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(Una fantastica
visione della Terra dalla Salyut)I
SPACE FLIGHT NEWS 86 ( history
)
Dopo il ritorno sulla Terra dei
cosmonauti-record Vladimir Lyakov e Valery Ryumin, il laboratorio Salyut 6 rimane vuoto, senza equipaggio, per alcuni mesi. Viene raggiunto solamente il 19 dicembre 1979, da un nuovo
tipo di navicella cosmica senza uomini a bordo, la Soyuz T1,
che viene così descritta nel notiziario serale di quel giorno da Radio Mosca:
<< …se l’aspetto esterno del nuovo “vascello spaziale” lanciato oggi
rimane lo stesso a quello delle precedenti versioni Soyuz,
l’interno è profondamente cambiato. L’introduzione della microelettronica sul
nuovo veicolo cosmico favorisce una maggiore computerizzazione
nei sistemi di pilotaggio e di atterraggio, nonché
nella delicata manovra di avvicinamento e di aggancio al laboratorio orbitale Salyut. La
Soyuz T inoltre fornisce maggiore
spazio e comodità ai cosmonauti che in futuro vi prenderanno posto >>. Il
9 aprile 1980 una nuova missione spaziale con protagonista l’uomo
prende il via dal Cosmodromo di Baikonur: a bordo
della Soyuz 35 si trovano i cosmonauti Leonid Popov, al suo primo
viaggio stellare e Valery Ryumin,
tornato da pochi mesi a terra dopo il volo-record di 175 giorni sulla Salyut, in sostituzione di un collega astronauta
infortunatosi durante una seduta di
allenamento. Raggiunto il laboratorio spaziale il giorno successivo, i due
iniziano un vasto programma di ricerche e di studi. Il 26 maggio i due
“inquilini” della Salyut, vengono
raggiunti da un nuovo equipaggio della serie “Intercosmos”,
sulla Soyuz 36 si trovano il veterano Valery Kubasov e Bertalan Farkas, primo cosmonauta
ungherese. Agganciato con successo il laboratorio e formato così un nuovo
“treno spaziale”, i quattro uomini a bordo compiono per circa una settimana,
una ricca serie di esperimenti scientifici che vanno
dalla medicina alla metallurgia. Il 3 giugno Kubasov
e Farkas rientrano sulla Terra a bordo della Soyuz 35, lasciando libero il secondo boccaporto d’attracco
della Salyut per l’arrivo di una nuova capsula di
rifornimento Progress. Il 5 giugno è la volta della Soyuz
T2 ad essere lanciata in direzione del complesso spaziale. A
bordo due cosmonauti: il tenente colonnello Yuri Malyshev, al suo primo volo cosmico e Vladimir Aksyonov. Dopo un perfetto attracco ed una breve
permanenza di tre giorni sulla Salyut 6, l’equipaggio
della Soyuz T2 ritorna con successo sulla Terra il 9
giugno, atterrando nei pressi della regione di Sezkazkan,
in Kazakistan.
Dopo il secondo felice collaudo di una
capsula Soyuz T, riprendono con ritmo serrato i voli
cosmici della serie “Intercosmos”. Il 23 luglio 1980
è la volta della Soyuz 37,
che reca a bordo il colonnello Viktor Gorbatko e il primo astronauta vietnamita Pham Tuan. Raggiunta la stazione Salyut, i due cosmonauti effettuano
insieme a Popov e Ryumin un
vasto programma di ricerche e osservazioni
riguardanti la biologia e la medicina spaziale, vengono anche compiuti
alcuni rilievi geografici del suolo e uno
studio degli oceani. Il 31 luglio, dopo una missione di sette giorni, Gorbatko e Tuan rientrano con la Soyuz
36 toccando terra nelle steppe del Kazakistan. Il
volo successivo vede protagonisti il veterano Yuri Romanenko e il primo cosmonauta cubano della storia Arnaldo
Tamayo Mendez, che decollano dal Cosmodromo di Baikonur
il 18 settembre 1980, a
bordo della Soyuz 38. Il settimo equipaggio
internazionale della serie “Intercosmos”, rimane
insieme alla coppia Ryumin-Popov per sette giorni,
durante i quali vengono eseguiti circa una quindicina
di esperimenti commissionati dagli specialisti sovietici e cubani e portati a
termine altri già iniziati dai cosmonauti “ospiti” precedenti. Con il ritorno
sulla Terra di Romanenko e Mendez
il 26 settembre, anche la lunga missione record di Popov
e Ryumin volge ormai al termine. Il 10 ottobre i due
cosmonauti completano i preparativi per lasciare la Salyut
in perfetto ordine, poi si imbarcano sulla Soyuz 37. L’atterraggio avviene l’11
ottobre alle 12.50 ora di Mosca, nella regione di Sezkazkan.
Ai due nuovi primatisti del cosmo viene tributata
un’accoglienza entusiastica da parte delle squadre di recupero. Non solo è
stato stabilito un nuovo record di permanenza umana nello spazio con 185
giorni, ma il cosmonauta Ryumin, che ha portato a
termine con successo la sua terza missione, ha ormai al suo
attivo quasi un anno nel cosmo.
(continua)
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