A MAZZIN DI FASSA UN NUMERO SPECIALE DI  "ICARO"

Nel corso della  grande Vacanza estiva a Mazzin di Fassa (dall'1 al 7 luglio 2001), dove 350 ragazzi ed adulti di Stand by Me, Amistad e "La Traccia" si sono trovati  assieme (il tema era: "Ci guadagno il colore del grano"), una delle attività creative proposte è stato il giornalino murale. Con Fiorella ed Enrico una agguerrita redazione di ragazzi e ragazze ha elaborato un gran numero di articoli che sono stati esposti nella hall dell'Hotel "Regina e Fassa".

Proponiamo qui una selezione di contributi dal numero speciale estivo di "Icaro".

 

LA CANZONE DELLA VACANZA

"Tu, finora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila.

E non ho bisogno di te.

Io finora per te non sono che una volpe uguale a centomila

E non hai bisogno di me.

Vuoi giocare con me?

Addomesticami.

Ci guadagnerò il colore del grano.

Tu sarai per me l'unico al mondo

Io sarò per te l'unica al mondo…"

 

Questa è la prima strofa della canzone che ogni giorno Tiziano e Cristina ci invitavano a cantare. Il testo è tratto dal libro "Il Piccolo Principe"; parla di un ragazzo con i capelli biondi che fa amicizia con una volpe. Dopo un po' di tempo i due si devono lasciare, ma la loro amicizia era diventata così grande che la volpe quando guardava il  grano si ricordava del suo amico dai capelli biondi. Perciò essa guadagnò il colore del grano.

                                              Giacomo, Andrea e Pietro.

 I GRUPPI

Per i giochi eravamo divisi in quattro gruppi: i watussi verdi, i corsari rossi, i galli gialli, gli indiani blu.

Come capita da un po' di anni, hanno vinto i rossi dell'Emilia (Anna in testa). Se vi interessa vedere i giochi, cercateli nella sezione "ALCATRAZ".

LE GITE

A.      GITA AL TORRENTE   AVISIO

Lunedì alle 15.30 circa, divisi per squadre, siamo partiti a piedi dall'Hotel per andare alle rive del Torrente  Avisio. Abbiamo attraversato il percorso-vita, chiamato così perché su quel sentiero ci sono  una serie di esercizi per allenarsi.

Una volta giunti sul posto, dopo esserci riposati, siamo scesi sulle rive per ammirarlo e tirare un po' di sassi. Poi i responsabili hanno deciso di farci giocare a bandiera incrociata. Tra le quattro squadre i vincitori sono stati i verdi watussi e gli indiani blu.          Stefano  Nava.

B.       PIZ BOE'

La gita in montagna si è accesa veramente al termine della funivia, dove il gelido clima ha accolto i giovani scalatori. La scampagnata si è suddivisa in varie cordate, ognuna composta da trenta elementi che percorrevano il tragitto. Il sentiero è stato più complicato a causa dei grossi banchi di neve. La meta è stata raggiunta abbastanza lentamente. Lì, giovani e adulti hanno potuto sfamarsi con le cibarie offerte dall'albergo. Dopo i ragazzi hanno goduto di un meritato riposo. Anche il ritorno è stato piuttosto difficile.       Andrea Bruletti.

C.       LA FERRATA

Mercoledì 4 luglio un gruppo di 18 coraggiosi ha affrontato la Ferrata Tridentina che parte dal fondovalle e arriva sino al Lago Pisciadù ; qui essi hanno trovato ristoro. Nella loro impresa hanno affrontato parti  molto impegnative e hanno scalato perfino vicino a una cascata, per poi affrontare un ponte sospeso (tipo Indiana Jones) che attraversava uno strapiombo. La scalata è iniziata lentamente per poi aumentare di velocità a causa del tempo che minacciava pioggia. Nonostante tutto, si è conclusa in modo sereno.    Davide e Pietro.

 

I FRIZZI DELLE SERATE

-          Che mestiere fate?

-          Contadini.

-          Ah che bello! Cosa si coltiva qui in Val di Fassa?

-          Bumbardùn e ciampignada.

-          Cioè… che cosa significa?

-          Basta: chiamiamo in aiuto Hannen.

-          Tu indofinare che cosa significa bumbardùn e ciampignada…

Questo dialogo ha caratterizzato il nostro primo incontro con i due eroi delle serate di frizzi: Pinìn e Holmeinz, due contadini della Val di Fassa. Sera per sera essi commentavano i principali avvenimenti della vacanza, aiutati da Hannen, una buffa contadinotta nana (camminava sulle ginocchia mostrando due enormi pantofole su cui era inginocchiata). Grazie a loro abbiamo potuto imparare molte canzoni (era la stessa con parole sempre diverse), esilaranti e straordinarie. Di volta in volta venivano presi di mira i soggetti che si erano distinti per aver compiuto qualche impresa, eroica o stupida. Si rideva a crepapelle.

                                        Massimiliana Verderio (ha collaborato Enrico)