(La targa
commemorativa rimasta sulla Luna)I
Il luogo più adatto alla discesa sulla Luna,
degli otto siti prescelti dalla NASA per le missioni Apollo, è la zona indicata
sulla carta con il numero 2: ovvero nella parte centro-orientale del Mare della
Tranquillità, a circa
E' incontenibile la gioia e l'emozione a
Houston e in tutto il mondo. Così l'inviato speciale del Corriere della Sera,
Giancarlo Masini, racconta nell'edizione del 21
luglio la straordinaria impresa lunare: << Il più fantastico viaggio, l'avventura
più grande, il sogno più impossibile di generazioni di poeti, di scienziati, di
uomini comuni come tutti noi, si è compiuto. Alle 22.17'40'' ( ora italiana di oggi 20 luglio 1969) Neil Armstrong e Edwin Aldrin, in rappresentanza di tutti gli abitanti del pianeta
Terra, a bordo della loro meravigliosa "Aquila", hanno toccato il
suolo della Luna, un corpo extra-terrestre lontano dal nostro pianeta 384 mila
chilometri. Ne ha dato l'annuncio Armstrong, senza
tradire la minima emozione, con queste parole: << L'Aquila è atterrata
>>. Indescrivibile ciò che è avvenuto qui: per la emozione,
la gioia, l'entusiasmo di una conquista che è di tutta l'umanità. Si era spento
appena l'eco delle parole di Armstrong
che si è udita la voce di Aldrin, anch'essa quasi
priva di emozione: << Atterraggio molto tranquillo >>. Impossibile
dire la tensione, l'emozione, la febbre che ci ha assaliti
tutti qui, al Centro di controllo di Houston, mentre i secondi scanditi sui
quadranti luminosi passavano uno dopo l'altro per segnare il conto alla
rovescia dal momento in cui il retrorazzo dell'Aquila si è acceso a quello in
cui le solide zampe del veicolo si sono posate con un sobbalzo nella desolata
landa del Mare della Tranquillità. Meno 59…57…55…ecco, ora la poderosa fiamma
del razzo frenante lambisce già le grigie rocce seleniche. Il veicolo caracolla
un po’, mentre i piccoli razzi attitudinali provvedono a
mantenerlo in perfetto assetto. Infine si posa. Armstrong
e Aldrin sono in piedi ai comandi. Li sentiamo. Per quanto la loro voce si mantenga fredda e quasi monotona, avvertiamo
la loro commozione più che udire le loro parole che sono poche e non si
distaccano dal gergo tecnico. Intanto però descrivono il luogo dove sono
atterrati, dice Armstrong: << Siamo su un suolo
roccioso, in una zona relativamente pianeggiante con crateri larghi dai due ai
diciassette metri. Vediamo delle alture. Vi sono migliaia di piccoli crateri
davanti a noi >>. E' intervenuto Aldrin:
<< Sembra una vera e propria collezione di rocce di ogni
tipo immaginabile. Il panorama non offre colori molto vivi, ad eccezione di alcune rocce con colori interessanti >>. Entrambi
gli astronauti appaiono calmi e per nulla emozionati. << Vi sono molti
visi sorridenti qui ed in tutto il mondo >> hanno detto dal centro
spaziale. << Ve ne sono due anche qui da noi >> ha risposto Armstrong. Mentre scrivo queste note affrettate e certo
inadeguate al momento che tutti viviamo, Armstrong e Aldrin stanno
procedendo alle più accurate verifiche della loro formidabile macchina. Fra
poche ore, ( in Italia sarà già notte inoltrata ), i due astronauti usciranno
all'aperto, stenderanno la bandiera stellata, lasceranno
la targhetta con l'annuncio di pace da parte di tutta l'umanità. Lasceranno
anche una seconda targa con l'iscrizione degli astronauti americani e sovietici
morti per la conquista spaziale. Quindi verranno
piazzati alcuni strumenti scientifici e la telecamera attraverso la quale
potremo vedere i primi due esploratori lunari e il corpo celeste che hanno
conquistato per tutti noi >>.
(continua)
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