Il 1961 è un anno straordinario nella storia
delle esplorazioni spaziali: per la prima volta un uomo, anzi più uomini, hanno lasciato il pianeta Terra e volato nello
spazio. Il più antico sogno dell’uomo si è dunque realizzato…
C’è da ricordare che due mesi prima del volo
di Gagarin, l’Unione Sovietica aveva
strabiliato ancora una volta il mondo annunciando di avere inviato per
prima una sonda verso un pianeta del Sistema Solare!
La sera del 12 febbraio 1961 Radio Mosca
annuncia che << in conformità col programma di esplorazione
dello spazio cosmico è stata lanciata in direzione del pianeta Venere la
sonda ”Venusik
”. Il peso della stazione automatica è di Kg 643.
La “ Venusik “
porta insieme ad apparecchiature e strumenti scientifici un emblema con lo
stemma dell’Unione Sovietica. Tale stazione raggiungerà le vicinanze di Venere nella seconda metà di maggio 1961.
Il suo volo è seguito da un centro speciale.
Il riuscito lancio di un razzo spaziale verso
il pianeta Venere apre la strada verso l’esplorazione dell’intero Sistema
Solare >>.
Purtroppo la prima missione interplanetaria
verso Venere non ha un felice esito: il 27 febbraio, quando Venusik e già a 23 milioni di
chilometri dalla Terra ed ancora lontano dall’obbiettivo le comunicazioni si interrompono irrimediabilmente.
La sonda prosegue silenziosa il suo tragitto
e verso la fine di maggio passa a circa 100 mila chilometri di distanza da
Venere.
Questo parziale insuccesso non ferma la corsa
nello spazio: un nuovo razzo è sulla rampa di lancio, alla sua sommità la
capsula Mercury Friendship 7,
a bordo un uomo, è americano, il suo nome è John Glenn !
20 febbraio 1962, è il grande
giorno, dopo i due lanci sub-orbitali di Shepard e Grissom coronati da successo, tocca ora a John Glenn diventare il primo
astronauta americano in orbita. Dopo settimane di deludenti e snervanti rinvii
questo sembra essere il giorno giusto, migliaia di persone seguono questo
storico momento lungo le spiagge che costeggiano il centro spaziale,
altrettanti seguono l’avvenimento seduti davanti al
televisore.
La giornata di Glenn
ha inizio alle 2,20 del mattino, (8,20 in Italia),
dopo 7 ore di sonno; l’astronauta è di ottimo umore, alle 3 una visita di
controllo consente ai medici di accertarne le perfette condizioni fisiche e di
disporre sulla sua epidermide gli elettrodi che segnaleranno via radio le
reazioni fisiologiche durante il volo.
Alle 4,30 Glenn indossa la tuta di volo poi sale su un furgone che lo
porta ai piedi della rampa di lancio. Salito con l’ascensore, ad oltre 36 metri di altezza,
l’astronauta entra nella capsula Mercury passando per uno stretto portello rettangolare e si
sistema nella apposita cuccetta, controllando tutte le apparecchiature di
bordo.
Alle 8,25 ( 14,25 in
Italia), la torre di servizio, alta come un edificio di 12 piani, viene allontanata dal vettore Atlas-D, che
reca alla sua sommità la Friendship 7, da
questo momento Glenn rimane “solo” a bordo del Mercury, l’unico
legame è il collegamento via radio con il centro di controllo a terra. Il conto
alla rovescia procede, il tempo passa veloce, i minuti lasciano il passo ai
secondi, poi alle 9,47 ora della Florida, le 15,47 in
Italia, il potente missile vettore Atlas si innalza
in una nube di fumo e di vapori portando in orbita il primo americano nella
storia dell’esplorazione umana dello spazio. L’intrepido astronauta comunica
dallo spazio: << Sto benissimo, la
capsula si comporta bene. E’ uno
spettacolo meraviglioso ragazzi ! >>. L’intera America segue con
emozione alla radio e alla televisione la straordinaria impresa. Glenn compie tre orbite intorno alla Terra in 4 ore e 56 minuti; durante
il suo fantastico viaggio percorre 130.000 chilometri ad una velocità di circa
28.000 chilometri l’ora. Al termine della missione John
Glenn riceve le congratulazioni del presidente Kennedy e il giusto tributo di tutto il mondo. Con il volo
della Mercury Friendship 7 l’intera
nazione americana riprende fiducia sulle proprie possibilità in campo spaziale;
la Luna sembra essere ora più vicina a Cape Canaveral…(continua)
Home page
NewAtlantide