SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

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(La navicella Soyuz)I

SPACE FLIGHT  NEWS  31 ( history )

 

Mentre in tutto il mondo si celebra la straordinaria impresa "lunare" di Apollo 8, il 14 gennaio 1969 dall'Unione Sovietica, giunge la notizia che dal cosmodromo di Baikonur e' stata lanciata la navicella spaziale Soyuz 4, con a bordo il cosmonauta Vladimir Shatalov. Poco dopo l'annuncio, l'agenzia di stampa sovietica TASS fornisce ulteriori particolari sul volo e sul nuovo cosmonauta in orbita: << Vladimir Shatalov è nato nel 1927 ed è al suo primo volo nel cosmo. Tenente colonnello dell'esercito, è sposato e padre di due figli. Il lancio orbitale avvenuto oggi, è di grande importanza per il collaudo in orbita dell'astronave Soyuz. Essa ha la possibilità di essere pilotata automaticamente da terra oppure manualmente da parte del cosmonauta a bordo. A poche ore dall'inizio del volo, Shatalov ha comunicato a terra che a bordo della Soyuz tutto procede regolarmente >>. Appresa la notizia, la maggior parte degli esperti occidentali formula l'ipotesi che Shatalov non rimarrà a lungo solo in orbita, presto potrebbe essere raggiunto da uno o più cosmonauti a bordo di una seconda Soyuz. E' opinione generale che i russi si stiano preparando ad effettuare una grande impresa cosmica. Questa previsione trova conferma il giorno successivo. Il 15 gennaio, ventiquattro ore dopo il lancio di Shatalov, sempre da Baikonur parte la Soyuz 5 con a bordo tre cosmonauti: Boris Volynov, Eugheny Khrunov e Alexey Yeliseyev. Il 16 gennaio le due capsule, dopo una complessa manovra d'avvicinamento, si agganciano, realizzando il primo docking nello spazio tra due veicoli abitati. Successivamente due dei tre cosmonauti della Soyuz 5 escono nello spazio trasferendosi nella Soyuz 4. Per la prima volta un equipaggio si trasferisce da un veicolo orbitante all'altro! Ecco come l'inviato a Mosca del quotidiano "Il Giorno", racconta la spettacolare missione sovietica: << Si è realizzata ieri nello spazio la prima "base orbitante" nella storia delle imprese cosmiche ed effettuato per la prima volta, il passaggio di equipaggi da un'astronave all'altra. La manovra ha avuto inizio alle 7 ora italiana, mentre Soyuz 4 stava compiendo la sua trentaduesima orbita intorno alla Terra. Shatalov ha messo in azione i motori dell'astronave, ponendosi sulla stessa orbita della Soyuz 5, ( 253 chilometri di altezza ). Alle 8.37 è cominciata la fase più delicata del volo. I comandanti delle due astronavi, Shatalov e Volynov, in continuo collegamento radio fra loro e con la base di terra, hanno usato gli strumenti di comando manuale giungendo prima a una distanza di 100 metri e, compiuta una ulteriore verifica degli impianti di bordo, accostandosi sempre di più. << Quaranta, trenta, quindici, dieci metri >>: alla radio si è sentita la voce calma di Shatalov che registrava gli ultimi dettagli dell'operazione. Le astronavi sorvolavano il territorio dell'URSS quando è avvenuto il contatto. La televisione di Mosca, un paio di ore più tardi, ha mostrato la registrazione di alcune fasi della manovra conclusiva. << Aggancio avvenuto! >> ha annunciato Shatalov. << Aggancio confermato >>, hanno detto dalla base a terra, << Tutto bene, vi stiamo seguendo, manovra perfetta. Congratulazioni a tutti >>. In Italia erano le 9.20 del 16 gennaio 1969, una data da oggi importante per la giovane  storia della cosmonautica. L'aggancio nello spazio e la costruzione di una base orbitante erano un vecchio sogno sovietico. I sovietici nelle loro dichiarazioni e nei pochi articoli contenenti anticipazioni, pubblicati sulle riviste scientifiche, avevano sempre detto: pensiamo ad una stazione orbitale, risultato dall'unione di più astronavi con equipaggi intercambiabili. La TASS in un comunicato diramato in serata, esalta l'obbiettivo raggiunto dalla scienza sovietica, descrivendo tutte le possibilità di ricerca scientifica e di rilevazione del pianeta Terra dallo spazio. Successivamente all'aggancio si è avuta poi un'altra novità: il passaggio di due cosmonauti da una astronave all'altra. Khrunov e Yeliseyev sono usciti dalla Soyuz 5 nello "spazio aperto"; i due sono rimasti all'esterno delle astronavi per circa un'ora, indossando, precisa la TASS, << nuovi scafandri spaziali, che assicurano una prolungata abitabilità dell'uomo nel cosmo al di fuori del proprio veicolo spaziale >>. Khrunov e Yeliseyev mantenevano un continuo collegamento radio fra loro e con i comandanti delle astronavi, la base di terra ascoltava e sorvegliava tutta l'operazione, impartendo soltanto gli "ordini di lavoro" ai due operai spaziali. I due cosmonauti, infatti, hanno compiuto alcuni lavori di verifica, rilevazione, montaggio, e hanno scattato numerose fotografie. Il comunicato ufficiale della agenzia sovietica TASS sull'esperimento dice: << L'attività svolta oggi dai cosmonauti nello spazio aperto, crea premesse importanti per la sostituzione degli equipaggi nei voli orbitali di lunga durata o per le operazioni di salvataggio, in casi di avaria sulle future basi spaziali >>. Alle 13.55, ora italiana, su ordine da terra è stato effettuato lo sganciamento. Soyuz 4 e Soyuz 5 se ne sono andate, ciascuna per proprio conto. Complessivamente la prima base spaziale nella storia dell'astronautica, è rimasta in funzione per 4 ore e 35 minuti >>. La Soyuz 4 con a bordo Vladimir Shatalov, Eugheny Khrunov e Alexey Yeliseyev rientra sulla Terra il 17 gennaio, seguita ventiquattro ore dopo dalla Soyuz 5 recante a bordo il solo Volynov. La spettacolare impresa sovietica, viene commentata molto favorevolmente in tutto il mondo e anche negli Stati Uniti si ammette che si tratta di una missione davvero notevole. In un comunicato diffuso dalla NASA si legge: << Il successo conseguito dalle Soyuz, mette l'Unione Sovietica in condizioni di vantaggio nella costruzione di future stazioni orbitanti intorno alla Terra >>. L'America intanto pensa alla Luna, a Cape Canaveral è scattato un nuovo conto alla rovescia: Apollo 9 è già pronto sulla rampa di lancio.

                                                                                                                      ( continua )

                                                                                                                         

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