SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

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(Il rendez-vous con il terzo stadio del Saturno)I

SPACE FLIGHT  NEWS  27 ( history )

 

La fase conclusiva della scalata alla Luna comincia per l'America l'11 ottobre 1968, quando alle 16,03 ora italiana, dalla rampa di lancio di Cape Kennedy prende il via la missione Apollo 7. A bordo ci sono gli astronauti Walter Schirra, Donn Eisele e Walter Cunningham. La missione, che per la prima volta, dopo la conclusione del programma Gemini, riporta gli americani nello spazio, ha prima di tutto il compito di dimostrare la piena efficienza della capsula Apollo, la praticità dell'equipaggio con la strumentazione di bordo e per ultimo la messa a punto definitiva delle manovre di rendez-vous nello spazio, operazione indispensabile per il futuro sbarco umano sulla Luna. L'avventura dell'Apollo 7 nello spazio, prevista per la durata di 11 giorni, segna dunque l'alba di una nuova era nella storia dell'astronautica: la realizzazione del progetto iniziato il 25 maggio 1961, giorno in cui il presidente John Kennedy annunciava all'America e al mondo che un uomo, prima della fine del decennio, sarebbe sbarcato sul nostro satellite ritornando poi a terra sano e salvo. Per il lancio nello spazio della prima capsula Apollo abitata, non si fa ricorso al gigantesco razzo Saturno V, bensì al Saturno 1B, più piccolo e meno potente del primo. Dopo una partenza perfetta, tre ore dopo il lancio Schirra, Eisele e Cunningham compiono la prima  importante operazione della loro missione: distaccano la capsula Apollo dal terzo stadio, che li aveva condotti in orbita, poi allontanandosi da esso di alcuni metri, accendono il potente motore del modulo di servizio alzando l'orbita della propria navicella. Tutto si svolge regolarmente. Il giorno successivo i tre astronauti sono attesi per la parte più complessa e più attesa della missione. I protagonisti del diciassettesimo volo spaziale americano con equipaggio, dovranno riaccendere più volte il razzo del modulo di servizio, iniziando così un lungo inseguimento al terzo stadio del Saturno 1B; dovranno poi avvicinarsi ad esso simulando un aggancio e successivamente allontanarsi di nuovo cambiando l'altezza della propria orbita. Questa manovra dovrà essere ripetuta cinque, sei, otto volte, fino alla dimostrazione più che esauriente della perfetta manovrabilità della capsula Apollo e del razzo del modulo di servizio. Il 12 ottobre, Schirra, Eisele e Cunningham portano a compimento con pieno successo le operazioni a loro affidate, ponendo una pietra miliare sul proseguimento stesso del programma Apollo. Conclusa la parte più impegnativa della missione, i tre astronauti iniziano una serie di esperimenti a bordo, come il collaudo delle nuove tute spaziali, ideate dagli esperti della NASA per i futuri esploratori lunari, e di tutte le apparecchiature interne della nuova capsula spaziale americana. Infine, se nei voli precedenti ci si era limitati ad ascoltare da terra gli astronauti con le sole comunicazioni radio, con Apollo 7 avvengono le prime trasmissioni televisive in diretta dallo spazio. Tutto il mondo può osservare attraverso gli schermi televisivi la vita di bordo dei tre astronauti: Schirra, Eisele e Cunningham mostrano come sull'Apollo si possa lavorare in "maniche di camicia", come se si fosse a casa propria. Il 22 ottobre la missione dell'Apollo 7, definita dalla NASA: << un successo al 101 per 100! >>, si conclude con l'ammaraggio della capsula nell'Oceano Atlantico, dopo aver compiuto 163 rivoluzioni intorno alla Terra. Al termine del lungo volo, la prima comunicazione del comandante Schirra con la base è: << La nuova astronave americana è una splendida macchina volante ! >>. Tutto è ormai pronto per far spiccare alla splendida macchina il tanto atteso volo verso la Luna.

 

( fine )                                                                                                                         

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