(Lo Skylab in orbita intorno alla Terra)I
A sette ore e trenta minuti dal lancio, come
previsto dal piano di volo, l'equipaggio di Skylab 1
è a poca distanza dal laboratorio orbitale. << Ehi ragazzi >>, dice
Conrad rivolgendosi agli uomini del Centro di
Controllo a terra, << Questo "coso", (lo Skylab),
visto qui ora nello spazio, sembra ancor più grande e gigantesco di quanto già
non lo fosse sulla Terra! >>. Girando intorno
alla Stazione, dall'interno della capsula Apollo, i tre astronauti confermano
alla base a terra che uno dei due pannelli solari è andato perduto
mentre l'altro è bloccato da un frammento dello schermo antimeteoriti.
<< Ok Houston >>, dice
sempre il comandante Conrad, << è giunto
il momento per noi di entrare nel vivo della nostra missione! Per prima cosa
cercheremo, con una passeggiata nello spazio, di liberare il pannello solare
superstite >>. Per Conrad, Weitz
e Kerwin inizia ora la fase più difficile e rischiosa
della loro avventura. Le radio e le televisioni di tutta America seguono con il
fiato sospeso, minuto per minuto, la missione dei
primi tre "meccanici spaziali" della storia. Dopo avere indossato le
tute per l'uscita nello spazio, Conrad manovra
l'Apollo il più vicino possibile allo Skylab, mentre Weitz tenuto saldamente per le gambe da Kerwin,
si sporge dal portello della capsula tenendo tra le mani una lunga asta in cima
alla quale sono state fissate un paio di
"speciali" cesoie. Nonostante gli sforzi sovrumani di Weitz il
pannello non si smuove. A questo punto, rinunciando ad ogni altro tentativo, su
consiglio dei tecnici del Centro Spaziale di Houston, i tre astronauti compiono
con successo la manovra di aggancio al laboratorio
orbitale. Stanchi ma con il morale alto, Conrad, Kerwin e Weitz decidono per
ragioni di sicurezza, di passare la loro prima notte nello spazio a bordo della
capsula Apollo. Il giorno successivo entrano cautamente nel grande
laboratorio americano protetti da maschere antigas, nell'evenienza che metalli
e materie plastiche surriscaldati, data l'alta temperatura presente sullo Skylab, abbiano sprigionato pericolose sostanze tossiche.
Le condizioni all'interno si mostrano invece tollerabili e i tre astronauti
possono così iniziare ad affrontare uno dei primi compiti a loro assegnati, cioè lo spiegamento della grande "tenda parasole"
attraverso una camera di compensazione per esperimenti che si affaccia su un
lato del laboratorio. L'operazione, nel giro di poche ore, viene
portata a termine con pieno successo. Ciò permette di abbassare notevolmente la
temperatura a bordo del grande laboratorio scientifico.
Il successivo 7 giugno, dopo un'accurata preparazione, Conrad
e Kerwin escono nello spazio per 3 ore e mezza per
liberare "l'ala" di pannelli solari rimasta bloccata. All'inizio,
sporgendosi dal portellone per le uscite extraveicolari dello Skylab, Conrad tenta di tagliare
il pezzo di metallo che tiene bloccata il pannello con delle cesoie assicurate
all'estremità di una lunga asta, ma senza successo. Egli è allora costretto a
strisciare lungo l'esterno della Stazione per guidare le "speciali" cesoie
da vicino, e solo a questo punto, grazie anche all'aiuto dell'altro astronauta Kerwin, dalla sua posizione posta alla sommità del
laboratorio, il comandante della prima missione Skylab
è finalmente in grado di tagliare il fastidioso pezzo di metallo. A questo
punto dopo aver assicurato un lungo cavo di circa nove metri alla trave di
sostegno dei pannelli solari, Conrad si allontana ad
una distanza di sicurezza, si passa lo stesso cavo lungo una spalla della sua
voluminosa tuta spaziale e tira. La trave come per incanto si
apre facendo estendere il pannello solare. Terminati alcuni altri
piccoli lavori esterni, i due "meccanici spaziali" esultanti
rientrano a bordo dello Skylab scoprendo che
"l'ala" di pannelli solari estesi sta già ricaricando le batterie della
Stazione. Con il ritorno a livelli normali di potenza,
l'equipaggio e così finalmente in grado di riprendere il programma originale
della missione. Durante il loro soggiorno sul grande
laboratorio scientifico americano, Conrad, Weitz e Kerwin effettuano, grazie
ai potenti telescopi installati a bordo, numerose osservazione del Sole e dello
spazio interplanetario e fotografano più di dieci milioni di chilometri
quadrati della superficie della Terra. Vengono anche condotti con successo, più
esperimenti biomedici di quelli previsti
dall'originale programma di volo, dando segni incoraggianti sulla possibilità
di far lavorare degli uomini nello spazio per lunghi periodi. Il fantastico
viaggio intorno alla Terra del primo equipaggio a bordo di Skylab
termina il 22 giugno 1973, dopo 28 giorni trascorsi nel cosmo. Un vero record !
Per
(continua)
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