Il sottovento del Sirente

 

10 Agosto 2000

Primo giorno all'Aquila, la botta sul naso si è "riparata" bene ma sono leggermente frastornato: due punti sul nasone, raggi, visita dall'otorino, antitetanica e ... basta ! ... ora voglio volare !!!

Già ma il medico mi consiglia di aspettare un giorno, un piccolo trauma cranico in fondo c'è stato e poi l'antitetanica ... oltre ai regolamenti il buon senso mi impedisce di mettere in linea il mio Discus ... maledizione ...  sono appena arrivato e sono già a terra !

Ed ecco che viene in mio aiuto Roberto ... grande amico, sempre attento e generoso.

Rinuncia a volare con il Libelle per andare in volo con me sul biposto, il fedele I-GITO, ... comanda lui e io dietro, ben contento di staccarmi da terra ugualmente.

Una volta fatta quota sul Preturo ci dirigiamo verso il Velino ... la giornata è stupenda e la quota è rassicurante ... proprio così speravo di iniziare la vacanza !

 

Che visuale !!!  ovunque mi giro, chilometri e chilometri di cumoli e montagne .

 

Arriviamo sul Velino velocemente, attraversando Piano di Pezza, e poco distante il Sirente sembra ben coperto da una base di cumoli invitanti ... ci spostiamo senza pensieri.

La tratta è breve ma poco energetica ... anzi un vero disastro, -3 m/s costanti per tutto il percorso e ... la cima del Sirente sembra sempre più irraggiungibile.

 

"se non sentiamo subito un valorone torniamo di corsa a casa" suggerisco a Roby che teneva già d'occhio il GPS, immerso in calcoli di planata fatti a mente ... ovviamente tutto tace e viriamo di 180°, puntando verso L'Aquila. Di ripassare sull'altipiano non se ne parla (errore !) e decidiamo di puntare direttamente verso la valle, a nord di Campo Felice e ... in pieno sottovento !

Già ... scopriamo solo ora che il vento, variabile ma con tendenza da sud-ovest, ci espone adesso al sottovento del Sirente e i valori del vario si assestano sul negativo costante.

Inizia una planata interminabile ... l'altimetro ci conferma la discesa, già segnalata dal vario sonoro che urla, con un suono greve, la perdita di quota oltre media.

A bordo prevale il silenzio e la serenità dell'andata lascia spazio alla preoccupazione per un possibile e, pochi minuti prima non certo prevedibile, fuori campo.

Ogni 30" chiedo a Roby la distanza dal Campo (presa dal GPS) e rifaccio mentalmente i calcoli della planata ... per nulla rassicuranti.

la discesa prosegue, ed entrambi malediciamo la superficialità con cui abbiamo affrontato l'analisi della situazione meteo in rapporto all'orografia del terreno ... bell'inizio dopo tanti brief dedicati al volo in montagna ...

 

finalmente quasi sulle "autostrade" a Tornimparte riusciamo a scollinare sul versante sud e i valori si normalizzano dandoci la possibilità di recuperare parte della quota perduta e smettere di sudare.

 

E' stato sicuramente un battesimo "di fuoco" che non ci aspettavamo e ... forse è stato meglio così; nei voli successivi il "vento" e la conoscenza delle sue caratteristiche ( intensità e direzione ) ha dettato legge, come pure l'analisi del terreno e la consapevolezza di quanto fosse facile perdere rapidamente la quota più o meno faticosamente guadagnata.