SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

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(Una Galassia)I

SPACE FLIGHT  NEWS 74 ( history )

 

Aprile 1975. Mentre la Salyut 4, disabitata dopo il ritorno a terra dei cosmonauti Gubarev e Grechko, continua la sua corsa in orbita intorno alla Terra, al Cosmodromo di Baikonur, in Unione Sovietica, fervono gli ultimi preparativi per il lancio della Soyuz 18, che porterà a bordo del laboratorio scientifico un nuovo equipaggio. Gli uomini designati per questo volo sono Vasily Lazarev e Oleg Makarov. I due, veterani del cosmo, hanno già volato insieme nel settembre del 1973 a bordo della Soyuz 12. La missione del nuovo “vascello spaziale” sovietico rischia però di trasformarsi in una tragedia. Il 5 aprile, giorno del lancio, dopo un perfetto decollo da terra, per un’improvvisa avaria dell’ultimo stadio del razzo vettore la capsula non riesce ha raggiungere l’orbita prevista, obbligando i due cosmonauti ad uno affrettato e pericoloso atterraggio di emergenza, che ha luogo fortunatamente senza danni per i due piloti, alla periferia della città siberiana di Gorno Altajsk. Vasily Lazarev e Oleg Makarov, si salvano miracolosamente grazie alla loro prontezza di riflessi nel distaccare il modulo di rientro della Soyuz dal resto del complesso spaziale che andava ormai autodistruggendosi. Questo drammatico incidente fa ricordare all’intera pubblica opinione mondiale quanto sia arduo, impegnativo e pericoloso il mestiere di astronauta, e quali alti rischi presenti ancora il volo umano nello spazio. Il 24 maggio prende il via il volo di riserva, Soyuz 18B, con i cosmonauti Piotr Klimuk e Vitaly Sevastyanov che raggiungono tranquillamente il laboratorio in orbita. Il loro programma è in larga parte il seguito delle missioni precedenti: viene utilizzato un telescopio a raggi X per studiare le varie costellazioni dell’Universo, in particolare quella dello Scorpione, della Vergine e del Cigno. Vengono anche compiuti numerosi esperimenti biologici. Coronata da pieno successo la missione termina il 26 luglio, dopo 63 giorni passati in orbita, nuovo record spaziale sovietico.

Altre missioni sono in programma verso la stazione Salyut, ma ora gli occhi di tutto il mondo sono rivolti alle basi spaziali di Baikonur e di Cape Kennedy: sta per realizzarsi finalmente una storica “stretta di mano”… nello spazio!

 

                                                                                     ( Continua)

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