SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

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(la Gemini 9 avvicina il razzo ATDA)I

SPACE FLIGHT  NEWS  22 ( history )

 

Dopo il parziale insuccesso della Gemini 8, che ha comunque realizzato nel corso del suo breve volo il primo aggancio tra due veicoli nello spazio, il  3 giugno 1966 da Cape Kennedy prende il via la missione della Gemini 9. A bordo gli astronauti Thomas Stafford e Eugene Cernan. Scopo della nuova impresa spaziale è raggiungere ed agganciare a trecento chilometri di altezza, il razzo ATDA, lanciato il 1° giugno. Ma anche questo volo, come il precedente, è sfortunato: giunti in prossimità del razzo "bersaglio", dopo un lungo inseguimento nello spazio, Stafford e Cernan scoprono con delusione che lo scudo conico che protegge il meccanismo di aggancio dell'ATDA si è aperto a metà senza staccarsi: il razzo appare agli occhi dei due astronauti come un grande coccodrillo con le fauci aperte. La manovra di aggancio non può quindi aver luogo; tuttavia gli astronauti simulano la manovra del "docking", avvicinandosi e allontanandosi ripetutamente dal razzo "bersaglio", compiendo così quelle operazioni indispensabili per il futuro sbarco sulla Luna. Il giorno successivo, 4 giugno, Cernan esce dalla Gemini 9, diventando il secondo americano a "passeggiare" nel cosmo. La sua avventura "extraveicolare" dura due ore e otto minuti. Il resto della missione, prevista per la durata di tre giorni, vede impegnati Stafford e Cernan, in numerosi esperimenti scientifici e tecnici. Il rientro della Gemini 9 avviene il 6 giugno, con un perfetto ammaraggio nell'Oceano Atlantico, dopo aver compiuto 45 orbite in 72 ore e 21 minuti. Il successivo 18 luglio viene lanciata la Gemini 10 con a bordo John Young e Michael Collins. Il programma della missione prevede come obiettivo un emozionante doppio incontro nello spazio! Il primo "bersaglio" da raggiungere sarà l'Agena 10, lanciata poche ore prima della Gemini da Cape Kennedy,  successivamente Young e Collins andranno alla "caccia" dell'Agena 8, già agganciato nel corso del volo della Gemini 8. Dopo un inseguimento durato circa sei ore, a quasi quattrocento chilometri di altezza, giunge a terra la voce del comandante Young: << Ok Houston, l'aggancio con Agena è perfettamente riuscito! >>. A questo punto viene acceso il motore del razzo "bersaglio", che porta l'intero complesso ad quota mai raggiunta da un veicolo spaziale abitato: 763 km! Successivamente la stessa Agena, con un'altra accensione, riporta i due veicoli ad una altezza di 370 km. La Gemini 10 rimane agganciata all'Agena per un giorno e mezzo, poi una volta separatosi da esso, Young e Collins raggiungono l'Agena 8 compiendo il secondo "rendez-vous" previsto in questa missione. Collins esce allora dalla capsula e, munito di una pistola a gas, raggiunge l'Agena recuperando una placca servita per un esperimento sulle micrometeoriti. Poi scatta  numerose fotografie della Terra e di alcune stelle lontane. Purtroppo durante "attività extraveicolare", Collins perde inavvertitamente la sua macchina fotografica, una Hasselblad, che diviene così il più piccolo "satellite artificiale" in orbita intorno alla Terra! La trionfale missione della Gemini 10 termina il 21 luglio, dopo che Young e Collins hanno girato per 43 volte il globo terrestre. In Italia, il quotidiano nazionale "Il Resto del Carlino" così racconta il ritorno della capsula spaziale americana: << Con una perfetta e precisa manovra di rientro che li ha portati ad ammarare nell'Atlantico occidentale a circa sei chilometri dalla portaerei Guadalcanal, nave ammiraglia addetta al recupero, John Young e Michael Collins hanno felicemente concluso il decimo volo del programma Gemini. Milioni di persone hanno seguito attraverso gli schermi televisivi, le ultime fasi del rientro della Gemini 10 e hanno potuto vedere distintamente la capsula scendere in mare sospesa al suo grande paracadute rosso e bianco del diametro di ventitré metri. Con l'ammaraggio avvenuto a 550 miglia da Capo Kennedy, si è conclusa la complessa missione della Gemini 10, che ha visto Collins affacciarsi due volte nello spazio e realizzare da parte dei due astronauti, per la prima volta nella storia delle imprese spaziali, un duplice "rendez-vous", il primo - completato dall'aggancio- con l'Agena 10 e il secondo con l'Agena 8. L'operazione di discesa dallo spazio è durata circa 36 minuti. Cominciata con l'accensione dei quattro retrorazzi, quando la capsula si trovava ancora sul Pacifico, si è conclusa nell'Atlantico ed è stata caratterizzata, come al solito, da una interruzione delle comunicazioni radio per circa cinque minuti, a causa delle vampe di fuoco che il rientro attraverso l'atmosfera provoca, per il calore eccezionale dell'attrito, sull'esterno della cabina. Al termine del silenzio, il contatto radio è stato ristabilito e Young ha comunicato che tutto a bordo andava bene. La squadra di soccorso era formata dalla portaerei Guadalcanal, da alcuni aerei ed elicotteri. Questi ultimi, addetti al recupero, hanno raggiunto la capsula lanciando in acqua i sommozzatori incaricati di disporre intorno alla Gemini lo speciale anello galleggiante. I sommozzatori, che hanno parlato con gli astronauti, hanno riferito che Young e Collins si trovavano in eccellenti condizioni fisiche. E' seguita l'operazione di sollevamento della capsula spaziale a bordo della portaerei >>.

Con il volo di Young e Collins, il programma Gemini ha raggiunto il suo scopo, dimostrando la realizzabilità degli agganci nello spazio e la possibilità per l'uomo di lavorare senza rischio all'esterno delle astronavi. Alla NASA sono fiduciosi, il "traguardo" Luna non è poi così lontano.

                                                                                                                      (continua)

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