(La spettacolare
impresa dell'astronauta Dale Gardner)I
Anche la seconda operazione di recupero con il satellite in
avaria Westar VI ha pieno successo. Questa volta è
l’astronauta Dale Gardner,
il 14 novembre 1984, ad uscire dal Discovery e ha
ripetere la fantastica impresa di Joseph Allen. Ecco la cronaca di una nuova straordinaria giornata
da ricordare nella storia dell’astronautica dal corrispondente dagli Stati
Uniti del quotidiano “Il Giorno”: << Anche il secondo satellite in
avaria, il Westar VI, è stato “catturato” nel cosmo
dall’equipaggio del Discovery, la navetta spaziale
americana in orbita intorno alla Terra. L’impresa che tre giorni fa era
riuscita all’astronauta Joe Allen
con il satellite indonesiano Palapa
B-2 è stata bissata ieri dal compagno Dale Gardner. Dopo esser uscito all’esterno della navetta
l’astronauta si è avvicinato con lo “zaino a razzi” e ha agganciato il Westar VI servendosi, come aveva già fatto il collega Allen, dello “Stinger”, una sorta di arpione.
“I got it!”, (l’ho preso!),
è stata la entusiastica esclamazione di Gardner. “E’ perfetto… splendido ragazzi!”
ha poi aggiunto, e il suo compagno Joseph Allen si è complimentato dall’interno della stiva dello
Shuttle: “Hai fatto un bel lavoro Dale!”. Il Westar VI, in avaria dal febbraio scorso, è stato catturato
appena otto minuti dopo che Gardner aveva lasciato il
comparto aperto del Discovery. Dopo aver stabilizzato
il disordinato movimento rotatorio del Westar, Gardner ha cominciato a sospingere lentamente il satellite,
(6 metri e
quaranta centimetri di altezza per due metri di larghezza), verso lo Shuttle. A
questo punto l’altro astronauta uscito all’esterno del Discovery,
Joseph Allen, lo aspettava
su una predellina della speciale “officina” montata
all’estremità del braccio meccanico della navetta, pronto ad afferrare il Westar e a stivarlo nello stiva
del Discovery. A comandare e controllare i movimenti
del braccio meccanico di costruzione canadese estensibile fino a quindici
metri, è stata anche stavolta la donna-astronauta Anna Fisher,
dalla cabina di pilotaggio. Per tutta la durata dell’operazione sono state trasmesse dalle telecamere di bordo immagini di
qualità eccezionale, al punto da vedere Gardner
sorridere attraverso il casco. Il Discovery al
momento del secondo ed importante recupero di un satellite in avaria, stava effettuando la sua 96° orbita e sorvolava i Carabi e lo
Yucatan >>.
L’equipaggio di Discovery ha così portato a termine una delle missioni più
ambiziose del programma Shuttle: il recupero di due satelliti finiti su orbite
sbagliate, e che prima dell’entrata in funzione della navetta spaziale
sarebbero stati considerati inesorabilmente perduti.
Completati con successo tutti gli obiettivi prefissati del volo, il
terzo traghetto spaziale della storia, al suo secondo viaggio, rientra a terra
il 16 novembre sulla pista di atterraggio del Kennedy
Space Center dopo essere rimasto in orbita per quasi otto giorni e aver
compiuto 127 giri intorno alla Terra.
Quella del Discovery è anche l’ultima missione del programma Shuttle
del 1984. Un anno che ha riservato parecchie soddisfazioni tanto all’agenzia
spaziale americana NASA quanto al programma di esplorazione
cosmico sovietico.
Per il 1985 i
programmi sembrano essere ancora più ambiziosi: sono previsti maggiori voli in
orbita delle navette Shuttle ed altre spettacolari imprese da parte dei
cosmonauti sovietici…
… (continua)
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