SPAZIO........ ULTIMA FRONTIERA

A cura del prof. A. Gianluca

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(Il pianeta Giove dal Voyager 1)I

SPACE FLIGHT  NEWS 85 ( history )

 

Il 5 marzo 1979 lo sguardo dell’uomo nello spazio, si estende al di là dell’orbita terrestre. La sonda interplanetaria Voyager 1, lanciata dalla base americana di Cape Canaveral il 5 settembre 1977 per un fantastico “tour” verso i pianeti esterni del Sistema Solare, si avvicina sorvolando ad una quota di soli 286 000 chilometri Giove. Il terzo oggetto spaziale, dopo il Pioneer 10 e il Pioneer 11, costruito con le mani dall’uomo a superare la temibile fascia di asteroidi ed a sorvolare il “gigante gassoso”, rimanda sulla Terra spettacolari fotografie del pianeta e dei suoi satelliti. Questo il primo entusiastico ed emozionato commento degli scienziati e dei tecnici  del laboratorio spaziale di Pasadena, che da terra seguono l’arrivo dei primi dati rilevati dalla sonda sul gigantesco corpo celeste: << E’ un mondo incredibile! Qualcosa nei cui confronti la parola “pianeta” perde il significato che i corpi celesti più vicini a noi ci hanno insegnato a darle. Benché strani e molto diversi dalla Terra, i pianeti più vicini al Sole come Mercurio, Venere e Marte hanno pur sempre qualcosa in comune con il nostro: il fatto di essere oggetti solidi. Giove no. Su Giove nessun astronauta, per quanto ben attrezzato, potrà mai posare il piede. Perché Giove è un’immensa palla di polvere e gas, al cui centro si distende un oceano di idrogeno liquido a una temperatura di migliaia di gradi e con una pressione di migliaia di atmosfere. Giove è il gigante del Sistema Solare. Con un diametro di quasi 143 mila chilometri, undici volte quello della Terra, è il pianeta più grande che conosciamo: se fosse una sfera vuota potrebbe contenere 1316 palline grandi come la nostra Terra. Il suo anno, cioè il tempo impiegato a compiere un’intera rivoluzione attorno al Sole, ne dura quasi dodici dei nostri. Malgrado le dimensioni, il suo giorno, cioè il tempo impiegato a ruotare su se stesso, dura meno della metà del nostro, 9 ore e 50 minuti: il che significa che “un punto” all’equatore gira a una velocità di quasi 40 mila chilometri all’ora. Nelle prime dettagliate foto che il Voyager ci ha mandato, abbiamo potuto osservare tra l’altro che tra le nubi di Giove ci sono uragani di un diametro da due a quattro volte maggiore della nostra Terra, che durano da centinaia di anni. Attorno a Giove poi, ruotano almeno 14 lune alcune delle quali grandi come pianeti. Le sofisticate apparecchiature sistemate sulla sonda, hanno rilevato che questo “gigante” del Sistema Solare è circondato da spaventose tempeste elettriche, un campo magnetico fino a 28 volte più intenso di quello terrestre e fasce di radiazioni i cui effetti si sentono fino al nostro pianeta. Infine abbiamo scoperto che come Saturno e Urano, anche Giove ha un anello >>. La riscoperta di Giove, dopo secoli di osservazioni dalla Terra, è iniziata il 4 dicembre 1973: quando, dopo un viaggio durato 20 mesi, la prima sonda automatica è passata a 130 mila chilometri dalla sua superficie. Si trattava come detto, del Pioneer 10, partito dalla Terra nel marzo dell’anno precedente. In poco meno di sei anni altre due sonde sono passate accanto a Giove, Pioneer 11  nel 1974 e appunto Voyager 1, 1979. Nel luglio dello stesso anno anche la sonda gemella Voyager 2, lanciata il 20 agosto 1977, si avvicina con successo a Giove, raccogliendo nuovi importanti dati e fotografie. Qualche centinaio di chili di strumenti e pochi giorni di osservazioni ravvicinate hanno sconvolto secoli di ricerche e studi astronomici, trasformando uno dei tanti puntini luminosi del cielo notturno nello spettacolare “pianeta-mostro” che tutti noi oggi conosciamo.

La destinazione prossima nel “grand tour” dei Voyager è ora il pianeta Saturno, con i suoi fantastici e spettacolari anelli. Seguiranno poi i misteriosi e sconosciuti Urano e Nettuno…

 

(continua)

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