SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

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(Lo storico incontro tra Leonov e Stafford)I

SPACE FLIGHT  NEWS 75 ( history )

 

15 Luglio 1975. Alle 12.20 ora di Mosca, un potente razzo vettore sovietico s’innalza dal centro spaziale di Baikonur trasportando sulla sua sommità la cosmonave Soyuz 19 con a bordo i cosmonauti, veterani dello spazio, Alexey Leonov e Valery Kubasov. Le radio e le televisioni di tutto il mondo sono, per la prima volta nella storia, collegate in diretta con la base spaziale posta in Unione Sovietica. Questa volta, infatti, l’obiettivo della missione non è raggiungere il laboratorio Salyut 4, in orbita a circa trecento chilometri dalla Terra, ma una capsula americana Apollo con a bordo tre astronauti. E’ un grande avvenimento, che costituisce una tappa storica nella storia dell’astronautica. E’ il primo e più ambizioso progetto di cooperazione spaziale tra le due “superpotenze”, USA e Unione Sovietica. E’ la realizzazione di un accordo nato qualche anno prima tra i responsabili ed esperti aerospaziali dei due paesi, e definito e approvato formalmente in occasione di un incontro al vertice tra i due capi di stato nel maggio del 1972.

Cinquecentotrenta secondi esatti dopo il lancio, il centro di controllo della missione a Mosca annuncia che il motore dell’ultimo stadio del razzo è stato spento e che è stato dato il comando di separazione della capsula abitata dal terzo stadio: Soyuz 19 è in orbita. Sette ore e mezza dopo l’inizio del volo di Leonov e Kubasov, dalla rampa di lancio di Cape Kennedy viene lanciato il Saturno 1B che trasporta una capsula Apollo con tre astronauti a bordo: Thomas Stafford, comandante, Vance Brand, pilota del Modulo di Comando, e Donald Slayton. Arrivato nello spazio l’Apollo si stabilizza su un’orbita avente un’inclinazione di 51,8° gradi, identica a quella della cosmonave sovietica. E’ l’inizio di uno straordinario inseguimento cosmico! L’intera opinione pubblica attende, attraverso la radio e la televisione, lo storico momento in cui le due “navi spaziali” si agganceranno. Per permettere il “docking” tra i due oggetti spaziali, sono stati risolti da parte di scienziati e tecnici dei due paesi, diversi problemi di compatibilità: innanzitutto, le differenze esistenti  tra i dispositivi di aggancio dei due veicoli. Per superare l’ostacolo senza dover modificare la struttura originale dell’Apollo, la NASA ha costruito uno speciale “modulo di docking”, che da un lato si incastra all’estremità dell’astronave americana dopo essere stato estratto dal suo alloggiamento nel razzo vettore, e dall’altro risulta adatto a raccordarsi perfettamente con la Soyuz. Un altro problema era quello rappresentato dalle condizioni di passaggio degli equipaggi da un veicolo all’altro poiché, essendo diverse le pressioni atmosferiche nelle due cabine, un trasferimento diretto degli astronauti avrebbe potuto provocare dei gravi scompensi organici: a ciò viene posto rimedio installando una camera di compensazione nello stesso “modulo di aggancio”. Altre difficoltà riguardavano le comunicazioni e il controllo tra le due astronavi in volo e soprattutto il superamento delle barriere linguistiche. Risolti brillantemente, come abbiamo visto, tutti questi problemi, il 17 luglio, 51 ore e 49 minuti dopo il lancio della Soyuz, le due navicelle si congiungono in orbita, a circa trecento chilometri di altezza dal pianeta Terra, con qualche minuto di anticipo sul programma. << Manovra perfetta! >>, dicono soddisfatti i tecnici dalle due basi di controllo a terra. Passata qualche ora, vengono finalmente aperti i portelli della camera di compensazione: i due comandanti, Leonov e Stafford, si incontrano a metà strada nel tunnel di collegamento, galleggiando nel vuoto in assenza di gravità. La loro stretta di mano, lunga e calorosa, viene seguita con commozione ed entusiasmo da milioni di telespettatori in tutto il mondo! I due equipaggi si scambiano le bandiere nazionali e Leonov offre a Stafford il vessillo delle Nazioni Unite. Dal pianeta Terra il primo ministro sovietico Leonid Breznev e il presidente americano Gerald Ford, in un collegamento radio-televisivo, inviano verso lo spazio i loro messaggi di saluto e augurio per la buona riuscita della missione. In particolare il “primo cittadino” americano dice: << Il vostro volo che vede astronauti e cosmonauti scambiarsi visite nelle due navicelle, anticipa il giorno in cui equipaggi internazionali compiranno visite di routine a grandi laboratori orbitali >>. Il lavoro in comune per i cinque astronauti è intenso: vengono compiuti con successo 32 esperimenti scientifici che vanno dallo studio della microgravità, all’osservazione astronomica, alla medicina fino all’osservazione della Terra. Particolarmente spettacolare è quello dell’Eclisse solare artificiale, durante il quale la capsula Apollo fa da disco di occultazione del Sole, mentre l’equipaggio della Soyuz effettua delle osservazioni e scatta fotografie della Corona solare. I protagonisti del primo storico incontro USA-URSS nello spazio, danno vita anche ad alcune trasmissioni televisive in diretta in cui spiegano ai milioni di telespettatori “terrestri” il funzionamento e i vari componenti delle loro navicelle spaziali. Due giorni dopo lo storico aggancio, il 19 luglio, americani e sovietici si congedano: disinnescati  i meccanismi di aggancio, le due astronavi prendono la rispettiva strada del ritorno. La Soyuz 19 atterra regolarmente tra le steppe del Kazakistan il 21 luglio dopo un volo di sei giorni, l’Apollo con uno spettacolare ammaraggio nell’Oceano Pacifico tre giorni dopo, al termine di un memorabile viaggio intorno alla Terra, durato 217 ore e 28 minuti. 

 

   (continua)

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