(Il Challenger
fotografato dallo SPAS-1)I
Tutte le operazioni
previste dal piano di volo in questa settima missione del programma Shuttle, si
svolgono secondo le più ottimistiche previsioni: i due satelliti, l’ANIK e il
PALAPA, vengono rilasciati regolarmente dalla stiva
della navetta e altrettanto regolarmente raggiungono la prevista orbita geostazionaria; in particolare, la piattaforma SPAS-1 viene
sganciata e successivamente riagganciata con successo per ben cinque volte in
otto ore dal “braccio meccanico” di costruzione canadese, manovrato da John Fabian e dalla prima
astronauta a “stelle e strisce” Sally Ride. E proprio la giovane e simpatica
”Sally delle stelle”, come è stata affettuosamente
soprannominata dalla stampa mondiale, a incentrare esclusivamente l’intera
attenzione dell’opinione pubblica, non solo americana, ma dell’intero pianeta. Il 23 giugno 1983, il quotidiano milanese “Il Giorno” elogia la
straordinaria prova dei cinque astronauti in orbita a bordo della navetta
spaziale: << Una nuova importante “prima” spaziale è stata realizzata
dall’equipaggio del Challenger: un “oggetto” è stato messo in orbita e poi è
stato recuperato e rimesso nella capiente stiva della navetta.
L’”oggetto” è una piattaforma di due tonnellate costruita in Germania, e sulla
quale ci sono gli strumenti per alcune esperienze scientifiche “automatiche”
più apparecchi di misura della temperatura e delle emanazioni provenienti dai
motori della navetta, (non quelli principali, ma quei piccoli razzi che servono
alle manovre in orbita).
La piattaforma,
denominata SPAS-1, ha anche fotografato e ripreso per TV, da circa sessanta
metri di distanza, le evoluzioni del Challenger. La piattaforma è stata messa fuori dalla navetta dall’astronauta John
Fabian, manovrando il “braccio meccanico” lungo 15
metri di cui è equipaggiato il veicolo spaziale americano. Fabian
e la prima donna astronauta americana Sally Ride, hanno poi “catturato” e
rimandato via per cinque volte SPAS-1 per dimostrare la piena operatività del
sistema e acquisirne la totale padronanza. Dopo otto ore di questo balletto,
SPAS-1 è stato definitivamente ripreso e riportato al suo posto nella stiva.
La riuscita
dell’operazione conferma la possibilità programmata per lo Shuttle di prelevare
dall’orbita satelliti da riparare o sui quali eseguire
lavori di manutenzione. La prima missione del genere è prevista per l’aprile
del 1984 quando Robert Crippen, lo stesso comandante di questa missione, guiderà
un altro gruppo di astronauti al quale sarà affidato il compito di riparare il
satellite di osservazione “Solar Maximum”
andato in panne poco dopo il lancio nel 1980. La settima
missione del programma Shuttle continua, dunque, sotto il segno del successo
pieno … >>.
Il rientro del
Challenger avviene il 24 giugno 1983 alle 15.57 ora italiana, dopo sei giorni,
2 ore e 24 minuti trascorsi nello spazio e dopo aver percorso per 98 volte il
giro della Terra. Unico neo: l’atterraggio previsto per la prima volta a Cape Canaveral, lo stesso luogo
della partenza, avviene invece alla Base di Edwards in California a causa delle cattive condizioni
meteorologiche sulla Florida. A parte questo inconveniente
il viaggio dello Shuttle non poteva andare meglio, la navetta spaziale
americana è ormai pienamente collaudata tanto come mezzo di trasporto quanto
come veicolo che può servire da laboratorio scientifico e di ricerche.
Il 27 giugno
l’Unione Sovietica ci riprova. Dopo il fallito aggancio di aprile
da parte dei tre cosmonauti della Soyuz T 8 al
laboratorio cosmico Salyut 7, dal Cosmodromo di Baikonur parte la missione Soyuz
T 9 che porta nello spazio due uomini: Vladimir Lyakov,
veterano dello spazio, e Aleksandr Aleksandrov, al suo primo viaggio cosmico. Il giorno
successivo, dopo un regolare avvicinamento, i due cosmonauti riescono ad effettuare un perfetto “docking”
al settimo laboratorio orbitante della serie Salyut.
Secondo quanto
comunica la TASS: << I due cosmonauti stanno bene e, appena entrati nella
Salyut, hanno dato inizio alla realizzazione del
piano di volo e agli esperimenti scientifici previsti dal programma …>>.. (continua)
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