Torna pagina indice
(Il rientro a terra
dello Shuttle Columbia)I
SPACE FLIGHT NEWS 93 (
history )
Martedì 14 aprile
1981. Dopo
un periodo di riposo di circa otto ore, alle 10.17 ora italiana, Young e Crippen vengono svegliati dal centro di controllo del volo di
Houston, al suono di una vecchia musica “country”. << Sveglia ragazzi, oggi è il grande
giorno. Si torna a casa! >>, annunciano da terra. Consumato l’ultimo pasto in orbita, a circa quattro ore e
mezzo dall’atterraggio, i due pionieri dello spazio indossano di nuovo le tute
di volo antigravità e comandano la chiusura dei portelloni della stiva del
Columbia. Poi, effettuano le prime delicate manovre
per l’uscita dall’orbita terrestre. Lo Shuttle si trova in questo momento sopra
l’Oceano Indiano. Più avanti, nel cielo al largo del Giappone, inizia la
discesa: la navetta spaziale comincia il lungo e rovente impatto con
l’atmosfera. L’attrito con le particelle d’aria provoca un surriscaldamento
delle parti esterne del veicolo, a temperature comprese fra i 1.370 e i 1.650 °C.
E’ questo il momento più grave e più difficile dell’intera missione!
Ecco come il corrispondente da Houston del
quotidiano “La Repubblica”,
descrive le ultime palpitanti fasi del volo del primo
“aereo spaziale” della storia: <<
…la struttura dell’intera navetta è diventata come il ferro portato al calor
rosso, affidando la sua sopravvivenza alla schermatura di 31.000 piastrelle di
materiale termoisolante. Sedici, come è noto, si sono
staccate al momento della partenza, domenica scorsa, dalla parte superiore
della coda. Con il Columbia avvolto da gas
elettrificati prodotti dal calore, Young e Crippen hanno perso il contatto radio con Houston per circa
venti minuti, mentre il veicolo ha subito la sua ultima trasformazione
divenendo un aereo, anzi un’ immenso aliante di ottanta tonnellate: spenti i
razzi di manovra orbitale, infatti, vengono usati solamente i “flaps” sulle ali per virare, poiché lo Shuttle non è dotato
di motori per il volo in atmosfera. A questo punto, una volta ristabilito il
collegamento radio con la base, il velivolo sorvolando la California e viaggiando
a più di 4.500 miglia
all’ora ad un’altezza di 26
miglia, ha cominciato le operazioni finali di discesa. I
due astronauti hanno preso il controllo manuale e l’aereo è sceso sotto la
velocità del suono, mentre compiva delle curve ad “esse”
per essere ulteriormente frenato ed essere portato in linea con la pista di
atterraggio, posta qui nella base di Edwards, nel
letto asciutto del lago Rogers. Ad
attendere lo Shuttle, in questa zona del deserto californiano, oltre 250.000
americani accampati tutti intorno alla base, con tende e roulotte, dalla
notte precedente. Il viaggio della prima navetta spaziale, ha riportato il
paese americano ad un entusiasmo che da anni sembrava dimenticato. Abbassato il
carrello, a circa dodici secondi dal “touch-down”, il Columbia si è posato splendidamente al suolo alla fantastica velocità di oltre 300 chilometri
all’ora. “Bentornato a casa, Columbia”, hanno gridato
entusiasti a Young e Crippen
i tecnici del centro di controllo di Houston, “Ragazzi siete stati
davvero formidabili!”. Sono le 20.22, ora italiane. Dopo due giorni, 6
ore e 22 minuti di missione e con 36 orbite percorse intorno alla Terra, si conclude la più fantastica e difficile avventura spaziale
della storia, primo fondamentale passo dell’astronautica verso una nuova era.
Il corrispondente de “La Repubblica”
così conclude l’articolo: << Mentre trasmettiamo queste note i due astronauti stanno
scendendo dal Columbia. Il primo è Young, il
comandante. Appare felice e raggiante, dà uno sguardo attento alla struttura
dello Shuttle, soprattutto nella parte della coda e in quella sottostante, per
vedere la situazione delle piastrelle che tante apprensioni hanno provocato:
tutto è a posto. Poi è la volta di Crippen. I due
astronauti salgono ora sullo speciale carrozzone con il quale vengono trasferiti nei quartieri a loro destinati a Dryden, poi dopo le consuete visite mediche, una buona
doccia e un po’ di ristoro, potranno ripartire con un aereo per Houston, nel
Texas…>>. Tutto il mondo, grazie alle eccezionali riprese
televisive, è stato testimone di questo nuovo grande evento nella storia
dell’esplorazione cosmica umana. Fino al 12 aprile 1981, giorno del lancio del Columbia, 43 americani erano andati nello spazio con
astronavi di tipo convenzionale, “usa e getta”. Con il nuovo programma
americano dello Space Shuttle il futuro dell’uomo nel
cosmo è già iniziato….
(continua)
Home page
NewAtlantide