La ferrovia Ellera Tavernelle: La fine

Nella primavera del 1957 giunse la notizia che il Ministro avrebbe ordinato la chiusura della linea per scarso traffico. Sindaci, amministratori, partiti, sindacati furono mobilitati a diversi livelli dal "Comitato d'Azione per la rinascita della Val Nestore". Ci furono promesse per scongiurare il provvedimento.

Ci fu in effetti un periodo in cui non si parlò più di sospensione ed addirittura il Comitato scrisse al Ministro affinché prendesse in seria considerazione il prolungamento della ferrovia fino a Chiusi, vitale per lo sviluppo della tratta già esistente.

I primi giorni di febbraio 1959 arrivò la disposizione di sospendere l'esercizio della linea dal 10 del mese. La notizia mobilitò tutte le istituzioni, il 4 del mese fu proclamato uno sciopero per protesta contro l'improvvisa decisione.

Il provvedimento parlava di antieconomicità dell'esercizio, cosa che sapevano tutti in quanto la tratta fino a Tavernelle avrebbe avuto un significato solo in prospettiva del completamento fino a Chiusi e dell'allacciamento alla direttissima. Il 1 marzo si tenne a Chiusi un convegno interprovinciale, si manifestò con un documento la ferme volontà di mantenere in vita la ferrovia. Il Ministro procedette alla sospensione temporanea del provvedimento di chiusura. Seguì una fitta corrispondenza tra il Ministo e alcuni parlamentari umbri.

Nel luglio 1960 arrivò dal Compartimento di Ancona la decisione di sospendere, dal 10 dello stesso mese, i servizi sulla Ellera Tavernelle. Si soprassedette ancora alcuni giorni ma il 24 luglio i treni smisero di percorrere la ferrovia. La soppressione formale porterà la data del 12 aprile 1965.
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