(la Gemini 9
avvicina il razzo ATDA)I
Dopo il parziale insuccesso della Gemini 8, che
ha comunque realizzato nel corso del suo breve volo il
primo aggancio tra due veicoli nello spazio, il
3 giugno 1966 da Cape Kennedy
prende il via la missione della Gemini 9. A bordo gli astronauti Thomas Stafford e Eugene Cernan.
Scopo della nuova impresa spaziale è raggiungere ed agganciare a trecento
chilometri di altezza, il razzo ATDA, lanciato il 1°
giugno. Ma anche questo volo, come il precedente, è sfortunato: giunti in
prossimità del razzo "bersaglio", dopo un lungo inseguimento nello
spazio, Stafford e Cernan
scoprono con delusione che lo scudo conico che protegge il meccanismo di aggancio dell'ATDA si è aperto a metà senza staccarsi: il
razzo appare agli occhi dei due astronauti come un grande coccodrillo con le
fauci aperte. La manovra di aggancio non può quindi
aver luogo; tuttavia gli astronauti simulano la manovra del "docking", avvicinandosi e allontanandosi ripetutamente
dal razzo "bersaglio", compiendo così quelle operazioni
indispensabili per il futuro sbarco sulla Luna. Il giorno successivo, 4 giugno,
Cernan esce dalla Gemini 9, diventando il secondo
americano a "passeggiare" nel cosmo. La sua avventura
"extraveicolare" dura due ore e otto minuti. Il resto della missione,
prevista per la durata di tre giorni, vede impegnati Stafford
e Cernan, in numerosi esperimenti scientifici e
tecnici. Il rientro della Gemini 9 avviene il 6 giugno, con un perfetto
ammaraggio nell'Oceano Atlantico, dopo aver compiuto 45 orbite in 72 ore e 21
minuti. Il successivo 18 luglio viene lanciata la
Gemini 10 con a bordo John Young
e Michael Collins. Il
programma della missione prevede come obiettivo un emozionante doppio incontro
nello spazio! Il primo "bersaglio" da raggiungere sarà l'Agena 10, lanciata poche ore prima della
Gemini da Cape Kennedy, successivamente Young
e Collins andranno alla "caccia" dell'Agena 8, già agganciato nel corso del volo della Gemini 8.
Dopo un inseguimento durato circa sei ore, a quasi quattrocento chilometri di altezza, giunge a terra la voce del comandante Young: << Ok Houston,
l'aggancio con Agena è perfettamente riuscito!
>>. A questo punto viene acceso il motore del
razzo "bersaglio", che porta l'intero complesso ad quota mai
raggiunta da un veicolo spaziale abitato: 763 km! Successivamente
la stessa Agena, con un'altra accensione, riporta i
due veicoli ad una altezza di 370 km. La Gemini 10 rimane
agganciata all'Agena per un giorno e mezzo, poi una
volta separatosi da esso, Young e Collins
raggiungono l'Agena 8 compiendo il secondo
"rendez-vous" previsto in questa missione. Collins
esce allora dalla capsula e, munito di una pistola a gas, raggiunge l'Agena recuperando una placca servita
per un esperimento sulle micrometeoriti. Poi scatta numerose fotografie
della Terra e di alcune stelle lontane. Purtroppo durante "attività extraveicolare",
Collins perde inavvertitamente la sua macchina
fotografica, una Hasselblad,
che diviene così il più piccolo "satellite artificiale" in orbita
intorno alla Terra! La trionfale missione della Gemini 10 termina il 21 luglio,
dopo che Young e Collins
hanno girato per 43 volte il globo terrestre. In Italia, il quotidiano
nazionale "Il Resto del Carlino" così racconta il ritorno della
capsula spaziale americana: << Con una perfetta e precisa manovra di
rientro che li ha portati ad ammarare nell'Atlantico occidentale a circa sei
chilometri dalla portaerei Guadalcanal, nave ammiraglia addetta al recupero, John Young e Michael
Collins hanno felicemente concluso
il decimo volo del programma Gemini. Milioni di persone hanno seguito
attraverso gli schermi televisivi, le ultime fasi del rientro della Gemini 10 e
hanno potuto vedere distintamente la capsula scendere in mare
sospesa al suo grande paracadute rosso e bianco del diametro di ventitré
metri. Con l'ammaraggio avvenuto a 550 miglia da Capo Kennedy,
si è conclusa la complessa missione della Gemini 10,
che ha visto Collins affacciarsi due volte nello
spazio e realizzare da parte dei due astronauti, per la prima volta nella
storia delle imprese spaziali, un duplice "rendez-vous", il primo -
completato dall'aggancio- con l'Agena 10 e il secondo
con l'Agena 8. L'operazione di discesa dallo spazio è
durata circa 36 minuti. Cominciata con l'accensione dei quattro retrorazzi,
quando la capsula si trovava ancora sul Pacifico, si è conclusa
nell'Atlantico ed è stata caratterizzata, come al solito, da una interruzione
delle comunicazioni radio per circa cinque minuti, a causa delle vampe di fuoco
che il rientro attraverso l'atmosfera provoca, per il calore eccezionale
dell'attrito, sull'esterno della cabina. Al termine del silenzio, il contatto
radio è stato ristabilito e Young ha comunicato che
tutto a bordo andava bene. La squadra di soccorso era formata dalla portaerei
Guadalcanal, da alcuni aerei ed elicotteri. Questi ultimi, addetti al recupero,
hanno raggiunto la capsula lanciando in acqua i sommozzatori incaricati di
disporre intorno alla Gemini lo speciale anello
galleggiante. I sommozzatori, che hanno parlato con gli astronauti, hanno
riferito che Young e Collins
si trovavano in eccellenti condizioni fisiche. E' seguita l'operazione di
sollevamento della capsula spaziale a bordo della
portaerei >>.
Con il volo di Young
e Collins, il programma Gemini ha raggiunto il suo
scopo, dimostrando la realizzabilità degli agganci nello spazio e la
possibilità per l'uomo di lavorare senza rischio all'esterno delle astronavi.
Alla NASA sono fiduciosi, il "traguardo" Luna non è
poi così lontano.
(continua)
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