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Mentre su Marte prosegue la straordinaria esplorazione
dei due robot americani “Viking”, il 15 settembre
1976 dall’Unione Sovietica viene lanciata verso
l’orbita del pianeta Terra la navicella spaziale Soyuz
22 con due cosmonauti a bordo. La missione di Valery Bykovsky, veterano dello spazio, e Vladimir Aksyonov, al suo primo volo cosmico, non prevede
un aggancio al Salyut 5 ma un denso programma di
ricerche scientifiche e fotografiche. Come riferisce Radio Mosca nel suo
notiziario serale: << Lo scopo della missione, che si svolge nel quadro del programma di cooperazione tra i paesi
socialisti nella esplorazione e nell’uso pacifico dello spazio cosmico è quello
di provare e migliorare i metodi e i mezzi, scientifici e tecnici, di studio
dallo spazio delle caratteristiche geologiche e geografiche della superficie
della Terra nell’interesse dell’economia nazionale. Per portare a termine
questo compito l’equipaggio a bordo dispone di una
attrezzatura fotografica a più obiettivi ideata da specialisti della Repubblica
Democratica tedesca e dell’Unione Sovietica. Tale apparecchiatura occupa una intera sezione della “nave spaziale”. In un breve saluto prima della partenza, i due cosmonauti Bykovsky e Aksyonov hanno
precisato che per la prima volta viene usato a bordo di una cosmonave sovietica
un “equipaggiamento straniero”. << Dobbiamo fotografare
>>, ha detto Bykovsky, << i
territori dei nostri Stati, non solo quelli dell’Unione Sovietica ma anche
quelli della Repubblica Democratica tedesca in punti già prestabiliti, per
aiutare i geologi, i geodeti, gli oceanografi e i cartografi nel loro lavoro
>>. Il volo della Soyuz 22 e del suo
equipaggio, si conclude il 23 settembre, dopo aver
compiuto 127 orbite intorno alla Terra con un perfetto atterraggio nelle steppe
della regione di Celinograd, a non molti chilometri
di distanza dal luogo della partenza, il Cosmodromo di Baikonur.
La missione
successiva, quella della Soyuz
(continua)
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