Roberta; ho con me un ragazzo che dovrebbe collaborarmi allo studio per fare tirocinio, è un ragazzo di 24 anni, piccolo circa 1,60, mingherlino ed è innamorato di me.

"E allora?"

"e’ il mio schiavo!"

"NO!"

"Si invece, quella che mi manca è un po’ di compagnia"

"Cosa gli fai, le stesse cose che facevi a me?"

"Di più Roberta, lo picchio anche davanti alla gente e lo umilio, ma mi piace molto anche frustarlo. Vorresti conoscerlo?" ( le prese una mano e gliela accarezzò)

"Cosa vuoi dire che anche io….???"

"Si se ti piace l’idea si"

"Ma io non sarei mai più la tua schiava!"

"Io in te non vedo più una schiava ma un’amante che ne dici’"

Si guardarono negli occhi mentre continuava ad accarezzarle la mano

"Si Chiara"

"Bene Roberta, piazza indipendenza 10 ci vediamo nel pomeriggio"

"D’accordo "

Si salutarono e nello stesso pomeriggio cominciò un’altra storia.

 
 

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