Maggio 1962, dopo lo storico volo di John Glenn, l’America si appresta
a lanciare il suo secondo astronauta in orbita: protagonista di questa nuova
avventura è Scott Carpenter.
Il volo originariamente
programmato per il 19 maggio viene rinviato per cause tecniche a
cinque giorni dopo.
Il 24 maggio alle 10,43 (ora italiana ) Carpenter prende posto nella sua Mercury
“Aurora 7”: posta in sommità al missile vettore Atlas,
ad una altezza di
Alle 6,49 del
mattino ora della Florida, (le 12,49 italiane), il conteggio alla rovescia
viene sospeso per scarsa visibilità. Ancora una volta le condizioni
meteorologiche sembrano voler ostacolare il desiderio dell’uomo di violare i
segreti del cosmo.
Dopo quarantacinque minuti di
attesa snervante, il Sole torna a splendere nel cielo di Cape Canaveral, il conto alla
rovescia può essere ripreso.
Finalmente alle 13,45
ora italiana il missile Atlas con un boato ed una
gigantesca fiammata si stacca dalla
rampa di lancio portando nello spazio il quarto astronauta americano della
storia. << Tutto funziona regolarmente, i motori vanno
a pieno regime >>, sono queste le prime parole di Carpenter.
Tutto il mondo segue incollato alla radio ed alla televisione con emozione questa
nuova straordinaria impresa spaziale di un uomo.
Tra i compiti affidati a Carpenter
durante il volo, uno è quello di rilevare il grado di percezione visiva nello
spazio, attraverso il lancio dall’Aurora 7 di un
pallone colorato. I colori sono cinque: arancione, argento, giallo, bianco e
verde.
La manovra si svolge durante la seconda
orbita, l’astronauta riferisce a Terra: << Il pallone si è aperto. Lo
vedo benissimo. Distinguo nitidamente tutti i colori >>.
Al termine della terza orbita
Un nuovo successo l’ente
spaziale americano lo coglie nel luglio successivo, e precisamente il 10, con
il lancio del primo satellite per telecomunicazioni: il Telstar
1, per mezzo di un razzo Delta. E’ un nuovo capitolo nella storia dell’esplorazione
spaziale. L’invio del Telstar in orbita consente le
prime trasmissioni televisive da un continente all’altro, gli Stati Uniti
schiudono così a tutta l’umanità l’era delle
comunicazioni a grande distanza, portando sullo schermo del nostro televisore
fatti ed immagini di altri paesi, facendo sembrare veramente il mondo più
piccolo.
Siamo solo a metà del 1962 e già due voli
spaziali umani sono stati effettuati, entrambi di
marca statunitense, ma prima della fine di quest’anno altre straordinarie imprese stupiranno il
mondo, in questa gara che vede come obbiettivo finale la…Luna! ( continua )
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