SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

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(La Terra vista dalla Luna (Apollo 11))I

SPACE FLIGHT  NEWS 68 ( history )

 

 

Dopo la trionfale conclusione del programma lunare americano Apollo, è giunto il tempo per l'intero settore dell'Astronautica di fare un primo bilancio. Tra il 1957 (Sputnik 1) e il 1972 (Apollo 17) sono trascorsi quindici anni: nulla se confrontati ai battiti temporali dell'Universo, un'inezia se si pensa al più remoto dei sogni dell'uomo, quello di raggiungere la Luna. Ma questi quindici anni sono stati un condensato di sforzi e di progressi tecnologici. Basti pensare alle complesse capsule spaziali, ai potentissimi razzi costruiti, alle varie attrezzature scientifiche, ai computer, allo studio sui materiali, ecc. ecc.… Tutte risposte necessarie per vincere la sfida dello spazio. C'è stata indubbiamente una maturazione tecnologica, accelerata dalle esigenze spaziali. Numerose discipline scientifiche si sono avvalse d'altro canto dell'esplorazione lunare di questi anni, dall'astronomia alla cosmologia, dalla biologia alla fisiologia umana, dalla geofisica all'elettronica. Non sono mancati naturalmente i lati negativi. Il più terribile è certamente la perdita di sette giovani vite umane tra astronauti e cosmonauti. Ma tornando agli aspetti positivi di questa prima, storica, "era cosmica", uno dei più importanti è stata la possibilità di studiare approfonditamente dallo spazio il nostro stesso pianeta, grazie al lancio di numerosi satelliti artificiali nelle varie orbite. Il patrimonio conoscitivo derivato dai dati raccolti durante questa fase pionieristica della conquista spaziale è ingente, e lo studio di questi dati, e di altri in continuo arrivo, intanto prosegue. L'uomo ha realizzato il suo più antico sogno, quello di raggiungere e camminare sulla Luna. Non va dimenticato che nella storia dell'umanità mai nessuna impresa era riuscita a mobilitare così tante energie e così tanto danaro se non per dei conflitti bellici. Ben vengano dunque, questi progetti che trasformano le guerre in sfide tecnologiche: a guadagnarne sarà l'intera popolazione del nostro caro pianeta Terra.

 

     ( continua )    

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