SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

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(Il ritorno a terra di Apollo 15)I

SPACE FLIGHT  NEWS 56 ( history )

 

Un'ora circa prima di imboccare la strada del ritorno, i tre astronauti di Apollo 15 avevano liberato intorno alla Luna un mini-satellite dal peso di 36 chilogrammi che per un anno circumnavigando l'astro, trasmetterà alle stazioni a Terra i dati sulle variazioni della gravità lunare causate da concentrazioni di materiale pesante in alcune zone seleniche. Dotato di pannelli solari e di una batteria ricaricabile, il satellite avrà anche il compito di misurare l'intensità dei campi magnetici terrestre e interplanetario nelle vicinanze della Luna. Il 5 agosto 1971 l'equipaggio di Apollo 15 si rende protagonista di un altro eccezionale esperimento: l'uscita nello spazio di Alfred Worden, il pilota del Modulo di Comando. Sono le 17.33 ora italiana, il portellone dell'Apollo viene aperto, Worden prima si affaccia poi esce nel vuoto cosmico. E' restato per alcuni giorni a ruotare attorno alla Luna solo, in attesa dei suoi due compagni, ora è il suo turno di gloria! E' il primo esperimento del genere che si svolge fuori dallo spazio circumterrestre, a 320.000 chilometri di distanza dalla Terra, mentre l'astronave Endeavour viaggia a 4.000 chilometri l'ora! L'astronauta volteggia nello spazio, si appoggia ad un corrimano; un cordone ombelicale lo tiene legato alla nave madre. Il suo cuore batte a 130 pulsazioni il minuto. Riferisce a terra: << Houston, questa è una visione che toglie il respiro! Vedo la Terra, bella ma ancora piccola e la Luna che si sta allontanando sempre di più! >>. Per 39 minuti e 56 secondi Worden restano all'esterno: compie ordinatamente il proprio lavoro, (il recupero d'alcune pellicole da macchine fotografiche installate all'esterno), poi il portello d'Endeavour si richiude dietro le spalle dell'astronauta. Si riaprirà subito dopo il contatto con le acque del Pacifico, vicino alle Hawaii, zona stabilita per il rientro e il recupero. Sabato 7 agosto: la straordinaria avventura dei tre astronauti d'Apollo 15 giunge al suo epilogo. Dopo 295 ore e 11 minuti trascorsi fuori dal pianeta Terra, superata la barriera dell'atmosfera, avviene lo spettacolare tuffo di Endeavour nell'Oceano Pacifico. Ecco come il quotidiano Il Secolo XIX racconta la felice conclusione del volo: << Alle 22.46 ora italiana, Apollo 15 è ammarato nelle acque del Pacifico a 700 chilometri a nord di Honolulu non lontano dalla nave portaelicotteri "Okinawa", ammiraglia della flotta di recupero. L'ammaraggio della navicella, con a bordo Scott, Irwin e Worden, è avvenuto a velocità sostenuta, perché uno dei tre grandi paracadute di frenaggio si era aperto soltanto parzialmente. La capsula spaziale ha compiuto un tuffo piuttosto brusco, tuffo che tuttavia non ha avuto conseguenze per i tre astronauti, che hanno concluso così la loro missione con mezzo minuto di anticipo sul programma di volo. Certo che se il paracadute non si fosse completamente aperto, o peggio ancora non se ne fossero aperti due, l'ammaraggio avrebbe potuto assumere aspetti drammatici. Recuperati, i tre astronauti hanno poi messo piede sulla portaelicotteri poco dopo le ore 23. Mentre l'equipaggio dell'ammiraglia festeggiava i tre astronauti restati per più di dodici giorni nello spazio, è avvenuto il trasbordo del preziosissimo carico portato dalla Luna: più di cento chili di rocce e polvere selenica. La felice conclusione del volo di Apollo 15 che è tornato a terra dalla sua missione lunare carico di primati, costituisce una tappa decisiva in questo ciclo dell'esplorazione spaziale… >>. Partiti il 26 luglio dalla rampa numero 39 di Capo Kennedy, David Scott, James Irwin e Alfred Worden hanno portato a compimento un'impresa storica e ricchissima di risvolti scientifici, in un volo che non ha raffronti nella ancor giovane storia dell'esplorazione cosmica.

Il 13 novembre gli Stati Uniti raggiungono un altro importante successo in campo spaziale: la sonda Mariner 9 entra in orbita intorno a Marte, diventando il primo satellite artificiale del pianeta "rosso". Lanciata il 30 maggio la sonda americana invia sulla Terra più di 7000 fotografie del corpo celeste facendo numerose ed importanti scoperte sulla struttura del pianeta e dei suoi due satelliti Phobos e Deimos. E' un grande successo scientifico e tecnologico per la NASA, già si studiano nuove missioni con sonde sempre più perfezionate che dovrebbero avvicinare sempre di più lo storico momento in cui sarà l'uomo ha sbarcare sul pianeta "rosso". Ma non è ancora giunto il tempo per vedere un uomo camminare sul suolo marziano e invece di nuovo tempo di Luna: Apollo 16 è già sulla rampa di lancio…

                                                                                                                (continua)

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