cd Giovinezza

Non ho tradito

El Alamein

Giovinezza

Notti

M.A.S. 96

Aggiungi un posto a tavola

Non Nobis Domine

Mercenario

Ultima volontà

Elegia

 

Non ho tradito

Non ho tradito

(testo del Cap. Bonola, Reg. "Folgore" della R.S.I.,

campo di concentramento di Coltano, estate 1945)

Tremar dovesse la terra sotto

Il tuo gagliardo passo d’ardito,

Tu va’ sicuro con il tuo motto:

Non ho tradito!

Se l’ira cieca, se l’odio tetro,

Al tuo passare ti segna a dito,

Rispondi senza guardare indietro:

Non ho tradito!

Se l’ingiustizia, se la vendetta,

Per la tua fede t’avran colpito,

La tua parola tu l’hai già detta:

Non ho tradito!

Se nel tuo sangue tu giacerai,

Spirito invitto, corpo ferito,

Più fieramente risponderai:

Non ho tradito!

E se la morte che t’è d’accanto

Ti vorrà in cielo, dall’infinito

Si udrà più forte, si udrà più santo

Non ho tradito!

Per l’onore d’Italia, per l’onore d’Italia

Non ho tradito, non ho tradito, non ho tradito!

Per l’onore d’Italia, per l’onore d’Italia

Non ho tradito, non ho tradito, non ho tradito!

 

 

El Alamein

Cuori d’acciaio all’erta! il cielo è una pedana. Folgore! Folgore! Alalà!

Cuori d’acciaio all’erta! il cielo è una pedana, smobilitare la Brigata è una speranza vana.

Lo spirito e la gloria dei Paracadutisti supereranno certo anche questi anni tristi,

Questa riforma truffa e i falsi volontari, che insozzan questo basco per trenta vili denari.

Non sono certo questi i veri volontari vigliacchi adiposi senza virtù militari.

 

rit. El Alameim El Alamein, mancò fortuna non mancò valore,

La miglior gioventù d’Italia cadde sul campo dell’onore.

El Alamein El Alamein, siam noi gli eredi di El Alamein,

Noi che dal Libano in Somalia versammo il sangue per l’Italia.

A esercito e nazione uniti nella leva la Folgore fu esempio di onore e gloria guerriera.

Ma questa porca italia ci teme e ci disprezza per il nostro coraggio e per la nostra purezza.

Combattere morire ed essere processati, dall’odio dei vigliacchi ci sentiamo decorati.

Ma son presidio eterno di questa nostra terra ragazzi della Folgore assunti tra gli Eroi

 

rit.

El Alamein

 

Giovinezza

Giovinezza

giovinezza la lotta / giovinezza le sbarre / giovinezza la gioia e il dolore / giovinezza donata e non mai sprecata / giovinezza la fede e l’amore / giovinezza di facili sogni / giovinezza di lacrime amare giovinezza donata / giovinezza

Giovinezza è un grido fatato, giovinezza è una vergine bianca,

Nelle mani di chi la sa usare giovinezza è un’arma mortale.

Giovinezza è il mio grido di guerra e vendetta sarà la mia spada,

E l’onore sarà il mio scudo, e l’amore sarà la mia lancia.

Sì l’amore per quello che è stato, la speranza per ciò che sarà,

E la gloria delle grandi gesta nella giovinezza eterna sarà.

 

rit. Giovinezza giovinezza primavera di bellezza

Della vita sei l’ebrezza giovinezza

Giovinezza giovinezza primavera di bellezza

Non si piega e non si spezza giovinezza

Giovinezza è un fulmine un tuono, giovinezza è un sorriso di sole

Giovinezza colpisce veloce, giovinezza è senza pietà.

Giovinezza è una grande battaglia, giovinezza è un campo di fiori,

Giovinezza è una scelta d’amore che dà vita ad un grande cuore.

Giovinezza è una splendida stella, giovinezza è l’eterna promessa,

Giovinezza è l’amore più grande, giovinezza per l’eternità

 

rit.

 

 

Notti

Le notti fitte di mille silenzi squarciate da lampi lontani

Amara la tempesta dei ricordi risucchia un altro domani

Plana la mente su piazze scarlatte e boschi di braccia tese

In cerca di un lume e nuove fragranze la morte beffarda li attese

 

rit. Canto per i miei fratelli ammazzati

Celebro spiriti immacolati

Rivedo i corpi insanguinati

Canto per i miei fratelli ammazzati

Mille le iene nascoste nell’ombra della massa o di una divisa

E noi in silenzio davanti a una tomba tra gli echi delle loro risa

Ma gl’insegnammo sorrisi più amari a torturatori e assassini

Danzando all’armonia degli spari felici noi come bambini

 

rit.

Tra ombre di ghiaccio e tenebre urlanti si snoda un sentiero di brina

Cerco quei volti confusi tra tanti prima che rinasca mattina

Volti scolpiti nella mia memoria abissi scavati nel cuore

Svaniti gli orizzonti di gloria rivive ogni giorno il dolore

 

rit.

 

Notti

 

M.A.S. 96

M.A.S. 96

(testo tratto da "La Canzone del Quarnaro", del Comandante Gabriele d’Annunzio)

Siamo trenta su tre gusci, su tre tavole di ponte:

Secco fegato, cuor duro, cuoia dure, dura fronte,

Mani macchine armi pronte, e la morte a paro paro.

Eia, carne del Carnaro! Eia Eia Alalà!

Con un’ostia tricolore ognun s’è comunicato.

Come piaga incrudelita coce il rosso nel costato,

Ed il verde disperato rinforzisce il fiele amaro

Eia, sale del Carnaro! Eia Eia Alalà!

Ecco l’isole di sasso che l’ulivo fa d’argento.

Ecco l’irte groppe, gli ossi delle schiene, sottovento.

Dolce è ogni albero stento, ogni sasso arido è caro.

Eia, patria del Carnaro! Eia Eia Alalà!

Il lentisco il lauro il mirto fanno incenso alla Levrera.

Monta su per i valloni la fumea di primavera,

Copre tutta la costiera, senza luna e senza faro.

Eia, patria del Carnaro! Eia Eia Alalà!

 

rit. Siamo trenta d’una sorte,

E trentuno con la morte.

Eia, l’ultima Alalà!

Eia Eia Alalà! Eia Eia Alalà! Eia Eia Alalà!

Il profumo dell’Italia è tra Unie e Promontore,

Da Lussin, da Val d’Augusto vien l’odor di Roma al cuore.

Improvviso nasce un fiore su dal bronzo e dall’acciaro.

Eia, patria del Carnaro! Eia Eia Alalà!

Fiume fa le luminarie nunziali. In tutto l’arco

Della notte fuochi e stelle. Sul suo scoglio erto è San Marco,

E da ostro segna il varco alla prua che vede chiaro

Eia, sbarre del Carnaro! Eia Eia Alalà!

Da Lussin alla Merlera, da Calluda ad Abazia,

Per il largo e per il lungo torneremo in signoria

D’Istria, Fiume, di Dalmazia, di Ragusa, Zara e Pola

Carne e sangue dell’Italia! Eia Eia Alalà!

 

Dove son gli impiccatori degli Eroi che non scordiamo?
Dove son gli infoibatori della nostra gente sola?
Ruggirà per noi il leone, di là raglio di somaro.

Eia, carne del Carnaro! Eia Eia Alalà!

 

rit.

 

 

Aggiungi un posto a tavola

Aggiungi un posto a tavola c’è un immigrato in più,

Aspetta pochi anni e lo straniero sarai tu!

Ti aggirerai sperduto per le vie della città

Tra agnelli sgozzati e gli strilli dei mullah.

Verrà la benedetta multiculturalità,

E sulle ali dell’euro anche la felicità.

Innovazione e flessibilità in economia

Ieri avevi un lavoro e oggi ti han cacciato via.

Tu hai perso il lavoro ma che differenza fa?
Un immigrato a metà prezzo ti sostituirà:

E’ questo il bello della società multirazziale

La mano d’opera senza tutela sindacale

Aggiungi un posto nella tavola globalizzata,

Poi àlzati e fa’ posto a mano d’opera immigrata.

Ne abbiamo un gran bisogno lo ripetono ogni dì

Padroni, sindacati, preti e politici

E sbarca l’immigrato benedetto dai padroni,

Con le sue ritenute pagheranno le pensioni

Agli italiani vecchi e in crisi di natalità

Svendendo a poco prezzo anche la nostra identità.

Né casa né lavoro per i giovani italiani,

Alloggio, vitto e impunità per negri e musulmani,

Quei poveretti in cerca di una società migliore

Dove poter delinquere tranquilli a tutte le ore.

Perciò prepara tavola e poi vattene via

Arriva un immigrato e dice: "Questa è casa mia!"
Ma se vuoi rimanere puoi tra la sua servitù,

Naturalmente in nero lo straniero ora sei tu!

Si estinguerà l’italiano non globalizzato,

Trionferanno contaminazione e meticciato.

Per l’invasione in nome della solidarietà

L’Italia, stirpe, lingua e cultura, sparirà

 

Aggiungi un posto a tavola

 

Non nobis Domine

Non nobis Domine

Non nobis Domine, non nobis Domine, sed nomine tuo da gloriam

Non nobis Domine, non nobis Domine, sed nomine tuo da gloriam

Per il sole che c’infiamma, per la pioggia che ci sferza,

Per la lotta senza macchia e con prodezza,

Noi Ti lodiamo.

Per la fame che tormenta, per la sete che dissecca,

Quando ci opprime le membra la stanchezza,

Ti ringraziamo.

Per il vento che ci accieca, per la sabbia che ribolle,

Per il sangue nostro sparso tra le zolle,

Noi Ti lodiamo.

Per le notti insonni in armi, il silenzio e la preghiera,

Che ricolmano il cuore di gioia vera,

Ti ringraziamo.

 

Non nobis Domine, non nobis Domine, sed nomine tuo da gloriam

Non nobis Domine, non nobis Domine, sed nomine tuo da gloriam

Per il pianto dei nemici, il galoppo lancia in resta

Nella gioia della battaglia nostra festa,

Noi Ti lodiamo.

Per la fede ed il beaussant, che su cuori e torri svetta,

Per la morte salvatrice che ci aspetta,

Ti ringraziamo.

E per la speranza dolce di arrivare al Tuo cospetto

Purificati e feriti sopra il petto,

Noi Ti lodiamo.

Per la carità delle armi, che c’ispiri dentro al cuore

Per la maggior gloria Tua, nostro Signore,

Ti ringraziamo.

 

Non nobis Domine, non nobis Domine, sed nomine tuo da gloriam

Non nobis Domine, non nobis Domine, sed nomine tuo da gloriam

In nomine Patris et Filii et Spiritus Sancti. Amen.

 

 

Mercenario

Tu combatti la guerra per chi ti paga di più,

Ma si sa, una buona guerra santifica ogni causa.

Il disprezzo e lo sdegno dei piccoli uomini meschini

Si è chiuso nelle tue braccia, si è chiuso nella tua mente.

Ma felice tu avanzi tra i pericoli e la morte,

Perché ami la guerra, sì tu ami la guerra.

E tu corri e spari, e non t’importa della vita,

Ma che senso ha la vita, se non hai mai ucciso?

Ma che senso ha l’amore, se non si può odiare?

Ma che senso ha la pace, se non c’è più la guerra?

 

rit. Se guerriero sono nato, mercenario morirò,

Senza scuse né rimpianti ho vissuto e me ne andrò.

Quando all’ultima cartuccia la mia amata incontrerò,

Con lei in un sacco nero a casa me ne tornerò.

Ma sì, io me la rido dei vostri piccoli miserabili dèi!

Ma sì, io me la rido dei vostri squallidi sogni da giudei!

Ma sì, io me la rido del vostro dio denaro!

Ma sì, io me la rido della dea democrazia!

Io combatto la mia guerra dovunque ci sia guerra,

Io uccido il mio nemico qualunque sia la guerra,

Io non voglio comprare col vostro oro il vostro paradiso,

Io ho nemici ed amici, corone labbra e canti.

E la vita è solo un gioco che ho giocato con la morte ogni giorno.

E non rimpiango nulla di tutto quel che ho fatto.

 

rit.

Vive la mort, vive la guerre, vive le sacré mercenaire!

 

Mercenario

 

Utima volontà

Ultima volontà

Morire come lo vidi morire, di primavera in un chiaro mattino,

Fiori di campo profumo di vita, ma sora Morte già gli stava vicino.

Fare la guerra come l’amore, con assoluta purezza di cuore,

Destino ritto sul proprio destino, senza gioia e senza dolore.

Si levò dolce, come un sorriso, ed il cuore gli batteva forte

E quel sorriso tuonò più tremendo del Terrore e della stessa Morte.

Volò sul campo protervo e profondo, danzatore nella battaglia,

Ed il suo sangue cantò più forte dell’Oscurità e della mitraglia,

E nei cieli squarciati da un buio profondo risuonarono mari di Luce.

E fummo tutti pieni di quell’arcana Gioia che ancóra oggi ci conduce…

Saldo nel soffrire Lui non si piegò,

Come dritta quercia avanti Lui crollò,

Strinse la vita tra i pugni e si rialzò,

E tra i denti insanguinati mormorò:

Meglio vivere e morire come giovani fascisti

Che piegarsi a questo mondo di vigliacchi e sanguemisti,

Meglio un giorno luminoso con un’arma nelle mani

Che una morte oscura oscura e lunga mille pavidi domani, mille pavidi domani…

 

 

Elegia

Resta con me in questa notte buia,

Ti prego resta anche quando la luna si oscura.

Il desiderio è una ferita che gronda sangue e sentimenti,

Ma tu questo puoi capirlo anche se di anni ne hai soltanto venti.

Nel nero molle di questa umida notte senza un po’ di vento

Io non respiro, ti prego lasciarmi al mio tormento.

Unghie affilate che strappano la pelle e mi feriscono il cuore,

Ti prego resta, non mi lasciare a un’altra notte di dolore.

Fammi scordare le rasoiate delle mie ossessioni,

Non lasciarmi ad affogare tra le onde amare delle mie emozioni.

 

rit. La tua bellezza illumina uil tramonto e splende nell’aurora,

E’ un incendio nella notte che mi brucia e mi divora.

La tua bellezza è faro in notti di tempesta,

E anche se non mi dài il cuore mi va bene quel che resta.

La tua bellezza è stella che brilla sopra i mari,

Che mi guida tra le ombre dei miei ricordi amari.

La tua bellezza è cura di ogni cicatrice,

È una dea che oggi m’appare ma il futuro non predice.

Resta con me in questa notte buia,

Ti prego resta anche quando la luna si oscura.

Splende il tuo corpo velato solo da un manto di luna,

Scivoli tra le ombre d’argento mentre la notte corre e già si consuma.

Dammi le mani ti voglio confessare la mia follia,

Stanotte sì ti prego non andare via!

Resta con me, il mondo fuori dorme o forse è morto.

Non te ne andare, voglio vedere l’alba stretto al tuo corpo.

Non lasciarmi anche stanotte, comparsa di una storia senza importanza,

Come un’ombra nera di morte io temo la tua amara lontananza.

 

rit.

 

Elegia

 

( top )