stride nelle ossa la vita
infradiciata dal tempo
mentre un flauto dal
suono minimale
vorrebbe accompagnarsi
a quello altisonante
di un incendio che esplode
e poesia diventa.
voglia di cantare
arriva nella notte ubriaca
e festosa di voli geometrici
roboanti e colorati
ma un segreto che scivola
tra i mille pensieri nascosti
tradisce l’allegria e la gola
si fa secca e muta.
l’età del disincanto è finita
la menzogna impossibile
abita ancora nuda tra
mura antiche e nuove
chiusa è la strada ad anello
nessun’uscita è visibile
eppur bagliori lontani
profeti sono di crepe.
R.Soleo