SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

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(Il LEM in volo intorno alla Terra)I

SPACE FLIGHT  NEWS 32 ( history )

 

Sono le ore 14 in Italia del 3 marzo 1969, gli astronauti James Mc Divitt, David Scott e Russel Schweickart prendono posto sul grande ascensore che li porterà in cima al razzo Saturno V sulla rampa di lancio di Cape Kennedy. Qui, alla formidabile altezza di 110 metri, si trova la capsula Apollo 9. E' la prima volta che il gigantesco vettore americano viene lanciato completo di tutti i suoi elementi, (astronauti, capsula Apollo e Modulo Lunare), proprio come se si trattasse di un viaggio con destinazione Luna. Viceversa, i compiti affidati ai tre astronauti si dovranno esaurire soltanto in orbita terrestre. Non per questo, le incognite, le manovre, il lavoro e le fatiche che attendono Mc Divitt, Scott e Schweickart saranno minori. Per la NASA, l'ente spaziale americano, il volo di Apollo 9 << è la più complessa e difficile missione fino ad ora tentata dall'uomo nello spazio >>. Alle 17 in punto, ora italiana, avviene il lancio. Il Saturno V si solleva lentamente, mentre i cinque motori del suo primo stadio producono un'immensa nuvola di vapore ed una voragine di fiamme lunga più di duecento metri. Contrariamente ad altre occasioni, le migliaia di spettatori che sono ammassati nei dintorni di Cape Kennedy, non possono seguire per molto tempo il volo del razzo. Il gigantesco missile con il suo carico umano, viene presto inghiottito da un denso strato di nubi che ricopre la Florida. A dieci minuti dall'inizio del volo, dopo che i primi due stadi del Saturno si sono accesi, hanno funzionato e si sono staccati regolarmente, avviene con puntualità l'accensione del terzo stadio. Poi Mc Divitt, Scott e Schweickart, che fino a quel momento si erano sentiti schiacciare con veemenza contro i loro sedili dalla mano invisibile e poderosa dell'accelerazione crescente, perdono il loro peso. Sono a gravità zero, in orbita intorno alla Terra. La prima difficile manovra di questa delicata missione, è prevista quando Apollo 9 compirà il secondo giro intorno al nostro pianeta. Il piano di volo prevede che gli astronauti sgancino la loro capsula Apollo dal terzo stadio del Saturno, poi dopo essersi allontanati far ruotare il loro veicolo di 180 gradi, quindi con questo assetto di volo riaccostarsi al terzo stadio del Saturno e congiungersi con il Modulo Lunare, (LEM), immagazzinato nel suo contenitore. La manovra avviene con pieno successo, mentre i veicoli spaziali viaggiano alla velocità di 28 000 chilometri orari. Ora il terzo stadio del Saturno può essere sganciato definitivamente. Per la prima volta un'astronave Apollo e un Modulo Lunare volano solidamente uniti nello spazio, formando il più complesso e formidabile veicolo cosmico mai costruito dall'uomo. Il terzo giorno di volo vede l'inizio del programma più impegnativo per gli astronauti di Apollo: il collaudo in orbita del Modulo Lunare. Mc Divitt e Schweickart, dopo avere indossato le tute spaziali, aprono il portellone che immette nel tunnel di congiungimento tra l'Apollo e il Modulo Lunare, quindi uno per volta passano nell'interno del LEM, mentre il solo Scott rimane a bordo del Modulo di Comando. Dopo una breve ricognizione all'interno del LEM, Schweickart esce nello spazio, collaudando per primo la preziosa tuta che proteggerà i futuri esploratori lunari sulla superficie selenica. Contemporaneamente l'astronauta esegue una serie completa di rilievi e di foto della Terra e del cielo. Nello stesso momento anche Scott ha aperto il portello del Modulo di Comando, sporgendosi all'esterno fino a mezzobusto per filmare il collega e compiere altri rilievi fotografici. La "passeggiata spaziale" di Schweickart dura 37 minuti. Rientrato a bordo del LEM il suo primo commento è: << Ragazzi, la  fuori c'è un magnifico panorama! >>. Ma se l'impresa di Schweickart ha avuto esito positivo, la manovra ritenuta più rischiosa, quella del distacco del Modulo Lunare dall'astronave Apollo, il suo allontanamento in volo libero e poi, la separazione dei suoi due stadi ed il nuovo ricongiungimento con la capsula Apollo, debbono ancora avvenire. Finalmente, il 7 marzo 1969 è il grande giorno! Dopo essere entrati nel Modulo Lunare, Mc Divitt e Schweickart chiudono il boccaporto del tunnel di congiungimento e comandano i dispositivi di distacco. Per la prima volta, il LEM viaggia solo e  con i propri mezzi nello spazio! Per alcune orbite i due veicoli procedono accoppiati. Attraverso gli oblò i tre uomini si osservano e si salutano, poi Mc Divitt e Schweickart accendono il primo motore del Modulo Lunare, quello della sezione di discesa, allontanandosi rapidamente dall'Apollo. A poche ore dall'inizio della manovra, fra i due veicoli c'è ormai una distanza di 180 chilometri. I due equipaggi sono al di là di ogni contatto visivo, l'unico collegamento che rimane è quello delle comunicazioni radio. A questo punto è giunto il momento di incominciare un lungo inseguimento tra le due navicelle in orbita, che dovrà concludersi con il rendez-vous, e quindi con l'attracco finale. Dopo sei ore di volo libero nello spazio, il LEM, con la sola sezione di ascesa, si ricongiunge di nuovo all'astronave madre, (il Modulo di Comando). << Houston, è stato un aggancio perfetto! >>, annuncia dallo spazio il comandante Mc Divitt. << Magnifico! >>, gli rispondono dalla base a terra. Portato a termine con successo l'esperimento, i due astronauti riprendono di nuovo posto a bordo dell'Apollo dove li attende Scott. Successivamente anche lo stadio superiore del Modulo Lunare viene sganciato e abbandonato nello spazio. Brucerà, disintegrandosi al rientro nell'atmosfera. Le cinque giornate rimanenti di volo trascorrono tranquille per l'equipaggio di Apollo 9. Mc Divitt, Scott e Schweickart eseguono numerose riprese fotografiche della Terra e dello spazio, esperimenti di orientamento stellare e misure sulle radiazioni cosmiche. Il 13 marzo, a dieci giorni dal lancio da Cape Kennedy, Apollo 9 termina con successo la sua missione con un perfetto ammaraggio nell'Oceano Atlantico. Il presidente americano Richard Nixon è il primo a congratularsi con gli astronauti: << Il vostro epico volo, segna una pagina importante nella storia delle conquiste spaziali. Il successo da voi ottenuto, ci fa avvicinare a quella meta che il nostro paese si imposto come obbiettivo all'inizio di questo decennio: arrivare sulla Luna. Grazie al  vostro lavoro sappiamo che ciò è possibile! >>. Mentre il mondo intero tributa il giusto trionfo all'impresa degli uomini di Apollo 9, a Cape Kennedy un nuovo Saturno V è già sulla rampa di lancio, un nuovo conto alla rovescia sta per scattare: è arrivato il momento di Apollo 10…                                                                                                                                                                                               

                                                                                                                                      (continua)                   

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