(Il lancio del
Columbia con a bordo il laboratorio Spacelab)I
Il drammatico, fallito
lancio della navicella Soyuz T 10 che avrebbe dovuto
portare in orbita un nuovo equipaggio, formato da Vladimir Titov
e Ghennady Strekalov, sul
laboratorio spaziale Salyut 7, costringe i due
cosmonauti già residenti sull’avamposto cosmico dalla fine di giugno, Vladimir Lyakov e Aleksandr Aleksandrov, a prolungare la loro permanenza in orbita per
altri due mesi. Il 23 novembre 1983, dopo aver portato a termine tutti gli
esperimenti a loro affidati, i due “stacanovisti dello spazio” rientrano
finalmente, e felicemente, a terra nelle steppe del Kazakistan,
a circa
Con il ritorno sulla
Terra di Lyakov e Aleksandrov,
si chiude per l’Unione Sovietica un anno, il 1983, avaro di soddisfazioni e
successi in campo astronautico. Oltre, infatti, alla tragedia sfiorata il 26
settembre sulla rampa di lancio di Baikonur con
l’esplosione del razzo destinato a portare nello spazio l’equipaggio della Soyuz T 10, c’è da ricordare anche il mancato aggancio nel
mese di aprile della navicella Soyuz T 8 al
laboratorio cosmico Salyut 7. Ora la “casa celeste”,
gioiello della cosmonautica sovietica, è “vuota”, manca infatti la presenza
umana a bordo. In attesa di essere di nuovo abitata, continua per il momento la
sua navigazione solitaria nello spazio intorno alla Terra, governata solo dai
tecnici e scienziati del centro di controllo dei voli cosmici di Mosca.
Il 28 novembre 1983,
l’attenzione del mondo scientifico ed in particolare dell’Europa, si sposta sul
Centro spaziale Kennedy a Cape
Canaveral: alle 17 ora italiana è previsto il lancio
della navetta Columbia che trasporta all’interno della sua stiva come carico il
primo laboratorio orbitante di costruzione interamente europea, lo SPACELAB.
<< La nuova “struttura” spaziale >>, ricorda il presidente
dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA), in una affollata conferenza stampa il
giorno prima del lancio a Cape Canaveral,
<< è un modulo cilindrico pressurizzato aventi dimensioni di quattro
metri di diametro e circa sette di lunghezza. Lo SPACELAB, che è anche il primo
laboratorio spaziale riutilizzabile della storia, è destinato ad accogliere al
suo interno, i cosiddetti “ specialisti del carico utile” e cioè non astronauti
“professionisti”, ma veri e propri scienziati che condurranno numerosi
esperimenti che vanno dalla biologia, alla fisica, all’astronomia, ecc. Gli
astronauti-scienziati dello SPACELAB, abiteranno il laboratorio solo per il
tempo necessario agli esperimenti, che in questo primo volo saranno più di
settanta, per il resto dormiranno e utilizzeranno i servizi di bordo della
navetta Columbia, che potranno facilmente raggiungere attraverso un tunnel di
collegamento … >>. A bordo del Columbia, che ritorna all’attività dopo le
tre fantastiche missioni del Challenger, c’è anche l’equipaggio più numeroso
che sia mai stato inviato nello spazio: ben sei astronauti! Il comandante è il
veterano John Young, al suo
sesto volo spaziale, il pilota è Brewster Shaw, mentre i quattro “specialisti” addetti agli
esperimenti sullo SPACELAB, sono Owen Garriott, altro veterano del cosmo, Robert
Parker, Byron Lichtenberg e Ulf Merbold, primo astronauta tedesco occidentale e primo non
americano a volare in una missione NASA.
Puntuale alle 11,
ora di Cape Canaveral,
nonostante le non perfette condizioni meteorologiche, il Columbia si stacca
dalla rampa di lancio 39- A, dando il via ad una nuova fantastica avventura
dell’uomo al di fuori del proprio pianeta. Così l’inviato speciale de “
… (continua)
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