(McCandless volteggia al di sopra del Challenger)I
Mentre i cinque astronauti del Challenger si godono in orbita il
giusto e meritato riposo dopo la trionfale “passeggiata” di McCandless
e Stewart, l’8 febbraio 1984 arriva da Mosca la
notizia del lancio della Soyuz T 10B con tre uomini a
bordo. << Scopo della missione dei tre cosmonauti, eroi dell’Unione
Sovietica, Leonid Kizim,
Vladimir Solovyov e Oleg Atkov >>, precisa nel suo primo comunicato ufficiale
l’agenzia di stampa sovietica TASS, << è quello di portare a termine
l’aggancio con il laboratorio orbitale Salyut 7 ed
iniziare una vasta serie di attività scientifiche che
comprendono ricerche astronomiche e medico-biologiche >>.
Il giorno successivo,
a meno di ventiquattrore dal lancio dal cosmodromo di Baikonur
e a più di trecento chilometri dalla superficie terrestre,
Quello stesso
giorno, 9 febbraio
Ora ai cinque
astronauti del Challenger non resta che iniziare i preparativi per il ritorno
sulla Terra, previsto per il giorno 11. Per la prima volta nella storia
dell’esplorazione cosmica, un veicolo spaziale abitato dall’uomo rientrerà
nello stesso luogo che lo ha visto partire, in questo caso il Centro Spaziale Kennedy di Cape Canaveral. Ecco come il corrispondente dagli Stati Uniti de
“Il Corriere della Sera”, Giovanni Caprara,
nell’edizione del 12 febbraio descrive il felice termine del decimo volo del
programma Space Shuttle: << La navetta spaziale americana Challenger con a bordo un equipaggio di cinque astronauti è atterrata
ieri per la prima volta sulla nuova pista del Kennedy
Space Center alle 7.16 locali, (13.16 ora italiana). Così si è conclusa la decima missione Shuttle iniziata venerdì 3
febbraio e durata quindi 7 giorni, 23 ore e 16 minuti. Il quarto viaggio di
Challenger in orbita sarà ricordato nel bene e nel male. Si sono ottenuti
risultati molto importanti come la passeggiata con gli “zaini a razzo” e senza
cavi di sicurezza, ma nello stesso tempo si sono registrati i più gravi
incidenti finora mai capitati ad un “carico utile” trasportato nella stiva
dello Shuttle. E’ la prima volta che la navetta perde dei satelliti da spedire
in orbita geostazionaria. Infatti, il guaio capitato
al grande satellite per telecomunicazioni TDRS
nell’aprile dell’anno scorso, quando finì fuori orbita, fu alla fine annullato
con una brillante operazione di trasferimento orbitale durata quasi tre mesi.
Ora invece, i due satelliti Westar 6, americano, e Palapa B-2, indonesiano, sono stati considerati
ufficialmente persi e fino a questo momento
… (continua)
Home page
NewAtlantide