SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

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(Cernan, la bandiera USA e la ...Terra)I

SPACE FLIGHT  NEWS 66 ( history )

 

Il 13 dicembre, mentre il terzo astronauta di Apollo 17 Ronald Evans continua ad orbitare solitario intorno alla Luna a bordo del Modulo di Comando America ed in Italia è già notte, Cernan e Schmitt escono per la terza ed ultima volta dal LEM. Il loro obiettivo questa volta è raggiungere a bordo della "Rover" una zona montuosa denominata Massiccio del Nord, che ha cime che arrivano fino ad una altezza di 2 100 metri. Intanto sulle pagine del quotidiano Il Giorno, nell'edizione del 14 dicembre, il corrispondente da Houston traccia un primo bilancio sulla seconda attività extraveicolare dei due astronauti americani: << Conclusa questa mattina alle 8.02 la loro seconda passeggiata lunare, Cernan e Schmitt sono tornati ad uscire dal "Challenger" alle 23.32 ora italiana, per la terza e ultima esplorazione che li porta verso il Massiccio del Nord, mentre nella precedente avevano esplorato la zona del Massiccio del Sud. La missione di Apollo 17 ha forse raggiunto oggi, uno dei risultati scientifici più importanti dell'intero programma nel corso della seconda passeggiata. Lungo la strada verso il massiccio del Sud, dove milioni di anni fa precipitò una gigantesca frana, Cernan d'improvviso si è accorto che molte rocce erano di un bel colore arancio. Schmitt, richiamato dal compagno, è andato a vedere e ha prelevato un campione con un trapano elettrico. Eccitatissimo ha cominciato un serrato colloquio con gli altri geologi presenti al Centro di Controllo di Houston, in particolare con gli scienziati Faruk-el Baz e Robin Brett. Detto in poche parole, esiste la possibilità che il colore delle rocce sia dovuto a ossido di ferro, cioè a ruggine. Ruggine che potrebbe essere stata originata, per esempio, da una "fumarola", un soffione, che buttava vapor d'acqua ricco di ossidi di carbonio e di composti ossigenanti di zolfo. Se l'ipotesi dovesse essere confermata, si raggiungerebbe una prova clamorosa dell'origine vulcanica del nostro satellite e quindi si cancellerebbe l'altra ipotesi, di una Luna costituita da detriti spaziali freddi e inerti privi di qualunque attività >>. Verso le 6.00 ora italiana del 14 dicembre, dopo una intensa attività scientifica, i due astronauti di Apollo 17 ritornano verso il Modulo Lunare "Challenger". La terza uscita nella zona del Massiccio del Nord non è stata entusiasmante come la seconda dal punto di vista del risultato scientifico. Non sono state più trovate rocce del valore virtuale di quelle arancione trovate durante la seconda attività nella zona del Massiccio del Sud, soltanto sassi di "normale" valore geologico. Prima di imbarcarsi e lasciare definitivamente il suolo del nostro satellite, Cernan e Schmitt svolgono una breve e toccante cerimonia: scoprono da una delle zampe del LEM una targa metallica sulla quale sono disegnati i due emisferi della Terra e l'emisfero visibile della Luna con i sei punti dove l'uomo è sbarcato. Una scritta dice: << Qui l'uomo ha completato la sua prima esplorazione della Luna. Dicembre 1972 A.D. Possa lo spirito di pace nel quale siamo venuti riflettersi sulla vita di tutti gli uomini >>. Poi il comandante di Apollo 17 aggiunge: << Houston, vogliamo lasciare qui come ricordo, sul suolo di questo mondo che ci ha ospitato, l'emblema della nostra missione. Questo stemma che simboleggia l'ultima delle missioni lunari Apollo, vuole cogliere lo spirito dell'uomo, del futuro, il ricordo di Apollo, la bandiera e la sua tradizione. Il busto di Apollo rappresenta il programma stesso, ma vuole nello stesso tempo rappresentare simbolicamente l'uomo nell'arco della sua esistenza…la sua intelligenza, la sua saggezza, la sua ambizione. Va notato che il busto sta guardando in avanti…Abbiamo poi un'aquila americana stilizzata, le cui ali rappresentano la bandiera del nostro paese, ci sono anche tre stelle che raffigurano noi, l'equipaggio. Le ali dell'aquila sfiorano appena la superficie lunare, a suggerire che si tratta di un corpo celeste che l'uomo ha visitato e in un certo senso conquistato. Ma anche l'aquila è tutta rivolta in avanti, verso il futuro. Futuro che è rappresentato dalla Galassia a spirale e da Saturno, a significare che gli obiettivi spaziali dell'uomo arriveranno un giorno a comprendere i pianeti e, forse, anche le stelle >>. E' un momento di grande emozione e commozione per tutti coloro che hanno partecipato attivamente al programma Apollo: tecnici, scienziati, astronauti, progettisti. L'uomo dice addio alla Luna, ma non per sempre, quando si deciderà di tornare lo farà molto probabilmente con sistemi e intendimenti molto diversi rispetto a quello che è avvenuto con il programma Apollo. I primi esploratori lunari sono stati dei pionieri; i prossimi dovranno provvedere all'installazione di basi permanenti per l'inizio dello sfruttamento scientifico e magari anche tecnologico della Luna a vantaggio dell'uomo moderno.

                                                                                     ( Continua)

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