Inno alla notte

Inno alla notte
Novalis

 

Dovrà sempre ritornare mattina?
Mai smetterà questa terrestre sopraffazione del moto?
Empio è questo agire
che impedisce la notte in volo che si avvicina.
Mai avrà eterno tempo il segreto amore
durevole offerta esposta per sempre?
Perché alla luce è stato dato un tempo,
ma senza tempo è il regno della notte,
oltre gli spazi dilagato.
Eterna è la durata del sonno
oh così sacro,
se tu non fossi così raro compagno
a chi nella notte è consacrato
in questo mondo di opere giornaliere.
Soltanto chi ha cuore precluso non ti conosce
e non sa nulla di te
se non l'ombra pietosa sugli occhi
manto serale che cala su di noi
inizio della notte vera che si rischiara.
Sei tu nel fiotto d'oro
che brilla nell'uva
perché c'è sonno nelle cose
nel mandorlo e nel suo unguento profondo
sonno buio nel papavero
tu che leggero circondi
alito in loro soavi fanciulle
i loro seni in silenzio
il loro grembo diventa il cielo.
Non hanno sospetto che tu vieni da lontano
da storie antiche avanzando, tu spiraglio dei cieli
porti le chiavi per i luoghi dei beati
di infiniti segreti taciturno messaggero.



Sottofondo musicale: Notturno no.10 in Ab, Op.32 No2 (Frédéric Chopin)

 

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