SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

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(L'equipaggio della Soyuz11)I

SPACE FLIGHT  NEWS 52 ( history )

 

Durante il loro soggiorno sulla Salyut, Dobrovolsky, Volkov e Patsayev compiono numerose ricerche scientifiche e vaste osservazioni di carattere astrofisico e biologico. Tutto si svolge in perfetta regola sul laboratorio orbitale, i tre cosmonauti sono in ottime condizioni. Radio Mosca informa che: << …la giornata dei tre uomini a bordo del primo avamposto cosmico, è suddivisa per un terzo al riposo e per due terzi al lavoro, agli esercizi fisici e ai pasti >>. Il 20 giugno il laboratorio orbitante compie la sua millesima orbita intorno alla Terra. Ogni rivoluzione della Salyut, posta a poco meno di trecento chilometri d'altezza dal pianeta, è compresa in un periodo di novanta minuti. Il 22 giugno le telecamere di bordo inviano a Terra le immagini delle coltivazioni preparate dai cosmonauti su appositi terreni di coltura, situate in una speciale serra all'interno del laboratorio. Il 29 giugno 1971 Dobrovolsky, Volkov e Patsayev completano il programma di volo. L'agenzia di stampa sovietica TASS e Radio Mosca annunciano che i tre astronauti, che si trovano in perfette condizioni fisiche, hanno ricevuto l'ordine di rientrare a Terra. Sono restati in orbita per 24 giorni, un record che supera ogni altra permanenza umana nello spazio! Poco prima del distacco dalla Salyut, i tre "maratoneti del cosmo" trasferiscono a bordo della Soyuz, tutti i materiali di ricerca scientifica e i libri di bordo, poi dopo aver controllato i sistemi automatici del laboratorio si apprestano a levare la cosmonave dalla base spaziale. Alle 21.28, ora di Mosca, le due parti si dividono, il comandante Dobrovolsky segnala a terra che tutto si è svolto regolarmente: << Tutti i sistemi funzionano normalmente >>. Trentacinque minuti dopo la mezzanotte di Mosca, corrispondenti alle 23.35 in Italia, vengono azionati i motori frenanti per la discesa nell'atmosfera della Soyuz 11, a questo punto le comunicazioni radio vengono interrotte. Poco dopo i paracadute principali entrano in azione, alle 1.35 ora di Mosca, le 0.35 ora italiana avviene l'atterraggio. Tutto pare che proceda regolarmente, quando una scena agghiacciante sconvolge la squadra di recupero che con gli elicotteri si è posata presso la Soyuz 11: dopo aver aperto il portello della cosmonave i soccorritori hanno trovato al posto di comando tre cadaveri! Poche ore la terribile tragedia, Radio Mosca interrompe ogni trasmissione per trasmettere l'annuncio che getta nel lutto l'intera nazione sovietica e il mondo intero. I quotidiani escono con titoli enormi di testa: << SOYUZ 11: TRE RUSSI MORTI NELLO SPAZIO. IL MONDO SENZA FIATO >>. Scrive il giornalista di Avvenire: << " Erano ai loro posti, fissati con le cinture, privi di qualunque segno di vita." Così - dice la Tass - sono stati trovati i tre astronauti russi Gheorgy Dobrovolsky, Vladislav Volkov e Viktor Patsayev, qualche minuto dopo l'atterraggio della Soyuz, dall'equipaggio dell'elicottero addetto al recupero della capsula spaziale. Morti, inspiegabilmente morti, a conclusione di una strabiliante missione. Le cause della tragedia sono avvolte nel mistero. Scienziati russi sono già al lavoro per far luce sulla sciagura. E' già stata fatta l'autopsia sulle salme dei tre astronauti, ma il risultato non è stato ancora rivelato dalle autorità sovietiche. L'inchiesta sulla morte della sfortunata troika cosmica riguarda l'intera umanità. Se Dobrovolsky e compagni sono periti perché l'organismo umano, dopo 24 giorni trascorsi in condizioni di assenza di gravità, diventa vulnerabile all'urto con le forze di decelerazione, la sciagura della Soyuz 11 darà un duro colpo al sogno umano di prolungate permanenze nello spazio. E' questa la terza volta che il mondo è in lutto per la "morte cosmica". La prima volta accadde il 27 gennaio 1967, quando sui teleschermi d'America fu annunciato che gli astronauti di "Apollo" Grissom, White e Chaffee erano rimasti carbonizzati dal divampare di un incendio nella cabina di comando, durante una prova a terra: in pochi istanti l'ossigeno si era trasformato in fuoco. Il 23 aprile dello stesso anno fu la volta di Vladimir Komarov, morto durante il rientro come i suoi colleghi della Soyuz 11. Come allora tutta l'Unione Sovietica oggi è in lutto. Radio Mosca, dopo aver annunciato la morte dei tre cosmonauti, trasmette soltanto musica funebre. Nel notiziario serale, onorando lo sfortunato e glorioso equipaggio della Soyuz 11, l'emittente nazionale sovietica ha detto: << Con il loro indefesso lavoro nello sperimentare perfezionate apparecchiature spaziali, la prima stazione orbitale abitata Salyut e la navicella cosmica Soyuz, i cosmonauti Dobrovolsky, Volkov e Patsayev hanno dato un formidabile contributo allo sviluppo dei voli umani nello spazio. L'impresa dei coraggiosi cosmonauti sarà per sempre ricordata dal popolo sovietico >>.  L'opinione pubblica mondiale è scossa, l'avventura umana nel cosmo ha reclamato tre nuove vittime: Gheorgy Dobrovolsky, Vladislav Volkov e Viktor Patsayev hanno lasciato la loro vita nello spazio.

                                                                                                                                          (continua)                                                                                                                         

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