(L'equipaggio della
Soyuz 32)I
Tutto il mondo, non solo quello scientifico,
applaude la nuova straordinaria impresa dei due cosmonauti sovietici. Ecco come
il quotidiano nazionale L’Unità nell’edizione del 3 novembre 1978, racconta
il ritorno a terra dei due “pionieri cosmici”: << La più grande maratona
dello spazio – il più lungo, il più importante e il più difficile volo pilotato
nella storia della cosmonautica - si è conclusa felicemente dopo quasi 140
giorni. Gli astronauti sovietici, Vladimir Kovalenok
e Alexander Ivanchenkov,
protagonisti di questa incredibile “corsa”, sono
tornati a terra, con la cosmonave Soyuz 31
dimostrando che nello spazio si può “vivere e lavorare”. In pratica con la loro
missione hanno risposto a molti e complicati quesiti che da decenni tormentano
scienziati, ingegneri, psicologi. Il volo in orbita, in condizioni di imponderabilità – questo il senso della esperienza
compiuta nel corso della missione - può essere notevolmente prolungato senza
arrecare danni all’uomo. Ma per ottenere questo
straordinario risultato – lo abbiamo compreso seguendo giorno per giorno la
missione della “Soyuz-Salyut” – è necessario uno
sforzo incredibile di mezzi, tecnologie, ingegni. I sovietici ci sono riusciti.
Hanno mantenuto per tutti questi mesi uno stretto contatto con i due dello
spazio, seguendoli non solo nelle attività tecnico-scientifiche, ma anche e
soprattutto “guidandoli” dal punto di vista umano. Fra
Missione dopo missione,
i cosmonauti sovietici scoprono, e con loro tecnici e scienziati, che dopo
lunghe permanenze nello spazio, il riadattamento alle condizioni di gravità,
una volta tornati sulla Terra, è molto più facile con l’uso delle nuove
speciali apparecchiature che si trovano a bordo della Salyut,
quali il veloergometro (una bicicletta da camera), il
“tapis-roulant” e una speciale tuta aderente chiamata Chibis.
Questi straordinari risultati non si fermano
però con il volo di Kovalenok e Ivanchenkov.
Il 25 febbraio 1979 una nuova coppia di cosmonauti viene
lanciata in direzione della Salyut 6: a bordo della Soyuz 32 si trovano Vladimir Lyakov
e Valery Ryumin. Il loro
viaggio intorno alla Terra dura ben 175 giorni, nuovo record spaziale umano. Rientrano il 19 agosto a bordo della Soyuz 34, lanciata dal cosmodromo di Baikonur
il 6 giugno senza equipaggio, dopo che la navicella cosmica Soyuz
33 con a bordo il cosmonauta sovietico Nikolay Rukavishnikov e il primo
astronauta bulgaro Gheorgy Ivanov
aveva fallito il 12 aprile l’aggancio al laboratorio scientifico. Lyakov e Ryumin durante la lunga
permanenza a bordo della Salyut, eseguono riparazioni
ed attività di manutenzione, sostituendo tra l’altro alcune
apparecchiature sulla stazione con altre di nuovo tipo inviate con le navette
Progress insieme al solito rifornimento: cibo, vestiti, posta e ossigeno. I due
cosmonauti inoltre, compiono numerose osservazioni e fotografie della
superficie terrestre e portano a termine più di cinquanta esperimenti di
microgravità con produzione di “monocristalli”, leghe
e composti metallici
(continua)
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