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Secondo
gli articoli comparsi nei giorni scorsi sulla stampa cinese, la missione della
Shenzhou VI e del suo equipaggio, servirà ad approfondire l’osservazione del
comportamento umano nel cosmo in vista delle nuove importanti tappe del
programma spaziale che
Il
lancio avvenuto questa mattina, a quasi due anni esatti dal primo storico della
Shenzhou V, (15 ottobre 2003), è stato messo in dubbio fino all’ultimo a causa
di una forte nevicata, la prima della stagione in Cina, che ha colpito nelle
prime ore del mattino la zona in cui si trova la base di lancio. Poi
fortunatamente la neve ha rallentato ed è stato deciso di procedere alla
partenza come previsto. << Non c’è
nulla da temere, porteremo a compito la nostra missione con risolutezza! >>,
hanno detto i due “Taikonauti” dopo essere stati salutati personalmente dal
primo ministro in carica cinese Wen Jiabao. Contrariamente a quanto accadde per
il primo lancio umano cinese del 2003, la partenza della Shenzhou VI questa
volta è stata trasmessa in diretta dalla televisione di stato. Tornando ai due
protagonisti di questa che è la 245° missione umana al di fuori dell’atmosfera
terrestre, (compresi i primi due voli sub-orbitali americani del 1961), come il
loro predecessore Yang Liwei, anche Fei e Nie sono dei piloti militari. I due
“Taikonauti” sono stati scelti dopo una lunga e severa selezione tra i migliori
piloti che si stanno addestrando per le missioni spaziali della Cina. Secondo
le prime biografie diffuse dall’agenzia d’informazione Nuova Cina, Fei Junlong
prima di scegliere la carriera di aviatore, aveva mostrato forti tendenze
artistiche e avrebbe voluto diventare un pittore; Nie Haisheng è invece
descritto come un coraggiosissimo pilota di poche parole. Negli ambienti
militari cinesi è diventato famoso perché, nel 1992, si è rifiutato di
abbandonare il suo aereo militare in avaria riprendendone il controllo e
guidandolo in uno spettacolare atterraggio di fortuna. Secondo le previsioni di
scienziati e tecnici occidentali
(Fine)
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