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BREVE BIOGRAFIA DEI SINGOLI COMPONENTI

 

 

 

CARLETTI Beppe

Unico fondatore storico ancora in attività; fondò il gruppo con AUGUSTO DAOLIO

Nato a Novi di Modena il 12/08/1946

 

 

 

CAMPANI Daniele

Nato il 04/07/1961 è un'adorabile papà e marito

 

 

 

FALZONE Cico

Nato a Porto Empedocle (AG) nel '56 è coi NOMADI dal 1 Luglio 1990. 

Ha un'allegria contagiosa

 

 

   

REGGIOLI Sergio

Nato a Recanati il 19/09/1970

Grande amante delle percussioni e degli archetti, ma si diletta in molti altri strumenti

 

 

 

 

SACCO Danilo

Nato ad Agliano (AT) nel 1965 

è alla continua ricerca spirituale nella propria vita

 

 

 

VECCHI Massimo

Nato a Reggio Emilia il 30/12/1970

è coi NOMADI dal 1998 ha una grande passione per la musica fin da piccolo

 

 

BIOGRAFIA DEL GRUPPO

2003
Quest’anno i Nomadi festeggiano i 40 anni di musica!
Nel mese di gennaio Beppe Carletti insieme a Massimo Cotto e Marco Scarpati è andato in Vietnam, ad Ho Chi Minh City, per visitare il Centro che aiuta le bambine vittime dello sfruttamento sessuale. Il Centro sta operando grazie al sostegno di tutti i Fans e Fans Club dei Nomadi che nel corso del 2002 si sono impegnati per raccogliere, attraverso le loro attività, i fondi necessari alla campagna lanciata a gennaio 2002 e realizzata con le Associazioni Afesip e Ecpat.
A febbraio il NOMADINCONTRO – XI Tributo ad Augusto.
A maggio uscita del BEST ''NOMADI 40''.
Il 13-14-15 giugno a Riccione i NOMADI Festeggiano i 40 anni con tre concerti, tante iniziative e la presenza di oltre 60.000 persone.
Dopo 15 settimane ''NOMADI ‘40'' è ancora nelle vette della classifica e ottiene il doppio Disco

2002

Il 7 gennaio Beppe Carletti parte per la Cambogia, meta del viaggio: inaugurazione della casa di Battambang che ospiterà bambini portatori di handicap causati dalla mine. La casa è stata costruita nel corso del 2001, attraverso la campagna “Nomadi for Cambogia” , grazie all’intraprendenza dei fans, dei fans club dei Nomadi e alle partite della “Nomadi Calcio Fans Club” contro la squadra delle soap “Vivere e Centovetrine” e “Juventus Calcio Fans Club”. I NOMADI hanno inoltre iniziato una nuova campagna di solidarietà insieme a AFESIP (agir puor les femmes en situation prècaire) e ECPAT (end child prostitution, pornography and trafficking) per sostenere un centro che aiuta le bambine vittime dello sfruttamento sessuale in Vietnam. Il 2002 si è aperto con il “Nomadincontro - X Tributo ad Augusto Daolio” assegnato alla Nazionale Italiana Cantanti, la manifestazione ha visto oltre 12.000 presenze. Il 19 aprile e' uscito l'album ''amore che prendi amore che dai''. E naturalmente... tanti concerti!!!

 

2001

L’anno inizia con il viaggio di Beppe Carletti in Cambogia, dove, accompagnato dall’Avvocato reggiano Marco Scarpati, visita alcuni centri del CIAI (centro italiano aiuti all’infanzia). Durante il soggiorno e dopo la visita all’ospedale di Emergency a Battambang, nasce l’idea della campagna “Nomadi for Cambogia” per la costruzione di una casa per bambini portatori di handicap causati dalle mine. Il 2001 scorre scandito dai numerosi concerti in ogni parte d’Italia.

 

2000

Con la nuova formazione già sperimentata: Beppe Carletti (tastiere), Daniele Campani (batteria), Cico Falzone (chitarra), Danilo Sacco (voce e chitarra), Massimo Vecchi (voce e basso), Sergio Reggioli (percussioni, violino e whistle) a ottobre i Nomadi hanno pubblicato un nuovo album di inediti dal titolo LIBERI DI VOLARE.

 

1999

Nel mese di giugno i Nomadi partono per dell’Albania, grazie all’Ass. Rock no war, visitano alcuni campi profughi e si esibiscono in due concerti insieme a Paolo Belli: uno ad Elbasan ed uno a Tirana. Nel mese di ottobre durante la visita di S. S. il Dalai Lama in Italia, hanno di nuovo l’occasione di incontrarlo a S, Polo D’Enza (RE) e a Votigno di Canossa (RE) presso la Casa del Tibet. In questo scorcio di fine millennio arrivano sul mercato CD e Home Video SOS CON RABBIA E CON AMORE, rispettivamente contenenti 15 e 20 brani, che i Nomadi presentano al pubblico e che racchiude, in un simbolico viaggio musicale, la sintesi di tante esperienze maturate in questi ultimi anni, nei frequenti viaggi  a contatto con la sofferenza e la privazione di tanti popoli. Basta sfogliare l’album, allegato all’omonimo CD musicale, per comprendere come ogni canzone è frutto emotivo di episodi e sensazioni  che il tempo ha legato indissolubilmente all’anima del gruppo plasmandone personalità e coerenza. Il Video è una nuova occasione per incontrare i Nomadi, per ascoltare le loro storie, per respirare l’atmosfera festosa e confidenziale di un concerto, ma allo stesso tempo è un appello accorato per non dimenticare le realtà devastanti di miseria che affliggono tante parti del pianeta e che spesso offendono persino la dignità dell’essere. SOS con rabbia perché la solidarietà attivata con l’aiuto dei Fans,  Associazioni di volontariato e con tante persone di buona volontà, è una goccia che spesso non basta nemmeno ad alleviare di poco la sofferenza.  Rabbia contro gli eccessi di un consumismo che finisce per essere sconsiderato, rabbia contro l’indifferenza, rabbia contro i potenti della terra che non trovano una chiave di volta per riequilibrare il debito dei paesi poveri, rabbia contro tutte quelle ideologie che ledono i diritti fondamentali della persona. SOS con amore perché è l’amore che fa grande ogni piccolo gesto, perché solo l’amore può risanare le ferite dell’ egoismo, trasformando la solidarietà in condivisione.

Da tempo ormai le produzioni artistiche dei Nomadi, e quindi anche quest’ultimo, non nascono per il consenso, ma sono un mezzo per coagulare forze e risorse, da convogliare dove c’è più necessità; ed in tal senso i concerti rappresentano sicuramente il momento centrale di incontro e di dialogo. SOS CON RABBIA E CON AMORE per concludere il cammino faticoso di questo secolo, dove insieme ad un positivo benessere ed alla tecnologia abbiamo dovuto sopportare il peso di guerre, catastrofi nucleari, ingiustizie diffuse. Ci vuole rabbia per tenersi svegli e non dimenticare, ma sarà l’amore a ridare speranza a quanti ancora non possono considerare il vivere come una gioia

 

1998

Il 1998 vede la conferma del successo dell’Album “Le strade, gli amici, il concerto” oltre 250.000 le copie vendute, ma una novità raggiungerà tutto il mondo nomade: Elisa Minari e Francesco Gualerzi lasciano, per motivi personali, il gruppo e intraprendono nuove strade. Il cammino dei Nomadi continua e vede arrivare l’entusiasmo del reggiano MASSIMO VECCHI, al basso e voce.. Non solo Massimo Vecchi ma anche l’amico ANDREA POZZOLI, che rimarrà fino alla fine del Tour ’98 e già nel ’97 aveva collaborato con i Nomadi nell’Album “Le strade, gli amici, il concerto”, affermato professionista, entra nel gruppo con i suoi particolari strumenti: arpa celtica, percussioni ecc. La nuova formazione inizia, già da Febbraio, i lavori per un nuovo Album dal titolo “UNA STORIA DA RACCONTARE”, tutto di brani inediti: “Una storia da raccontare”, “Anni di frontiera”, Ti lascio una parola - Goodbye”, “Il profumo del mare”, Canto alla luna”, “Tempo che se ne va”, “ Mediterraneo”, “32° parallelo”, “Buonanotte ai sognatori”. L’Album uscirà a settembre 1998. Un’attenzione particolare vorremmo riservarla al brano “Le leggende di un popolo” frutto dell’esperienza del viaggio nella riserva indiana di Rosebud nel Sud Dakota e dall’amicizia nata con il popolo Lakota, in particolare con Duane Hollow Horn Bear, guida spirituale dei Lakota. Contemporaneamente però continua l’intenso Tour che vede il gruppo in ogni angolo del nostro paese. Andrea Pozzoli saluta il gruppo e si unisce alla famiglia SERGIO REGGIOLI violino e percussioni. Già dalla primavera i Nomadi in collaborazione con la CGD progettano l’uscita di una collana di musica etnica “A world of Nomads” così descritta da Beppe Carletti: “La collana “A world of nomads” non è altro che un lungo e insolito diario di viaggio tradotto in musica. Durante i viaggi di questi ultimi anni, in Sud Dakota, in India settentrionale, Perù, Messico, Cuba, Palestina e Marocco, ho lentamente maturato la consapevolezza dell’immenso patrimonio culturale racchiuso nella tradizione musicale di questi paesi. Per questo motivo, ho sentito la necessità di cogliere l’atmosfera dei momenti più intensi che ho vissuto, non solo per diffondere una cultura alternativa alla nostra, ma anche per custodire una tradizione che potrebbe presto essere dimenticata. Come musicista, ho avuto la possibilità di conoscere e apprezzare numerosi artisti di grande talento; come uomo, ho constatato la drammaticità della situazione in cui questi musicisti e i popoli a cui appartengono vivono. Così, le royalties delle vendite di “A world of nomads” contribuiranno ad aiutare tutte quelle associazioni che si occupano della salvaguardia dei diritti di popoli in difficoltà. Non credo che la carità dei paesi ricchi possa salvare quelli poveri e del resto non sono certamente in grado di fornire soluzioni a squilibri politici ed economici determinati da secoli di storia, credo comunque che un progetto come “A world of nomads” sia un piccolo passo verso la scoperta e la rivalutazione di culture diverse e lontane, un modo per dare loro quella dignità che i soldi non daranno mai.” L’anno si è chiuso con oltre 150.000 copie vendute dell’album “Una storia da raccontare” una grossa soddisfazione per il gruppo.

 

1997

 “LE STRADE, GLI AMICI, IL CONCERTO”: così i Nomadi (Beppe, Cico, Daniele, Elisa, Francesco, Danilo) hanno voluto chiamare il nuovo doppio CD live, album n.23 della loro carriera, contenente 34 brani tra i più significativi del percorso musicale del gruppo. Si va da “Un pugno di sabbia”, “Come potete giudicar”, “Noi non ci saremo”, “Ho difeso il mio amore”, “Canzone per un’amica”, “Dio è morto”, “Crescerai”, “Io vagabondo”, via via fino a canzoni più recenti come “La settima onda”, “Il vento del nord”, “Né gioia né dolore”; sono presenti anche canzoni meno note al grande pubblico, ma care ai fans come “Gordon”, “Senza patria”, “Ricordati di Chico”, “Riverisco” e “Il fiore nero”. Spiccano, inoltre, le collaborazioni musicali con gli spagnoli CELTAS CORTOS, “20 de Abril” (brano inedito), con il gruppo di cornamusa bretoni BAGAD QUIMPERLE BRETAGNE, “C’è un re”, “Bianchi e neri” e “Contro” e con l’arpa celtica di ANDREA POZZOLI, “Hasta siempre comandante”, “Ophelia”, “Il vecchio e il bambino”. Oltre 2 ore di musica per raccontare una storia che, dalla fine degli anni ’60 ad oggi, ha visto i NOMADI tra i protagonisti indiscussi della scena musicale italiana. La sonorità e gli arrangiamenti sono di pregevole fattura e quasi ossessiva è stata la cura per la scelta degli ambienti acusticamente idonei alle registrazioni, trattandosi di un live. E così, tra il Teatro Valli di Reggio Emilia, l’Auditorium di Trento, i Palasport di Udine e Ferrara, i teatri tenda di Montichiari (BS) e Quero (BL) è nato “LE STRADE, GLI AMICI, IL CONCERTO”, un album che ribadisce la vocazione dei NOMADI a cercare il contatto diretto con il pubblico, lontano dai lustrini degli show televisivi di prima serata. E la gente ricambia questa coerenza con tanto affetto, che tradotto in cifre fa 12 dischi di platino, 150 concerti ogni anno con una media complessiva di oltre 500.000 presenze, 150 fans club sparsi per l’Italia. E poi, ad arricchire questa lunga storia c’è l’impegno umanitario, la raccolta di fondi e i numerosi viaggi dei NOMADI nelle aree critiche del mondo, come ambasciatori di pace e solidarietà. In segno di riconoscenza per tutto ciò, la UNITED ARTISTS FOR PEACE, il 20 settembre, durante il concerto di ASSISI (PG), in occasione del II° FESTIVAL PER LA PACE, ha consegnato al gruppo il premio “ARTISTI PER LA PACE 1997”. Di questo concerto è stato realizzato un home video doppio con lo stesso titolo del disco “Le strade, gli amici, il concerto”. Il 1997 si è concluso con il viaggio in Chiapas, dove i Nomadi, insieme a Lorenzo Jovanotti, si sono inoltrati in quella regione del Messico per incontrare i campesinos guidati dal subcomandante Marcos. Il viaggio in Messico è stata inoltre occasione per un lungo incontro, a San Cristobal De Las Casas, con l’Arcivescovo della Diocesi Samuel Ruiz Garcia, il viaggio si è concluso con l’esibizione in due concerti: uno a Città del Messico, l’altro a Milpa Alta. L’incontro con altri musicisti, forse lascia presagire che i NOMADI, in un futuro prossimo, saranno sempre più un circo musicale dove si ritroveranno di volta in volta Artisti più o meno noti, tutti accomunati, però, da quello che i fans simpaticamente chiamano “Spirito Nomade”, una sorta di riferimento per chi con la musica ha a cuore la solidarietà e la speranza. Un’ occasione di musica, quindi, questo album, ma anche un modo di proiettare I NOMADI VERSO IL 2000 DALLA PARTE DELLA PACE.

 

1996

“Quando ci sarai” un disco all’avanguardia in quanto a sonorità ed invenzioni musicali, ma al tempo stesso fedele alla tradizione di un gruppo, ormai “storico”. Contiene 10 brani inediti, i cui testi sviluppano tematiche di stretta attualità. Il degrado delle metropoli (Un’altra città), le riflessioni sulle speranze da alimentare per i figli che verranno (Quando ci sarai), il ricordo delle vittime della violenza scomparsi nel nulla (Canzone per i Desaparecidos), fino ai temi esistenziali come quello dell’indifferenza (Né gioia né dolore) che sta corrodendo ogni nostra passione, rendendoci incapaci di vivere intensamente autentiche emozioni. Non mancano, poi, momenti di affettività in cui l’amore è allo stesso tempo estrema salvezza (L’eredità), ricerca di un difficile equilibrio (Johnny) o forse un sogno (Mamma musica). La solidarietà a favore dei bambini cubani ha portato i Nomadi a contatto con giovani musicisti della Scuola Nazionale di Musica di Cuba, che sono stati coinvolti in alcuni degli arrangiamenti presenti nell’album. E’ stato realizzato, inoltre, un video clip, protagonista il brano “Quando ci sarai”, tutto “made in Cuba”, dal direttore della fotografia, all’intera troupe erano cubani. Al regista, Alejandro Gil Alvarez, membro dell’UNEAC (Unione Nazionale Scrittori e Artisti Cubani), ha rappresentato in varie rassegne all’estero-Messico, Germania, Cile, ecc. il cinema cubano, Direttore alla fotografia, Raul Perez Ureta, dal ’62 ha all’attivo oltre 86 lavori di produzione tra film, fiction, documenti vari, video clip, tra i quali “Madagascar”. Infine l’autore Leonardo Padura Fuentes.   La bandiera dei Nomadi, dunque, sventola sempre più alta.

 

1995

Questo incontro con il Dalai Lama è solo l’inizio di un rapporto destinato a durare nel tempo. E di tempo non ne passa molto prima che i Nomadi abbiano occasione di rincontrarlo, ma stavolta non in Italia, bensì in India, a Dharamshala. Nel marzo del 1995 su invito del Dalai Lama i Nomadi si sono recati in India, accompagnati da alcuni amici tra cui Fausto Pirito del GGM, Stefano Dallari della Casa del Tibet di Votigno e Massimo Stordi dell’Istituo Lama Tzong Khapa, per consegnare parte dei proventi relativi all’iniziativa discografica “Tributo ad Augusto”.  Esce nel luglio del ’95 l’album “Lungo le vie del vento” (oltre 150.000 copie).I Nomadi e molti fans club hanno spesso aderito a diversi movimenti di solidarietà, da Green Peace, ad Amnesty International, da Emergency, ad Operazione Mato Grosso, dai Centri di Recupero per Tossicodipendenti, ad Associazioni per la ricerca contro i Tumori con l’Associazione “Augusto per la Vita”, ma in questo caso vorremmo portare alla vostra attenzione “Salaam, Ragazzi dell’olivo”. Essa è un’associazione che si occupa di adozione a distanza di bambini palestinesi. La fitta collaborazione dei Nomadi e dei loro fans club con quest’Associazione e l’attribuzione di parte dei proventi dell’album “Tributo ad Augusto” alla medesima, ha portato il gruppo direttamente in Israele per la consegna dei primi introiti. Accompagnati da Renzo Maffei, dell’Arci, hanno visitato i villaggi che usufruiranno dei benefici del denaro donato e, con loro grande soddisfazione, hanno ricevuto ringraziamenti e onori anche dal premio Nobel per la Pace Yasser Arafat.

 

1994

Nel mese di maggio esce “La Settima Onda” (oltre 150.000 copie), primo album veramente senza Augusto; il disco è forte, accattivante e vicino ai temi della gente. Nel frattempo viene lanciata una campagna pro Cuba interamente dedicata alla raccolta di materiale didattico da inviare ai bambini cubani contro l’embargo americano che opprime economicamente l’isola dei Caraibi. E’ il tema che domina la tournée del ’94 e la raccolta si conclude con oltre 500.000 pezzi raccolti. A dicembre tutto il materiale reperito viene portato a Cuba dai Nomadi in persona ed il viaggio è anche l’occasione per far conoscere la loro musica al popolo cubano. Sempre nel ’94 i Nomadi hanno l’occasione di incontrare il Dalai Lama, premio Nobel per la Pace, in visita in Italia, in una sua tappa a Bologna.

 

1993

Il 1993 è il banco di prova del nuovo gruppo. Inizia tra mille trepidazioni il tour che troverà il suo culmine a Novellara, ove si svolgeranno i festeggiamenti per i 30 Anni di Nomadi e contemporaneamente l’uscita dell’album “Contro”. I brani in esso contenuti sono le ultime incisioni di un disco concepito e realizzato da Augusto e i Nomadi realizzate nel febbraio-marzo ’92 ed è emozionante ascoltare ancora la calda voce di Augusto con l’inserimento, dosato ed intelligente, dei nuovi elementi. Sempre del ’93 è l’uscita della biografia ufficiale dei Nomadi “Il suono delle idee..1963-1993” ad opera di Davide Carletti, figlio di Beppe, edito dall’Arcana Editrice. E’ singolare come, dopo la morte di Augusto, l’affetto dei fans e degli amici del gruppo abbia portato, innanzitutto i Nomadi alla scelta di continuare il viaggio intrapreso trent’anni prima, ma soprattutto la volontà di fare parte integrante del gruppo costituendo fans club e gruppi di amici che collaborano all’attività del complesso stesso e partecipano attivamente alle iniziative di solidarietà lanciate dai Nomadi. L’affetto per i Nomadi sfocia in amore per l’uomo, in perfetta sintonia con lo spirito nomade da sempre professato dalla band. I Nomadi durante le loro ininterrotte tournée hanno conosciuto gli Inti Illimani, ed è stata subito amicizia. Il 1993 si chiude con un viaggio in Cile, ove tengono concerti insieme agli Inti Illimani.

 

1992

Entro la fine del 1992 giungerà un altro disco celebrazione, il live “Ma che film la vita” (3 dischi di platino), e sarà tra le poche consolazioni di un’annata altrimenti terribile. Il 14 maggio muore in un incidente stradale il bassista Dante Pergreffi e il 7 ottobre, dopo una breve e straziante malattia, muore Augusto Daolio. Lo choc per il complesso è tremendo e lo scoramento è tale che si prende in considerazione l’ipotesi di abbandonare tutto, di sciogliere il complesso. Incoraggiati e sollecitati con testimonianze d’affetto di ogni natura e migliaia di amici e fans, il gruppo decide per il meglio: si va avanti. Con Beppe, Daniele, Cico ed Elisa (entrata in sostituzione di Dante), il complesso riparte insieme a Danilo Sacco, voce e chitarra, e Francesco Gualerzi, voce e sax. Come nel ’63 la formazione si compone di sei elementi.

 

1990

Augusto, Beppe e Dante vengono affiancati da Cico Falzone alla chitarra, e Daniele Campani alla batteria. Il gruppo guadagna in entusiasmo e il sound generale risulta più fresco ed attuale. Ne è testimonianza l’album “Solo Nomadi”. La storia continua nel 1991 con “Gente come noi” (disco di platino con oltre 100.000 copie vendute) e poi nel 1992 con l’antologia “Ma noi no” (ad oggi si è aggiudicata 4 dischi di platino).

 

1984

Dante Pergreffi sostituisce al basso Umberto Maggi

 

1970

Oltre che da innumerevoli lavori discografici ed alcune sostituzioni tra i componenti del gruppo, i Nomadi furono impegnati in molte trasmissioni televisive e manifestazioni canore: nel ’70 parteciparono al “Disco per l’estate” con “Un pugno di sabbia”, nel ’71 al “Festival di Sanremo”, in coppia con Mal, con “Non dimenticarti di me”, ed ancora varie edizioni del “Disco per l’estate”: nel ’71 con “So che mi perdonerai”, nel ’73 con “Un giorno insieme”, nel ’74 con “Tutto a posto”. Con il brano “Un giorno insieme” parteciparono anche al “Festivalbar” edizione ’73, mentre con le canzoni “Tutto a posto” e “Voglio ridere”, nel ’74, parteciparono anche a “Canzonissima”.

 

1966

L’importantissimo incontro con Dodo Veroli, amico produttore e Corrado Bacchelli. Esce il singolo “Come potete giudicar” con il quale ottengono i primi consensi del pubblico ed è grazie a Dodo che i Nomadi incontrano il giovane e sconosciuto Francesco Guccini. Da questo incontro nasce una collaborazione che porta immediatamente ad un grande risultato: “Noi non ci saremo” e “Dio è morto” e da qui ha inizio la carriera di Guccini. Apriamo una piccola parentesi portandoci per un attimo al presente, sottolineando come l’atteggiamento dei Nomadi verso giovani autori ancora sconosciuti al grande pubblico, sia ancora oggi di grande importanza. Tutti gli album della band emiliana sono costellati da brani concepiti da questo genere di collaborazioni e che sempre hanno riscosso grandi successi.

 

1965

Primo disco “Donna la prima donna”

 

1963

E’ il 1963 tra Reggio Emilia e Modena, come in tante altre zone dell’Italia del dopo-boom, nascono, a ritmo frequentissimo, centinaia di gruppi musicali, accomunati dalla voglia di esprimere sensazioni, pensieri ed insoddisfazioni dei giovani della nuova generazione, la prima del dopoguerra. Tra questi anche i NOMADI. La primissima formazione era composta di sei elementi: Augusto Daolio (voce), Beppe Carletti (tastiere), Franco Midili (chitarra), Leonardo Manfredini (batteria), Gualtiero Gelmini (sax), Antonio Campari (basso). Poco dopo Gelmini, Campari e Manfredini abbandonarono il gruppo, vennero sostituiti da Bila Coppellini (batteria) e Gianni Coron (basso). La formazione contava cinque elementi.