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ATENE - L'ACROPOLI.

Ad Atene come in altre polis, in tempi arcaici esisteva un regime monarchico a cui si sottometteva l'aristocrazia dell'Attica. Poi però il regime subì molte limitazioni da parte dell'aristocrazia cittadina. Il pianoro elevato detto Acropoli al centro della pianura Attica, diventerà ben presto una fortezza con mura micenee.

La costruzione dell'Acropoli ha inizio nel VI secolo sotto il governo di Solone. Con Pisistrato nel 561-527 Atene era governata da un re più che da un tiranno. La svolta nella costruzione dell'Acropoli si ha sotto Ippia ed Ipparco tiranni che chiamano ad Atene degli artisti ionici (fine VI sec. inizio V sec.).

Sotto Clistene all'inizio del VI secolo il governo democratico vota due importanti costruzioni:

- Il tesoro dorico: era un tempio in antis, il fregio a metope e triglifi era indipendente dall'ordine delle colonne, non ci si curava del problema degli assi.

- Il portico ionico con otto splendide colonne ioniche su cui si impostava una trabeazione in legno, la copertura era lignea.

Dopo le guerre persiane si attuò lo stato democratico per opera di Pericle (460-429). Fino al 460 a.C. con il governo di Temistocle gli ateniesi rispettarono il patto fatto durante la guerra di non ricostruire gli edifici sacri dell'Acropoli in modo che i ruderi fossero da monito per il futuro.

Nel 480 circa i Persiani raggiunsero Atene e distrussero tutti i templi. Vennero ricostruiti solo sotto il governo di Pericle. All'Acropoli si accede attraverso i Propilei, una porta posta sulla "via sacra". Il primo edificio ad essere ricostruito sarà il Partenone, i Propilei saranno ricostruiti dopo il Partenone e terminati nel 431 a.C. quando cominciò la guerra del Peloponneso contro Sparta. Per alcuni autori i Propilei non vennero mai ultimati.

Il profilo altimetrico dell'Acropoli era un pianoro naturale scosceso. Per costruire il Partenone venne ampliato. All'interno della cinta muraria esterna ve ne sono altre precedenti realizzate con gli scarti della lavorazione del Partenone.

Le risorse economiche per la ricostruzione dell'Acropoli vennero attinte dalle casse della federazione che nel frattempo erano state spostate dal santuario di Delfi all'Acropoli di Atene (454).

Dopo la morte di Pericle nel 429 a.C. si costruì il tempietto di Atena Nike, progettato subito dopo la guerra contro i Persiani, ma mai realizzato in quanto l'architetto apparteneva al partito avversario a Pericle. Questo tempietto era dedicato alla vittoria contro i Persiani e sorge ancora oggi su un lato dei Propilei.

L'Eretteo, un altro tempio famoso dell'Acropoli, è un edificio complesso dedicato ad un mitico eroe di Atene. Iniziato dopo le guerre del Peloponneso venne interrotta la sua costruzione per alcuni anni. La ricostruzione venne ripresa con un inventario di tutti i pezzi in opera e non. Questi inventari sono documenti eccezionali con indicazioni preziose dove sono annotate anche le paghe degli operatori.

 

Il Partenone.

 

La tradizione parla di due architetti che si occuparono della sua costruzione: Ictino (del partito democratico) e Callicrate (del partito aristocratico). L'attuale edificio venne iniziato nel 447 a.C., la costruzione terminò nel 437 a.C.. Nel 432 era terminata la decorazione plastica affidata a Fidia. Il tempio fu ultimato in appena dieci anni, un termine breve per l'epoca. Venne costruito su di un tempio precedente distrutto dai Persiani, si ampliò lo stilobate dell'edificio precedente. Il Partenone prepericleo era esastilo (6 x 16) e la sua costruzione risale al 460 a.C. circa.

Il primo progetto fu di Callicrate, ma con l'avvento al potere di Pericle venne affidato l'incarico ad Ictino nel 447. Anche i nuovi Propilei vennero realizzati in questo periodo. Ictino pur rimanendo vincolato al riuso delle vecchie fondazioni e del materiale, modificò sostanzialmente l'edificio.

La peristasi venne ampliata oltre le fondamenta del tempio preesistente: portò le colonne sulla fronte a otto, e 17 sul lato lungo. Le pareti della cella partono dietro la seconda colonna di facciata, questo fa si che la cella sia dilatata e il deambulatorio stretto.

La cella era suddivisa in due ambienti: il primo a cui si accedeva dal pronao era ripartito in tre navate da due file di colonne su due ordini. Al centro vi era la statua della dea Atena (Atena Criselefantina) scolpita da Fidia; sul retro invece il tetto era sorretto oltre che dai muri della cella, da quattro colonne ioniche (ordine utilizzato per il maggior rapporto altezza/diametro). La statua di Atena di Fidia era composta di lamine d'oro e pietre preziose, la sua altezza era di 7,5 m e poteva essere smontata.

La cella non è più vista come uno spazio da suddividere, ma da articolare intorno alla statua del culto. Per questo venne creata una peristasi interna. Nasce in questa prima metà del secolo V una nuova visione della figura umana e dell'architettura. Lo spazio interno si dilata, la peristasi si restringe, le statue indicano un movimento. Viene ripreso il tema dell'atrio. La costruzione delle murature della cella era complessa e condotta con la massima precisione, blocco per blocco. Il blocco al centro della muratura della cella veniva posizionato con delle tenaglie per ultimo, aveva il compito di assorbire tutte le imperfezioni nell'esecuzione del muro.

Sono presenti le correzioni ottiche e la colonna d'angolo è spostata verso l'interno per risolvere il conflitto angolare. Il problema della curvatura degli elementi orizzontali è fondamentale, sono curvati verso l'alto (convessi) per sopperire all'effetto di concavità provocato dalla loro grande lunghezza. Gli elementi verticali invece convergono verso il centro. Il tutto è basato sul rapporto di 4:9:

- il rapporto diametro colonna/intercolunnio = 4/9;

- il rapporto larghezza/lunghezza = 4/9;

- il rapporto larghezza/altezza edificio = 4/9.

Il problema delle proporzioni era risolto nel VI secolo concependo il tempio in cifre tonde. Nell'età classica (tempio di Zeus ad Olimpia) le misure erano tutte derivate dalla pianta e in funzione di essa nasceva l'alzato.

Il Partenone è considerato l'edificio classico per eccellenza. Nell'architettura greca ogni edificio racchiude in sé uno spazio infinito e non si collega con altri edifici, né con lo spazio circostante.

Venne usato qui per la prima volta il marmo poiché da poco scoperto nei pressi di Atene (cave del Pentelico). Operarono nella sua costruzione le squadre di maestranze maggiormente specializzate: decoratori, scultori, pittori, doratori ecc.. Mezza Atene era impiegata nella costruzione del tempio.

Ogni blocco del Partenone aveva una sua forma unica: le maestranze erano abili e il progetto era preciso. Il popolo aveva cinque rappresentanti che si occupavano di vigilare i lavori, pagare le spese ecc., lo stesso Pericle faceva parte della commissione edilizia. La sua costruzione fu accompagnata da molte polemiche: Fidia fu accusato di furto di metallo prezioso per la statua da lui realizzata nel 433 a.C.. Le spese sostenute ci sono pervenute in quanto queste venivano incise su lastre marmoree. Era un aspetto della massima trasparenza della democrazia ateniese.

La prima fase della costruzione durò tre anni. Tutte le risorse vennero impiegate per la costruzione del basamento, rifinito con lastre marmoree.

La seconda fase durerà sette anni. Riguardava la costruzione dell'alzato. Nel 438 la statua di Fidia venne collocata all'interno. La decorazione scultorea del Partenone verrà realizzata nella terza fase della durata di cinque anni.

I rendiconti pervenutici sono raggruppati per anni.

Nel 447 iniziano i pagamenti: ai lavoratori delle cave del Pentelico, per il trasporto e per i carpentieri. I carpentieri preparavano i rulli, i carri, le ruote per il movimento dei blocchi.

Nel quarto anno, il 444 c'è uno stanziamento per i cantieri navali del Pireo. Si tratta di pagamenti a degli operai specializzati in carpenteria.

Nel quinto anno si pagano gli operai addetti alle mura cittadine. Avevano delle macchine particolari per il sollevamento del materiale, era una specie di Genio Militare moderno.

Nel 439 ci sono indicazioni sulla copertura. Si parla di pagamenti a dei "mobilieri" per il cassettonato della cella. Poi ci sono i pagamenti per la consegna del marmo alle botteghe. Erano i blocchi portati alle officine di Fidia per le opere decorative.

Nel 10° anno si pagano ancora dei carpentieri per il trasporto di marmo. Alla fine si vendono i legnami delle impalcature.

Nella decorazione c'è un apporto culturale ionico. Nel V secolo in Attica nasce un nuovo gusto ionico. La tensione di tutto l'edificio era esaltata dalla decorazione pittorica e scultorea. L'edificio era tutto in marmo e venne rifinito con una lucidatura a cera.

Malgrado il marmo fosse lucente venne comunque decorato con pittura: si usava un rosso non molto forte, il blu e l'oro. Per esempio i triglifi erano azzurri, sul listello erano dipinte delle palmette, tra i mutuli d'angolo era dipinta una foglia azzurra in campo oro.

I cassettonati marmorei interni erano molto raffinati, erano dipinti in azzurro ed avevano al centro un fiore. Le metope avevano tutte delle decorazioni con il tema della guerra. Furono asportate con lo scalpello nel VI secolo d.C. quando il Partenone divenne una chiesa cristiana.

La decorazione eccezionale era quella del fregio di tipo ionico della cella. Il tema del fregio era quello della processione degli ateniesi detta delle Grandi Panatenee. Nella decorazione plastica c'era un'unità stilistica ed iconografica che era frutto di un'unica mente (Fidia).

La decorazione dei frontoni era a tutto tondo. Il tema era quello mitologico della lotta tra Atena e Poseidone. La leggenda narra della competizione fra i due dei per impadronirsi dell'Attica. Poseidone toccò la roccia con il tridente facendo sgorgare una sorgente di acqua salata. Atena pose un ramoscello d'ulivo sull'Acropoli che subito germogliò. Atena vinse la gara e diede il nome alla città. Questa era la scena narrata sul frontone principale.

Sul frontone opposto era narrata la nascita di Atena dalla testa di Zeus.

Il Partenone verrà in seguito trasformato in chiesa, poi con l'arrivo dei Turchi in moschea. Verrà anche innalzato un minareto nei pressi. Nella guerra con i Veneziani il Partenone venne utilizzato poi dai Turchi come polveriera pensando che un luogo sacro potesse essere risparmiato. I Veneziani lo distruggeranno con una sola cannonata.

 

Riassunto caratteristiche
Ordine Altezza

colonna/diametro

Colonne

fronte

Colonne lato

lungo

Contrazione

angolare

Curvatura dello

stilobate

dorico - ionica sala delle 4 colonne. ? ottastilo - 8 17 allungam. metope + restrin. interassi. si + curvatura colonne all'interno.
Pronao Opistodomo Adyton Naos interno Altre ripartizioni
si - esastilo si - esastilo si - accesso dall'opistodomo si - diviso in 3 navate da 10 col. doriche no

I Propilei.

 

 

Anche i Propilei furono distrutti dai Persiani nel 480 a.C.. Nel 437 fu commissionato il progetto all'architetto Mnesicle che eseguì le opere in pochi anni. La loro costruzione terminò nel 432. Mnesicle fu allievo di Ictino e capocantiere ai lavori del Partenone.

In origine i propylon erano le porte che si aprivano nel periplo o muro di confine dell'area sacra. Per adornare queste porte e renderle anche più funzionali, fu aggiunto un tetto il cui colmo coincideva con il muro, le falde erano sostenute da due muri trasversali alla cinta. Poi furono applicate gradualmente le forme del tempio applicando due colonne tra le testate dei muri. Il passo successivo fu quello di dare a queste coperture un frontone e girare il tetto trasversalmente al muro di cinta. In breve si creò un piccolo edificio templare che conteneva una o più porte di accesso all'area sacra.

All'inizio del VI secolo vengono costruite le prime porte dopo i Micenei. I Propilei precedenti avevano due ali con quattro colonne in fronte. Erano già in marmo.

Per la costruzione dei Propilei di Pericle vengono impiegate le maestranze del Partenone. I basamenti furono realizzati con il calcare locale, mentre per l'edificio monumentale si utilizzò il marmo. Questa porta composta di più edifici occupava tutto il lato ovest dell'Acropoli.

La natura del suolo impose alcuni vincoli all'architetto. Inoltre questi dovette stabilire un rapporto tra l'ingresso e gli spazi attorno. I Propilei dovevano conservare e rispettare i luoghi sacri, relazionare gli edifici sull'Acropoli e superare il dislivello del terreno. Pare però che il progetto non sia stato realizzato completamente a causa dell'opposizione dei sacerdoti.

Di un vano progettato ma non realizzato ci sono ancora le fondazioni.

I Propilei periclei furono progettati con sei colonne in fronte e sei sul retro di ordine dorico. Al centro di esse vi era una strada per i carri delle processioni. Gli edifici avevano un vestibolo superiore ed uno inferiore uniti da una scalinata. Questi furono coperti con un cassettonato con luce di 6 m, del peso di 11 t. C'era anche la curvatura dello stilobate.

Lungo l'asse della strada avevano un ordine di colonne ioniche, questo a causa dell'altezza maggiore, furono i primi capitelli ionici in Attica. Il peso sorretto dall'architrave ionico in tre fasce, era eccessivo, per cui si dovette rinforzarlo da una barra in ferro di circa 11 x 7 cm. Un espediente del genere verrà utilizzato anche da Ictino in un altro edificio. Percorrendo il portico interno si camminava su di una scala in cui l'ultimo gradino era realizzato con una pietra di colore scuro (pietra di Eleusi).

Il vestibolo orientale era più piccolo, però anche più alto. Nel cortile esterno Mnesicle costruì delle ali colonnate con una funzione simile, secondo alcuni studiosi, a quella del colonnato di piazza S. Pietro del Bernini. Qui però la simmetria era risolta solo in facciata, i locali laterali non erano uguali. Poi la scansione delle aperture del locale a nord non era in asse con le colonne dell'ala.

Il locale a sud era diverso da quello a nord, praticamente si tratta di un semplice portico, a causa della presenza del tempietto di Atena Nike. Le fronti dei Propilei erano praticamente simili a quelle di un tempio esastilo. Per poter far passare la strada al centro, l'intercolunnio centrale è più ampio, quelli adiacenti sono più stretti e quelli terminali si restringono ulteriormente. Anche la cadenza di metope e triglifi venne stravolta a causa del variare degli intercolunni.

Con i Propilei si cominciò a tener conto degli aspetti scenografici. A sud con il portico senza una funzione precisa si crea una falsa facciata. Nell'edificio a nord lo sfalsamento delle porte e finestre della pinacoteca forse era dovuto alla posizione dello spettatore che saliva la strada all'Acropoli.

La strada attuale è diversa da quella che a quel tempo percorrevano le processioni, quindi la visuale verso i Propilei oggi è variata. Al tempo di Pericle a Fidia era stata anche commissionata la statua di Atena Promachos posta sull'asse dei Propilei, l'effetto scenografico era notevole. Inoltre arrivando sull'Acropoli da questa posizione si coglieva immediatamente il volume del Partenone.

L'esecuzione delle murature fu perfetta. Al fondo dei gradini c'era un piccolo listello con funzione decorativa. L'aderenza tra i blocchi è perfetta. In alcuni blocchi la superficie è stata martellinata tranne che nella fascia prossima al giunto, si trattava di un elemento decorativo. Il blocco dello stilobate in corrispondenza della colonna venne lavorato con un canaletto per far defluire l'acqua. Anche in questo caso, si tracciava sullo stilobate la forma della colonna.

L'ortostato, la pietra di base della muratura è in materiale più scuro. Il marmo Pentelico ha venature scure. Su di un rocchio di colonna si vedono ancora le lavorazioni raffinate della superficie di contatto, si voleva avere una tenuta perfetta. C'era un anello attorno al perno con una lavorazione ruvida e rilevata.

Sulla muratura delle ali vi sono delle bugne fatte per il sollevamento dei blocchi. Il resto della superficie è perfettamente liscio, per cui queste bugne vennero lasciate da Mnesicle come motivo ornamentale. Sulla fronte l'architrave aveva due fasce. Abaco ed echino erano molto ridotti rispetto al dorico anteriore.

Riassunto caratteristiche
Ordine Altezza

colonna/diametro

Colonne

fronte

Colonne lato

lungo

Contrazione

angolare

Curvatura dello

stilobate

dorico - ionico interno ? esastilo - 6 3 interne ioniche si si
Pronao Opistodomo Adyton Naos interno Altre ripartizioni
no no no vestiboli sup. e infer. pinacoteca o vano a nord

 

Tempio di Atena Nike.

Come già visto verrà costruito solo dopo il 429 a.C. posteriormente la morte di Pericle. Il progetto fu di Callicrate che apparteneva al partito avversario di Pericle. Il tempietto celebrava la vittoria contro i Persiani. Callicrate costruì anche un tempio alla periferia di Atene vicino al fiume Ilisso che assomiglia molto a questo.

Tempio sul fiume Ilisso.

Era un tempio ionico anfiprostilo in antis. Aveva un pronao tetrastilo con due colonne fra le ante. Sul retro aveva quattro colonne. Lo stile era ionico di tipo attico. Il crepidoma aveva tre gradini, le colonne erano molto affusolate, l'architrave era diviso orizzontalmente in tre fasce (tenie). Il fregio narrava la battaglia di Platea. Al di sopra vi era una cornice semplice ed un timpano di coronamento che non è più conservato.

 

Tempio di Atena Nike.

Venne terminato durante il governo di Cimone secondo forse, il progetto originario di Callicrate. Anche questo era un tempio ionico attico. Sorge su di uno sperone delle mura fatte sistemare dopo la guerra con i Persiani. Il muro venne costruito con il sistema isodomo.

La pianta è quasi quadrata, la cella è leggermente più larga che lunga, è di piccole dimensioni a causa dello spazio ristretto in cui fu eretto. Anche questo è un tempio anfiprostilo, tetrastilo in facciata e sul retro, ma date le piccole dimensioni non ha colonne fra le ante ma un ordine di pilastri.

Durante l'esecuzione di questo tempio il progetto venne ridotto di due "dita" (il dito -2 cm - era pari ad 1/16 del piede attico di circa 33 cm). Le colonne hanno base attica: c'è un toro, una grossa scozia e poi di nuovo un toro. Il fusto è più esile di quello dell'ordine ionico dei Propilei. I capitelli hanno la voluta più pronunciata, quelli d'angolo hanno la voluta a 45 gradi. Al centro delle volute c'è un foro in cui probabilmente c'erano delle decorazioni bronzee. L'abaco è appena pronunciato.

Il fregio è continuo sulle quattro pareti e narra del giudizio degli dei ai disertori della battaglia contro i Persiani. La decorazione è però ancora sobria. Attorno al tempio c’erano delle balaustre le cui decorazioni rappresentavano personaggi e nike alate non orientate verso il tempio ma verso lo spettatore.

Questo tempio ha una storia di riedificazioni in epoche recenti che dimostrano con quanta accuratezza fossero realizzati i singoli manufatti di un tempio greco. Infatti si sa da resoconti che venne visto nel '600 da due viaggiatori inglesi che lo descrissero nell'attuale posizione. Poi scomparve e riapparve a pezzi all'interno di bastioni turchi nel 1835. Si riusci a recuperare le varie parti e venne ricostruito nello stesso sito perché il suolo roccioso aveva conservato l'impronta delle fondazioni e i singoli pezzi poterono essere accostati come erano in origine. Negli anni '40 di questo secolo ci furono dei cedimenti nel terreno e il tempietto venne nuovamente smontato e rimontato.

Riassunto caratteristiche
Ordine Altezza

colonna/diametro

Colonne

fronte

Colonne lato

lungo

Fregio trabeazione Base colonna
ionico dorico tetrastilo - 4

anche sul retro

anfiprostilio si attica
Pronao Opistodomo Adyton Naos interno Altre ripartizioni
no - parete con pilastri no no si no

l'Eretteo.

Fu l'ultimo edificio costruito sull'Acropoli, in parte sulle rovine del primitivo tempio di Atena. Fu costruito su di un sito accidentato con varie altimetrie. Venne costruito probabilmente tra il 421 ed il 414 (pace tra Atene e Sparta). L'edificazione riprense poi dopo il 410. Il progetto è attribuito a Callicrate.

Nel 408-409 a.C. venne fatto un inventario dei pezzi in opera e vennero contate le ore per la sua ultimazione. Solo le scanalature delle colonne costarono 360 giornate lavorative di un operaio. Ci volevano 90 giorni per sfaccettare una colonna. Il cantiere registra 107 operai. Venne registrato il loro nome, l'indirizzo e la paga. La paga era di una dracma al giorno, sia per gli operai che per l'architetto. Per prima cosa si procedeva all'arrotondamento della colonna grezza. Veniva tolto il margine superfluo. Poi si facevano le scanallature e quindi si sabbiava (110 giornate lavorative).

E' il più complesso tra i templi greci perché la pianta non corrisponde allo schema solito. Questo tempio non ha un asse principale.

Il corpo principale del tempio è rettangolare, vi si accede da est attraverso un pronao esastilo ionico. Ad ovest il prospetto è diverso: il livello del terreno è più basso. In prospetto ovest ci sono tra le testate dei muri terminali quattro semicolonne ioniche (decorative e non strutturali) su di un alto basamento, collegate fino ad 1/3 della loro altezza da un muro. Ci sono circa 3 m di dislivello tra il fronte ovest e quello est. Le colonne sono le più esili del mondo attico (altezza di 9 diametri e mezzo).

Il prospetto nord presenta un prostilo (portico) tetrastilo ionico molto ampio da cui si accede ad un recinto sacro; sul lato sud c'è la famosa loggia delle Cariatidi collegata da una scala a gomito con una sala interna. I corpi a nord e a sud non sono simmetrici.

La complessità del tempio è in relazione ai miti attici: la presenza di acqua e delle cariatidi per esempio. Un mito importante è quello di Eretteo, mitico re figlio di Efesto, ucciso da Poseidone (in qualche modo collegato ad esso è Erettonio, serpente mitologico).

La decorazione è molto raffinata: ad esempio la parte terminale dei capitelli e i tori decorati con trecce. Si fa uso di tecniche di cromatismo. La copertura interna del portico è cassettonata, quella delle loggia delle Cariatidi è piana, quella del tempio nel suo complesso è ottenuta con grandi tegole marmoree. Sul portico nord viene applicato tutto l'apparato decorativo dell'ordine ionico. Si usano tecniche di inserto e di intarsio derivate dall'oreficeria.

Il fregio ionico corre tuttattorno all'edificio, tranne che in corrispondenza del portico nord dove corre ad un livello inferiore. La loggia delle Cariatidi ha una decorazione a dentelli, non ha fregio. Il fregio è realizzato in pietra di Eleusi, la stessa dello stilobate dei Propilei più scuro. Su questo sfondo scuro sono state collocate delle figure scolpite nel marmo bianco.

Come il fregio, anche la base attica corre su tutto il perimetro dell'edificio, non è solo l'elemento delle colonne. E' composta da toro, scozia e toro. Anche la decorazione del collarino con palmette e fiori di loto si ripete sulle pareti dell'edificio sotto il fregio. L'architrave ha tre fasce.

E' stato restaurato da poco. Le pareti sono state smontate e sono state eliminate le barre di ferro dei restauri del 1912. Le Cariatidi originarie sono state sostituite da dei calchi.

 

Riassunto caratteristiche
Ordine Altezza

colonna/diametro

Colonne

fronte

Colonne lato

lungo

Fregio trabeazione Base colonne
ionico 9.5 esastilo - 6

tetrastilo loggia nord, 4 cariatidi sud, 4 semicolonne ovest.

anfiprostilo si attica
Pronao Opistodomo Adyton Naos interno Altre ripartizioni
no no no si - navata unica si - 3 vani sul retro.

 

Hekatompedom.

Tempio dei 100 piedi, era forse quello dedicato ad Atena, le cui fondamenta sono state trovate tra l'Eretteo ed il Partenone, venne distrutto dai Persiani. Si collega al tempio di Apollo a Corinto. Era un tempio periptero esastilo (6 x 12 colonne) con misure diverse tra l'intercolunnio di facciata e quello laterale. E' già presente una contrazione angolare e una curvatura dello stilobate.

La cella aveva una ripartizione strana formata da quattro vani. Uno dei vani era ripartito da colonne in tre navate. Il fregio era continuo lungo tutta la cella, fa presumere un'infiltrazione ionica. Gli elementi sono ionici. Il marmo arriva da Paro ed era impiegato per le tegole, le sime e il geison, per le metope e per i gruppi scultorei dei frontoni.

 

 

Effettivamente questi elementi scultorei potrebbero appartenere anche al Partenone prepericleo.

Riassunto caratteristiche
Ordine Altezza

colonna/diametro

Colonne

fronte

Colonne lato

lungo

Contrazione

angolare

Curvatura dello

stilobate

dorico ? esastilo - 6 12 si si
Pronao Opistodomo Adyton Naos interno Altre ripartizioni
si - 2 colonne in antis si - 2 colonn. in antis no si - 3 navate divise da 3 colonne si - 3 vani dall'opistodomo.

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