(La sonda americana
Viking 1)I
Se c’é un pianeta
del Sistema Solare che da sempre ha monopolizzato l’attenzione degli astronomi,
questo è senz’altro Marte. Detto anche “Pianeta Rosso“ per la caratteristica
colorazione della sua superficie è, fra i pianeti più vicini alla Terra, quello
che ha fatto più fantasticare nel tempo i numerosi scrittori di romanzi di
fantascienza. Da quando, nel secolo XIX, fu possibile disporre
di telescopi ottici di una certa potenza, il pianeta mostrò una serie di
particolari che lo fecero apparire, all’osservazione degli astronomi di allora,
un gemello della Terra: dalle calotte polari, al ciclo stagionale, dai fenomeni
meteorologici alla durata del giorno: tutto sembrava congiurare a favore
dell’ipotesi di un Marte abitabile e forse popolato da esseri intelligenti. Ipotesi fantasiose, che però hanno continuato ad alimentare le
teorie più disparate per molti decenni: soltanto negli anni sessanta-settanta,
infatti, le sonde spaziali “Mariner” e “Mars”, lanciate nell’orbita di Marte da russi e americani,
hanno smentito clamorosamente l’esistenza di "abitanti marziani” sul
pianeta. Tuttavia c’è da dire che, se queste
sonde non hanno trovato tracce di una antica civiltà marziana, non hanno però
escluso la possibilità di vita sul “Pianeta Rosso”, anche se a livello molto
primitivo. Per questo verso
questo mondo così affascinante e misterioso, sono state lanciate le prime due
sonde destinate a eseguire per la prima volta una ricerca diretta di organismi
viventi su un pianeta diverso dalla Terra. Sono le sonde “Viking
(continua)
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