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(I resti del
Columbia precipitano a terra)I
SPACE FLIGHT NEWS.. LA TRAGEDIA DEL COLUMBIA
( edizione speciale )
Diciassette anni dopo l'incidente del
Challenger, l'America piange altri sette eroi dello spazio, periti al momento
del rientro a terra a bordo dello Shuttle Columbia. Da ieri vi sono sette nuove
stelle in cielo, i loro nomi rimarranno per sempre nella memoria di coloro che credono nel progresso tecnologico a beneficio
dell'umanità. Rick Husband,
William Mc Cool, Kalpana Chawla, David Brown, Luarel Clark,
Michael Anderson e Ilan Ramon erano partiti il 16
gennaio dal pianeta Terra come eroi. Sicuramente emozionati,
ma ben preparati a travalicare l'atmosfera terrestre ed andare ad ispezionare
il cosmo. E da eroi sono morti, il 1° febbraio,
davanti alle telecamere, visti da tutto il mondo, nel modo più spettacolare e
crudele. Vittime sacrificate al progresso scientifico. << Dopo una
missione di due settimane nello spazio, la navetta spaziale Columbia si prepara
a tornare sulla Terra. L'equipaggio ha attivato i retrorazzi e lo Shuttle sta
rientrando nell'atmosfera come previsto >>. Sono le 8.16, le 14.16 ora
italiana, con questo laconico annuncio la rete televisiva americana CNN,
informava i telespettatori che da lì a poco ci sarebbe stato il collegamento in
diretta con il Kennedy Space Center per seguire le
ultime fasi del rientro del Columbia. Niente lasciava
presupporre il dramma che si sarebbe consumato poco dopo. Il
Columbia è al suo ventottesimo viaggio nello spazio, la centotredicesima
missione del programma Shuttle. Le prime avvisaglie della tragedia si hanno
alle 9 del mattino, le 15 in
Italia, quando dal Centro di Controllo di Houston annunciano di
aver perso ogni contatto con la navetta, che avrebbe dovuto atterrare un quarto
dopo. Passano pochi minuti e sui teleschermi di tutto il mondo scorrono le tragiche immagini di ciò che rimane del
Columbia: una lunghissima scia bianca che solca il cielo e si divide in più
scie. Lo Shuttle, con i suoi sette astronauti a bordo, si è disintegrato sopra
il cielo del Texas! Sono le 9.14, le 15.14 italiane, e la NASA proclama lo stato di emergenza. Dopo i primi momenti di shock iniziano le
ricerche dei rottami della navetta e dei resti dei poveri astronauti. I pezzi del Columbia sono un po’ ovunque, dal Texas alla Louisiana,
in Oklahoma e in Arizona. Tutto il mondo ha vissuto in diretta il tragico
epilogo, le immagini continuano a rincorrersi in tutte le televisioni del
globo, il capo della NASA Sean O'Keefe commosso dichiara
che <<…il 1° febbraio dell'anno 2003 resterà come uno dei giorni più
tragici per gli Stati Uniti e la
NASA. Lo Shuttle Columbia si è disintegrato in cielo. I sette
astronauti a bordo sono tutti morti. E' il più grave incidente dal 1986, quando
morirono sette astronauti nell'esplosione dello
Challenger. Abbiamo perso sette tra i nostri migliori astronauti, sette amici >>. Martedì scorso gli astronauti del Columbia avevano commemorato i sette colleghi morti 17
anni fa nell'esplosione della navetta spaziale Challenger, avvenuta poco dopo
il decollo da Cape Canaveral.
Il comandante Husband aveva ricordato che gli
astronauti del Challenger "compirono il sacrificio supremo di offrire la
loro vita, per servire il loro paese e tutta
l'umanità". Negli Stati Uniti è già stata istituita una commissione di inchiesta. Il 16 gennaio, durante il decollo, alcune
piastrelle dello scudo termico si erano staccate dalla fusoliera e avevano
colpito l'ala sinistra. Questo incidente può essere tra le cause del disastro del Columbia. Lo Shuttle ritornava a terra dopo 16 giorni di
missione in orbita terrestre, nella stiva del Columbia
si trovava il modulo di costruzione europea Spacehab,
dove gli astronauti avevano effettuato con successo più di 80 esperimenti
scientifici.
( fine )
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