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Era appoggiato al muro di un grande edificio in una strada solitaria della città; i pochi passanti neanche si accorgevano di lui, non conosceva nessuno ed assalito dallo sconforto esclamò: “Dio, quale strada devo prendere?”
E subito, la “voce” della mamma si fece sentire.
La sentì cosi forte e rassicurante che immediatamente si rianimò. Ah, come era potente quella voce! Mario si rese conto di non essere solo e che il ricordo della mamma e la fede nel Signore lo sorreggevano e lo ispiravano continuamente.
In quei momenti avvertiva la presenza di una forza, che non era di questo mondo: attraverso quella voce, le sue angosce e le sue paure si diradavano e si sentiva guidato verso un rifugio sicuro.
Anche in questa circostanza comprese che era inutile scoraggiarsi e, ritrovata la fiducia, sentì crescere sempre più il desiderio di voler rivedere le persone e i luoghi che gli erano stati più cari negli anni della miseria e della sofferenza. Pertanto decise di partire per andare a trovare il suo Carletto.
Era stata una giornata piovosa e solo verso il tramonto, scomparse le nubi, il cielo cominciava a colorarsi di un magnifico rosa, mentre il sole ancora faceva capolino dietro i monti.