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articolo tratto da l'Espresso del 25/10/2001
 

LA FABBRICA DELLE MALATTIE

 

 

 

di Marco Lillo

Il gruppo chimico che il ministro possiede con la famiglia è sotto inchiesta.
Dopo la bancarotta fraudolenta, spuntano strani disturbi.



Combatterò le ineguaglianze sociali, i problemi dei più deboli, degli invalidi.... Il ministro delle Pari Opportunità, Stefania Prestigiacomo, ha le idee molto chiare.
Per realizzarle non deve andare lontano.
sarebbe sufficiente che poggiasse lo sguardo sui casi umani della sua azienda, la Ved di Siracusa.
Per esempio su tre operai che hanno avuto figli con malformazioni congenite.
O su quelli che non hanno mai fumato una sigaretta e che dopo dieci anni di stabilimento si ritrovano la polvere nei polmoni.
Coincidenze. E' la risposta degli operai che si sono sentiti opporre dal padre del ministro, Giuseppe Prestigiacomo, fondatore ed amministratore dell'impero della vetroresina. ma avolte le coincidenze sono sospette.
Nella fabbrica della famiglia Prestigiacomo si lavora in condizioni di sicurezza che sono oggetto di una inchiesta della Procura di Siracusa.
il sotituto Maurizio Musco procede per lesioni contro papà Prestigiacomo e altri dirigenti. due dipendenti hanno denunciato la società dopo aver fatto delle analisi ai polmoni. tre mesi fa la Polizia è entrata in ditta riscontrando una seri di violazioni.
Gli operai si feriscono gravemente e muoiono con frequenza inquietante. La settimana scorsa è morto un dipendente di una delle aziende del gruppo cadendo da un traliccio mentre lavorava. pochi mesi prima un altro era rimasto gravemente ferito alla Ved. ma la vicenda più inquietante, finora passata sotto silenzio, è quella delle malformazioni congenite dei bambini.

Tutto comincia nel 1993, qunado Sebastiano Guzzardi, un operaio di 36 anni, scopre che suo figlio ha una malformazione congenita dell'uretere che fa tornare i veleni del suo corpo al rene, danneggiandolo. Dopo due operazioni è tornato alla normalità.
Ora ha sette anni e conduce una vita serena, anche se il rene è danneggiato e deve essere sogggetto a controlli frequenti. Il suo caso non è isolato.
Tre anni dopo, un collega di Guzzardi, si ritrova nella medesima situazione: suo figlio nasce con una malformazione all'uretere. anche lui ha la febbre e il reflusso urinario. Anche lui è operato a Vicenza. Il tarlo che ronza nella testa dei due papà diviene un rombo un anno dopo. nello stesso reparto della fabbrica, un caposquadra li chiama in disparte e confida:<< Mio figlio ha il reflusso dell'uretere>>. un incubo. Non passa un anno e un altro operaio ha una bambina che gli nasce con la febbre e i problemi alle vie urinarie.
A questo punto, Sebastiano Guzzardi pensa che la misura sia colma.

Cerca una risposta ai suoi dubbi dal padrone, Giuseppe Prestigaicomo, e dalla Asl, ma niente. solo la Cgil lo aiuta e lo fa eleggere rappresentante sindacale in azienda. sempre la Cgil avvia una campagna per migliorare le condizioni di lavoro in fabbrica, ma la famiglia Prestigiacomo non apprezza. Il 14 maggio la Ved spedisce a Sebastiano una lettera minacciosa:<< Poichè ravvisamo in tali gratuite e infondate osservazioni del signor Guzzardi un chiaro proposito diffamatorio, stiamo valutando l'ipotesi di una denunzia penale a suo carico>>.

Eppure la richiesta di comprare gli aspiratori per tutelare i polmoni dei dipendenti non era campata in aria. Dopo le indagini della procura, pochi giorni fa , gli aspiratori sono stati installati. eppre le sostanze usate per produrre la vetroresina potrebbero avere un legame con le malattie.
Alcuni operai ricordano ad esempio che in fabbrica in passato si usva una sostanza chimica denominata dimetil anilina. La faccenda è delicata, e per capirlo basta sentire una delle massime esperte del settore, la dottoressa Fiorella Belpoggi, ricercatrice della Fondazione Ramazzini di Bologna:<< Questo tipo di sotanze pùò causare tumori alle vie urinarie. quanto alle malformazioni della prole. la scienza non ha ancora detto una parola definitiva. sono in corso gli studi sugli animali, tuttavia di fronte a una serie di casi così ravvicinati, non mi sento di escludere una correlazione. Ci vorrrebbe uno studio approfondito>>. Uno studio che la famiglia Prestigiacomo ha evitato di fare. Sembra che si voglia rimuovere il problema.
L'azienda è arrivata anegare una settimana di ferie, trasformata in cassa integrazione, a un lavoratore che chiedeva di stare vicino al figlio durante l'intervento. Un altro operaio ha avuto due figli nati con alcune dita delle mani attaccate. L'operaio chiese un prestito da trattenere in busta paga per la seconda operazione, ma gli fu opposto un rifiuto. solo grazie a una colletta dei colleghi il bambino è stato operato.
E Stefania Prestigiacomo? Sebastiano Guzzardi, oltre a essere un suo dipendente, è anche cugino di secondo grado. Ma appena la mise a parte del suo dubbio, l'attuale ministro cambiò tono:<< Non pensarle nemmeno certe cose. Sai quanti miliardi spendiamo noi per la sicurezza? Il lavoro non c'entra nulla>>. Nessuno ha certezze in questo campo. ma proprio per questo le istituzioni sanitarie dovrebbero verificare. eppure nessuno si muove. i Prestigiacomo a Siracusa sono abituati a non rendere conto. gli stabilimenti incriminati in precedenza erano in dotazione alla Sarplast, l'azienda di famiglia fallita nel 1997 perchè oltre a non pagare i creditori non seguiva gli ordini del giudice. Al cerac è seguita una indagine per bancarotta fraudolenta. secondo i giudici "la società ha compiuto atti diretti afrodare le ragioni dei creditori ed ha occultato l'attivo". Il procuratore capo di Siracusa ha scoperto decine di miliardi finiti alle controllate estere o usati per pagamenti preferenziali alle banche amiche, e ha iscritto nel registro degli indagati una ventina di amministratori. Eppure i Prestigiacomo continuano a lavorare negli stessi locali, con gli stessi macchinari e gli stessi operai, avendo cambiato solo la struttura societaria.

E Stefania? (Più precisamente "E Olivia Stefania?", aggiungiamo noi) Quali responsabilità ha? In qualità di socio di maggioranza relativa alla holding di famiglia ( 21,5%) è il principale beneficiario della bancarotta ipotizzata dai magistrati, ma non è perseguibile perchè non ha incarichi esecutivi. qunato alle condizioni sanitarie, anche qui non esiste una sua responsabilità diretta. Prima di lasciare l'azienda era un dirigente senza rappresentanza: << Mi occupavo delle forniture, dalla carta igienica alle gru>> ha raccontato al "Sole 24 Ore".

  articolo tratto da l'Espresso del 25 ottobre 2001
   

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