SPAZIOULTIMA FRONTIERA

                                                                                                                 A cura del prof. A.Gianluca

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(Il Discovery attraccato all'ISS)I

SPACE FLIGHT  NEWS.. SPECIAL DISCOVERY

MISSIONE SHUTTLE DISCOVERY: LAVORO NELLO SPAZIO

 

Base di Houston, (Texas)- Prosegue in orbita a 400 chilometri di altezza dal pianeta Terra, la missione dei sette astronauti della navetta spaziale  Discovery. Agganciata alla grande Stazione Spaziale Internazionale da giovedì scorso, i sette membri dell’equipaggio, il comandante Eileen Collins, il pilota James Kelly e gli specialisti di missione Stephen Robinson, Andrew Thomas, Wendy Lawrence, Charles Camarda e il giapponese Soichi Noguchi, hanno iniziato un vasto e denso programma di lavoro in orbita, aiutati in questo dall’undicesima spedizione presente a bordo dell’ISS, l’americano John Phillips e il russo Serghey Krikalyov. Dopo la prima attività extraveicolare svoltasi sabato 30 luglio 2005, con l’uscita nello spazio esterno degli astronauti Robinson e Noguchi, oggi 1 agosto è avvenuta la seconda uscita nello spazio sempre da parte di Noguchi e Robinson. Nel corso della “passeggiata” durata più di sei ore i due astronauti del Discovery hanno sostituito con successo uno dei quattro giroscopi della Stazione orbitante, guastatosi nel 2002 e mai riparato. Grazie alle straordinarie immagini giunte dallo spazio, a chiunque fosse collegato via tv o tramite computer, è sembrato di essere lì insieme ai due “meccanici cosmici”, Robinson e Noguchi, durante la straordinaria riparazione. Ma se la seconda EVA, (Extra Veicolar Activity), così come la prima è stata svolta con pieno successo, così come finora l’intero volo dello Shuttle da quando è entrato in orbita martedì scorso, c’è ancora molta incertezza da parte degli scienziati e dei tecnici del centro spaziale di Houston che da terra seguono il volo del Discovery, se fare effettuare una quarta passeggiata, la terza è già programmata per la giornata di mercoledì 3 agosto, per un’eventuale riparazione in orbita della navetta dopo l’attento studio delle foto ad alta risoluzione giunte dallo spazio. Si è infatti accertato che una parte del rivestimento isolante della parte ventrale dello Shuttle, ricoperto dalle famose piastrelle termiche, è “scoperto” a causa di una fessura di circa due millimetri. I massimi dirigenti della NASA stanno in queste ore valutando i rischi per l’integrità della navetta nel caso di un eccessivo riscaldamento nella terribile fase del rientro. L’ente spaziale americano non lo nasconde: c’è preoccupazione e tensione al centro di controllo; e ciò è giustificato in quanto lo stesso tipo di danni provocò il 1 febbraio 2003 la perdita della navetta Columbia, il primo veicolo riutilizzabile della storia astronautica.  In tutti loro così come per tutti noi, che seguiamo le avventure spaziali da decenni, è ancora troppo vivo il ricordo di quelle tragiche immagini provenienti dal cielo del Texas: sette vite bruciate al momento del rientro nell’atmosfera, così vicine al trionfo, così vicine alle loro case, alle loro famiglie.

(Fine)

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