SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

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(Bruce McCandless solo e libero nello spazio)I

SPACE FLIGHT  NEWS 118 ( history )

 

Presentata come la missione più spettacolare della NASA degli ultimi dieci anni, il quarto viaggio del Challenger nello spazio ha un inizio davvero ben poco esaltante! I due satelliti per telecomunicazione, il Westar VI americano e il Palapa B-2 indonesiano, posti all’interno della stiva dello Shuttle e lanciati regolarmente e rispettivamente il 3 febbraio (poche ore dopo l’ingresso in orbita della navetta) e il 6 febbraio, non raggiungono l’orbita prestabilita a 36 000 chilometri di altezza dalla Terra, (la cosiddetta orbita geostazionaria), per un difetto del loro motore principale e vengono dunque dichiarati persi. Il pallone di alluminio gonfiabile che sarebbe dovuto servire agli astronauti piloti del Challenger come bersaglio simulato in una sorta di “rendez-vous”, esplode poco dopo il distacco dalla stiva della navetta. Tutti questi problemi succedutosi nei primi giorni di missione, non fanno che aumentare la tensione e la preoccupazione tra i tecnici del centro spaziale di Houston, in vista della prossima importantissima fase del volo di questa decima esperienza del programma Space Shuttle: la prima passeggiata “libera” nello spazio dei due “specialisti” a bordo McCandless e Stewart, grazie agli ormai famosi “zaini” a razzo MMU.

Il 7 febbraio 1984, a quattro giorni dall’inizio del volo, arriva finalmente il grande momento: poco dopo le 13 ora italiana Bruce McCandless e Robert Stewart dopo aver indossato all’interno della camera di decompressione dello Shuttle le tute spaziali, escono all’esterno nella stiva aperta della navetta, poi dopo essersi assicurati agli “zaini” a razzo si lanciano a turno nel vuoto cosmico, come due acrobati senza rete! E’ per primo McCandless ha sperimentare la fantastica esperienza: dapprima incerto poi via via con sempre maggiore sicurezza. Un vero e proprio tuffo nell’infinito! L’astronauta americano, nato l’8 giugno 1937 ed entrato alla NASA nel lontano 1966, diventa in quel momento il primo “satellite umano” della storia! << Houston, i nostri “scooter” spaziali si stanno comportando davvero bene! >>, annuncia soddisfatto McCandless, << così come disse Neil Armstrong nel momento in cui mise piede per primo sulla Luna, anch’io mi sento di dire che quello che sto facendo qui ora, sospeso a trecento chilometri dal pianeta Terra, non è per me che un piccolo passo ma che rappresenta sicuramente un salto gigantesco per il proseguimento dell’esplorazione spaziale dell’intera umanità! >>. Poco dopo tocca anche a Robert Stewart vivere la straordinaria esperienza! Per motivi di sicurezza i due astronauti si alternano nelle “uscite”: mentre uno è fuori l’altro rimane nella stiva per controllare che tutto funzioni regolarmente. Sulla Terra, tutta l’America segue con il fiato sospeso la diretta televisiva dello storico avvenimento. Nelle quasi sei ore di uscita all’esterno del Challenger McCandless e Stewart, oltre a collaudare la straordinaria maneggevolezza degli “zaini” MMU, simulano anche una “riparazione” a strumenti uguali a quelli che si trovano sul satellite scientifico “Solar Max”, in avaria da alcuni anni, e che dovranno effettivamente essere aggiustati per davvero durante la prossima missione dello Shuttle programmata per il mese di aprile.

Terminata con successo l’operazione poco prima delle 19 ora italiana, Bruce McCandless e Robert Stewart rientrano a bordo della navetta spaziale, dove vengono accolti con grida di gioia e calorose strette di mano dagli altri tre membri dell’equipaggio, il comandante Vance Brand, il pilota Robert Gibson e lo “specialista di missione” Ronald McNair. La prima passeggiata “libera” dell’uomo nel cosmo si è rivelata un vero e proprio successo, con grande soddisfazione della NASA, l’ente spaziale americano, che ora può tirare un sospiro di sollievo, dopo i numerosi guai accaduti fin dall’inizio di questa missione!

In quasi tutto il pianeta non c’è notiziario televisivo serale quel giorno, martedì 7 febbraio 1984, che non riporti come primo evento della giornata, la straordinaria escursione nello spazio di McCandless e Stewart. Mostrando e commentando le fantastiche immagini provenienti da più di 300 chilometri di altezza, lo “speaker” dice: << Quello che vedete signori non è un cartone animato o un film di fantascienza, ma pura realtà: per la prima volta nella storia oggi l’uomo ha volato solo e libero nello spazio, senza alcun collegamento con la propria navicella … >>.

 

 (continua)

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