Medjugorje continua a Civitavecchia |
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Migliaia di conversioni, molte guarigioni fisiche -
"E' un evento razionalmente non spiegabile. Certamente è accaduto
qualcosa di irrazionale nelle mie mani. Mi farò ammazzare, ma ripeterò
sempre ciò che ho visto ed è accaduto nelle mie mani", ha
affermato il Vescovo Mons. Gerolamo Grillo, nel secondo anniversario
della lacrimazione della statuetta della Madonna di Medjugorje a
Civitavecchia.
Il Vescovo rivela anche di "moltissimi casi, dai 20 ai 23, di
guarigioni attribuite all'intercessione di Maria; soprattutto per due,
di cui un bimbo, pare si tratti di ritorno da coma irreversibile. |
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Mons. Gerolamo Grillo |
Martedì 4 aprile 1995
Non scopre trucchi la tac sulla Madonna di
Civitavecchia |
Padre Amorth, sacerdote esorcista
Il famoso esorcista esclude nella maniera piu' assoluta l'inganno demoniaco e ritiene che si tratti veramente di un miracolo. Le indagini non sono molto difficili poiche' non si e' assistito a fenomeni di fanatismo e c'e' stata subito la disponibilita' verso le indagini dovute. La chiesa si potrebbe presto pronunciare anche se lasciando ai fedeli la liberta' di credere o non credere all'accaduto. Giacomo Biffi, cardinale La fede, in queste occasioni, non e' in gioco poiche' nulla e' precluso alle spiegazioni razionali degli eventi ma bensi' sono in crisi i non credenti che vedono crollare la loro coscienza del mondo e cercano di spiegare, anche ipotizzando spiegazioni fraudolente, l'accaduto pur di non perdere la propria concezione del mondo. I credenti hanno dunque una posizione privilegiata poiche' possono evitare di allarmarsi considerando fatti possibili i miracoli. |
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La
statua della Madonna di Medjugorje
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2 febbraio: le prime lacrime
La storia della Madonnina di Civitavecchia inizia nel pomeriggio del 2 Febbraio 1995, quando Jessica Gregori prima di salire in macchina per recarsi nella chiesa di S. Agostino scorge sulle guance della statuetta della madonna in giardino delle lacrime di sangue. Il padre della piccola subito parla con il parroco Don Pablo e la notizia inizia a correre tra i conoscenti del sacerdote ed in breve raggiungerà anche la stampa. 3 febbraio: il fenomeno si ripete La giornata per i Gregori inizia con la solita routine ma nel pomeriggio il sacerdote Don Pablo divulga la notizia ai propri parrocchiani durante la funzione delle 16,30. Il parroco non ha dubbi sull'eccezionalità dell'evento e invita tutti alla preghiera. Alla sera una nuova lacrimazione ha luogo davanti a sette testimoni e si rende necessaria la comunicazione al vescovo dell'accaduto. 4 febbraio: si moltiplicano lacrime e folla Nella mattinata di questo sabato inizia il via vai di persone intorno alla villa dei Gregori, la notizia si diffonde sempre di più e nel pomeriggio accorrono oltre a decine di fedeli anche i primi giornalisti e soprattutto le forze dell'ordine. Nella notte si ripetono le lacrimazioni a cui assistono anche alcuni giovani di passaggio al ritorno da una discoteca. 5 febbraio: i primi test e l'assedio I giornali pubblicano la notizia ed inizia una grande affluenza alla casa dei Gregori di curiosi e di fedeli. La mattina alle 8,30 si ha una nuova lacrimazione a cui assistono molti fedeli raccolti in preghiera di fronte alla statuetta. Alle 12 un analista esegue le prime analisi del sangue delle lacrime, e già iniziano a girare le voci sulla presenza di sangue umano. In serata inizia l'arrivo della televisione e già la notizia viene diffusa nei t.g. nazionali. 6 febbraio: la statuetta lascia la nicchia La mattina prestissimo Fabio Gregori ormai stanco del continuo assedio decide di portare la statuetta nella chiesa di S. Agostino affidandola alle cure di Don Pablo. Il vescovo chiede comunque che la statuetta prima di più approfonditi accertamenti non venga custodita in chiesa e chiede che sia restituita ai suoi proprietari, così per evitare ancora l'assalto della folla viene custodita nella casa di Giovanni Gregori. Nei giorni successivi la statuetta rimarrà nascosta, mentre il vescovo chiede cautela sulla valutazione prematura dei fatti. Già il 7 febbraio si hanno i risultati delle prime analisi che confermano la presenza di un liquido biologico, presumibilmente sangue. Il vescovo ascoltati alcuni suoi conoscenti testimoni dell'accaduto decide di nominare una commissione teologica che ha il compito di fare luce sull'accaduto. Il vescovo incontra i Gregori, e all'inizio degli accertamenti la statuetta passa nelle mani della diocesi ben custodita in un luogo segreto. Il 10 febbraio la madonnina viene sottoposta ad un breve esorcismo per scongiurare la presenza demoniaca e nel pomeriggio viene portata al policlinico romano "Agostino Gemelli" per ritornare a Civitavecchia la sera stessa. Il giorno dopo il vescovo dichiara che non ci sono trucchi all'interno della statuetta, ma solamente una struttura piena e compatta. La statuetta viene tenuta nella residenza del vescovo in attesa dei risultati dei test. Il 28 febbraio arrivano i risultati delle analisi: sangue umano con caratteristiche maschili. La notizia esplode su giornali e tg. Il primo marzo il vescovo di Civitavecchia si reca in Vaticano dal cardinale Ratzinger poiché ormai il fatto ha investito l'opinione pubblica e non e' più di interesse della sola diocesi. Il porta voce della Santa Sede richiama alla cautela e alla preghiera a Maria. Non tarda ad arrivare un esposto del CODACONS che ritiene sia in atto un abuso della credulità popolare ai danni dalla religione Cattolica mentre il telefono Antiplagio formula le prime teorie su una possibile sostituzione di statuette, ai quali Don Pablo e Fabio Gregori rispondono con tranquillità e fiducia negli avvenimenti, pensavano ad uno scherzo ma davanti alle tante lacrimazioni hanno scartato immediatamente ogni ipotesi scettica. La magistratura entra in campo il 7 marzo per dare corso ai vari esposti anche se il vescovo si ritiene scettico sull'intervento di questa. Hanno inizio le perquisizioni nella casa dei Gregori e di alcuni parenti e amici ma non viene trovato nulla di rilevante. La polizia rende noti i risultati delle proprie indagini affermando che non ci sono state sostituzioni di statuette, questo e' stato accertato grazie anche alle particolari scheggiature e imperfezioni della statuetta riscontrate nelle foto delle lacrimazioni e in quella delle analisi che coincidono perfettamente. Inizia però una sotterranea lotta tra curia e commissariato, il quale vorrebbe tenere sotto sequestro la madonnina per ulteriori esami, ma il vescovo e' irremovibile all'idea di cedere la statuetta. Le analisi continuano ma la Madonnina rimane nelle mani del Vescovo. Il 4 aprile viene alla luce una straordinaria rivelazione che spiega l'irrigidimento del vescovo verso l'autorità' giudiziaria: la Madonnina ha lacrimato nelle sue mani. I periti avevano notato un' allungamento delle lacrime segno di un nuovo fenomeno e il vescovo e' costretto a fare emergere la verità. Intanto decide di ridare alla chiesa di sant'Agostino e al culto dei fedeli la statuette nel giorno di Venerdì santo senza però nessun riconoscimento da parte dell'autorità' ecclesiastica ma grazie alle grandi richieste della popolazione. Il 6 aprile però mentre fervevano i preparativi per la nicchia e per le celebrazioni della pasqua la madonnina viene sequestrata poiché elemento di indagini e quindi impossibile lasciarla libera di essere toccata e magari manomessa. Lo scontro tra curia e magistratura e' durissimo. Il dissequestro arriverà il martedì dopo Pasqua, dopo una fredda settimana santa. Ma ora inizia la lotta della magistratura per ottenere l'analisi del DNA dei Gregori, i quali si rifiutarono e tutt'ora non sono state eseguite. La Madonnina torna definitivamente a Pantano il 17 giugno e subito inizia il lento pellegrinare dei fedeli che tutt'ora continua. |
LA VOCE DELLA PRIMA TESTIMONE JESSICA GREGORI -
1/1/2005 Io sottoscritta Jessica Gregori, figlia di Gregori Fabio e Accorsi Annamaria, sorella di Davide e Manuel Maria Gregori, nata a Civitavecchia il 21/03/1989, trascorsi dieci anni dalla lacrimazione della Madonnina da me vista il giorno 02/02/1995, nel giardino dove abito, riconfermo tutto ciò. Essendo in grado di dichiarare ciò che ho visto dieci anni orsono, dichiaro che: Il giorno 02/02/1995, i miei genitori avendo una sola macchina, mi vennero a prendere a scuola, recandoci direttamente in chiesa per partecipare alla Santa Messa. Giunti in chiesa venimmo a sapere che P. Pablo, parroco della parrocchia di S. Agostino in quel tempo, aveva spostato la Santa Messa dalle ore 16,00 alle 16,30. Mentre stavamo in chiesa, aspettando la Santa Messa, mio fratello Davide (all'epoca fratello minore) iniziò a piangere perché aveva fatto sia un bisognino e perché aveva fame. Però prima di recarci a casa, mia madre disse a mio padre che lei non sarebbe venuta con noi, ma sarebbe rimasta in chiesa a pregare il Santo Rosario. Arrivati a casa, come facciamo di solito, passammo davanti alla Madonnina che si trova nella grotticina, ci facemmo il segno della Croce, e la Madonnina era completamente bianca. Entrati in casa mio padre cambiò mio fratello, gli fece fare merenda e nel frattempo la feci anch'io. Alle 16,15 mio padre disse che era ora di andare via e io, rivolgendomi verso di lui, gli dissi che avrei chiuso la porta. Prima di uscire però mio padre, per non rimanere chiusi fuori casa, tolse le chiavi. Passò davanti alla Madonnina, con in braccio mio fratello Davide, e facendosi il segno della Croce notò che la Madonnina era completamente bianca. Anch'io feci tutto ciò che ha fatto mio padre, con delle differenze, giunta fino alla seconda rosa, colpita da qualcosa ritornai immediatamente indietro e vidi scendere dall'occhio destro della Madonnina delle lacrime di sangue. Impressionata ma non impaurita mi rivolsi a mio padre dicendogli: «Papà, papà, la Madonnina piange». Mio padre non mi credette e mi rispose dicendomi: «Come fa una statua di gesso a piangere? Sbrigati sono le 16,21, facciamo tardi per la Messa». Mi rivolsi di nuovo a mio padre dicendogli: «Papà, papà la Madonnina piange tutto sangue». Appena sentita la parola sangue mio padre corse da me, controllò la Madonnina, mi controllò le mani (per vedere se mi ero fatta male) e poi convinto che fossi stata io, mi diede uno sculaccione al sederino. Così iniziai a piangere dicendogli che io non ero stata. Mentre succedeva tutto questo dall'occhio sinistro iniziarono a scendere delle lacrime di sangue che giunsero fino al cuore. Mio padre sbalordito toccò il sangue della Madonnina, e piangendo mi prese in braccio recandoci di corsa in chiesa. Giunti in chiesa mio padre raccontò tutto a mia madre che a differenza di noi rimase molto tranquilla. Terminata la Messa mio padre si recò da P. Pablo chiedendogli di confessarlo, pensando che avendo toccato il sangue aveva commesso un sacrilegio. La Madonnina da quel giorno continuò a piangere per tredici volte nel mio giardino fino al 06/02/1995, e per la quattordicesima volta nelle mani del Vescovo il 15/03/1995. P.S. Dichiaro inoltre di aver ricevuto dei messaggi, da chi non posso svelarlo, dati al vescovo, nello stesso anno e negli anni seguenti. Tali messaggi sono tenuti in segreto tra me e il vescovo, ed io non posso rivelarli perché legata all'obbligo del silenzio. L'unico che potrà rivelarli, se un giorno avrà intenzione di farlo, è soltanto il Vescovo Monsignor Girolamo Grillo. Inoltre, sempre in quegli stessi anni, dichiaro di aver ricevuto altri messaggi che riguardano principalmente la Famiglia e l'Unità di quest'ultima che in questi tempi viene distrutta dalle insidie del demonio. Tali messaggi richiedono anche: - Molta preghiera davanti a Gesù Eucaristia; - Andare alla Santa Messa tutti i giorni; - Confessarsi almeno una volta alla settimana, nel giorno del Signore; - Recitare il Santo Rosario; - Consacrarsi al cuore immacolato di Maria. Civitavecchia 01/01/2005 |